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Virgilio : la vita e l’Eneide
la vita e l’Eneide
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Lucano
tutto sull’autore
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Virgilia ed Opere
Riassunto molto completo di Virgilio ed opere. Ho realizzato questi appunti con gli appunti del mio professore ed utilizzando il mio libro di letteratura latina. Voto interrogazione: 9
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Età augustea e Virgilio
In questo riassunto troverai: l’età augustea, la vita di Virgilio, le bucoliche, le georgiche, l’Eneide e lo stile di Virgilio.
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L’Eneide di Virgilio (Libro IV e VI)
Analisi dei principali testi del Libro IV: l’ossessione amorosa di Didone; il discorso di Didone; l’auto difesa di Enea; l’iniettiva di Didone; le ultime parole di Didone. Libro VI: la gloria futura di Roma
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Appunti su Virgilio (II)
Appunti approfonditi e spiegati in modo semplice su Virgilio; La vita, le opere e la poetica
VIRGILIO Nasce a Mantova nel 70 a.C. in una famiglia di piccoli proprietari terrieri; il padre lo manda a Roma per iniziare i primi studi e a Napoli frequenta la scuola dell'epicureo Sirone. A seguito degli scontri della guerra civile, nel 41 a.C., la famiglia di Virgilio perde i suoi territori, poiché venivano dati per ricompensare i veterani che avevano combattuto contro i cesaricidi. Nel 39 a.C. entra nel circolo di Mecenate. Le sue opere più importanti furono: BUCOLICHE Poesia pastorale GEORGICHE Epica didascalica ENEIDE Poema epico-eroico 42-39 a.C. 37-29 a.C. 30-19 a.C. 10 ECLOCHE, componimenti in esametri di ambientazione agreste Poema didascalico in 4 libri sull'agricoltura e sull'allevamento Poema epico in 12 libri sulla fuga di Enea da Troia, le sue peregrinazioni, il suo arrivo nel Lazio e la sconfitta di Turno L'opera rimase incompiuta. Secondo il poeta l'Eneide aveva bisogno di una rielaborazione e di una accurata rifinitura. Proprio per questo Virgilio partì per un viaggio in Grecia e in Asia minore; è probabile che egli volesse raccogliere informazioni di carattere storico, geografico e mitologico dei luoghi stessi che aveva descritto nella sua opera. Ma il viaggio fu interrotto: infatti incontrato ad Atene Augusto che ritornava a Roma dall'Oriente, il poeta decise di rientrare in Italia con lui. Tornato in Italia si ammala e muore a Brindisi nel 19 a.C. Venne sepolto a Napoli. Virgilio voleva che alla sua...
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morte l'opera incompiuta venisse bruciata; invece gli amici Vario e Tucca pubblicarono l'opera, per decisione di Augusto. ENEIDE (poema epico-eroico) Per conciliare la brevitas alessandrina con la lunghezza del poema classico omerico L'Eneide è un poema epico in 12 libri scritti in esametri. L'opera rimase incompiuta a causa della morte di Virgilio, infatti, si rilevano alcune incoerenze e contraddizioni interne, inoltre sono presenti 58 versi incompiuti (tibicines= puntelli). L'Eneide è la storia di Enea, eroe troiano, figlio di Venere e di Anchise, progenitore di Romolo e capostipite della gens lulia a cui apparteneva Giulio Cesare Ottaviano Augusto. Il protagonista è un eroe già presente in Omero, ma diventa al tempo stesso la personificazione dei valori romani. EPOS: L'uso dell'epos aveva già avuto nella letteratura latina molti precedenti, come Nevio e Ennio. A differenza dei precedenti però l'Eneide non è un'opera epico storica d'argomento contemporaneo. Nel poeta permane la compresenza di mitologia e storia che caratterizzava l’epica latina anteriore, ma il mito assume un posto centrale e diventa il nucleo primario della vicenda, tanto che il protagonista non è Augusto, ma Enea. La storia viene recuperata con procedimento eziologico, individuando la causa remota degli avvenimenti, riti, costumi moderni. STRUTTURA: La struttura dell'Eneide è caratterizzata dalla articolazione in due parti, ciascuna delle quali si rifà a uno dei poemi omerici. I primi sei libri sono la parte "ODISSIACA", in quanto raccontano, come l'Odissea, il viaggio del protagonista; nella seconda parte, dal Settimo al dodicesimo libro, è invece "ILIADICA" perché, come l'Iliade, narra la guerra tra due popoli con la vittoria dell'eroe che uccide in duello Turno, il più forte dei suoi nemici. Come l'Odissea, l'Eneide inizia in medias res e i fatti precedenti sono rievocati dal protagonista stesso in un lungo racconto che occupa il secondo e il terzo libro. IL MODELLO PRINCIPALE È OMERO. Enea, come Odisseo, è perseguitato da una divinità ostile, viene ospitato dopo un naufragio, racconta in prima persona le sue peregrinazioni e incontra le anime dei defunti; per quanto riguarda l'Iliade: i giochi funebri per Anchise ricalcano quelli di Patroclo; il catalogo degli eserciti e la descrizione dello scudo di Enea hanno come modelli il catalogo delle navi e la descrizione dello scudo di Achille; il duello finale richiama quello tra Achille ed Ettore. Il poeta segue Omero anche in ciò che riguarda l'apparato mitologico è l'ambito della guerra. DIFFERENZA RISPETTO AD OMERO: rispetto ad Omero, Virgilio rinnova i materiali poetici di cui si serve secondo i criteri dell'emulazione e dell'arte allusiva, inoltre li organizza e gli orienta in modo diverso, fondendoli con elementi desunti da altre fonti, greche e romane. Questo atteggiamento appare nel topos della "catabasi", ossia della discesa agli inferi dell'eroe punto l'impostazione narrativa è molto diversa: infatti Odisseo non entra nel regno dei morti, ma rimane sulla soglia e lì gli appaiono le anime dei defunti; invece Enea compie un vero e proprio viaggio nell'oltretomba. PROTAGONISTA: per le vicende del viaggio di Enea da Troia all'Italia, Virgilio ebbe come fonti principali gli annalisti romani: Il Bellum Poenicum di Nevio, le origines di Catone e le opere antiquarie di Varrone. Sul piano letterario invece, Enea ha come punto di riferimento Odisseo e Achille. Tuttavia Enea si distacca dai poemi omerici per la concezione eroica profondamente diversa. L'eroismo di Enea non consiste nell'affermazione individualistica di una personalità eccezionale, ma nella capacità di sottomettersi al volere degli dèi (pietas), sacrificando le esigenze personali. Quindi l'aspetto più nuovo del personaggio è l'accettazione del proprio destino, che non avviene però senza sofferenze e conflitti interiori: l'eroe si assume il compito che gli viene assegnato dagli dèi e compie fino in fondo il proprio dovere, subendolo come una dolorosa necessità. Nel personaggio di Enea si ritrovano molti tratti tipici dell'humanitas e della sensibilità virgiliane, come la tristezza della solitudine, la ripugnanza per la guerra e per la violenza. Il poeta adotta una narrazione soggettiva, infatti interrompe la narrazione per giudicare gli avvenimenti, partecipando emotivamente all'azione.