La Costituzione italiana 1948 rappresenta il fondamento della Repubblica Italiana e il risultato di un importante processo storico che ha trasformato l'Italia da monarchia a repubblica democratica.
La Storia della Costituzione italiana ha inizio dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale. L'Italia liberale emerge dalle ceneri del conflitto attraverso il referendum del 2 giugno 1946, quando gli italiani scelsero la repubblica come forma di governo. L'Assemblea Costituente, composta da 556 membri democraticamente eletti, lavorò per 18 mesi per redigere la nuova Costituzione, che entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Questo documento fondamentale è strutturato in 139 articoli della Costituzione italiana, organizzati in principi fondamentali e parti specifiche che regolano i diritti e i doveri dei cittadini, l'organizzazione dello Stato e le garanzie costituzionali.
I primi 12 articoli della Costituzione italiana costituiscono i principi fondamentali su cui si basa l'intero ordinamento. L'Articolo 1 della Costituzione italiana stabilisce che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, mentre l'Articolo 2 della Costituzione italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo. Questi principi fondamentali riflettono i valori dello Stato liberale, caratterizzato dalla tutela delle libertà individuali, dalla separazione dei poteri e dalla rappresentanza democratica. La transizione dall'Unità d'Italia 1861 alla Repubblica del 1946 rappresenta un percorso storico fondamentale che ha portato alla nascita di uno Stato moderno e democratico, superando l'Età liberale e il periodo fascista per giungere all'attuale assetto costituzionale. La Costituzione italiana rimane ancora oggi un documento vivo e attuale, che continua a guidare lo sviluppo della società italiana nel rispetto dei diritti fondamentali e dei principi democratici.