L'attivismo pedagogico rappresenta una delle più importanti rivoluzioni nel campo dell'educazione del XX secolo.
L'attivismo pedagogico in Italia si è sviluppato grazie a figure fondamentali come Maria Montessori, che ha rivoluzionato il modo di concepire l'educazione attraverso il suo celebre Metodo Montessori. Il suo approccio si basa sul concetto di ambiente preparato, dove il bambino può sviluppare liberamente le proprie capacità attraverso materiali didattici specificamente progettati. Questo metodo è stato implementato in diverse scuole medie Montessori in Italia, dimostrando come i principi dell'educazione attiva possano essere applicati a diversi livelli di istruzione.
John Dewey, altro importante esponente dell'attivismo pedagogico, ha introdotto il concetto di learning by doing, enfatizzando l'importanza dell'esperienza diretta nell'apprendimento. Secondo Dewey, la scuola deve assomigliare a un laboratorio dove gli studenti possono sperimentare e apprendere attraverso l'azione diretta. Il suo pragmatismo educativo si è concentrato sulla connessione tra teoria e pratica, sottolineando come l'apprendimento debba essere legato all'esperienza concreta. Gli esponenti dell'attivismo pedagogico hanno contribuito a trasformare la scuola da un luogo di trasmissione passiva del sapere a uno spazio di sperimentazione attiva, dove il bambino è protagonista del proprio processo di apprendimento. L'Opera Nazionale Montessori continua ancora oggi a promuovere questi principi educativi, dimostrando la loro validità e attualità nel contesto educativo contemporaneo.