La crocifissione di Giotto rappresenta uno dei capolavori più significativi dell'arte italiana medievale, rivoluzionando la rappresentazione della crocifissione di Gesù nell'arte sacra.
Nell'affresco della Crocifissione Giotto Scrovegni, l'artista introduce un nuovo linguaggio pittorico che si distacca dalla tradizione bizantina seguita da Cimabue. La scena è caratterizzata da un forte realismo emotivo, dove i personaggi esprimono il loro dolore in modo profondamente umano. Maria Maddalena è raffigurata ai piedi della croce in un gesto di disperazione, mentre la Madonna viene sorretta dalle pie donne. Gli angeli in cielo partecipano al dramma con espressioni di intenso pathos, raccogliendo in calici d'oro il sangue che sgorga dalle ferite di Cristo.
La Crocifissione nella Basilica Superiore di Assisi e quella in Santa Maria Novella mostrano l'evoluzione dello stile di Giotto. A differenza della rigidità formale della crocifissione Cimabue, Giotto introduce una composizione più dinamica e naturale. Il Cristo non appare più come una figura ieratica ma come un uomo sofferente, con il corpo che mostra i segni del martirio. Lo sfondo, con il cielo che si oscura nel momento della morte di Gesù, contribuisce a creare un'atmosfera drammatica che influenzerà profondamente artisti successivi come Masaccio e Mantegna. Il compianto sul Cristo morto di Giotto nella Cappella degli Scrovegni rappresenta il culmine di questa nuova sensibilità artistica, dove il dolore umano e il dramma divino si fondono in una rappresentazione di straordinaria potenza emotiva.