La Riforma protestante rappresenta uno dei più importanti movimenti religiosi e culturali della storia europea, iniziato nel XVI secolo con Martin Lutero.
La Riforma protestante nacque come risposta alle criticità della Chiesa cattolica del tempo, in particolare alla vendita delle indulgenze. Martin Lutero, monaco agostiniano tedesco, nel 1517 affisse le sue 95 tesi alla porta della chiesa di Wittenberg, dando inizio a quello che sarebbe diventato un movimento rivoluzionario. I tre principi della dottrina luterana erano: Sola Scriptura (solo la Bibbia come fonte di verità), Sola Fide (la salvezza si ottiene solo attraverso la fede) e Sola Gratia (la grazia divina come unica via per la salvezza).
La Riforma si diffuse rapidamente in Germania e in Europa, portando a profondi cambiamenti sociali e politici. La rivolta dei contadini tedeschi del 1524 fu una delle conseguenze più drammatiche, quando i contadini, ispirati dalle idee di riforma, si ribellarono contro i nobili presentando i loro dodici articoli dei contadini tedeschi. Lutero, inizialmente favorevole alle richieste contadine, finì per condannare la rivolta. Il conflitto tra cattolici e protestanti si concluse con la Pace di Augusta del 1555, che stabilì il principio "cuius regio, eius religio", secondo cui ogni principe poteva scegliere la religione del proprio territorio. Le conseguenze della Riforma furono profonde e durature: nacquero nuove chiese protestanti, si affermò il principio della libertà di coscienza, e si sviluppò una nuova cultura basata sulla lettura diretta della Bibbia e sull'istruzione popolare.