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28/10/2022

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RIVOLUZIONE RUSSA
Quello Russo era un impero di origini molto antiche e si estendeva per un territorio molto
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RIVOLUZIONE RUSSA Quello Russo era un impero di origini molto antiche e si estendeva per un territorio molto vasto per cui comprendeva al suo interno diverse etnie (impero multietnico). In Russia c'era un governo autocratico per cui il potere era detenuto dallo zar. Tuttavia oltre allo zar erano presenti altri due centri di potere: la chiesa ortodossa e i grandi proprietari terrieri. A livello economico è un Paese arretrato perché ancora fortemente legato all'agricoltura. Anche l'industrializzazione è arretrata e riguardava solo le grandi città e, contrariamente a ciò che accade in Europa, protagonista dell'industrializzazione non è la classe borghese poiché aveva poca influenza sulle scelte del governo. Si tratta invece di un processo calato dall'alto attraverso i capitali esteri o promosso dallo Stato che fondò diverse industrie. Evento che segnò l'inizio della prima rivoluzione russa è la manifestazione popolare avvenuta a San Pietroburgo nel 1905 e repressa nella cosiddetta "domenica di sangue". Questo episodio innescò una serie di scioperi e sommosse che scossero il regime e lo zar si vide costretto a concedere la Duma (assemblea elettiva) che però non rappresentava tutte le classi sociali. Alla fine della guerra la Russia dovette affrontare un periodo di grandi difficoltà ( l'economia non era in grado di sostenere le spese belliche, la produzione diminuì poiché i contadini erano impegnati al...

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Didascalia alternativa:

fronte, le sconfitte misero in evidenza la debolezza dell'esercito). Tra le forze di opposizione allo zar emerse il partito socialdemocratico che era diviso in 2 correnti: Menscevichi⇒ coloro che volevano avviare riforme sociali e politiche in maniera pacifica per avviare la costruzione di uno Stato socialista; Bolscevichi⇒ volevano abbattere il regime zarista attraverso una rivoluzione violenta per dar vita ad un nuovo regime socialista. Nel 1917 la Russia fu colpita da una carestia che causò numerose rivolte. Nel marzo dello stesso anno scoppia la rivoluzione a Pietrogrado e questa rivoluzione si differenzia da quella del 1905 poiché i soldati si schierarono dalla parte della popolazione. La situazione portò lo zar Nicola II ad abdicare. Emersero quindi due nuovi centri di potere: il governo provvisorio (formatosi in seguito all'abdicazione dello zar) che era guidato da partiti di carattere liberale e che voleva continuare la guerra; i soviet, ovvero i consigli rivoluzionari di operai e soldati che furono creati dai bolscevichi e che volevano la fine del conflitto e la pace. In questo contesto interviene Leni, tornato dall'esilio, che era un esponente dei bolscevichi e che illustrò ai soviet le Tesi di aprile ovvero il suo programma che prevedeva: la conclusione della guerra attraverso la stipulazione di un armistizio; la riforma agraria, per cui le terre venivano concesse ai contadini; l'attribuzione di tutto il potere ai soviet. Lenin faceva riferimento alle teorie di Marx, in particolare al materialismo storico di cui però fa una propria interpretazione. Secondo Marx infatti la rivoluzione sarebbe scoppiata solo all'interno di una società industrializzata poiché è in questa società che si può assistere alla creazione dello scontro tra capitalisti e proletari, seguito dal crollo del proletariato stesso per raggiungere il comunismo. In Russia però ciò non poteva accadere in quanto era un Paese ancora fortemente arretrato. Lenin quindi prende le teorie del Marxismo adattandole però alla situazione russa. Per Lenin inoltre è il partito che è il maggior punto di riferimento e che quindi acquisisce un ruolo fondamentale. Nell'estate del 1917 spinsero i soviet all'insurrezione armata.Successivamente, ebbe inizio la rivoluzione d'Ottobre quando tra il 24 e il 25 ottobre del 1917 venne occupato il Palazzo d'Inverno che era la sede del governo provvisorio e i bolscevichi assunsero il potere con un colpo di Stato. Si formò quindi un governo rivoluzionario costituito esclusivamente dai bolscevichi e presieduto da Lenin. Nei giorni successivi la rivoluzione si espanse in tutte le città russe. Il 3 marzo 1918 il nuovo governo firmò la Pace di Brest-Litovsk che permise alla Russia di uscire dal conflitto mondiale (tuttavia si rivelò essere un trattato punitivo per la Russia). Tra gli altri provvedimenti presi dal nuovo governo ci sono: la confisca delle industrie e dei latifondi che appartenevano alla borghesia o alla nobiltà e la distribuzione delle terre ai contadini. Tuttavia, alle elezioni per l'Assemblea costituente i bolscevichi non ottennero la maggioranza ma solo il 25% dei voti e per questo motivo Lenin sciolse l'assemblea instaurando la dittatura del partito bolscevico. Inoltre il governo, per difendersi dai controrivoluzionari, creò un esercito guidato da Trotzkij e a cui venne dato in nome di Armata Rossa. Il 1918 e il 1920 furono anni caratterizzati da una guerra civile che scoppiò tra Armata Rossa e Armata Bianca (composta dagli oppositori di Lenin tra cui menscevichi e coloro che erano fedeli allo zar e che venne appoggiata dalle potenze straniere che volevano evitare scoppio di una rivoluzione anche al di fuori della Russia). Il termine della guerra vide la vittoria dell'Armata Rossa. La situazione peggiora ulteriormente quando la Polonia, approfittando della debolezza della Russia, attacca quest'ultima portando allo scoppio di un'altra guerra. La Russia si trovava quindi in una situazione di grandi difficoltà che riguardavano soprattutto l'economia poiché il cibo scarseggiava in particolare nelle campagne e nell'esercito. Lenin avvia quindi la politica economica del comunismo di guerra che prevede la requisizione della proprietà privata e la consegna di tutto ciò che veniva prodotto che sarebbe poi stato distribuito nelle città e nell'esercito. A questo si oppongono i contadini che non vogliono cedere quello che producono e per questo si verificarono diverse insurrezioni. Superata l'emergenza il comunismo di guerra venne sostituito con la NEP (nuova politica economica) ovvero un programma che prevedeva la possibilità dei contadini di vendere l'eccedenza della loro produzione e il riconoscimento parziale della proprietà privata delle piccole industrie. La NEP riuscì quindi a migliorare le condizioni dell'economia russa. STALINISMO 1922⇒ nasce l'URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) attraverso l'unione delle 15 repubbliche che precedentemente componevano l'impero. Alla morte di Lenin nel 1924 inizia una lotta per il potere in cui emergono due figure principali: Stalin era il segretario del partito comunista e riteneva fosse necessario fortificare la rivoluzione solo all'interno dell'URSS; Trotzkij→ sosteneva fosse necessario esportare la rivoluzione. Tra i due però prevale e vince Stalin. Stalin portò al termine della NEP poiché non rispecchia gli ideali comunisti e diade invece inizio ad un piano conosciuto come "la grande svolta" che aveva lo scopo di accelerare l'industrializzazione. Questo processo si basava su tre punti principali: 1. la pianificazione integrale dell'economia per cui le attività economiche venivano organizzate in piani quinquennali elaborati dal Gosplan; 2. la collettivizzazione dell'agricoltura per cui venne abolita la proprietà privata della terra e tutte le aziende private vennero trasformate in fattorie cooperative o di proprietà dello Stato; 3. l'industrializzazione accelerata che si basava sulla costruzione di grandi complessi industriali di proprietà statale. Aspetti negativi della "Grande svolta": Innanzitutto, a metà degli anni 30, solo il 10% delle aziende non erano state collettivizzate e nel giro di dieci anni tutte le aziende agricole diventarono di proprietà dello stato. Molti contadini quindi si ribellarono, soprattutto i kulaki, ovvero i contadini più ricchi, e i proprietari terrieri che Stalin accusò di essersi arricchiti con la NEP. Tuttavia, tutti coloro che si ribellavano venivano uccisi o puniti con la deportazione nei campi di lavoro forzato. Ebbe quindi inizio una vera e propria guerra ai contadini che aveva finalità sia economiche (la collettivizzazione aveva lo scopo di per garantire l'autosufficienza alimentare e le esportazioni di grano), che ideologica (Kulaki rappresentati come il vecchio, ciò che Stalin vuole eliminare per formare un nuovo paese). Molti contadini, per opporsi al regime, arrivarono a distruggere i raccolti e sopprimere il bestiame. Inoltre anche il sistema produttivo si rivelò efficiente poiché gran parte delle risorse venivano esportare all'estero ed è a causa di questa situazione che nel 1932 scoppia una carestia che colpirà in particolare l'Ucraina e che viene considerata da molti come un vero e proprio genocidio (chiamato Holodomor); l'ottimizzazione della produzione prevedeva lo sfruttamento dei lavoratori che venivano retribuiti con salari minimi. Venne inoltre avviata la militarizzazione del lavoro per cui qualsiasi errore compiuto veniva visto come un atto di sabotaggio e quindi punito. É proprio in questo periodo che nasce il concetto di stacanovismo con cui viene indicato il lavoro che è talmente efficiente da diventare eccessivo e che deriva da Stachanov, un minatore che il 31 agosto 1935 estrae una quantità di carbone 14 volte superiore alla quota stabilita; c'è una burocrazia oppressiva per cui molti sono impegnati in lavori inutili che appesantiscono il sistema produttivo; a svilupparsi è soprattutto l'industria pesante ovvero l'industria che riguarda la produzione delle infrastrutture e degli strumenti che permettono la creazione di altre industrie. Ciò porta ad un aumento del PIL che triplica ma non accade lo stesso con la qualità di vita delle persone che invece si impoveriscono. Anche in Unione Sovietica si possono quindi individuare tutti i caratteri del totalitarismo. Il periodo tra il 1936 e il 1938 fu caratterizzato infatti dal Grande terrore di Stalin che consisteva nell'eliminazione e nella repressione di ogni forma di opposizione al regime attraverso la violenza (esercitata dalla Ceka, la polizia segreta, successivamente chiamata Nkvd), carattere tipico del totalitarismo. Caratteri dello stalinismo: l'individuazione di un nemico comune ovvero gli oppositori politici; l'uso del terrore (le persone venivano processate con l'accusa di essere contro il regime anche per denunce anonime); le purghe staliniane ovvero le campagne di eliminazione volte in particolare ai culacchi, agli esponenti del partito e dell'Armata Rossa, gli ingegneri e i tecnici; la presenza dei gulag, ovvero i campi di lavoro in cui venivano reclusi coloro che venivano condannati dai tribunali politici (differenza tra gulag e lager: i lager ebbero durata relativamente breve e la loro finalità era quella di repressione politica e in seguito di sterminio razziale, mentre i gulag rimasero in funzione per decenni anche dopo la fine della guerra e i detenuti venivano rinchiusi e fatti lavorare per finalità sia repressive che economiche); l'uso della propaganda e del culto della personalità per cui Stalin aveva creato attorno alla propria persona un mito e veniva esaltato come il padre della patria. Anche la stessa Unione Sovietica veniva presentata come un paradiso caratterizzato da una società giusta in cui tutti gli uomini sono uguali; la violenta persecuzione antireligiosa per sradicare la presenza della chiesa nella società; l'imposizione dei canoni del socialismo anche nell'arte e nella letteratura che si traducono in mezzi per esaltare il regime; vengono nuovamente puniti per legge l'aborto e l'omosessualità; Il partito concentra nelle sue mani tutti i poteri e diventa uno strumento di controllo politico ma anche di mobilitazione ideologica. Si occupa infatti dell'educazione politica della gioventù (con l'organizzazione giovanile Komsomol) e controlla l'opera del sindacato. Dal partito dipende inoltre la nomina dei gruppi dirigenti nelle attività economiche e amministrative. Si forma così la nomenklatura, un ceto dirigente di politici e amministratori che godono di grande potere e privilegi.