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la percezione

4/11/2022

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la percezione
DAL SENSO COMUNE ALLA PSICOLOGIA.
• Nel senso comune, la percezione è il meccanismo con cui
«catturiamo» la realtà «introducen

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la percezione DAL SENSO COMUNE ALLA PSICOLOGIA. • Nel senso comune, la percezione è il meccanismo con cui «catturiamo» la realtà «introducendola» nella nostra mente. Tuttavia, le cose sono un tantino più complesse. Questo perché: • I nostri sensi sono in grado di recepire solo una piccola parte della realtà. • ciascuno dei nostri sensi ci dà solo un certo tipo di informazioni, mentre il mondo, la realtà, presenta un’unitarietà e un'organicità che tutte queste informazioni non possiedono. • Per la psicologia, la percezione è una «rielaborazione» delle informazioni sensoriali operata dalla nostra mente, per mezzo della quale possiamo ricostruire e rappresentarci l'immagine della realtà circostante. • parlare della percezione come «<rielaborazione»> significa affermare che la nostra mente è una sorta di «cabina di regia>> che interviene sui dati sensoriali, svolgendo su di essi un lavoro di: • Trasformazione: i dati ricevuti dai sensi sono trasformati in <<messaggi»> che la nostra mente può comprendere. • unificazione: anche se i canali sensoriali sono molteplici, gli oggetti della realtà sono percepiti in modo unitario. Interpretazione: la nostra mente interpreta un insieme di dati sensoriali come un determinato oggetto: ad esempio, identificare un oggetto sferico, colorato e profumato sul banco di un fruttivendolo come una mela e non una pesca o un'arancia. Inoltre, dire che la percezione «<ricostruisce» e «rappresenta»> la realtà significa ammettere che la realtà che...

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Didascalia alternativa:

percepiamo non è la «<realtà in sé», ma una sorta di «copia» della stessa, piuttosto fedele, ma che, in certi casi, può produrre risultati diversi e inaspettati. L'ATTIVITÀ PERCETTIVA AL MICROSCOPIO • Nello studio dei fenomeni percettivi, gli psicologi, Sin dall'inizio si sono concentrati sulla percezione visiva, sia perché essa offre più facilmente spunti di osservazione, sia perché la Vista è lo strumento principale che gli uomini usano per conoscere la realtà. • I primi studi sulla percezione visiva furono condotti da Max wertheimer e dalla Gestalt, i quali intuirono che, quando «vediamo» il mondo esterno non stiamo solo ricevendo una serie di Stimoli sensoriali, ma stiamo impegnando la nostra mente in un'operazione di unificazione di una serie di impressioni sensibili. • Per i gestaltisti, le immagini delle cose sono il prodotto di una serie di operazioni mentali di raggruppamento, cioè di sintesi o di «cucitura», che rispondono ad alcuni criteri ben precisi. I PRINCIPI GESTALTICI DI RAGGRUPPAMENTO • secondo gli psicologi della Gestalt, i principi di raggruppamento che guidano la nostra mente nella percezione visiva sono quattro: Il principio di pregnanza, in virtù del quale tendiamo a organizzare la realtà percepita attribuendo a essa ordine, simmetria e regolarit Nella figura, i cerchi sono posizionati in modo da dare l'impressione che vi sia un cubo. ● Gli altri principi gestaltici di raggruppamento sono: • Il principio di vicinanza: tendiamo a raggruppare gli elementi vicini. Nella figura, vediamo due gruppi di tre macchie, e non tre gruppi da due macchie. • Il principio di somiglianza: tendiamo a raggruppare gli elementi simili, come nell'immagine seguente. • Principio di chiusura: tendiamo a completare le parti mancanti delle figure (vedi immagine). • Principio di continuità: tendiamo a individuare come prioritari gli elementi continui (vedi immagine). PRINCIPIO DELLA VICINANZA lisegno di Köhler, si vedono due gruppi di tre macchie ed è in rzi, cogliere con pari evidenza percettiva tre gruppi formati d po di cinque e l'altro di uno. FIG. 4. Maestra Mary רח L FIGURA O SFONDO? LA PERCEZIONE FLUTTUANTE un'attività immediata della nostra mente è la capacità di estrarre una figura da uno sfondo. • spesso, però, come nell'immagine seguente, può diventare un'operazione problematica. • Questa situazione è definita dagli studiosi percezione fluttuante, perché la mente «fluttua», cioè oscilla tra due ipotesi alternative ugualmente valide. UN ESEMPIO DI INTERPRETAZIONE DEI DATI SENSORIALI: LA PERCEZIONE DELLA PROFONDITÀ un meccanismo essenziale per la nostra impressione visiva è la percezione della profondità, grazie alla quale siamo in grado di vedere gli oggetti tridimensionali e di valutarne le distanze. ● la profondità è percepita dall'uomo attraverso due fenomeni: • la disparità binoculare: poiché abbiamo due occhi, ognuno di essi invia al cervello un'immagine diversa dell'oggetto che sta osservando. Questa differenza fra le immagini aumenta quanto più è vicino Poggetto osservato, mentre diminuisce al suo allontanamento. Ne consegue che la mente è in grado di valutare la distanza di un oggetto in base alla differenza tra le due immagini retiniche. ● • la convergenza binoculare: per mettere a fuoco gli oggetti, gli occhi compiono una rotazione verso l'interno direttamente proporzionale all'ampiezza dell'angolo formato dalle linee immaginarie che uniscono un oggetto ai nostri occhi. OLTRE I DATI SENSORIALI: LE COSTANZE PERCETTIVE LA RETINA È LA «PELLICOLA SENSIBILE» DEL NO STRO OCCHIO, POICHÉ SU DI ESSA SI IMPRIMONO LE IMMAGINI DEGLI OGGETTI CHE OSSERVIAMO. TUTTAVIA, ESSE SONO CAPOVOLTE RISPETTO AGLI OGGETTI OSSERVATI, PERCIÒ LA NOSTRA MENTE LE «RIMETTE IN PIEDI», PERMETTENDOCI DI COMPRENDERE CIÒ CHE STIAMO OSSERVANDO MA LA MENTE OPERA ANCHE ALTRI INTERVENTI SULLA NOSTRA PERCEZIONE DEL MONDO ESTERNO: PER ESEMPIO, SE SI METTONO LE MANI DAVANTI AGLI OCCHI TENENDONE UNA A UNA CERTA DISTANZA, SEMBRERANNO COMUNQUE UGUALI. QUESTO DERIVA DAL FATTO CHE LA MENTE <<CORREGGE» LA VISIONE DEGLI OGGETTI, FACENDOCELI APPARIRE DELLA STESSA GRANDEZZA ANCHE SE SONO A UNA CERTA DISTANZA DAI NOSTRI OCCHI. QUESTO FENOMENO È CHIAMATO COSTANZA DI GRANDEZZA. MA ESSO FUNZIONA SOLO ENTRO UN RAGGIO RIDOTTO: NEGLI ALTRI CASI, INFATTI, VEDIAMO GLI OGGETTI PIÙ PICCOLI DI COME SONO NELLA REALTÀ.. IL LATO NASCOSTO DELLA PERCEZIONE La percezione «funziona» solo quando è in grado di restituirci la realtà delle cose in modo fedele. Tuttavia, può accadere che questo non sempre avvenga in questo modo, e ci siano degli «errori» nella rielaborazione dei dati sensoriali. Questi errori sono le illusioni percettive. LE ILLUSIONI PERCETTIVE • Le illusioni percettive sono gli errori in cui cade la nostra mente quando tenta di rielaborare i dati sensoriali. Alcune di queste illusioni sono alquanto note, anche ai non addetti ai lavori: • Le frecce di Muller-Lyer: i due segmenti hanno la stessa lunghezza, ma quello con le frecce rivolte all'interno sia più lungo di quello con le frecce rivolte all'esterno. • I binari di Ponzo: i rettangoli neri hanno la stessa dimensione, ma quello più vicino al punto di convergenza tra le linee sembra più grande di quello più lontano. Illusione di Müller-Lyer L'illusione di Ebbinghaus: i due cerchi al centro dei «fiori» sono uguali, ma le diverse dimensioni dei cerchi all'esterno ce li fanno sembrare più grandi o più piccoli. I DISTURBI DELLA PERCEZIONE La percezione può essere soggetta a dei disturbi. Tra i disturbi percettivi più importanti ci sono le allucinazioni, che sono delle percezioni che avvengono in assenza di reali Stimoli sensoriali. un altro esempio di allucinazioni sono i sogni, durante i quali Facciamo esperienza di cose o persone che, pur non essendo presenti, provocano effetti ben precisi e «<reali», che svaniscono al momento del risveglio. • Tuttavia, eccettuati i sogni, le allucinazioni possono essere la spia o la conseguenza di problemi molto gravi come lesioni cerebrali, disturbi mentali, assunzione di sostanze allucinogene, prolungata privazione del sonno, condizione di stress psicofisico, ecc. Le allucinazioni possono essere semplici, quando coinvolgono un solo senso, o complesse, quando coinvolgono più sensi. • un altro disturbo della percezione è l'agnosia, cioè l'incapacità di riconoscere oggetti, persone, suoni, forme e odori che dovrebbero essere noti.