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L'europa alla vigilia dell'anno Mille Dopo la morte di carlo Magno il vasto impero dei carolingi entrò in crisi a causa: → della divisione dell'impero carolingio. → alla mancanza di controllo dei funzionari imperiali che trasmettevano in eredità ai figli la loro carica e i benefici ad essa annessi. con la deposizione dell'ultimo imperatore carlo III il Grosso nell'888, l'Impero si sfasciò definitivamente e si svilupparono una miriade di nuovi poteri locali (età signorile). Tra il IX e il X secolo, l'Europa subì le “seconde» invasioni barbariche di ungari, saraceni e vichinghi. Gli ungari erano cavalieri provenienti dall'Asia che si stanziarono in Germania, Francia e nella pianura Padana per poi in seguito ad una sconfitta stanziarsi in Pannonia (l'ungheria). I saraceni erano pirati musulmani che si riversarono nelle zone costiere del Mediterraneo occidentale. I vichinghi provenivano dalla scandinavia ed erano abili navigatori e mercanti sempre pronti a saccheggiare villaggi e monasteri privi di difese. Le pressanti incursioni e la mancanza di un potere centrale saldo portò i Signori feudatari alla fortificazione e all'autogestione delle proprie terre; abbiamo quindi il fenomeno dell'incastellamento, una nuova forma di organizzazione del territorio che accrebbe il potere del signore che oltre ad avere l'onore di difendere il territorio, otteneva servigi e il pagamento delle tasse da parte di coloro che vi chiedevano protezione. Ben presto i conti non si...
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Stefano S, utente iOS
Susanna, utente iOS
accontentarono di governare un solo castello, ma ambivano a costruire dei domini locali dove potevano giudicare, punire, organizzare un loro esercito e riscuotere tasse a piacimento (signoria di banno). In questo contesto di necessità di uomini armati nacque la figura del cavaliere, un combattente a cavallo con armi di metallo. I candidati cavalieri si sottoponevano al rito pubblico dell'addobbamento, durante il quale ricevevano spada, scudo, elmo e speroni. Quando non si trovavano in guerra i cavalieri si esercitavano nei tornei o nella giostra. I cavalieri erano superiori alle altre classi sociali economicamente e militarmente ed erano quindi gli uomini più influenti del tempo e formavano un'aristocrazia di governo. La chiesa aveva un ruolo fondamentale nel Medioevo; era composta dal clero secolare(vescovi, sacerdoti e chierici), poiché vivevano nel "secolo", ossia nel mondo in mezzo ai laici, e avevano il compito di guidare e istruire i fedeli. Il primo passo della carriera ecclesiastica era diventare chierico, essi sapevano leggere e scrivere e potevano essere impiegati come funzionari pubblici. Il grado successivo era quello del sacerdote, l'unico che poteva celebrare messa e amministrare i sacramenti; prima della riforma della chiesa dell'XI secolo i sacerdoti potevano anche sposarsi e avere una famiglia. Al vertice dell'organizzazione vi era il vescovo, un sacerdote che esercitava in unʼaria più ampia, la diocesi. Le dioce i potevano ess in una provincia ecclesiastica o metropolita a capo del quale c'era l'arcivescovo. unite periodicamente il vescovo e i sacerdoti della diocesi si riunivano in un sinodo. Il concilio invece è la riunione di tutti i vescovi indetta dal papa (il vescovo più importante, di Roma). I monaci si dedicavano completamente alla vita religiosa in monasterio da soli (eremiti). I monasteri maggiori, da cui dipendevano altri minori, erano detti abbazie. I monaci costituivano il clero regolare, perché vivevano in comunità sotto delle regole come quella di San Benedetto (ora et labora). Il lavoro che praticavano era la scrittura di manoscritti in latino. Il vescovo Adalberone di Laon divise la società in 3 gruppi: i religiosi, i guerrieri, e i lavoratori. I religiosi si dovevano interessare solamente di questioni spirituali e dovevano interessarsi alla cura delle anime dei laici. Il compito dei guerrieri era limitato alla vita militare: dovevano difendere sé stessi, i religiosi e i più deboli. I lavoratori, considerati come servi dovevano svolgere tutti i lavori manuali.
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Sintesi storia dal libro, terzo anno, liceo scientifico delle scienze applicate
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il feudalesimo, il rapporto di vassallaggio e la cultura carolingia
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europa alla vigilia dell’anno mille, l’anno mille, età degli ottoni, scisma d’oriente
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L'europa alla vigilia dell'anno Mille Dopo la morte di carlo Magno il vasto impero dei carolingi entrò in crisi a causa: → della divisione dell'impero carolingio. → alla mancanza di controllo dei funzionari imperiali che trasmettevano in eredità ai figli la loro carica e i benefici ad essa annessi. con la deposizione dell'ultimo imperatore carlo III il Grosso nell'888, l'Impero si sfasciò definitivamente e si svilupparono una miriade di nuovi poteri locali (età signorile). Tra il IX e il X secolo, l'Europa subì le “seconde» invasioni barbariche di ungari, saraceni e vichinghi. Gli ungari erano cavalieri provenienti dall'Asia che si stanziarono in Germania, Francia e nella pianura Padana per poi in seguito ad una sconfitta stanziarsi in Pannonia (l'ungheria). I saraceni erano pirati musulmani che si riversarono nelle zone costiere del Mediterraneo occidentale. I vichinghi provenivano dalla scandinavia ed erano abili navigatori e mercanti sempre pronti a saccheggiare villaggi e monasteri privi di difese. Le pressanti incursioni e la mancanza di un potere centrale saldo portò i Signori feudatari alla fortificazione e all'autogestione delle proprie terre; abbiamo quindi il fenomeno dell'incastellamento, una nuova forma di organizzazione del territorio che accrebbe il potere del signore che oltre ad avere l'onore di difendere il territorio, otteneva servigi e il pagamento delle tasse da parte di coloro che vi chiedevano protezione. Ben presto i conti non si...
L'europa alla vigilia dell'anno Mille Dopo la morte di carlo Magno il vasto impero dei carolingi entrò in crisi a causa: → della divisione dell'impero carolingio. → alla mancanza di controllo dei funzionari imperiali che trasmettevano in eredità ai figli la loro carica e i benefici ad essa annessi. con la deposizione dell'ultimo imperatore carlo III il Grosso nell'888, l'Impero si sfasciò definitivamente e si svilupparono una miriade di nuovi poteri locali (età signorile). Tra il IX e il X secolo, l'Europa subì le “seconde» invasioni barbariche di ungari, saraceni e vichinghi. Gli ungari erano cavalieri provenienti dall'Asia che si stanziarono in Germania, Francia e nella pianura Padana per poi in seguito ad una sconfitta stanziarsi in Pannonia (l'ungheria). I saraceni erano pirati musulmani che si riversarono nelle zone costiere del Mediterraneo occidentale. I vichinghi provenivano dalla scandinavia ed erano abili navigatori e mercanti sempre pronti a saccheggiare villaggi e monasteri privi di difese. Le pressanti incursioni e la mancanza di un potere centrale saldo portò i Signori feudatari alla fortificazione e all'autogestione delle proprie terre; abbiamo quindi il fenomeno dell'incastellamento, una nuova forma di organizzazione del territorio che accrebbe il potere del signore che oltre ad avere l'onore di difendere il territorio, otteneva servigi e il pagamento delle tasse da parte di coloro che vi chiedevano protezione. Ben presto i conti non si...
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accontentarono di governare un solo castello, ma ambivano a costruire dei domini locali dove potevano giudicare, punire, organizzare un loro esercito e riscuotere tasse a piacimento (signoria di banno). In questo contesto di necessità di uomini armati nacque la figura del cavaliere, un combattente a cavallo con armi di metallo. I candidati cavalieri si sottoponevano al rito pubblico dell'addobbamento, durante il quale ricevevano spada, scudo, elmo e speroni. Quando non si trovavano in guerra i cavalieri si esercitavano nei tornei o nella giostra. I cavalieri erano superiori alle altre classi sociali economicamente e militarmente ed erano quindi gli uomini più influenti del tempo e formavano un'aristocrazia di governo. La chiesa aveva un ruolo fondamentale nel Medioevo; era composta dal clero secolare(vescovi, sacerdoti e chierici), poiché vivevano nel "secolo", ossia nel mondo in mezzo ai laici, e avevano il compito di guidare e istruire i fedeli. Il primo passo della carriera ecclesiastica era diventare chierico, essi sapevano leggere e scrivere e potevano essere impiegati come funzionari pubblici. Il grado successivo era quello del sacerdote, l'unico che poteva celebrare messa e amministrare i sacramenti; prima della riforma della chiesa dell'XI secolo i sacerdoti potevano anche sposarsi e avere una famiglia. Al vertice dell'organizzazione vi era il vescovo, un sacerdote che esercitava in unʼaria più ampia, la diocesi. Le dioce i potevano ess in una provincia ecclesiastica o metropolita a capo del quale c'era l'arcivescovo. unite periodicamente il vescovo e i sacerdoti della diocesi si riunivano in un sinodo. Il concilio invece è la riunione di tutti i vescovi indetta dal papa (il vescovo più importante, di Roma). I monaci si dedicavano completamente alla vita religiosa in monasterio da soli (eremiti). I monasteri maggiori, da cui dipendevano altri minori, erano detti abbazie. I monaci costituivano il clero regolare, perché vivevano in comunità sotto delle regole come quella di San Benedetto (ora et labora). Il lavoro che praticavano era la scrittura di manoscritti in latino. Il vescovo Adalberone di Laon divise la società in 3 gruppi: i religiosi, i guerrieri, e i lavoratori. I religiosi si dovevano interessare solamente di questioni spirituali e dovevano interessarsi alla cura delle anime dei laici. Il compito dei guerrieri era limitato alla vita militare: dovevano difendere sé stessi, i religiosi e i più deboli. I lavoratori, considerati come servi dovevano svolgere tutti i lavori manuali.