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LE STATUE IN GRECIA La scultura fece la sua comparsa solo in età arcaica in particolare a Creta. Lo stile più antico della statuaria greca è chiamato “dedalico", dal nome dello scultore cretese Dedalo leggendario architetto del labirinto di Cnosso. Tra la fine del VII secolo e l'inizio del VI a.C. in Grecia fiorì, la produzione delle grandi statue. I soggetti raffigurati sono sostanzialmente due: giovani uomini (koùroi) e giovani donne (kòrai), sempre raffigurati in posizione eretta. La figura maschile è sempre completamente nuda per celebrarne la bellezza. Quella femminile, invece, è rigorosamente vestita perché si preferì evidenziare il ruolo di moglie e madre della donna. Le statue più antiche risultano molto alte, con il passare del tempo, però, le loro dimensioni si ridussero. Si deduce che in Grecia fu elaborato un tipo scultoreo unico, con il quale si rappresentarono indifferentemente uomini, eroi e divinità. CLEOBI E BITONE Forno ritrovate nel santuario di Delfi due koùroi arcaici, quasi identici, alti più di 2 metri, identificati come Cleobi e Bitone. Secondo la mitologia greca erano figli di Cidippe, una sacerdotessa di Era. Non essendo disponibili i buoi del carro che doveva portare la madre al tempio i due fratelli trainarono Il veicolo per circa 8 km. La madre, commossa da tanta filiale devozione, prego la dea di premiare i...
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figli. Era allora concesse loro un sonno eterno che li preservò all'invecchiamento e dalla morte. L'ARTEMIDE DELL'ACROPOLI Fu ritrovata a pezzi nella colmata persiana dell'Acropoli di Atene. In seguito fu ricostruita e si scoprì che la donna portava un epèndytes, cioè una sopravveste cerimoniali di origine asiatica adottata come insegna di potere riservata alle divinità protettrici di città. L'Artemide presenta una modulazione dei piani assai più elaborata, ma ha il potere di comunicare un senso di protezione rassicurante.