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Le crociate in Oriente e in Occidente

13/11/2022

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Le crociate in oriente e in
Occidente
Il pellegrinaggio in Terrasanta
un atto di devozione
L'XI secolo è stato un periodo di grande crescita

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Le crociate in oriente e in Occidente Il pellegrinaggio in Terrasanta un atto di devozione L'XI secolo è stato un periodo di grande crescita economica e sociale ma anche di profondo rinnovamento della chiesa, si riscoprirono antiche pratiche di devozione tra cui la più importante il pellegrinaggio in Terrasanta definito sacro passaggio era una pratica comune fin dai primi secoli del cristianesimo vi andarono tutti, dalla bassa plebe, alle classi medie, fino ai grandi idee, conti, marchesi e vescovi infine come non si era mai visto molte donne della nobiltà insieme ad altre più povere. Molto diffuso era anche il pellegrinaggio verso il santuario di santiago de compostela in spagna dove venivano venerate le reliquie dell'apostolo Giacomo. Le motivazioni del pellegrinaggio in armi Il pellegrinaggio fu dettata da esigenze spirituali però alcuni fattori trasformarono questi viaggi inizialmente spirituali in pellegrinaggi armati e in seguito in vere e proprie spedizioni militari: le cosiddette crociate La crescita economica dell'Europa fu uno stimolo a riprendere l'espansione ai danni dei territori islamici Genova e venezia avevano un ricco vantaggio nel trasporto dei pellegrini, I mercanti che visitavano l'oriente lo descrivevano come un paradiso colmo di ricchezze e di tesori l'impero bizantino infatti aveva Fiorenti commerci e un alto livello artistico e culturale; la prospettiva di facili bottini costituisce per tanti una potente attrattiva per avere un...

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Didascalia alternativa:

futuro agiato. E crociate ebbero anche una motivazione sociale in occidente c'erano numerosi cavalieri privi di terra, in assenza di guerre da cui trarre profitto questi cavalieri vivevano come briganti assalendo e depredando villaggi. La crescita demografica portò a una società più inquieta la chiesa cerco di dirottare le violenze verso l'oriente suggerendo ai cavalieri di combattere contro gli islamici considerati nemici di Dio, era infatti ben radicata in occidente l'intolleranza religiosa a causa di una popolazione prettamente cattolica, avevano un'immagine dell'altro come diverso; la barriera linguistica era un importante ostacolo alla comprensione della religione islamica Dal 1055 il Medioriente era caduto sotto il dominio della dinastia dei selgiùchidi: una popolazione musulmana proveniente dall'Asia centrale.nel 1071 i turchi dopo aver sconfitto i bizantini nella battaglia di manzikert espandendosi anche nella penisola anatolica, in siria e in palestina. Nel 1076 avevano assediato e conquistato Gerusalemme, I selgiùchidi Si mostrarono ostili nei confronti dei pellegrini cristiani che ritenevano alleati dei bizantini. verso la fine dell'XI secolo giunsero in occidente due false notizie: la prima che i turchi avevano impedito ai pellegrini cristiani di entrare a Gerusalemme, mentre la seconda che l'imperatore d'oriente aveva chiesto al papa l'invio di un esercito per respingere l'ondata dei selgiùchidi. In realtà però era solo stata imposta e pellegrini cristiani una tassa più alta e l'imperatore si era rivolto al papa per radunare soldati mercenari che lui stesso avrebbe pagato. I fedeli infuriati da queste notizie cominciarono a partire in armi per la Terrasanta durante il grande pellegrinaggio tedesco del 1064-1065 guidati dall'arcivescovo sigfrido di magonza e dal vescovo gunther di Bamberga. Le crociate in oriente L'appello di Clermont Le false notizie misero in allarme il papa urbano II e lo convinsero a raccomandare la guerra santa. Nel 1095 durante il concilio di clermont esortò i fedeli ad accorrere in aiuto dell'imperatore bizantino e liberare con le armi la Città di Gerusalemme; le parole del papa mobilitarono masse di fedeli da ogni angolo di Europa e così il sacro passaggio divenne un pellegrinaggio armato. I guerrieri presero l'abitudine di cucire sulle loro vesti delle croci di stoffa rossa e di dipingerne un'altra sui loro scudi, per questa ragione fu chiamata "crociata". Il Papa per convincere i fedeli garantiva chiunque fosse morto in viaggio o in battaglia la soluzione di tutti i peccati, inoltre il crociato che si trovava in Terrasanta aveva una tutela dei beni e della sua famiglia ad esempio nessuno avrebbe potuto chiedere il pagamento di eventuali debiti. La "crociata dei pezzenti" Mentre la crociata ufficiale raccoglieva mezzi e uomini, l'entusiasmo religioso aumento per iniziativa del predicatore francese Pietro D'Amiens detto Peremita, incitava le folle d'occidente a una guerra di Sterminio contro gli infedeli. Li convinse quindi a marciare verso l'oriente sotto la guida del cavaliere francese Gualtieri senza averi, Questa armata composta da contadini e povera gente scoprì che c'erano tanti infedeli da depredare: gli ebrei, che erano visti come gli uccisori di cristo. La spedizione detta crociata dei pezzenti partì nella primavera del 1096 e compì fin da subito orribili massacri di ebrei in Germania, a colonia e nella zona del fiume Reno.mal equipaggiati i pezzenti si trovarono senza rifornimenti e si abbandonarono quindi a razzie e a saccheggi sempre più spaventosi. Non si fecero problemi ad ammazzare uomini donne e bambini fino a che gli ebrei non iniziarono a uccidersi a vicenda, le stesse madri tagliavano la gola ai figli lattanti. La prima crociata L'armata al comando di Pietro l'eremita si disperse lungo il viaggio e coloro che arrivarono in Asia minore furono decimati dei turchi. I pochi rimasti tornarono a costantinopoli. La crociata ufficiale era guidata da Tancredi d'Altavilla, Goffredo di Buglione e Ademaro di Monteil. I crociati partirono il 15 agosto del 1096: marciarono attraverso la penisola anatolica e conquistarono via via vari territori dell'Asia minore. Arrivati a Gerusalemme non avevano i mezzi da per l'assedio: mancava il legname e non c'erano artigiani specializzati per costruire scale e macchine da guerra con le quali superare le alte mura della città. Questi furono portati da sei navi partite da Genova ed altre due provenienti dall'Inghilterra. Il 14 luglio del 1099 Gerusalemme fu conquistata e la sua popolazione massacrata. Goffredo di Buglione rifiutò di essere incoronato re nel luogo in cui Gesù era stato crocifisso, ma fu programmato advocatus, cioè protettore del sepolcro. I regni latini e i nuovi ordini monastico- cavallereschi Dopo la morte di Goffredo di Buglione nacque il regno latino di Gerusalemme, governato da re Baldovino I, fratello di Goffredo. Furono creati altri piccoli Stati cristiani: la contea di Edessa, la contea di Tripoli e il principato di Antiochia. Dopo la vittoria, i crociati rimasero in armi, dal momento che i loro piccoli regni dovevano essere difesi dalla minaccia dei musulmani. Era necessario che dall'occidente giungessero nuovi combattenti per sostituire i morti. I regni latini non decisero mai di unirsi sotto l'autorità del re di Gerusalemme né di allearsi stabilmente e questo li rese deboli. A fianco dei crociati combattevano anche nuovi e speciali ordini monastico cavallereschi. Si trattava di gruppi di nobili cui si aggiunsero combattenti non nobili che avevano deciso di consacrare la loro vita in difesa della Terrasanta. vivevano in comune, seguivano una regola e facevano voto di castità come i monaci. Testimoniavano la loro devozione a Dio non con la preghiera ma con le armi. Il primo di questi ordini fu l'ordine dei cavalieri del santo sepolcro o templari, essi indossavano un mantello bianco con la croce rossa. In seguito si aggiunsero i cavalieri teutonici e i cavalieri dell'ospedale di San Giovanni in Gerusalemme o ospedalieri. Dopo la caduta di Gerusalemme gli ospedalieri si insediarono prima Rodi e poi a Malta che difesero per molti secoli dagli attacchi dei musulmani. I monaci cavalieri non erano sempre alla ricerca dello scontro armato, impararono a convivere con un musulmani a rispettarli. Fra gli ordini cavallereschi i templari ebbero una grande popolarità in occidente, molti cristiani lasciarono eredità ai propri beni, al punto che accumularono in breve tempo immensi patrimoni. La graduale riconquista della Terrasanta da parte dei turchi nel 1291 alimento la polemica sull'utilità degli ordini monastico cavallereschi. I templari caddero in disgrazia, Filippo il bello riuscì a impadronirsi con un colpo di mano della loro ricchezza. L'ordine fu sciolto, molti templari furono torturati e bruciati tutti i loro beni confiscati. La seconda e la terza Crociata Nel 1147-1148 ci fu la seconda crociata (in controffensiva agli arabo turchi che nel 1144 riconquistarono Edessa) predicata da san Bernardo di clairvaux e guidata da Luigi VII di Francia e corrado III di Germania. La crociata non ebbe alcun successo, anzi accelerò l'ascesa del grande sultano saladino, che Honey e sotto la sua guida la siria e l'Egitto.nel 1187 saladino riconquista Gerusalemme. Questa notizia portò i grandi sovrani occidentali a organizzare la terza crociata alla quale presero parte Federico Barbarossa, Filippo II Augusto di Francia e Riccardo di cuor di Leone. Anche questa crociata non ebbe successo E si concluse con la sola conquista di cipro. La quarta crociata: la caduta di Costantinopoli La quarta crociata si ebbe negli anni 1202-1204, I crociati si erano riuniti a venezia per partire verso la Terrasanta ma non riuscirono a raccogliere la somma necessaria per pagare i veneziani che avevano allestito la flotta. Per recuperare i soldi delle spese ottennero che i crociati li aiutassero a conquistare zara che faceva parte del regno d'ungheria ed era una città cristiana. conquistata zara, venezia convinse i crociati a muovere contro l'impero bizantino.costantinopoli fu assalita e conquistata il 18 luglio 1203; la Città Subì poi un altro feroce assedio nel 1204. chiese e monasteri furono distrutti e su quelle rovine fu creato l'impero latino d'oriente, la cui corona tocco a Baldovino di Fiandra. venezia acquisì il possesso di isole e territori strategici. Nessuno pensò più a Gerusalemme al sepolcro di cristo. Le "crociate dei fanciulli" Nell'estate del 1212 dalla Francia e dalla Germania partirono, poca distanza l'una dall'altra, due spedizioni chiamate crociate dei fanciulli, perché ne facevano parte giovanissimi, chiamati pueri. Questo termine si riferisce anche i figli cadetti delle famiglie contadine che non si potevano sposare perché non partecipavano alla spartizione del patrimonio familiare. Questi umili braccianti e pastori ritenevano che i mondani e potenti crociati fossero stati giudicati da Dio indegni di riscattare la Terrasanta ed erano convinti di essere gli eletti del signore, gli unici in grado di portare a termine la santa missione. Ifanciulli credevano di riuscire a camminare nelle acque come cristo. Nessuno offri loro da mangiare ne una nave per raggiungere la Terrasanta, quindi la crociata dei fanciulli Si Sciolse come neve al sole. Le ultime crociate La quinta crociata viene ricordata come crociata ungherese, perché era guidata da Andrea II di Ungheria, e si rivolse contro l'Egitto. La sesta crociata ebbe come protagonista Federico secondo: nel 1229 riuscì a riprendere Gerusalemme. Le ultime due crociate guidate dal re di Francia Luigi IX detto il santo si svolsero in Egitto in Tunisia. Luigi IX fu veramente l'ultimo a credere nell'ideale della crociata. Il principale interesse di queste spedizioni era il possesso degli scali commerciali del Mediterraneo.. Nella settima crociata il re e gran parte dell'esercito furono catturati e liberati solo dopo il pagamento di un ingente riscatto. Tornato in Francia il re parti di nuovo nel 1270 per l'ottava crociata. La flotta cristiana approdò a Tunisi perché i contadini ritenevano che la città fosse vicinissima di porti egiziani di Alessandria e Damietta, mentre in realtà dista migliaia di chilometri. La crociata finì perché appena esercito sbarcò A TUNISI SCOppiò un'epidemia di peste e anche il re morì. Il bilancio delle crociate Durante le crociate morirono 2 milioni di combattenti fra cristiani e musulmani, morì anche chi non combatteva uccisi nel corso di razzie e massacri che seguivano gli assedi delle città, in molti luoghi peggiora la condizione degli ebrei. Aumentarono gli odi e l'intolleranza religiosa fra i cristiani e musulmani e scomparve del tutto la possibilità di una civile e pacifica convivenza. Il comportamento dei crociati durante la quarta crociata mise in luce una profonda ostilità che covava da tempo: l'occidente e l'oriente parlavano due lingue diverse e si disprezzavano a vicenda. Anche le due chiese nutrivano una reciproca ostilità. L'assalto a costantinopoli contribuì ad aumentare i reciproci odi e differenze e rese sempre più irrealizzabile una riconciliazione fra le due chiese. Le crociate furono un fallimento quasi totale, perché ne trassero benefici soltanto i mercanti perché espansero il loro raggio d'affari quindi riuscirono a Ottenere più tasse e dazi e a moltiplicare in oriente empori e fondarci dove depositare le loro merci. si arricchirono le città marinare, soprattutto venezia che faceva pagare i crociati il costo del trasporto sulle navi e di tutto quello che occorreva per la guerra. Le crociate portarono in occidente alcune novità: la bussola, nuove tecniche per lavorare il vetro, l'albicocca e un tipo di nave specializzata nel trasporto di truppe e cavalli. Le crociate in Occidente: la Reconquista Le crociate furono combattute non solo in oriente, ma anche in Europa. I regni cristiani di spagna iniziarono infatti la "Reconquista" della penisola iberica, in buona parte occupata dai musulmani. L'avanzata cristiana in spagna si fece più decisa soltanto quando i regni di Portogallo, castiglia e Aragona si allearono fra loro: i mori furono sconfitti nella battaglia di Las Navas de Tolosa nel 1212 e ricacciati a sud, dove resistette un piccolo regno musulmano, l'emirato di Granada, capace di sopravvivere fino al 1492. Le crecie e l'inquisizione I laici si interrogano sui testi sacri L'espansione dei commerci e delle città nell'Europa occidentale aveva contribuito a diffondere la cultura anche fra i laici. I commercianti dovevano essere in grado di fare i conti, di leggere e scrivere. Accanto al loro erano nate altre figure: i notai, i giudici, i giuristi. Erano sorte nuove forme di organizzazione politica che prevedevano una più ampia partecipazione alla vita urbana da parte dei singoli cittadini: i comuni. I laici cominciarono a rivendicare un ruolo più importante attivo anche in campo religioso. Molti fedeli volevano avere la possibilità di capire riflettere liberamente sui testi religiosi, senza passare necessariamente attraverso la spiegazione del sacerdote, e rifiutavano di continuare a tenere un atteggiamento passivo, di ascolto e di ubbidienza. Era sempre più difficile non considerare la chiesa un modello da seguire, data la sua eccessiva ricchezza. I laici cominciarono a manifestare il loro dissenso nei confronti della chiesa, entrando a volte in aperto contrasto con la dottrina ufficiale, e la chiesa rispose perseguitando i giuramenti come eretici. I movimenti pauperistici: patarini, valdeci e beghine Le esigenze di rinnovamento morale fecero sbocciare numerosi movimenti pauperistici che richiamavano agli originari valori della chiesa. Il patarinismo sorse a Milano fra le classi popolari; essi invitavano i fedeli a dissertare le funzioni religiose condotte dai sacerdoti sospettati di Simonia e concubinato. Il movimento fu inizialmente appoggiato da papa Alessandro II ma in seguito condannato da urbano II. I valdesi, guidati da Pietro valdo, pensavano alla povertà come valore autenticamente evangelico; Pietro valdo sosteneva che non era necessario essere un prete per predicare, ma solo mettere in pratica le parole del vangelo. La chiesa considerò i valdesi come eretici e ribelli, per cui li perseguito. Anche le donne rivendicavano un ruolo attivo all'interno dei vari movimenti; un'esperienza importante di quella delle beghine, che vivevano riunite in piccole comunità (beghinaggi), in case raggruppate intorno a una chiesetta e all'infermeria. Esse lavoravano e pregavano in povertà e castità, assistevano i malati, vegliavano i morti o lavoravano manualmente. Le beghine furono perseguitate. Un'erecia dottrinale: i catari Innocenzo III si accanì particolarmente contro i catari, un gruppo religioso diffuso nell'Italia centrale, settentrionale e nella Francia Meridionale. motivo dell'ostilità del papa è che più che essere eretici predicavano un'altra religione. I càtari cercavano di vivere in modo semplice e pacifico, erano vegetariani e quando erano in fin di vita ricevevano una specie di battesimo, in seguito al quale si lasciavano morire di fame per poter ritornare a essere puri spiriti. ESSi credevano nell'esistenza di due divinità sempre in lotta tra loro: il Dio del bene, autore di quello che è spirituale, e il Dio del male, autore della materia e di tutte le cose create. Innocenzo III nel 1209 bandì una crociata contro di loro, la crociata albigese, dalla città francese di Albi, dove i càtari erano numerosissimi. Dopo circa vent'anni di guerra e di massacri, intorno al 1229, i càtari furono definitivamente sconfitti e in gran parte sterminati. Alla "guerra santa" avevano aderito con entusiasmo molti grandi feudatari provenienti dal nord della Francia. Da un punto di vista pratico c'era la prospettiva di consistenti guadagni, dato che i feudi della Francia del sud erano molto ricchi. Anche il re Filippo II Augusto era favorevole alla repressione dei catari: egli temeva che il loro successo avrebbe creato una spaccatura fra le regioni del sud e il resto del regno e aveva quindi tutto l'interesse ad annettere quelle terre trasformandole in domini diretti della corona. I pochi catari sopravvissuti continuarono a diminuire gradualmente e intorno alla prima metà del Trecento scomparvero del tutto. I tribunali dell'Inquisizione All'inizio del XIII secolo la chiesa escogitò un altro mezzo per porre un argine ai movimenti "eretici". Nominò speciali giuristi ecclesiastici, gli inquisitori, che dipendevano dall'autorità del papa e dovevano giudicare gli eretici. Gli inquisitori volevano in tutti i modi costringere gli eretici a rinnegare pubblicamente le loro convinzioni. Le accuse erano spesso arbitrarie e i processi iniqui. Inoltre, per costringere gli accusati a confessare, gli inquisitori ricorrevano abbondantemente alla tortura. Le pene potevano comportare digiuni, penitenze, la confisca di beni, ma a volte addirittura il rogo. Per ottenere la confessione si ricorreva alla tortura. Il tribunale alla fine del processo emetteva la sentenza. La pena poteva consistere in digiuni, penitenze, confisca dei beni o il rogo, in quel caso il condannato veniva affidato al "braccio secolare", un'autorità civile per l'esecuzione della condanna a morte. Non sempre i processi si concludevano con il rogo. Né dobbiamo pensare che tutti gli inquisitori fossero sadici e feroci. Tuttavia molti giudici ritenevano che la tortura fosse l'unico mezzo per sradicare un male terribile, una minaccia mortale per la dottrina cattolica. Incapaci di ammettere idee diverse dalle proprie e sicuri che non potesse esistere un'altra dottrina al di fuori della loro, gli inquisitori non si facevano domande sul modo di interrogare e giudicare e così rimanevano nella terribile certezza di essere nel giusto. Gli ordini mendicanti: domenicani e francescani San Domenico: i frati predicatori o domenicani Nel 1203 un chierico di nome Domenico di Guzman si era recato in Francia meridionale per convincere i catari a rinunciare alla loro religione. La missione fu un fallimento ma capì che occorreva un progetto nuovo: bisognava formare dei religiosi culturalmente preparati, capaci di guadagnarsi il rispetto di cui godevano i catari. Era troppo forte il contrasto tra il modello dei catari, onesti, poveri e semplici, e quello dei preti cattolici, corrotti, Viziosi e ignoranti. Domenico fondò un nuovo ordine, detto dei frati predicatori o domenicani. Fu approvata dal pontefice Innocenzo III nel 1216. I frati abitavano in conventi posti dentro la città sempre in cammino per predicare la parola di Dio e sconfiggere gli eretici, non con la spada ma con la parola sapiente. Si distinsero per la loro cultura e la solida preparazione teologica. Essi Si dedicavano allo studio e al dibattito pubblico. Per questi motivi il pontefice Gregorio IX nel 1235 affidò loro definitivamente i tribunali dell'inquisizione. I frati predicatori vivevano grazie alle elemosine; per questo vennero definiti anche prati mendicanti. Domenico fondò un secondo ordine, delle monache di clausura, e un terzo ordine, dei laici, che pur continuando a vivere nelle loro case, facevano voto di penitenza, castità e povertà. santi domenicani furono Tommaso d'Aquino e santa caterina da siena che appartenne al terzo ordine. Tommaso fu un filosofo e studioso di teologia; nelle sue opere volle conciliare il pensiero cristiano con lo studio di Aristotele, conosciuto attraverso la mediazione islamica. caterina da siena divenne famosa per la sua cultura e i suoi miracoli, si recò ad Avignone rivolgendo al papa un appello affinché facesse ritorno in Italia. Il suo intervento fu coronato da successo. San Francesco: i frati minori o francescani un altro ordine che ebbe successo fu quello dei frati minori o francescani. Fondato da Francesco d'ASSiSi, un ricco mercante che un giorno vendette tutti i suoi averi e cominciò a predicare l'amore per il prossimo, mettendo in pratica i precetti del vangelo. Francesco non si mise mai in urto con la chiesa. Piuttosto che condannare i preti, Francesco preferiva agire con la forza del suo buon esempio. I frati dovevano conquistare e persuadere con la parola e con le buone opere. se non fossero riusciti a convincere, dovevano sopportare tutto, fino alla morte. Ai càtari che pensavano che il creato fosse opera del Dio del male, Francesco rispose con il cantico delle creature, in cui lodava le creature. Al contrario di San Domenico, Francesco non volle diventare sacerdote né appoggiarsi alla scienza o agli studi filosofici. Francesco temeva la cultura che faceva diventare tanti uomini di Chiesa superbi e insensibili di fronte a chi viveva miseramente su recò in Egitto durante la quinta crociata per convincere i crociati a non uccidere, perché erano cristiani. Non fu ascoltato; si recò nel campo nemico, un anno fra i musulmani a predicare e fu trattato con molto onore dal sultano d'Egitto. Dopo il ritorno, Francesco ricevette l'approvazione della regola da parte di papa onorio III (1223); la regola fu il frutto di un compromesso perché né frati né il pontefice accettarono quella precedente, ritenuta troppo difficile da seguire. Nel 1223 nacque l'ordine francescano, i seguaci furono det anche frati minori, a indicare la loro scelta di umiltà. stanco e malato per gli sforzi, Francesco mori nel 1226, chiedendo di essere deposto a terra nudo, per morire cosi come era nato. Francesco non volle solamente portare soccorso; si fece povero e volle che da poveri vivessero anche i suoi frati, dormendo dove capitava. Francesco pensava che attraverso una vita di privazioni fosse possibile capire il sacrificio di cristo e comprendere la sofferenza della parte più povera della società. Francesco serví nei lebbrosari, proibí ai frati di chiedere denaro in elemosina, perché, sarebbe stato come rubare. Tutti i frati dovevano mantenersi con la Patica delle proprie mani. In cambio potevano ricevere un po' di cibo per sopravvivere. La difficile eredità di Francesco Era difficile mettere in pratica le idee di Francesco. Francesco predicava in modo trascinante, con un linguaggio semplice e immediato che i suoi frati divennero migliaia. Nacquero problemi e contrasti. Era complicato far vivere una grande comunità nella povertà senza un luogo in cui abitare o riserve di Cibo per il domani. Francesco, piuttosto che punire i compagni che non riuscivano ad adeguarsi alla regola da lui richiesta, preferì rinunciare alla guida dell'ordine. Finché visse, rimase un punto di riferimento per i suoi frati. Morto nel 1226, il disaccordo divenne acuto. una parte dei frati voleva potersi istruire, abitare in conventi in muratura, non andare più a piedi scalzi, e mantenendo la povertà personale, voleva potere accettare le donazioni che molti devoti, morendo, lasciavano all'ordine. Molti Frati non volevano lavorare manualmente: il loro lavoro era studiare e predicare, per questo era giusto che i Cittadini mantenessero con le elemosine. Il successo degli ordini mendicanti Innocenzo III perseguitò i valdesi e i catari, non agì solo con la repressione, ma dimostrò una grande intelligenza favorendo lo sviluppo degli ordini mendicanti. Gli ordini mendicanti offrirono uno sbocco, all'interno della chiesa, alle tante voci di protesta che sarebbero cadute nell'eresia.