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Hegel

18/9/2022

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HEGEL
Hegel fu il filosofo più famoso del suo tempo e di riferimento per tutta l'Europa. Crea
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HEGEL Hegel fu il filosofo più famoso del suo tempo e di riferimento per tutta l'Europa. Crea l'ultimo sistema filosofico della storia occidentale, cioè una filosofia che vuole fornire un interpretazione totale della realtà. Il pensiero di Hegel parte da Fichte e Schelling, due idealisti che partono a loro volta dal pensiero kantiano. Le opere più importanti di Hegel sono: 1. La fenomenologia dello spirito 2. Scienza della logica 3. Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio 4. Lineamenti di filosofia del diritto Negli scritti giovanili l'argomento dominante è teologico ma è già evidente il legame con la polit In questi scritti Hegel studia il tema della rigenerazione morale e religiosa come fondamento della rigenerazione politica. Egli afferma che “non si può realizzare una rivoluzione politica se non basandola su una rivoluzione di cuore". Ciò vuol dire che l'individuo deve rigenerarsi nella sua vita interiore mentre il popolo nella sua cultura. L'idea di fondo di questi scritti è che l'aspirazione dei popoli a una vita migliore e alla libertà deve tradursi attraverso la realizzazione di progetti di riforma che spazzino via il vecchio impianto sociale. Secondo Hegel è necessario che l'ansia di libertà produca un nuovo ordine giuridico esteriore. Hegel è convinto che la rivoluzione nelle istituzioni possa avvenire solo come conseguenza esteriore di una maturazione avvenuta all'interno della coscienza dell'uomo. Le tesi...

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Didascalia alternativa:

di fondo dell'idealismo di Hegel sono: 1. La risoluzione del finito nell'infinito 2. L'identità tra ragione e realtà 3. La funzione giustificatrice della filosofia. Queste tre tesi sono i capisaldi del suo sistema filosofico FINITO E INFINITO Il finito esiste come parte dell'infinito, è un'espressione parziale dell'infinito. Il finito esiste unicamente nell'infinito e in virtù dell'infinito Finito vari eventi. Infinito = assoluto RAGIONE E REALTÀ Il soggetto spirituale infinito che sta alla base della realtà è denominato idea o ragione, da ciò nasce l'aforisma "ciò che è razionale è reale; ciò che è reale è razionale". Questo vuol dire che la razionalità non è pura idealità, ma la forma stessa di ciò che esiste. La realtà non è una materia caotica ma una struttura razionale. Questo aforisma esprime la necessaria identità di realtà e razionalità. Questo implica l’identità tra essere e dover essere: ciò che è risulta anche ciò che razionalmente deve essere. Hegel ritiene che la realtà costituisca una totalità processuale necessaria formata da una serie di momenti che rappresentano il risultato dei precedenti e il presupposto dei successivi. FUNZIONE DELLA FILOSOFIA La funzione della filosofia è prendere atto della realtà e comprendere le strutture che la costituiscono. È come la nottola di Minerva: giunge alla fine del giorno, quando i fatti sono compiuti. La filosofia dunque ha il compito di spiegare ciò che è accaduto. L'autentico compito della filosofia è la giustificazione della realtà GIUSTIFICAZIONISMO: il reale è razionale, il razionale è reale dunque tutto ciò che mi circonda è giustificato e ha un senso. Dunque anche il male è razionale. Hegel introduce il travaglio del negativo: i momenti negativi sono necessari poiché da questi scaturisce il cambiamento. L'Assoluto per Hegel è "divenire", la legge che regola il divenire è la dialettica, rappresenta anche la legge di sviluppo della realtà e di comprensione della realtà. Hegel distingue tre momenti del pensiero: 1. Momento astratto 2. Momento dialettico 3. Momento speculativo Il momento astratto è quello per cui il pensiero si ferma alle determinazioni rigide della realtà. Il momento dialettico mostra come le determinazioni del momento astratto esigono di essere relazionate con determinazioni opposte. Il momento speculativo consiste nel cogliere l'unità delle determinazioni opposte Dalla distinzione dei tre momenti si evince la contrapposizione tra INTELLETTO (modo di pensare statico) e RAGIONE (modo di pensare dinamico). LA DIALETTICA La dialettica consiste in: 1. TESI, affermazione di un concetto astratto e limitato 2. ANTITESI, negazione di questo concetto 3. SINTESI, unificazione di affermazione e negazione in un sintesi positiva. L'antitesi è il momento preferito da Hegel perché, generando il progresso, è considerato il periodo più fertile. La dialettica corrisponde alla totalità dei 3 momenti. La dialettica illustra la risoluzione del finito nell'infinito. Mostra come ogni finito non può esistere in se stesso ma solo in un contesto di rapporti. Per porre se stesso, il finito è obbligato a porsi a qualcos'altro. La dialettica esprime il processo mediante cui le varie parti della realtà perdono la loro rigidezza e diventano momenti di un'idea unica. LA FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO La fenomenologia dello spirito è l'esemplificazione della filosofia di Hegel. È un'opera propedeutica (conoscenza che bisogna acquisire prima di studiare una disciplina). Hegel mostra in due modi diversi il principio della risoluzione del finito nell'infinito: 1. Prospettiva fenomenologia, si sofferma ad analizzare la vicenda storica che la coscienza umana ha compiuto per arrivare alla consapevolezza 2. Prospettiva sincronica, prende in considerazione la coesistenza dei tre momenti delineando il sistema dell'Assoluto. Nella fenomenologia dello spirito Hegel segue l'impostazione diacronica egli descrive l'affermarsi e conoscersi dello spirito attraverso una serie di figure considerate come momenti della conquista ella verità da parte dell'uomo. La fenomenologia è la storia della coscienza che esce dalla sia individualità, raggiunge l'universalità e si riconosce come ragione che è realtà. La fenomenologia si divide in due parti: 1. Parla dei tre momenti della coscienza, dell'autocoscienza e della ragione. 2. Parla delle tre sezioni dello spirito, della religione e del sapere assoluto. COSCIENZA: L'IO che pensa a se stesso, è la capacità di capire che il finito si scioglie nell'infinito. La coscienza a sua volta si articola in tre momenti: 1. Certezza sensibile, rende certi solo di una determinata e generica cosa singola 2. Percezione, esprime la distinzione tra soggetto che percepisce. E oggetto percepito 3. Intelletto, capacità di cogliere gli oggetti come fenomeni risultanti di una forza che agisce sul soggetto secondo una legge determianta. Perché il fenomeno è solo la coscienza, questa ha risolto l'intero oggetto in se stessa ed è diventata coscienza di se, autocoscienza. AUTOCOSCIENZA: L'IO esce da se stesso e si confronta con altri IO e spiriti opposti all'io. L'attenzione in questo caso si sposta dall'oggetto al soggetto, la coscienza si individualizza. DINAMICA SERVO-PADRONE: l'uomo è autocoscienza solo se riesce a farsi riconoscere da un'altra autocoscienza. Questo riconoscimento passa attraverso un momento di lotta il conflitto si conclude con il subordinarsi nel rapporto servo-padrone. Il padrone pur di affermare la propria indipendenza, ha messo a repentaglio la propria vita fino alla vittoria mentre il servo ha preferito la schiavitù pur di non rischiare la propria vita. Il rapporto servo-padrone è destinato a un'inversione di ruoli e il servo diventerà il padrone. Questo processo di indipendenza avviene attraverso i tre momenti della paura della morte, del servizio e del lavoro. PAURA: lo schiavo è tale perché era spaventato avanti alla morte. SERVIZIO: la coscienza si autodisciplina e impara a vincere i propri impulsi naturali. LAVORO: l'opera prodotta rappresenta il riflesso della raggiunta indipendenza. DINAMICA STOICISMO-SCETTICISMO: il raggiungimento dell'indipendenza trova la sua manifestazione filosofica nello stoicismo che celebra l'autosufficienza e la libertà del saggio nei confronti di ciò che lo circonda. Ma nello stoicismo l'autocoscienza raggiunge solo un'astratta libertà interiore. Secondo gli stoici, il mondo è guidato da una logica universale, tutto ciò che succede è legato alla logica universale. Il limite dello stoicismo secondo Hegel è che parla di una conquista soggettiva e non riguarda tutta la società. La pretesa di mettere tra parentesi il mondo esterno da cui lo stoico si sente indipendente appartiene allo scetticismo. Secondo gli scettici l'essere umano non ha gli strumenti per comprendere la realtà, esiste una legge universale ma l'uomo non può comprenderla. Dopo i tentativi degli stoici e degli scettici di comprendere la realtà nasce la coscienza infelice. L'uomo avverte l'impossibilità di comprendere la legge del mondo. Secondo Hegel la. Soluzione si trova nelle religioni monoteiste, che sono una strategia degli uomini per raggiungere l'infinito. RAGIONE: come soggetto assoluto, l'autocoscienza diventa ragione. Secondo Hegel la ragione è la certezza di essere ogni realtà. La separazione tra soggettività e bene viene annullata e risolta nell'eticità. L'unità tra individuo e Stato si spezza nel mondo cristiano/moderno in cui subentra l'individualismo liberale borghese. L'etica, in quanto moralità sociale concreta, rappresenta il superamento della spaccatura tra interiorità e esteriorità. L'eticità risulta in grado di superare le opposte unilateralità del diritto e della morale. Il primo momento dell'eticità è la famiglia, unità spirituale fondata sull'amore e sulla fiducia. Il sistema unitario della famiglia si frantuma nel sistema conflittuale della società civile la quale si articola in tre momenti: 1. Il sistema dei bisogni 2. L'amministrazione della giustizia 3. La polizia e le corporazioni. Il sistema del bisogno nasce dal fatto che gli individui danno origine a differenti classi sociali e Hegel ne distingue tre: 1. Sostanziale degli agricoltori 2. Formale, di artigiani e commercianti 3. Universale, dei pubblici ufficiali. L'amministrazione della giustizia concerne la sfera delle leggi e si identifica con il diritto pubblico. La polizia e le corporazioni provvedono alla sicurezza sociale. LO STATO: momento culminante dell'eticità. L'individuo non è contrapposto agli altri ma è consapevole di essere parte del tutto. Lo Stato di Hegel è diverso dal modello democratico: secondo Hegel, il popolo al di fuori dello Stato è una moltitudine informe. Dunque lo Stato non è fondato sugli individui ma sull'idea di stato come concetto di bene universale. Hegel sostiene che la costituzione è qualcosa di necessario per la vita di un popolo. La costituzione è un organismo politico che prevede una serie di poteri distinti: 1. Potere legislativo, il potere di determinare e stabilire l'universale e concerne le leggi come tali 2. Potere governativo, sforzo di tradurre in atto l'universalità delle leggi 3. Potere principe, rappresenta l'incarnazione stessa dell'unità dello Stato, cui spetta la decisione definitiva. Per Hegel la monarchia costituzionale rappresenta la costituzione della ragione sviluppata e risolve in se stessa le forme classiche di governo. Inoltre un elemento molto importante nello stato he