Natura e modernità: da Leopardi ai nostri giorni
Il pensiero di Leopardi sulla natura attraversa due fasi cruciali. Prima la vede come madre benigna che offre l'immaginazione come consolazione all'infelicità umana. Poi evolve verso una visione materialistica: la natura diventa maligna e indifferente, interessata solo alla conservazione della specie.
Il Panismo di D'Annunzio rappresenta un approccio completamente diverso. In "La pioggia nel pineto", il poeta si fonde totalmente con la natura attraverso i sensi. Ermione (Eleonora Duse) diventa parte del paesaggio, e la musicalità delle parole ricrea i suoni della pioggia.
Hemingway sviluppa un rapporto primitivo e rispettoso con la natura. In "Il vecchio e il mare", Santiago combatte il marlin con coraggio ma anche con profondo rispetto per l'avversario. Schopenhauer ci ricorda che il mondo è solo rappresentazione, regolato da spazio, tempo e causa, ma attraverso il corpo sperimentiamo la volontà di vivere.
La seconda rivoluzione industriale cambia tutto: Stati Uniti e Germania guidano il progresso tecnologico, nasce la classe operaia, e artisti come Monet cercano rifugio nella natura del suo giardino a Giverny.
💡 Collegamento chiave: Osserva come ogni epoca reinterpreta il rapporto uomo-natura secondo le proprie ansie e speranze!