Le scuole nuove rappresentano un importante movimento di rinnovamento pedagogico nato alla fine del XIX secolo in Europa.
Il movimento delle scuole nuove ha origine in Inghilterra nel 1889, quando Cecil Reddie fonda la New School di Abbotsholme. Questo modello educativo innovativo si è poi diffuso rapidamente in altri paesi europei, caratterizzandosi per un approccio che mette al centro l'alunno e la sua esperienza diretta. Le peculiarità delle scuole nuove includono l'importanza data all'ambiente naturale, all'attività pratica e alla formazione integrale della persona. Tra gli esponenti più significativi troviamo John Dewey, Maria Montessori e Adolphe Ferrière.
La principale differenza tra scuole nuove e scuole attive sta nel fatto che le prime nascono come istituzioni private in contesti rurali, mentre le seconde rappresentano un'evoluzione del modello applicato anche in ambito pubblico e urbano. In Italia, le scuole nuove si sono sviluppate grazie al contributo di pedagogisti come le sorelle Agazzi e Maria Montessori, che hanno dato vita a metodi educativi ancora oggi utilizzati. L'attivismo pedagogico che caratterizza queste scuole si basa sul principio del "learning by doing", dove l'apprendimento avviene attraverso l'esperienza diretta e la partecipazione attiva dello studente. La Nuova Educazione promuove un modello formativo che valorizza la creatività, l'autonomia e la cooperazione tra gli alunni, superando l'approccio tradizionale basato sulla trasmissione passiva del sapere. Oggi, molte scuole continuano a ispirarsi a questi principi, adattandoli alle esigenze contemporanee e integrando nuove metodologie didattiche come il Metodo Modi e il Metodo Mof.