Caronte e il Fiume Acheronte
Proseguendo il loro cammino, Dante e Virgilio giungono sulle rive del fiume Acheronte, dove incontrano Caronte, il traghettatore delle anime dannate.
Figura mitologica: Caronte, nella mitologia greca e romana, è il nocchiero incaricato di traghettare le anime dei morti attraverso il fiume Acheronte.
Caronte è descritto come un vecchio dalla barba bianca e dagli occhi fiammeggianti. Inizialmente, rifiuta di traghettare Dante poiché è ancora vivo, ma Virgilio lo zittisce ricordandogli che il viaggio di Dante è voluto da Dio.
Quote: "Per altra via, per altri porti / verrai a piaggia, non qui, per passare: / più lieve legno convien che ti porti."
Queste parole di Caronte a Dante sottolineano la natura eccezionale del viaggio del poeta, che da vivo attraversa i regni dell'aldilà.
Il canto si conclude con la vivida descrizione delle anime dannate che si accalcano sulla riva dell'Acheronte, pronte ad essere traghettate verso la loro eterna punizione. Dante le paragona alle foglie che cadono in autunno, creando un'immagine potente della fragilità umana di fronte al destino eterno.
Figura retorica: "Come d'autunno si levan le foglie / l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo / vede a la terra tutte le sue spoglie..."
Questa similitudine evidenzia la maestria poetica di Dante nel rendere visibile l'invisibile, trasformando concetti astratti in immagini concrete e memorabili.