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L'Arte cretese e micenea
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L'Arte cretese e micenea, rappresentazioni artistiche più importanti
CRETESI Durante lo sviluppo delle civiltà Mesopotamiche fiorisce nell'isola di Creta la civiltà dei cretesi. Creta non era difesa dalle mura in quanto non temeva attacchi di nessun tipo da parte di un altro popolo, infatti erano un popolo prettamente pacifico, la loro arte architettonica si manifesta nei palazzi, e in base ai vari reperti, l'era cretese si suddivide in 4 periodi: PERIODO PREPALAZIALE, precedente alla costruzione di palazzi, dove i cretesi costruivano edifici in mattoni crudi; PERIODO PROTOPALAZIALE, periodo in cui vengono costruiti i primi palazzi nelle città più importanti: Cnosso, Festo e Mallia. I primi palazzi si avvicinano molto all'architettura orientale, ed essi rappresentavano un'organizzazione interna che rimarrà immutata. Inoltre si sviluppavano tutti intorno a uno spazio centrale a pianta rettangolare, i diversi ambienti erano poi situati a vari livelli. PERIODO NEOPALAZIALE, o dei nuovi palazzi, nel periodo protopalaziale i palazzi vengono distrutti da un terremoto ma poi ricostruiti nell'era neopalaziale, con delle innovazioni e varie funzioni, da quelle economiche, politiche e religiose. PERIODO POSTPALAZIALE, periodo successivo ai palazzi, in questo periodo l'arte rimane stabile e si trasforma pian piano in raffinato artigianato, in più la città di Creta viene nuovamente colpita da un forte terremoto. I palazzi cretesi & il Palazzo di Cnosso I palazzi cretesi erano immensi, con migliaia di ambienti a vari livelli: grandi...
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cortili, piazze, sale ricche e sfarzose, stanze per il culto, laboratori di artigiani e commercianti, magazzini, teatri etc. Essi erano detti palazzi-città per le loro dimensioni e perché erano delle vere e proprie città, ospitando molte persone. Il palazzo sicuramente più famoso di questo periodo è quello di Cnosso. Partiva tutto dalla corte centrale su cui affacciava la Sala del trono. Erano poi presenti degli ambienti senza finestre, ossia i magazzini o botteghe degli artigiani. Tra un livello e un altro inoltre troviamo delle colonne tozze e colorate, poggiate su una base di pietra, fatte di legno con una struttura che si allargava verso l'alto e sormontate da capitelli detti a toro. Pitture parietali & il gioco del toro A decorazione nel palazzo di Cnosso c'erano le pitture parietali, uno dei più famosi è quello del Gioco del toro, dove vengono rappresentati su uno sfondo turchese un toro e 3 persone, due donne ai lati del dipinto e un uomo sul toro, essi stanno eseguono lo sport del salto del toro. Le posizioni dei 3 fanno pensare ad una staw sequenza cinematografica dei tre momenti del gioco, afferrare il toro per le corna, compiere un salto mortale su di esso e ricadere verticalmente a terra. Statuette votive & la statuetta della Dea dei serpenti La costruzione dei palazzi porta alla produzione di statuette votive in ceramica smaltata, un esempio è la statuetta della Dea dei serpenti, rinvenuta nel Deposito del Templio di Cnosso. La statuetta rappresenta una figura femminile con un abito a balze che va a stringersi sulla vita e lascia scoperti i seni. La statuetta ha inoltre le braccia aperte e le mani che stringono dei serpenti, simbolo di potere, mentre è presente un gatto sulla sua testa, simbolo di una divinità domestica. L'arte vascolare Importante è anche l'arte vascolare, nel periodo protopalaziale la tecnica che veniva usata dagli artigiani era il Kamares, dal nome della grotta da cui sono stati rinvenuti molti vasi. I colori usati nelle ceramiche erano il rosso, giallo e bianco su fondo nero, con motivi naturalistici e prettamente geometrici. Nel periodo neopalaziale invece le forme dei vasi diventano più libere e seguono stili vegetali o marini (erano navigatori). MICENEI La civiltà micenea fu l'erede diretta di quella cretese, essa viene studiata distinguendola in tre periodi: Miceneo antico; Miceneo medio; Miceneo tardo. MICENEO ANTICO In questo periodo si conosce poco dei palazzi e delle abitazioni, i reperti più rappresentativi sono i ricchi corredi funerari ritrovati nelle numerose tombe scoperte della zona. I temi della ceramica invece erano gli stessi della civiltà cretese. Come rappresentazione artistica in questo periodo abbiamo la Tazza da Vafiò proveniente dalla tomba di Vafiò in Laconia. La parte esterna è decorata con scene a sbalzo (con superfice interna battuta in modo da avere un rilievo), mentre l'interno è rivestito da una lamina lisca. La scena raffigurata pone la figura taurina come dominante, molto importante nella cultura cretese. Viene raffigurato un toro a testa bassa mentre infilza due cacciatori, uno viene travolto e cade a terra, l'altro è stato lanciato in aria. In questa rappresentazione traspira tutta la furia selvaggia dell'animale. Abbiamo poi delle maschere funebri, come le cinque ritrovate nelle tombe reali di Micene, due di esse sono molto significative. La prima si pensa che sia stata modellata sul volto di colui che è stato raffigurato, ha delle folte ciglia unite, palpebre chiuse con le ciglia ben definite. La seconda, la Maschera di Agamennone, ha baffi, palpebre chiuse senza molto più raffinata e curata rispetto ad altre. MICENEO MEDIO In questo periodo sono famose le tombe a tholos, con quasi tutte le medesime caratteristiche sia esterne che interne. La tholos ciglia, La tholos è una sala circolare costituita da una pseudocupola ogivale formata da diversi anelli lapidei, di pietra. Questi sono disposti l'uno sopra l'altro andando sempre più a restringere fino a che la struttura non si chiude. Ciò si ottiene facendo sporgere i massi di ogni singolo anello rispetto a quelli sottostanti. La forma circolare permette alle singole pietre di non cadere durante la costruzione. La faccia di ogni elemento viene sagomata in modo da avere una superficie liscia. Inoltre la continuità della superficie concava interna conferisce alla tholos l'aspettò di una cupola da cui però si differenzia per il comportamento statico, difatti essa è una pseudocupola. Essa si regge per gravità, dal peso dei suoi vari elementi che ne assicura la stabilità, a differenza della cupola dove i conci si spingono l'un l'altro consentendo alla struttura si sostenersi per reciproco contrasto. Tesoro di Atreo La più celebre architettura funeraria è il cosiddetto Tesoro di Atreo, o tomba di Agamennone. L'edificio ha un corridoio con pareti di contenimento formate da blocchi di pietra che crescono fino a raggiungere la tholos, si accede tramite un'apertura ampia a trapezio sormontata da un architrave molto grande avente una leggera cornice conferendole solennità che rappresenta l'unico ornamento della facciata (motivi a spirale minoici vivacemente colorati). L'architrave è sormontato dal triangolo di scarico, un accorgimento costruttivo che porta il peso sovrastante a gravare sugli stipiti della porta. In questo modo l'architrave sostiene soltanto il proprio peso. MICENEO TARDO In quest'ultimo periodo della civiltà micenea abbiamo la costruzione delle mura. Esse circondano il palazzo reale e le acropoli. Queste mura furono dette ciclopiche poiché sembrava che solo i Ciclopi avessero potuto costruirle. Tirinto Un esempio sono le mura che circondavano l'Acropoli di Tirinto. Esse erano dotate di pochi accessi e da un camminamento ricoperto in lastroni di pietra. Era presente un ingresso che dava su un cortile esterno che tramite un propylon dava su un cortile porticato (aulè). Ai lati era presente la zona più grande ossia un megaron composto da tre spazi: Vestibolo, lo spazio che precede la sala; Antisala, alla quale si accede tramite delle aperture del vestibolo; Unterburg Porta dei Leoni Sala del trono, dotata di 4 colonne che sorreggono la copertura, era presente un focolare dove si riunivano il re e i cortigiani. Megaron L'accesso all'Acropoli avviene attraverso la porta dei Leoni posta vicino al recinto delle tombe reali. Questa porta era costituita da una soglia incassata sotto il livello del terreno da due stipiti e da un architrave sovrastato da un rilievo rappresentante due leonesse rampanti con le zampe poggiate sulla colonna. Queste figure rappresentano la potenza delle mura e la protezione che davano alla città. accesso principale cortili propilei
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CRETESI Durante lo sviluppo delle civiltà Mesopotamiche fiorisce nell'isola di Creta la civiltà dei cretesi. Creta non era difesa dalle mura in quanto non temeva attacchi di nessun tipo da parte di un altro popolo, infatti erano un popolo prettamente pacifico, la loro arte architettonica si manifesta nei palazzi, e in base ai vari reperti, l'era cretese si suddivide in 4 periodi: PERIODO PREPALAZIALE, precedente alla costruzione di palazzi, dove i cretesi costruivano edifici in mattoni crudi; PERIODO PROTOPALAZIALE, periodo in cui vengono costruiti i primi palazzi nelle città più importanti: Cnosso, Festo e Mallia. I primi palazzi si avvicinano molto all'architettura orientale, ed essi rappresentavano un'organizzazione interna che rimarrà immutata. Inoltre si sviluppavano tutti intorno a uno spazio centrale a pianta rettangolare, i diversi ambienti erano poi situati a vari livelli. PERIODO NEOPALAZIALE, o dei nuovi palazzi, nel periodo protopalaziale i palazzi vengono distrutti da un terremoto ma poi ricostruiti nell'era neopalaziale, con delle innovazioni e varie funzioni, da quelle economiche, politiche e religiose. PERIODO POSTPALAZIALE, periodo successivo ai palazzi, in questo periodo l'arte rimane stabile e si trasforma pian piano in raffinato artigianato, in più la città di Creta viene nuovamente colpita da un forte terremoto. I palazzi cretesi & il Palazzo di Cnosso I palazzi cretesi erano immensi, con migliaia di ambienti a vari livelli: grandi...
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cortili, piazze, sale ricche e sfarzose, stanze per il culto, laboratori di artigiani e commercianti, magazzini, teatri etc. Essi erano detti palazzi-città per le loro dimensioni e perché erano delle vere e proprie città, ospitando molte persone. Il palazzo sicuramente più famoso di questo periodo è quello di Cnosso. Partiva tutto dalla corte centrale su cui affacciava la Sala del trono. Erano poi presenti degli ambienti senza finestre, ossia i magazzini o botteghe degli artigiani. Tra un livello e un altro inoltre troviamo delle colonne tozze e colorate, poggiate su una base di pietra, fatte di legno con una struttura che si allargava verso l'alto e sormontate da capitelli detti a toro. Pitture parietali & il gioco del toro A decorazione nel palazzo di Cnosso c'erano le pitture parietali, uno dei più famosi è quello del Gioco del toro, dove vengono rappresentati su uno sfondo turchese un toro e 3 persone, due donne ai lati del dipinto e un uomo sul toro, essi stanno eseguono lo sport del salto del toro. Le posizioni dei 3 fanno pensare ad una staw sequenza cinematografica dei tre momenti del gioco, afferrare il toro per le corna, compiere un salto mortale su di esso e ricadere verticalmente a terra. Statuette votive & la statuetta della Dea dei serpenti La costruzione dei palazzi porta alla produzione di statuette votive in ceramica smaltata, un esempio è la statuetta della Dea dei serpenti, rinvenuta nel Deposito del Templio di Cnosso. La statuetta rappresenta una figura femminile con un abito a balze che va a stringersi sulla vita e lascia scoperti i seni. La statuetta ha inoltre le braccia aperte e le mani che stringono dei serpenti, simbolo di potere, mentre è presente un gatto sulla sua testa, simbolo di una divinità domestica. L'arte vascolare Importante è anche l'arte vascolare, nel periodo protopalaziale la tecnica che veniva usata dagli artigiani era il Kamares, dal nome della grotta da cui sono stati rinvenuti molti vasi. I colori usati nelle ceramiche erano il rosso, giallo e bianco su fondo nero, con motivi naturalistici e prettamente geometrici. Nel periodo neopalaziale invece le forme dei vasi diventano più libere e seguono stili vegetali o marini (erano navigatori). MICENEI La civiltà micenea fu l'erede diretta di quella cretese, essa viene studiata distinguendola in tre periodi: Miceneo antico; Miceneo medio; Miceneo tardo. MICENEO ANTICO In questo periodo si conosce poco dei palazzi e delle abitazioni, i reperti più rappresentativi sono i ricchi corredi funerari ritrovati nelle numerose tombe scoperte della zona. I temi della ceramica invece erano gli stessi della civiltà cretese. Come rappresentazione artistica in questo periodo abbiamo la Tazza da Vafiò proveniente dalla tomba di Vafiò in Laconia. La parte esterna è decorata con scene a sbalzo (con superfice interna battuta in modo da avere un rilievo), mentre l'interno è rivestito da una lamina lisca. La scena raffigurata pone la figura taurina come dominante, molto importante nella cultura cretese. Viene raffigurato un toro a testa bassa mentre infilza due cacciatori, uno viene travolto e cade a terra, l'altro è stato lanciato in aria. In questa rappresentazione traspira tutta la furia selvaggia dell'animale. Abbiamo poi delle maschere funebri, come le cinque ritrovate nelle tombe reali di Micene, due di esse sono molto significative. La prima si pensa che sia stata modellata sul volto di colui che è stato raffigurato, ha delle folte ciglia unite, palpebre chiuse con le ciglia ben definite. La seconda, la Maschera di Agamennone, ha baffi, palpebre chiuse senza molto più raffinata e curata rispetto ad altre. MICENEO MEDIO In questo periodo sono famose le tombe a tholos, con quasi tutte le medesime caratteristiche sia esterne che interne. La tholos ciglia, La tholos è una sala circolare costituita da una pseudocupola ogivale formata da diversi anelli lapidei, di pietra. Questi sono disposti l'uno sopra l'altro andando sempre più a restringere fino a che la struttura non si chiude. Ciò si ottiene facendo sporgere i massi di ogni singolo anello rispetto a quelli sottostanti. La forma circolare permette alle singole pietre di non cadere durante la costruzione. La faccia di ogni elemento viene sagomata in modo da avere una superficie liscia. Inoltre la continuità della superficie concava interna conferisce alla tholos l'aspettò di una cupola da cui però si differenzia per il comportamento statico, difatti essa è una pseudocupola. Essa si regge per gravità, dal peso dei suoi vari elementi che ne assicura la stabilità, a differenza della cupola dove i conci si spingono l'un l'altro consentendo alla struttura si sostenersi per reciproco contrasto. Tesoro di Atreo La più celebre architettura funeraria è il cosiddetto Tesoro di Atreo, o tomba di Agamennone. L'edificio ha un corridoio con pareti di contenimento formate da blocchi di pietra che crescono fino a raggiungere la tholos, si accede tramite un'apertura ampia a trapezio sormontata da un architrave molto grande avente una leggera cornice conferendole solennità che rappresenta l'unico ornamento della facciata (motivi a spirale minoici vivacemente colorati). L'architrave è sormontato dal triangolo di scarico, un accorgimento costruttivo che porta il peso sovrastante a gravare sugli stipiti della porta. In questo modo l'architrave sostiene soltanto il proprio peso. MICENEO TARDO In quest'ultimo periodo della civiltà micenea abbiamo la costruzione delle mura. Esse circondano il palazzo reale e le acropoli. Queste mura furono dette ciclopiche poiché sembrava che solo i Ciclopi avessero potuto costruirle. Tirinto Un esempio sono le mura che circondavano l'Acropoli di Tirinto. Esse erano dotate di pochi accessi e da un camminamento ricoperto in lastroni di pietra. Era presente un ingresso che dava su un cortile esterno che tramite un propylon dava su un cortile porticato (aulè). Ai lati era presente la zona più grande ossia un megaron composto da tre spazi: Vestibolo, lo spazio che precede la sala; Antisala, alla quale si accede tramite delle aperture del vestibolo; Unterburg Porta dei Leoni Sala del trono, dotata di 4 colonne che sorreggono la copertura, era presente un focolare dove si riunivano il re e i cortigiani. Megaron L'accesso all'Acropoli avviene attraverso la porta dei Leoni posta vicino al recinto delle tombe reali. Questa porta era costituita da una soglia incassata sotto il livello del terreno da due stipiti e da un architrave sovrastato da un rilievo rappresentante due leonesse rampanti con le zampe poggiate sulla colonna. Queste figure rappresentano la potenza delle mura e la protezione che davano alla città. accesso principale cortili propilei