Introduzione
L'espansione della Persia e l'Impero Persiano sotto il regno di Ciro e di Cambise
Nel VI secolo a.C., le Poleis greche ebbero un periodo di grande fioritura culturale e prosperità. Ci fu un miglioramento della vita culturale e commerciale, soprattutto in città e isole come Atene, Samo, Efeso e Mileto. Tuttavia, questo benessere fu minacciato dalle grandi mire espansionistiche persiane. La prima Polis greca a essere conquistata dalla Persia fu Sardi, capitale della Lidia, che fu presa insieme a tutta la regione greca, a ridosso della Ionia.
La concezione politica diversa tra Grecia e Persia
Il sistema politico greco si fondava sulla autonomia e sulla libera associazione di persone, mentre il sistema politico persiano si basava sulla monarchia. Famosa era la Proskynesis, il rito persiano di inginocchiarsi come sudditi di fronte al sovrano fino a baciare la terra.
La Rivolta di Mileto
La Rivolta di Mileto fu uno dei primi scontri tra greci e persiani. Gli abitanti di Mileto, capitanati da Aristagora nel 499 a.C., iniziarono a ribellarsi contro i dominatori persiani, insieme alle altre città della Ionia. In risposta alla rivolta, i persiani distrussero tutto e gli abitanti di Mileto furono venduti come schiavi.
La prima guerra Persiana
La flotta persiana, capitanata dal generale Dati, sbarcò in Eubea e conquistò Eretria. Si diresse poi in Attica e stabilì l'accampamento a nord di Atene, nella pianura di Maratona. Milziade, generale dell'esercito ateniese, nel 490 a.C. riuscì a sconfiggere i Persiani proprio nella pianura di Maratona, grazie alla tattica della Falange Oplitica. Sparta, che inizialmente rifiutò di aiutare Atene, giunse in suo aiuto alla fine delle Carnee.
La seconda guerra Persiana
Dopo la fine della prima guerra persiana, l'impero persiano si riorganizzò e venne guidato prima da Dario e poi da suo figlio Serse. A Atene si crearono due fazioni: Conservatrice, con a capo Aristide che voleva un accordo con i Persiani, e Radicale, guidata da Temistocle, che premeva per la guerra. Temistocle prevalse e ottenne l'ostracismo di Aristide. Egli fu artefice della nascita di una flotta navale composta da cento Triremi.
La battaglia di Salamina
L'astuzia di Temistocle e la velocità delle sue triremi riuscirono ad attrarre in inganno la flotta persiana di Serse nella baia di Salamina. Nel 480 a.C., l'esercito persiano avanzava mentre i greci organizzavano la resistenza. Un esercito con lo spartano Leonida al comando occupò il passo delle Termopili, unica strada che univa la Grecia del nord a quella centrale. Per due giorni gli opliti di Leonida resistettero all'esercito di Serse, poi vennero sconfitti. Gli Spartani resistettero fino alla fine e morirono con le armi in pugno. La testa di Leonida fu poi portata a Serse in segno di vittoria. I Persiani avanzarono quindi verso Atene e la popolazione ateniese si ritirò sull'isola di Salamina.
La fine della guerra
La battaglia di Salamina non pose fine alla guerra ma arrestò l'invasione persiana. Serse tornò in Asia. Rimase ancora l'esercito di Mardonio, che venne però sconfitto a Platea dall'esercito dei Greci capitanato da un altro spartano, Pausania. Un'altra vittoria della flotta greca avvenne a Capo Micale, in Ionia. A questo punto i Persiani si ritirarono e i Greci vinsero definitivamente la guerra. I Greci riconquistarono tutta la costa asiatica dell'Egeo e le città ioniche recuperarono la loro libertà, quindici anni dopo la presa di Mileto.
Dopo le guerre Persiane
Sparta aveva una politica di tipo conservatore, a capo della Lega del Peloponneso, mirando a mantenere un proprio equilibrio interno e senza mire espansionistiche. Atene, invece, consolidò il suo governo democratico e avviò una politica di tipo imperialista, grazie alla vittoria sui Persiani.
Temistocle convinse gli Ateniesi a creare un tracciato difensivo: le Lunghe Mura, che uniscono Atene al suo porto, il Pireo. Nel porto fu costruito un arsenale per la costruzione e la manutenzione della flotta.