Il pensiero pedagogico di Tommaso d'Aquino
Tommaso d'Aquino valorizza la spiritualità dell'intelletto, la sua molteplicità e la sua unione con le facoltà sensitive e vegetative inseparabili dal corpo. Questa visione ha conseguenze decisive dal punto di vista pedagogico.
Highlight: Il processo educativo secondo Tommaso consiste nel far passare in atto la scienza che nel discente è in potenza.
Il ruolo del maestro umano è quello di guidare il discente nel lavoro comparativo, applicando verità universali alle esperienze particolari. Il maestro non sostituisce il "lume interiore" infuso da Dio (l'intelletto agente), ma aiuta l'allievo ad acquisire un metodo progressivo e graduale.
Vocabulary: Intelletto possibile e intelletto agente - L'intelletto possibile è la capacità di ricevere le forme intelligibili, mentre l'intelletto agente è la facoltà che astrae queste forme dalle immagini sensibili.
Tommaso distingue tra la via della "inventio" (scoperta autonoma) e l'apprendimento guidato dal maestro. Quest'ultimo permette di arricchire il sapere individuale con quello accumulato dalla storia della cultura.
Example: Il rapporto tra maestro e allievo è paragonato a quello tra medico e paziente, dove la causa principale della guarigione risiede nella disposizione del malato, pur seguendo le prescrizioni del medico.
Tommaso cerca di armonizzare autoeducazione ed eteroeducazione, azione umana e azione divina. L'allievo è considerato l'agente principale dell'apprendimento, mentre il maestro fornisce i mezzi per passare dalla potenza all'atto.
Definition: De Magistro pedagogia - Opera di Tommaso d'Aquino che esplora il ruolo del maestro e il processo di apprendimento.
Il filosofo distingue tra educazione come "processo" di conquista attiva di una verità nuova e educazione come "azione" esercitata da chi possiede la verità su chi la possiede solo in potenza.
Quote: "Il maestro umano non sostituisce il 'lume interiore' che Dio ha infuso in ciascuno di noi (l'intelletto agente); non può trasfondere il proprio sapere nella mente dell'alunno."
Il limite della dottrina tomistica del rapporto educativo può essere identificato nella concezione della verità come qualcosa di definitivo e trascendente, di fronte alla quale maestro e scolaro appaiono come passivi contemplatori.
Tommaso sostiene che la ragione, pur non potendo dimostrare i "misteri religiosi", possa chiarire importanti aspetti della dottrina cristiana con l'aiuto della grazia di Dio. La ragione deve mettersi al servizio della fede, applicandosi a problemi come la dimostrazione dell'esistenza di Dio e la questione dell'anima.
Highlight: La ragione collabora con la fede in tre modi: preparando alla fede, chiarendo le verità della fede e difendendo la dottrina cristiana.
Allo stesso tempo, Tommaso riconosce l'autonomia della ragione rispetto alla fede, in quanto utilizza principi del ragionamento dimostrativo derivati da Dio. In caso di discrepanza tra fede e ragione, Tommaso suggerisce di affidarsi alla fede come regola del corretto ragionamento.