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25/10/2022
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Le principali teorie sulla costruzione dei legami affettivi La teoria psicoanalitica Freud sottolinea l'importanza della ricerca del piacere da parte del bambino. Per Freud il presupposto necessario di un'equilibrata maturazione psicologica è la gratificazione degli istinti biologici del bambino. La teoria della sessualità e dello sviluppo psico-sessuale elaborata dagli inizi del Novecento da Sigmund Freud (1856-1939) ha avuto un'enorme influenza su tutta la discussione scientifica successiva. Secondo Freud, alla base di ogni comportamento vi è una serie di pulsioni, cioè di forze provenienti dall'interno dell'organismo, le quali attivano i processi mentali e spingono all'azione. La più importante di queste pulsioni è la libido o pulsione sessuale (espressione che in latino significa "desiderio", "brama", "passione"), che è presente negli esseri umani fin dalla nascita e che si manifesta come una tensione interna che si "allenta" quando un'azione adeguata la soddisfa, procurando piacere. Lo sviluppo psicosessuale, una maturazione fisica e psicologica dell'individuo, avviene attraverso: ● Fase orale, nel primo anno la zona erogena è la bocca, per cui il bambino prova soddisfazione nell'atto della suzione (il seno materno, il biberon, il succhietto di gomma, il proprio pollice), indipendentemente dal bisogno di nutrirsi. In questa fase può verificarsi una fissazione della libido, resistenza interna a trasferire l'energia libidica su un nuovo insieme di oggetti e di attività. ● Fase anale, nel...
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secondo anno il bambino prova piacere nell'atto di evacuare ed è sensibilmente attratto dai propri escrementi e rivolge l'attenzione alle persone che si occupano di educarlo al controllo dei suoi bisogni. Fase fallica, tra i 3 e i 5 anni la libido si concentra sulla zona genitale e l'interesse del bambino è rivolto agli organi genitali. La fase Fallica riveste un'importanza particolare perché proprio in questo periodo che insorge il cosiddetto complesso di Edipo: il nome fa riferimento a un personaggio della mitologia greca che, senza saperlo, uccide il proprio padre e né sposa la vedova, cioè la propria madre. Fra i 3 e i 5 anni il bambino sviluppa un amore molto intenso nei confronti del genitore di sesso opposto e insieme un sentimento di paura di ostilità verso il genitore dello stesso sesso, che viene percepito come un potente rivale capace di pulirlo per i suoi desideri: nel maschio la paura della punizione si configura come "angoscia di castrazione"; il bambino teme di subire dal padre, come castigo per le sue fantasie, quella mutilazione genitale che egli, nella sua ingenua spiegazione dell'anatomia umana, attribuisce alle bambine, prive del pene; nel caso della femmina inizialmente l'oggetto del suo amore è la madre, ma la precoce individuazione della propria diversità fisica viene percepita dalla bambina come l'umiliazione (Freud parla di "invidia del pene" e la induce rivolgere il suo amore verso il padre. Per Freud il conflitto edipico rappresenta una tappa decisiva nello sviluppo psichico. Fase di latenza, corrisponde al periodo tra i 5-6 anni e si conclude con la pubertà, in cui il bambino trasferisce la sua pulsione sessuale su attività socialmente incoraggiate, come il gioco o lo studio. Fase genitale, inizia con la pubertà ed è caratterizzata dalla maturazione fisica e psicologica che avvicina il ragazzo gradualmente all'età adulta. La teoria comportamentista I comportamentisti mettono in luce il ruolo dei rinforzi nella soddisfazione dei bisogni. Essi elaborano una teoria secondo cui il bambino si lega alla madre perché la associa all'attenuazione delle pulsioni biologiche, ad esempio la fame. In questo caso, la madre sarebbe un rinforzo secondario. Il comportamentismo afferma che gli eventi che soddisfano un bisogno primario costituiscono rinforzi primari e che le persone presenti quando una pulsione viene attenuata sono rinforzi secondari. Quindi, il comportamentismo (corrente psicologica che fa a capo Jonh Watson, secondo cui, per essere scientifica, la psicologia deve limitarsi a indagare il comportamento, in quanto oggetto di studio osservabile e misurabile) afferma che i legami affettivi si basano sulla riduzione delle pulsioni biologiche. Il comportamentismo è contradetto dagli esperimenti dei coniugi Harry e Clara Harlow, in quanto il legame madre-figlio è basato sul benessere del contatto. Gli Harlow allevarono cuccioli di macachi privandoli della madre, sostituita da sagome di morbida stoffa o metalliche: queste ultime erano provviste di un biberon al quale gli animali affamati si potevano attaccare per succhiare il latte e in genere essi trascorrevano più tempo davanti al pupazzo di stoffa, anche se privo di biberon. Questi esperimenti mostrarono che il piacere associato all'alimentazione non sembra alla base dei legami dell'attaccamento, in quanti i piccoli trascorrevano la maggior parte del tempo aggrappati alla sagoma di stoffa e si avvicinavano a quella di filo di ferro soltanto quando avevano fame. Le teorie dell'attaccamento Bowlby e Ainsworth evidenziano il valore dell'attaccamento. Per Bowlby e Ainsworth l'attaccamento tra il bambino e le figure di riferimento (in genere la madre) è il primo legame significativo e importante per il futuro, ed è un fenomeno universale, la cui principale funzione è la protezione dei piccoli. Bowbly: il valore adottivo dell'attaccamento John Bowlby (1907-1990), psichiatra e psicoanalista inglese, ha condotto le sue ricerche attraverso un metodo non esclusivamente clinico (cioè fondato sullo studio di casi individuali), ma interdisciplinare, basato sui principi della teoria darwiniana dell'evoluzione biologica e capace di coinvolgere un ampio numero di scienze. Fuori da laboratori, nella vita quotidiana, l'apprendimento avviene sempre grazie alla relazione con gli altri. La base biologica di questa condizione dell'apprendimento è mostrata dagli studi dell'etologia, in particolare dal meccanismo di apprendimento dell'imprinting (in virtù del quale pulcini e anatroccoli attivano la risposta del seguire nei confronti della figura che compare nel loro campo visivo nei primi istanti di vita) analizzato da Konrad Lorenz. Al di là del fenomeno dell'imprinting, l'osservazione di Bowlby ha anche mostrato che gli esseri umani son per così dire "programmati" a esibire determinati comportamenti e tali comportamenti hanno un valore adattivo dell'attaccamento. Nella sua opera Attaccamento e perdita Bowlby definisce l'attaccamento, ossia il primo legame affettivo, significativo, importante per il futuro che il bambino stabilisce in particolare con la figura materna. La figura materna fin dalla nascita deve essere una presenza costante, dispensatrice di cure assidue, capace di rispondere ai bisogni del bambino e di trasmettergli un senso di sicurezza. Nel linguaggio di Bowlby, il terminata attaccamento si contrappone a "dipendenza", usato dagli psicoanalisti e dai comportamentisti per descrivere la posizione del bambino, ritenuto immaturo e passivo, nei confronti della madre che le nutre e lo cura. Al contrario, Bowlby sostiene che esiste un'interazione sociale, ossia un attivo e reciproco scambio di segnali e stimoli tra genitori e figli fin dalle prime settimane di vita. Secondo Bowlby l'attaccamento è un comportamento universale presente in molte specie animali e necessario alla sopravvivenza della specie umana. Secondo la teoria dell'attaccamento la "figura materna" non è necessariamente la madre biologica. La principale funzione dell'attaccamento è la protezione dei piccoli e la componente più importante nella dinamica del legame di attaccamento è rappresentata dall'interazione sociale. Ainsworth: attaccamento e personalità La psicologa statunitense Mary Ainsworth (1913-1999), allieva di Bowbly, ha fornito l'importante contributo sperimentale allo studio dell'attaccamento. Negli anni 70 Ainsworth mise a punto una tecnica sperimentale di laboratorio (la cosiddetta strange situation, cioè "situazione sconosciuta" allo scopo di valutare la qualità dell'attaccamento di bambini di 12-18 mesi. Al termine delle prove sperimentali Ainsworth classificò 3 forme di attaccamento ("sicuro" avendo una madre sensibile e sollecita, "insicuro-ansioso e ambivalente" avendo una madre imprevedibile, "insicuro-ansioso evitante" avendo una madre piuttosto fredda e poco incline al contatto fisico) e 3 tipi di personalità: i bambini con attaccamento "sicuro" erano socievoli ed equilibrati, i bambini con attaccamento "insicuro-ansioso e ambivalente" erano orientati verso gli adulti e i bambini con un attaccamento "insicuro-ansioso evitante" erano chiusi e diffidenti. Chess e Thomas: la teoria del temperamento I due psichiatri statunitensi coniugi Stella Chess (1914-2007) e Alexander Thomas (1914-1989) focalizzano l'attenzione sul temperamento individuale: ciascun individuo ha un temperamento, cioè insieme di caratteristiche che non dipendono dall'educazione (dagli stimoli dei genitori) e determinano il modo in cui reagiamo emotivamente alle circostanze e ci caratterizzano in quanto individui. Il temperamento ha nove dimensioni: livello di attività, regolarità, reazione alla mancanza di famigliarità, facilità di adattamento a nuove situazioni, reattività agli stimoli, livello di energia, umore dominante, distraibilità, durata dell'attenzione. A seconda della combinazione di almeno due di queste dimensioni si evidenzino tre diverse tipologie di neonato: il bambino "facile" (presenta ritmi biologici regolari, risponde positivamente a nuovi stimoli, piange per comunicare bisogni fisiologici ed è facilmente consolabile); il bambino "lento a scaldarsi" (presenta ritmi biologici abbastanza regolari ma lento nell'adattarsi ai cambiamenti); bambino "difficile" (presenta ritmi biologici irregolari, una spiccata reattività agli stimoli e spesso reazioni emotive intense e negative).