L'Ontologia di Tommaso D'Aquino: Ente, Essenza e le Prove dell'Esistenza di Dio
La filosofia cristiana medievale rapporto fede e ragione trova una delle sue massime espressioni nel pensiero di Tommaso d'Aquino, che sviluppa un'analisi profonda dei concetti di ente ed essenza. Nel suo sistema filosofico, l'ente si manifesta in due forme distinte: l'ente reale, che esiste concretamente nella realtà fisica, e l'ente logico, che pur non avendo esistenza materiale, mantiene una sua validità nel pensiero.
Definizione: L'essenza, denominata da Tommaso "Quidditas", rappresenta ciò che determina l'identità fondamentale di una cosa, distinguendola da tutte le altre. L'esistenza, invece, è l'atto attraverso cui questa essenza si realizza concretamente nel mondo.
Nella visione tomistica, negli esseri finiti l'essenza e l'esistenza non coincidono mai perfettamente, poiché questi rimangono sempre in uno stato di potenzialità non completamente realizzata. Solo in Dio, essere perfetto e compiuto, si verifica la perfetta coincidenza tra essenza ed esistenza, manifestando così la sua natura di essere necessario e assoluto.
La spiegazione razionale esistenza di Dio si articola attraverso cinque celebri dimostrazioni a posteriori. La prova cosmologica, ispirata ad Aristotele, parte dall'osservazione del movimento universale per giungere alla necessità di un Motore Immobile. La prova causale evidenzia la necessità di una Causa Prima incausata, mentre la prova del possibile e del necessario dimostra come gli enti contingenti richiedano l'esistenza di un essere necessario che ne giustifichi l'esistenza.
Esempio: Immaginiamo una catena di cause ed effetti: ogni anello della catena dipende da quello precedente. Per evitare un regresso all'infinito, deve esistere un primo anello che non dipende da nulla: questa è la Causa Prima, Dio.