La filosofia medievale in breve rappresenta un periodo fondamentale del pensiero occidentale che si sviluppa tra il V e il XV secolo.
Il pensiero medievale si caratterizza principalmente per il tentativo di conciliare la filosofia antica, soprattutto quella platonica e aristotelica, con la dottrina cristiana. Questo periodo può essere suddiviso in due grandi fasi: la Patristica e Scolastica, dove la prima si concentra sullo sviluppo del pensiero cristiano attraverso i Padri della Chiesa, mentre la seconda rappresenta la sistematizzazione filosofica del cristianesimo nelle università medievali. La Scolastica filosofia si distingue per il suo metodo rigoroso basato sulla dialettica e sul confronto tra autorità diverse, cercando di armonizzare fede e ragione.
Durante l'epoca dei filosofi del 1200, figure come Tommaso d'Aquino hanno dato un contributo fondamentale alla etica medievale, sviluppando teorie sulla legge naturale e sul rapporto tra virtù umane e divine. La filosofia di questo periodo ha influenzato profondamente lo sviluppo del pensiero occidentale, portando alla nascita di nuove correnti come la Scolastica e umanesimo. I caratteri generali della Scolastica includono l'uso del latino come lingua universale della cultura, il metodo della disputatio e l'importanza data alla logica come strumento di indagine della verità. Questo periodo ha anche visto l'emergere di importanti dibattiti sulla natura dell'essere, sul rapporto tra universali e particolari, e sulla possibilità di dimostrare razionalmente l'esistenza di Dio. La transizione verso l'età moderna è stata caratterizzata da un graduale distacco dalla tradizione scolastica, aprendo la strada alla Storia della filosofia moderna.