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Il sistema feudale fino al regno di Sicilia

12/10/2022

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CAPITOLO 1: LE TRASFORMAZIONI DELL'EUROPA TRA IL 10 E L'11
IL SISTEMA FEUDALE
LA FRAMMENTAZIONE TERRITORIALE DOPO LA DISSOLUZIONE DELL'IMPER

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CAPITOLO 1: LE TRASFORMAZIONI DELL'EUROPA TRA IL 10 E L'11 IL SISTEMA FEUDALE LA FRAMMENTAZIONE TERRITORIALE DOPO LA DISSOLUZIONE DELL'IMPERO CAROLINGIO Alla morte di Carlo Magno, la corona imperiale passò a Ludovico il Pio, Re di Aquitania. Dopo la sua scomparsa, tra gli eredi si scatenò una lotta per la successione. In particolare, tra i fratelli Carlo il Calvo, Ludovico il Germanico e Lotario. Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico si coalizzarono per sconfiggere Lotario e ci riuscirono. Però alla fine giunsero a un accordo per la spartizione dell'Impero tramite il trattato di Verdun. ● ● ● ● SECOLO A Lotario affidati: La Lotaringia Regno d'Italia A Ludovico il Germanico: ● Regno dei franchi orientali (regno di Germania) A Carlo il Calvo: Regno dei franchi occidentali (regno di Francia) Sebbene l'Impero restò unito, il potere si indeboli a causa della divisione. Nei decenni successivi ci furono nuove lotte per la successione finché Carlo il Grosso non venne deposto. Da quel momento il titolo imperiale rimase vacante. IL VINCOLO VASSALATICO-BENEFICIARIO La coesione politica e una difesa militare efficace dovevano essere garantite all'interno dei singoli regni sorti dalla dissoluzione dell'Impero carolingio. Dal decimo secolo i sovrani sfruttarono come strumento di controllo il vassallaggio. Per stabilire una forma di controllo sui nobili franchi e per assicurarsi il loro sostegno militare in guerra, i sovrani avevano iniziato a legarli a sé attraverso il...

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vassallaggio. Che è un contratto sancito da una cerimonia, l'omaggio, attraverso il quale il nobile, definito vassallo, dichiarava la sottomissione al signore e gli giurava fedeltà assoluta e disponibilità a prestare servizio armato. Il signore in cambio si impegnava a garantire al vassallo protezione e gli concedeva il godimento temporaneo di un beneficio, che poteva consistere nell'assegnazione politica gratuita e revocabile di un terreno ● Si chiama sistema vassallatico-beneficiario Carlo Magno si servi del vassallaggio per l'amministrazione dell'Impero Per dare forza ai rapporti vassallatici i re carolingi concessero dei privilegi cioè le immunità ● Consistevano nell'esenzione dal controllo degli ufficiali regi impedendo l'ingresso nelle terre dei vassalli. ● DAL BENEFICIO AL FEUDO I benefici concessi ai vassalli in cambio dei loro servizi vennero definiti FEUDO e significa: letteralmente possesso di bestiame però poi nel decimo secolo indicò il terreno che il sovrano concedeva al vassallo e sul quale quest'ultimo esercitava la sua giurisdizione. L'assegnazione del feudo avveniva attraverso una cerimonia cioè l'investitura che sanciva il legame tra signore e vassallo Il feudo comportava al vassallo la giurisdizione che consiste nell'applicazione delle leggi, nell'esercizio della giustizia e nel prelievo fiscale sulle proprietà affidategli e anche sugli uomini e sui beni Tra il decimo e l'undicesimo secolo, i vincoli di fedeltà si estesero al di fuori dell'autorità regia Infatti, i vassalli potevano assegnare una parte dei propri feudi a vassalli minori cioè i valvassori Così si instaurò una rete di rapporti personali di potere che sostituì il sistema feudale. L'evoluzione del sistema vassallatico-beneficiario in sistema feudale portò all'affermazione di una concezione patrimoniale del feudo ● ● ● ● ● Le funzioni che i rappresentanti del re esercitavano erano: Riscuotere le tasse Amministrare la giustizia Venivano affidate ai beneficiari dell'immunità ● ● dove i feudatari cominciarono a considerarlo parte del patrimonio familiare, che poteva essere trasmesso ai figli. Attraverso il capitolare di Quierzy, i feudi minori furono resi ereditari con la constitutio de feudis. L'INCASTELLAMENTO E LA SIGNORIA DI BANNO Ci fu l'incastellamento perché ci furono irruzioni di popolazioni quali normanni, ungari e saraceni quindi i feudatari iniziarono a dotare le proprie terre di castelli fortificati. L'incastellamento rafforzò il potere dei feudatari che iniziarono a esercitare sulle loro terre un potere autonomo, trasformandosi in signori territoriali Assunsero i poteri militari e giurisdizionali che vennero definiti poteri di banno cioè ● poteri che avevano compiti di natura militare e di gestione dell'ordine pubblico l'amministrazione della giustizia e l'esalazione delle tasse. ● LA TEORIA DEI TRE ORDINI Il sistema politico e sociale era strutturato gerarchicamente attraverso la teoria dei tre ordini formulata da Adalberone di Laon. La società era divisa in tre categorie di persone: al vertice c'erano gli oratores cioè gli uomini di Chiesa, coloro che pregano al di sotto c'erano i bellatores cioè coloro che combattono infine, i laboratores cioè coloro che lavoravano cioè i contadini MONARCHIE FEUDALI E IMPERO I CARATTERI DELLE MONARCHIE FEUDALI EUROPEE Il consolidarsi del sistema feudale indebolì il potere centrale regio Infatti, i sovrani erano a capo delle monarchie feudali cioè ● LA CONQUISTA NORMANNA DELL'INGHILTERRA Il Re Sven I di Danimarca, insieme al figlio occupò tutta l'isola che fu annessa a un vasto dominio di cui fa parte la Norvegia. Alla morte di Canuto l'Inghilterra ● ● ● un'autorità effettiva e immediata su territori circoscritti, che in sostanza coincidevano con le terre che facevano parte del loro patrimonio personale Inoltre, i sovrani coordinavano un insieme di feudi Infine, le monarchie feudali costituirono le basi da cui si sarebbero sviluppate le monarchie nazionali. ● fu riconquistata dagli anglosassoni per poi cadere nelle mani dei normanni Nella battaglia di Hastings L'ORGANIZZAZIONE DEL REGNO D'INGHILTERRA Il 25 dicembre del 1066 Guglielmo si fece incoronare nell'abbazia di Westminster a Londra Questo atto fu simbolico perché conferiva alla figura del sovrano la sacralità caratteristica del re feudale. i normanni sconfissero gli anglosassoni fondarono il Regno normanno d'Inghilterra. Il nuovo sovrano organizzò il suo regno servendosi del sistema feudale Numerose proprietà furono confiscate alla nobiltà anglosassone e assegnate in feudo ai cavalieri di Guglielmo che vi costruirono castelli da cui controllavano il territorio di loro pertinenza Guglielmo nominò appositi funzionari cioè gli sceriffi, incaricati dell'esalazione delle tasse per conto del potere centrale nelle diverse contee in cui il regno fu suddiviso L'elenco dei benefici concessi dalla corona e delle prestazioni a essa dovute determinarono un'imposizione fiscale commisurata all'entità delle proprietà dei feudatari inglesi. I NORMANNI IN ITALIA MERIDIONALE I Normanni partirono alla volta dell'Italia meridionale per prestare servizio come soldati mercenari Ed estesero il loro controllo sulla Puglia e la Calabria sottraendole ai bizantini L'insediamento del dominio normanno iniziò quando il principe longobardo ricompensò Guglielmo d'Altavilla per i servizi resi concedendogli in feudo il Ducato di Melfi. Gli Altavilla espulsero gli arabi dalla Sicilia e Ruggero Il d'Altavilla fu incoronato pontefice di Sicilia. Quindi i normanni avevano fondato un nuovo regno. Gli Altavilla utilizzarono le istituzioni come strumento di governo, quindi, assicurarono la fedeltà dei cavalieri normanni concedendo loro delle terre in feudo e divisero il territorio del regno in contee poste sotto la stretta vigilanza del potere regio L'ASCESA AL POTERE DEI CAPETINGI IN FRANCIA Durante un'assemblea di vescovi e di signori aveva eletto Ugo Capeto capostipite della nuova dinastia dei capetingi. ● Ci fu un processo di rafforzamento del potere regio che si scontrò con la resistenza dei feudatari maggiori che agivano come sovrani autonomi nominando vescovi e funzionari. Così il Regno di Francia risultava diviso in numerose signorie territoriali IL RAFFORZAMENTO DELLA MONARCHIA FRANCESE: I RE TAUMATURGHI I sovrani capetingi ampliarono il loro potere e ristabilirono l'autorità Grazie a Luigi VI il Grosso, i capetingi strinsero un efficace sodalizio con la Chiesa. ● ● ● ● ● DAL REGNO DI GERMANIA ALLA RICOSTRUZIONE DELL'IMPERO: OTTONE I Con la disgregazione dell'Impero carolingio il territorio tedesco era stato inquadrato nel Regno dei franchi orientali, che era costituito dai ducati In cambio della concessione di privilegi e immunità, ricevettero l'alleanza con la Chiesa che dà alla figura del re maggiore autorevolezza e maggiore potere di controllo sulla popolazione. ● Si era diffusa la credenza che i sovrani di Francia e di Inghilterra fossero dei taumaturghi cioè che riuscissero a curare le persone da ogni malattia. La forza militare opposta alle periodiche incursioni delle popolazioni straniere era derivata la supremazia dei duchi di Sassonia con Enrico I l'Uccellatore avevano ottenuto la carica di re di Germania. A Enrico succedette il figlio, Ottone che consolidò il proprio prestigio grazie a un'importante vittoria militare. Ottone pose fine alla ribellione del marchese Berengario II di Ivrea che aveva usurpato il titolo di re d'Italia nel tentativo di separare il Regno d'Italia dall'Impero. Nel 962 egli fu incoronato a Roma imperatore con il nome di Ottone I riportando in vita l'istituzione imperiale IL RAFFORZAMENTO DELL'AUTORITÀ IMPERIALE Il progetto politico ottoniano mirava a ricostruire l'Unità dell'impero Iniziò a concedere benefici feudali e immunità a vescovi e abati a lui fedeli I membri del clero alla loro morte i feudi ritornavano nelle mani della Corona Per stabilizzare il suo potere di dominio universale Ottone I ripropose l'immagine del potere imperiale quale emanazione diretta del potere di Dio ● ● Con questo l'imperatore, che era il legittimo difensore della cristianità, poteva intervenire nelle questioni interne alla Chiesa. Tutto questo portò alla promulgazione del Privilegium Othonis che era un documento che stabiliva il diritto dell'imperatore di approvare l'elezione del pontefice, nonché l'obbligo per quest'ultimo di giurare fedeltà all'imperatore. ● Così diede vita al Sacro romano impero germanico POPOLAZIONE, AGRICOLTURA, CITTÀ E COMMERCI L'INCREMENTO DEMOGRAFICO E LE TRASFORMAZIONI DELL'XI SECOLO (surplus) Cause aumento produzione agricola: ● Le innovazioni tecniche riguardano anche le fonti energetiche. Ci sono due tipi di fonti: l'energia meccanica derivata da fonte animale l'energia cinetica dell'acqua = nella quale grazie all'energia prodotta dal mulino a vento si macinava il grano e si spremevano le olive incremento demografico questa crescita demografica è rilevabile dall'osservazione di alcuni fenomeni quali disboscamento, bonifiche di terreni paludosi e aumento delle terre coltivate meno invasioni barbariche SISTEMA CURTENSE Il sistema curtense è l'organizzazione amministrativa e produttiva finalizzata all'autoconsumo o al mercato locale. ● miglioramento delle condizioni climatiche innovazioni tecniche quali aratro pesante, giogo e la rotazione triennale aratro pesante = rompeva la terra solo in superficie, era in ferro e consentiva di entrare in profondità nel terreno giogo = collare rigido che non misero più sul collo ma sulle spalle e sul petto del bue o cavallo rotazione triennale = consisteva nel dividere le terre coltivate in tre parti e nell'alternare su di esse cereali invernali, cereali primaverili e maggese cioè lasciare a riposo la terra. Con il vantaggio di far aumentare la produzione. A partire dal Basso Medioevo gli equilibri tra le due aree cioè la pars dominica, gestita dal proprietario ● ● la pars massaricia, affidata ai contadini liberi o ai servi si modificarono. La pars massaricia si ampliò poiché i grandi proprietari terrieri volevano sfruttare al massimo il terreno. ● ● LA RINASCITA DELLE CITTÀ I mutamenti influenzarono la rinascita della vita urbana Le cause: ● Aumenta la produzione agricola Così i servi vennero affrancati e ottennero lotti di terreno da coltivare in cambio di canoni d'affitto da appositi contratti Si diffondono le innovazioni tecniche Le conseguenze: Eccedenze di prodotti alimentari Incremento demografico Esubero di manodopera contadina Che fece emigrare i contadini verso le città per trovare nuove opportunità di lavoro nell'artigianato e nel commercio LA RIPRESA DEGLI SCAMBI COMMERCIALI La crescita demografica portò all'aumento della produzione agricola nelle campagne e quella manufatturiera nelle città che determinarono la ripresa delle relazioni commerciali nei mercati. Queste relazioni ampliarono il loro raggio di estensione grazie all'aumento degli scambi e alla ripresa dei traffici marittimi e alla richiesta di prodotti di lusso da parte della nobiltà feudale Sedi privilegiate dello smercio di prodotti pregiati diventarono le fiere cioè grandi mercati che c'erano in occasioni fisse durante l'anno, che riunivano venditori e compratori all'ingrosso Le principali vie terrestri o fluviali, come la Champagne a est di Parigi, e le Fiandre cioè area corrispondente oggi al Belgio, Paesi Bassi e parte della Francia settentrionale Il successo delle fiere determinò l'appoggio delle autorità politiche che concedevano spesso esenzioni fiscali, sospensioni di pene, scorte armate, autorizzazioni a giochi d'azzardo. Così da attirare il maggior numero possibile di mercanti. Così i centri urbani ritornarono a ripopolarsi e a ingrandirsi, divenendo luoghi di commercio CIRCOLAZIONE MONETARIA E NUOVE FORME DI PAGAMENTO La ripresa della circolazione delle monete si era interrotta dal momento che il sistema curtense era un sistema chiuso, finalizzato all'autoconsumo. Le prime a dotarsi di una zecca furono le città marinare di Genova e di Venezia che coniarono una moneta d'argento chiamata "grosso" Poco più tardi tornarono a circolare anche le monete d'oro come il fiorino di Firenze. I traffici commerciali ● ● ● chiedevano ingenti somme di denaro furono introdotte nuove forme di pagamento cioè la lettera di cambio che era un documento con il quale un individuo (il debitore) si impegnava a versare una determinata somma a un creditore, entro un termine prestabilito, anche in un luogo diverso da quello in cui era avvenuta la transazione commerciale. ● Il trasferimento effettivo dei fondi era effettuato dal cambiavalute o banchiere. Erano dei mercanti che cambiavano denaro liquido ed emettevano lettere di cambio CAPITOLO 2: LA RINASCITA URBANA E L'ESPERIENZA COMUNALE LA RINASCITA DELLE CITTÀ LA GEOGRAFIA DELL'URBANESIMO EUROPEO Alla ripresa demografica ed economica dell'Europa contribuirono diversi fattori: ● ● Sicurezza da minacce esterne La diffusione di innovazioni tecniche in agricoltura Un miglioramento del clima Tutto questo favorì l'aumento della produttività agricola Incentivò la rinascita delle città ● ● ● ● Le città tornarono a popolarsi a essere sede di attività ● portò geografia delle città europee: ● di produzione di commercio di scambio la rivitalizzazione dei centri urbani la fondazione e lo sviluppo di nuovi centri Francia centro-meridionale e Italia Erano regioni urbanizzate L'Italia era l'area con la rete urbana più fitta e più popolosa Germania e Fiandre Il processo di urbanizzazione prese avvio in età romana con la costruzione di accampamenti e luoghi fortificati Europa nord-orientale LA CITTÀ DI NUOVA FONDAZIONE Nel Basso Medioevo le città assunsero forme diversificate L'espansione fu più tarda Fu legata ai traffici commerciali Isole britanniche Strutture urbane si differenziarono a seconda della conformazione del territorio Nei centri di pianura sorsero città a pianta radiale Pianta radiale = cerchi concentrici intorno al nucleo ● Le città erano di fondazione post-romana Erano tutte di medie o piccole dimensioni In aree collinari presero forma a centri di pendio Centri di pendio = dal nucleo scendevano verso il basso In cima ai colli nacquero città con strade molto strette e con una struttura compatta I BORGHI In prossimità dei centri urbani si trovavano i borghi ● ● I CARATTERI DELLE CITTÀ DEL BASSO MEDIOEVO Le caratteristiche delle città del Basso Medioevo sono: ● Borghi agglomerati di case sorti al di fuori delle mura cittadine Gli abitanti dei borghi erano i burgenses = borghesi ● Cinta di mura Le strade che erano strette e tortuose per le vie cittadine circolavano liberamente gli animali le condizioni igieniche erano carenti il nucleo centrale ● si svolgeva la vita sociale e politica era costituito da una serie di edifici ● ● la cattedrale la piazza del mercato dove si concludevano gli affari si vendevano prodotti si tenevano assemblee pubbliche i palazzi delle famiglie aristocratiche dotati di cappelle di torri i palazzi comunali ● IL VOLTO SOCIALE DELLE CITTÀ Le città si svilupparono in ambito economico e sociale attrassero ● dove si tenevano i consigli cittadini la torre civica ● contadini ● servi ● nobili mercanti c'erano i mercanti stabili che risiedevano in città dirigevano i loro traffici LE ARTI Nei centri urbani si concentrarono le attività artigianali ● ● ● ● LA RINASCITA CULTURALE: LE UNIVERSITÀ Dalla seconda metà dell'11 secolo ci fu un fenomeno culturale che portò alla nascita di istituzioni di insegnamento superiore = le università ● l'esigenza di tutelare tali attività e le merci spinse gli stessi artigiani ad organizzarsi in associazioni di individui dediti alla medesima professione presero il nome di corporazioni o Arti o gilde le Arti avevano una struttura gerarchica al vertice si trovavano i priori e i maestri = i proprietari gli statuti corporativi che dovevano essere rispettati da tutti gli iscritti regolamentavano le attività dall'acquisto di materie prime agli orari di lavoro ● ● ● erano laiche quindi non erano poste sotto il controllo dalla Chiesa offrivano un insegnamento libero, aggiornato e di livello eccellente sorsero per iniziativa autonoma di maestri e di studenti ● ● le arti avevano un potere giurisdizionale erano dotati dei propri tribunali che emanavano sentenze per tutti i membri lo studio era organizzato in facoltà le cosiddette arti liberali il diritto la teologia la medicina l'insegnamento ● l'acquisizione di conoscenze veniva controllata dai maestri certificata tramite degli esami era impartito in lingua latina era fondato sulla lettura e sul commento di opere LA FORMAZIONE DEL COMUNE UN'ESPERIENZA EUROPEA Le città delle aree più dinamiche dell'Europa occidentale a partire dalla seconda metà dell'11 secolo furono protagoniste di un'esperienza politico-istituzionale di autogoverno ● tale esperienza fu effetto del concorrere di tre fattori: l'indebolimento del potere centrale (cioè dell'imperatore) l'affrancamento del governo cittadino dalle autorità laiche ed ecclesiastiche delegate dall'imperatore al controllo del territorio la rinascita economica e culturale delle città nell'Italia centro-settentrionale la conquista delle autonomie cittadine registrò un'incidenza maggiore e assunse caratteri distintivi ● il sud della penisola non fu interessato dalla presenza della monarchia normanna LE ORIGINI DEL FENOMENO COMUNALE ITALIANO: IL GOVERNO VESCOVILE A seguito del vuoto di potere determinato dalla crisi dell'Impero carolingio i vescovi svolsero le funzioni di supplenza agli uffici imperiali esercitavano la giustizia riscuotevano le tasse ● coordinavano i servizi di pubblica sicurezza il vescovo si avvaleva della collaborazione di gruppi di individui eterogenei dal punto di vista sociale di tali gruppi facevano parte ● i membri della piccola nobiltà che erano legati al vescovo da rapporti vassallatici le milizie cittadine LA NASCITA DEL COMUNE I ceti urbani si organizzarono in libere associazioni private che svolgevano funzioni ● amministrative ● fiscali giudiziarie i professionisti come notai giuristi ricchi mercanti che furono una nuova forza politica capace di difendere gli interessi ceti urbani attraverso la sperimentazione di forme autonome di governo della città tale processo si realizzò con modalità diverse da città a città e non sempre pacificamente e venne favorito dagli imperatori che riconobbe delle libertà che consentivano di governarsi autonomamente, esautorando i vescovi, e anche di imporre la propria autorità su tutti i cittadini ● ● IL COMUNE CONSOLARE Il primo secolo di storia dei comuni età consolare per indicare una data di inizio si prende in considerazione la prima attestazione di una particolare magistratura cioè quella dei consoli i consoli rimanevano in carica per un tempo limitato così che non potessero porre le basi per un potere personale godevano di poteri molto ampi ● amministravano la giustizia ● mantenevano l'ordine pubblico ● guidavano le milizie in caso di guerra gestivano le finanze cittadine L'ESPANSIONE DEL COMUNE NEL CONTADO Il comune italiano intraprese un processo di espansione nelle campagne circostanti ai danni dei signori feudali, laici ed ecclesiastici che vi detenevano proprietà ● tale processo si configurò come un'operazione di conquista armata che costrinse i feudatari a cedere parte delle loro terre al comune così si determinò una fusione tra il centro urbano e il territorio rurale sotto il suo controllo diretto cioè il contado le ragioni alla base del fenomeno sono: ● ● venivano nominati da un'assemblea di tutti i cittadini, nobili e borghesi (arengo) a cui prestavano giuramento e che deteneva il potere legislativo ad affiancare i consoli c'era il senato in questa fase si parla anche di comune aristocratico o oligarchico tra la fine del 12 e gli inizi del 13 secolo il comune va verso una nuova fase cioè quella del comune podestarile IL CONFLITTO TRA COMUNI E IMPERO ● garantire l'approvvigionamento alimentare di una popolazione ampliare le attività commerciali e artigianali assicurando la libera circolazione delle merci il contado ALLE RADICI DEL CONFLITTO: LE REGALIE L'esperienza comunale fu resa possibile anche dalla: costituiva uno spazio nel quale i cittadini potevano investire in proprietà fondiarie e un bacino di reclutamento per le milizie comunali subì delle modifiche i comuni ● DEBOLEZZA DELL'ISTITUZIONE IMPERIALE colonizzarono nuovi territori promossero la fondazione ex novo La Germania era caduta in una profonda crisi ● Nel vuoto di potere le coniurationes sorte all'interno delle città videro riconosciuto all'imperatore di esercitare una serie di prerogative pubbliche cioè le regalie ● L'ELEZIONE DI FEDERICO I BARBAROSSA Federico I Barbarossa era duca di Svevia ● La sua elezione a re di Germania nel 1152 fece ricomporre la rottura che divideva i grandi feudatari tedeschi in due fazioni rivali: i guelfi appoggiavano i duchi di Baviera i ghibellini erano sostenitori dei duchi di Svevia Federico I era figlio di Federico II, duca di Svevia e di Giuditta, sorella del duca di Baviera quindi, rappresentava un buon compromesso per accontentare entrambe le fazioni Dopo aver pacificato la situazione sul suolo tedesco LA PRIMA DISCESA DI FEDERICO IN ITALIA Le città lombarde erano preoccupate dalle mire espansionistiche del comune di Milano Lo stesso pontefice aveva sollecitato il suo aiuto per riconquistare il controllo di Roma La città era insorta a libero comune sotto la guida di Arnaldo da Brescia Così Federico I convocò una dieta a Roncaglia ܀ ● ● ● ● Federico I voleva diventare imperatore però per ottenere il titolo doveva essere incoronato dal papa a Roma. Così scese in Italia nel 1154 vicino a Piacenza alla quale invitò i rappresentanti di tutte le città italiane ● ● della Chiesa della nobiltà Trasferì nuovamente al potere imperiale le regalie che manifestarono la loro opposizione ● Il sovrano distrusse le mura di alcuni comuni, tra cui Asti e Tortona come prova di forza ● LA SECONDA DISCESA DELL'IMPERATORE IN ITALIA ● Nel 1158 Federico I ritornò in Italia Si diresse a Roma dove condannò al rogo Arnaldo da Brescia, restituendo la città all'autorità pontificia Finalmente Federico I venne incoronato imperatore dal papa Però la popolazione romana insorse contro Federico costringendolo a rientrare in Germania Convocò una seconda dieta sempre a Roncaglia Con la costitutio de regalibus = era un principio secondo il quale le regalie erano di pertinenza dell'imperatore e non dei comuni Si aggiunsero una serie di divieti: sì proibiva la pratica delle coniurationes le città avevano il divieto di associarsi alle leghe si trattava di una dichiarazione di guerra ai comuni LO SCONTRO CON LA LEGA LOMBARDA Conseguenza delle decisioni prese nella dieta Fu che il nuovo pontefice Alessandro III appoggiò i comuni di Crema e di Milano che erano insorti Così Federico I sconfisse e rase al suolo entrambe le città ● Gli altri comuni su posizioni antimperiali si organizzarono per opporre resistenza alle forze imperiali Costituirono la Lega Veronese che raccolse l'adesione di Verona ● Padova ● Treviso Vicenza E la Lega cremonese che riunì Cremona ● Milano ● Mantova ● Lodi ● ● ● ● Brescia Bergamo e altre città minori ci fu uno scontro militare tra impero e comuni che avvenne con la battaglia di Legnano nella quale vinse la lega lombarda successivamente fu firmata la pace di Costanza che rendeva nulli i dettati della constitutio de regalibus ● ● ● ● e riconosceva ai comuni le regalie l'imperatore pretese in cambio che i comuni gli giurassero fedeltà e rivendicò il diritto di nomina dei magistrati cittadini prima che assumessero l'incarico all'autorità imperiale le istituzioni comunali risultarono subordinate all'autorità imperiale DAL COMUNE PODESTARILE AL COMUNE DI POPOLO ● LA CRISI DEL COMUNE CONSOLARE Con Federico I Barbarossa ci furono dei conflitti tra opposti gruppi di cittadini Il potere detenuto dalle famiglie aristocratiche fu rivendicato da altre famiglie grazie alle ricchezze accumulate con le attività commerciali e artigianali e del contributo economico e militare Però ci fu un periodo di instabilità i comuni erano usciti vincitori dal lungo conflitto con l'impero Quindi per arginare i disordini interni si attuò una trasformazione istituzionale che fece nascere una nuova magistratura quella del podestà che era destinata a sostituire il collegio dei consoli IL COMUNE PODESTARILE Il podestà era un magistrato che veniva reclutato al di fuori della città in quanto era privo di legami con le fazioni in conflitto Una volta scelto dai consoli o dall'arengo Firmava con il comune un vero e proprio contratto che gli consentiva di portare con sé un gruppo di collaboratori tra cui un giudice notai e birri cioè individui che svolgevano compiti di polizia Il podestà era affiancato da due consigli che detenevano il potere legislativo Il consiglio maggiore era composto da membri provenienti dalle famiglie più influenti Il consiglio minore era costituito da un numero ristretto di individui detti saggi Al termine dell'incarico che era di durata variabile il podestà era sottoposto a una verifica che stabiliva se avesse esercitato correttamente o meno le sue funzioni Il passaggio al comune podestarile oltre ad arginare le lotte interne favorì l'instaurazione di un governo basato su regole L'ASCESA DEL POPOLO "GRASSO" Il ruolo di mediatore dei conflitti assegnato al podestà non riuscì a impedire che in molti comuni esplodessero le tensioni sociali Che furono attenuate dal peso economico e sociale assunto dal ceto di ricchi mercanti, imprenditori e professionisti popolo grasso Si contrapponeva al popolo minuto che era costituito da piccoli artigiani e bottegai Il popolo grasso ● ● Queste regole furono codificate negli statuti che raccoglievano le norme che il podestà giurava di rispettare durante il suo mandato ● ● Era organizzato in Arti ● cioè associazioni che avevano finalità economiche non godevano dello stesso prestigio mercantile e artigianale infatti, erano distinte in arti maggiori e arti minori le arti maggiori erano costituite da gruppi di professionisti dediti all'esportazione le arti minori comprendevano tutte le professioni di dimensione locale. dalla fine del 13 secolo. il popolo delle Arti pretese di avere parte effettiva nel governo del comune che era rimasto nelle mani delle consorterie di nobili si riproponeva una situazione di accesa conflittualità interna IL COMUNE DI POPOLO: UN GOVERNO "POPOLARE"? Il Popolo riuscì a scalzare i magnati dal potere Imponendo la nomina di un proprio rappresentante cioè il capitano del popolo Che aveva la funzione di affiancare il podestà nell'esercizio delle sue funzioni e di controllarne l'operato tutelando gli interessi del popolo grasso era un forestiero che rimaneva in carica per un tempo determinato Il comune di popolo non era un governo "popolare" o "democratico" ma escludeva gran parte della popolazione Conseguenze dell'esperienza del comune di Popolo furono significative Ci fu una fase di riordino dell'amministrazione in campo fiscale e giudiziario e l'emanazione di leggi cittadine CAPITOLO 3: LA CRISI E LA RIORGANIZZAZIONE DELLA CHIESA LO SCONTRO TRA CHIESA E IMPERO: DALLA LOTTA PER LE INVESTITURE A INNOCENZO III POTERI RELIGIOSI E POTERI POLITICI Nell'Alto Medioevo il potere politico e quello religioso non erano ambiti separati L'imperatore faceva valere la propria autorità anche in ambito ecclesiastico La Chiesa ● Con la ricostruzione del Sacro romano impero sotto Ottone I per limitare il potere dei grandi feudatari laici, l'imperatore iniziò a legare a sé vescovi e abati ALL'ORIGINE DELLA LOTTA PER LE INVESTITURE Perché dato che non avevano eredi poiché non potevano avere figli, alla loro morte i feudi venivano trasferiti all'imperatore Da quando Ottone I aveva promulgato il Privilegium Othonis → la facoltà di approvare i nuovi pontefici era riconosciuta all'imperatore però ci fu una reazione negativa della Chiesa Tale reazione fu rappresenta da figure di pontefici che entrarono in aperta competizione con l'impero → ebbe inizio la lotta per le investiture → l'assegnazione di feudi a vescovi e abati comportava una vera e propria investitura da parte dell'imperatore ● Gerarchia ecclesiastica il pontefice, accanto al potere spirituale, deteneva anche quello temporale Si sviluppò lo Stato della Chiesa → insieme di territori soggetti alla giurisdizione del papato questi territori comprendevano l'intero Lazio e parte dell'Italia centrale cioè la Romagna, Umbria e Marche ● LO SCONTRO TRA GREGORIO VII ED ENRICO IV ● Il primo episodio di tale lotta fu la convocazione del concilio lateranense nel 1059 dove papa Niccolò II annullò il Privilegium Othonis decretando che da quel momento in poi Momento decisivo nella lotta per le investiture fu l'elezione di Gregorio VII → che rivendicò la superiorità del potere religioso su quello politico in un documento Dictatus papae si condannavano le investiture effettuate del potere politico al pontefice si attribuiva la facoltà di scomunicare imperatori e sovrani l'elezione del pontefice sarebbe spettata a un collegio di cardinali e le nomine ecclesiastiche alla Chiesa quindi il papato aveva un potere universale nuovo titolo assunto dal pontefice è vicarius Christi che è superiore a ogni potere terreno in quanto derivava la sua autorità direttamente da Dio l'imperatore era un sovrano come tutti gli altri e non aveva nessun potere religioso l'imperatore in carica Enrico IV rispose con un atto di forza al dictatus papae e venne scomunicato dal papa fu obbligato a chiedere perdono al papa attese tre giorni e tre notti in mezzo alla neve prima di essere ammesso al cospetto del papa che alla fine ritirò la scomunica IL CONCORDATO DI WORMS L'atto di sottomissione di Enrico IV non fece terminare lo scontro. Si giunse alla stipula del concordato di Worms ● ● era un compromesso In Germania l'imperatore ottenne prima della consacrazione l'investitura temporale invece in Italia, la consacrazione religiosa doveva precedere l'investitura temporale ● La lotta per le investiture pose per la prima volta il problema della separazione tra potere politico e potere religioso, e il concordato di Worms pose le basi affinché tale separazione potesse realizzarsi completamente sottoscritto dall'imperatore Enrico V e da papa Callisto II l'accordo stabiliva la distinzione tra investitura religiosa e investitura temporale investitura religiosa consiste nell'elezione e nella consacrazione di vescovi, abati e del clero, riservata al pontefice investitura temporale = assegnazione e la revoca di beni e cariche civili a religiosi ed era riservata al sovrano Il trattato costituì un successo formale per la Chiesa, in quanto sancì di fatto il riconoscimento dell'autonomia del papato del potere imperiale e della subordinazione dell'operato dei vescovi all'autorità pontificia La relazione tra l'impero e la Chiesa era molto lontana dalla risoluzione IL PROGETTO TEOCRATICO DI INNOCENZO III Nei decenni che seguirono il concordato di Worms, i disegni universalistici del papato e Impero non vennero abbandonati A riaccendere il conflitto fu Federico I Barbarossa Il cui progetto politico mirava a ripristinare l'autorità imperiale in Italia Inizialmente l'imperatore aveva il pontefice come alleato nella lotta contro i comuni, nello scontro decisivo con la Lega lombarda papa Alessandro III si schierò con le città italiane Pochi anni dopo la scomparsa di Barbarossa Fu eletto papa Innocenzo III ● Riprese il programma di Gregorio VII Fece in modo di riaffermare la preminenza del papa sull'imperatore Di trasformare la Chiesa in una teocrazia Il papa si trovava in una condizione di superiorità rispetto a tutti gli uomini e alle loro istituzioni ● ▪ Per dare maggiore forza alla concezione della Chiesa di cui si faceva promotore, Innocenzo III ricorse al potere delle immagini Per esempio, la similitudine del Sole e della Luna ● ● Il Sole simboleggia il potere spirituale del papa La Luna è metafora del potere temporale di imperatori e sovrani LA CHIESA TRA RINNOVAMENTO E DISSENSO: MONACHESIMO, ERESIE E ORDINI MENDICANTI L'esercizio del potere temporale da parte della Chiesa provocò un decadimento dei costumi del clero. Il fenomeno raggiunge una portata tale che sia all'interno della Chiesa sia nel mondo laico sorsero movimenti che si fecero promotori di esigenze di rinnovamento religioso. IL MONACHESIMO I primi tentativi di porre rimedio alla corruzione morale giunsero dal monachesimo Già nel decimo secolo numerosi monaci denunciarono i "mali della Chiesa" ● ● ● fondarono monasteri che erano posti sotto la diretta autorità del papa così da svincolarsi dall'ingerenza della autorità laiche L'esperienza più antica è quella dell'abbazia di Cluny, in Borgogna Proponeva uno stile di vita fondato ■ sulla preghiera sulle opere di carità sullo studio I nel 1098 alcuni monaci di Cluny fondarono nei pressi di Digione un monastero in cui si seguiva una condotta di vita ispirata alla Regola di San Benedetto cioè "ora et labora" = prega e lavora la centralità assegnata al lavoro manuale portò alla formazione di aziende agricole che realizzarono ● ■ MOVIMENTI PAUPERISTICO-EVANGELICI ED ERESIE La pataria Fin dalla seconda metà dell'undicesimo secolo ● opere di bonifica di disboscamento di irrigazione delle terre La volontà di rinnovamento espressa da cluniacensi e cistercensi fu fatta propria da movimenti religiosi laici che auspicavano il ritorno a uno stile di vita ispirato agli ideali evangelici di povertà e fratellanza del cristianesimo delle origini Per questo motivo vennero definiti pauperistici ed evangelici Tipico del mondo urbano dell'Italia settentrionale, e in particolare di Milano, fu il movimento noto come pataria Pataria i patarini erano tessitori e mercanti di lana, e la denominazione fu usata dai loro avversari, cioè l'alto clero e i nobili milanesi, in segno di disprezzo Le rivendicazioni dei patarini furono contrastate con forza sia dalle alte sfere del clero cittadino sia dai nobili Priva di appoggi politici, la pataria scomparì definitivamente I poveri di Lione Un movimento religioso che sopravvive ancora oggi è quello guidato da Valdo Valdo è un mercante di Lione che verso il 1173 si convertì a una vita di povertà volontaria, improntata alla predicazione del Vangelo Fondò una comunità i cui membri vennero chiamati "Poveri di Lione o valdesi" Si diffusero in diverse aree della Francia e dell'Italia settentrionale Le idee valdesi ottennero l'approvazione di papa Alessandro III ma Valdo prese le distanze dalla dottrina ufficiale della Chiesa I càtari ● Lui riteneva che ogni cristiano fosse libero di predicare, anche senza essere membro del clero e riconosciuto dalla Chiesa Valdo metteva in discussione la funzione della gerarchia ecclesiastica e della Chiesa stessa per questo motivo, nel 1184 con la bolla Ad abolendam papa Lucio III condannò il movimento come eretico, poiché esso deviava dall'insegnamento tradizionale della Chiesa. ● ● I poveri di Lione dovettero rifugiarsi in alcune zone montane tra la Francia, Svizzera e Piemonte L'eresia che preoccupò maggiormente nella Chiesa fu il catarismo diffuse dalla metà del dodicesimo secolo Si diffuse in Francia e in altre zone d'Europa I catari si allontanarono dall'ortodossia cristiana Si fecero portatori di una concezione dualistica della realtà Esistenza di due principi cioè il bene e il male, ritenuti in perpetuo conflitto tra loro Per i catari, che si organizzarono con una propria struttura ecclesiastica, la sola unica via di salvezza per l'uomo era purificarsi dalla negatività della materia attraverso uno stile di vita improntato alla povertà Nel 1209 Innocenzo III indisse una vera e propria crociata contro gli albigesi L'eresia catara venne definitivamente estirpata e la Francia meridionale passò sotto il diretto controllo della Corona francese La lotta contro l'eresia: l'Inquisizione La crociata contro gli albigesi evidenzia come per la Chiesa fosse obiettivo prioritario combattere con ogni mezzo qualsiasi deviazione dell'ortodossia Tutti coloro che non obbedivano alle regole dell'autorità ecclesiastica e rifiutavano forme di culto ufficiali Per questo motivo fu instituito il tribunale dell'inquisizione Nacque nel 1231 per iniziativa di Gregorio nono L'inquisizione affonda le sue radici in una serie di decreti emanati da Innocenzo III che istituivano commissioni miste di vescovi e di giudici nominati direttamente dal pontefice, incaricate di individuare e perseguire gli eretici il tribunale dell'inquisizione poteva procedere d'ufficio cioè senza denunce e anche soltanto sulla base del sospetto del reato se l'accusato avesse accettato di rinnegare le proprie idee, gli sarebbero state imposte delle penitenze dette "salutari" ossia indirizzate a purificare l'anima dal peccato invece se rifiutava di abiurare o ricadeva nell'eresia, la pena prevista era il rogo GLI ORDINI MENDICANTI Tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo la Chiesa mise in atto una seconda strategia volta ad accogliere alcune delle istanze di riforma. Tale strategia prese forma attraverso il riconoscimento di nuovi ordini religiosi, come i domenicani e i francescani, sostenitori di ideali di povertà e di ritorno al messaggio evangelico, ma all'interno di una cornice di obbedienza del papato Questi ordini presero il nome di "mendicanti" poiché facevano dell'elemosina l'unica loro fonte di sostentamento, rifiutando il possesso personale di beni e ricchezze ● Domenico di Guzman e l'ordine domenicano Domenico di Guzman era un sacerdote spagnolo Domenico comprese che la lotta contro l'eresia poteva essere condotta efficacemente non soltanto accogliendo le istanze di povertà ma anche dotando i membri del clero di una salda preparazione teologica Y ● Con questi obiettivi fondò a Tolosa l'ordine dei domenicani Approvato da papa Onorio III, al quale Domenico giurò piena obbedienza I domenicani fondarono conventi a Bologna, Padova, Parigi,... ● ● Francesco e l'ordine francescano Francesco d'Assisi era figlio di un ricco mercante In lui maturò l'idea di vivere nella povertà assoluta e si dedicò alla predicazione del Vangelo e all'assistenza dei malati e degli emarginati Oottenne da Innocenzo III il permesso di dedicarsi alla predicazione inerante del E la Chiesa conferì loro dei ruoli chiave, come quello di giudici dei tribunali dell'inquisizione Vangelo I francescani fondarono dei conventi in varie città d'Italia e d'Europa L'approvazione definitiva della Regola, con cui fondò l'ordine religioso dei frati minori giunse soltanto dopo che il papato ne ebbe verificato la piena ortodossia A soli due anni dalla sua scomparsa, Francesco fu proclamato santo LE CROCIATE Le crociate sono delle guerre sante indette del papa contro gli eretici/infedeli Jihad: guerre sante indette dai mussulmani contro i cristiani Ambedue hanno il vantaggio che chiunque muoia durante la guerra santa vada direttamente in paradiso visto che ha combattuto per Dio. Esistono anche le crociate storiche che vengono indette per liberare la terra santa ovvero Gerusalemm Viene considerata come città libera visto che contiene i 3 principali monumenti delle religioni monoteiste: 1. Sacro sepolcro 2. Moschea delle rocce dove Maometto ha predicato l'islam a Gerusalemme 3. Mura del rimasto del tempio di Salomone L'APPELLO DI URBANO II Nell'11 secolo l'espansione dei Turchi incutì molto timore ● Quindi i bizantini chiesero aiuto a Papa Urbano II Nel 1054 ci fu lo scisma ossia la separazione di Costantinopoli dall'Impero dato che non credevano più al potere del papa ma del pope Così Costantinopoli diventa la nuova Roma senza dover più pagare i tributi Il papa decise di dimostrare il suo potere tramite un atto di forza. E ciò scateno le cosiddette guerre sante LA PRIMA CROCIATA E LA CONQUISTA DI GERUSALEMME ● La prima crociata fu preceduta dalla cosiddetta crociata degli straccioni Nel 1096 migliaia di poveri e contadini sotto la guida di Pietro L'Eremita si misero in marcia verso l'oriente rendendosi protagonisti di saccheggi e di violenze verso gli ebrei considerati insieme ai mussulmani nemici della cristianità del momento in cui ai loro antenati è stata attribuita la responsabilità della crocifissione di Cristo. In Ungheria le continue violenze scatenarono una reazione da parte della popolazione, la quale si ribellò La crociata ufficiale partì sempre nel 1096 ma sotto la guida di gradi esponenti della aristocrazia francese e normanna come Goffredo di Buglione, che fu l'unico che riuscì a conquistare Gerusalemme, insieme ai crociati L'esercito crociato sbarcato a Costantinopoli incominciò una lunga marcia che permise la conquista di molti territori, tra cui la Siria, Asia minore e Libano Nel 1099 anche Gerusalemme fu sottoposta a un duro assedio: la quale venne conquistata e saccheggiata diventando la capitale del regno di Gerusalemme LE MOTIVAZIONI ALLA BASE DELLE CROCIATE Tramite queste guerre la chiesa romana voleva dimostrare il suo potere cercando inoltre di recuperare il controllo sulla chiesa ortodossa mentre i nobili pensavano che potesse essere un'occasione di bottino e conquiste. Mentre le masse e i contadini pensavano che con le acquisizioni di territori la loro condizione sociale sarebbe potuta migliorare. Inoltre, i crociati coloro che partecipavano alle guerre sante dicendo "dio lo vuole" e indossando un mantello con una croce latina, pensavano che chiunque morisse durante le guerre sante andava direttamente in paradiso visto che aveva combattuto per dio. Coloro che partecipavano alle crociate erano: I re I figli cadetti dei nobili, nel tentativo di conquistare nuove terre ovvero veri e propri feudi Commercianti con la scopo di arricchirsi Per poter difendere i territori sottratti ai musulmani vennero costituiti i cosiddetti ordini religiosi a carattere militare I monaci guerrieri che avevano il compito di proteggere i tempi con le armi ed erano gli unici a poter entrare in chiesa con le armi. I principali furono per esempio i templari e i teutonici. In poco tempo diventato un ordine ricchissimo. (per poter essere dei cavalieri e monaci bisognava: possedere un cavallo, un'armatura, la spada, donazione dell'ordine.) GLI ORDINI MONASTICO-CAVALLERESCHI E LA SECONDA CROCIATA Con la conquista di Edessa insieme alla reazione dei turchi all'occupazione dei loro territori nel 1146 fu bandita la seconda crociata che si chiuse in un totale fallimento SALADINO E LA TERZA CROCIATA Successivamente Gerusalemme insieme alla Siria venne conquistate da Saladino, ciò fece scoppiare il pretesto di un inizio della terza crociata: alla spedizione parteciparono vari sovrani, tra cui Federico Barbarossa che purtroppo trovò la morte a Cilicia. Essendo che Saladino aveva un esercito superiore si dovette scendere a patti con egli. LA QUARTA CROCIATA ● ● ● ● ● ● ● La quarta crociata anche detta la crociata dei veneziani avvenne soprattutto per fini economici. La crociata venne bandita da Innocenzo 3 ma coloro che prevalsero furono i veneziani ansiosi di eliminare la concorrenza di Genova nei porti bizantini. Le repubbliche marinare = sono città sul mare che vivono grazie ai commerci, porti e navigazioni. Le principali in Italia erano: Amalfi importate per l'invenzione dei portolani: mappe dei porti. Pisa venne conquistata insieme ad Amalfi da Genova Genova aveva tutto il controllo del tirreno Venezia = aveva tutto il controllo sull'adriatico. Nel 1202 migliaia di cavalieri e uomini partirono per raggiungere Gerusalemme tramite delle navi che vennero messe a disposizione da Venezia. Tuttavia, visto che i crociati non avevano versato compenso per il trasporto delle milizie Il doge, che è colui che viene eletto dalle 10 famiglie più ricche della città e resta il carica a vita o fino a quando si dimette esercitando il potere esecutivo, propone le leggi che poi verranno approvate dalle 10 famiglie, Enrico Dandolo ottiene Zara prima che loro la conquistassero per conto di Venezia. ● • LE ULTIME CROCIATE Inseguito tramite una ricca promessa egli convinse i capi crociati a dirottare la spedizione verso Costantinopoli con il pretesto di costruire una base operativa da cui sfrattare l'attacco decisivo contro i mussulmani. Mentre i crociati saccheggiarono la città l'imperatore bizantino e la sua corte si rifugiarono a Nicea. Sorse così l'impero latino d'oriente che crollò poi con la riconquista bizantina. Venezia riuscì poi ad ottenere il possesso delle località e isole commercianti appartenenti all'impero bizantino. con i palafreni = cavalli possenti che nella sabbia del deserto sprofondavano Inoltre, essi con temperature elevate a differenza dei turchi indossavano delle armature pesantissime di metallo. Infine, a differenza dei crociati i turchi utilizzavano le sciabole che erano più efficaci. CAPITOLO 4: MONARCHIE E IMPERO TRA IL DUECENTO E IL TRECENTO Oltre a queste prime quattro crociate ce ne furono altre ma nessuna di esse aveva né una rilevanza economica né storica. IL REGNO DI FRANCIA I crociati riuscirono a vincere solo la prima guerra santa perché rispetto ai turchi avevano delle tecniche sbagliate: I crociati combattevano LA FRANCIA TRA CAPETINGI E PLANTAGENETI Le monarchie feudali europee avevano dato avvio a un processo di ricomposizione politica e territoriale Tra il 200 e il 300 questo processo proseguì tramite la formazione di un apparato statale centralizzato che si sarebbe perfezionato nei secoli successivi In Francia questo fenomeno era cominciato con la dinastia capetingia, la quale aveva saputo affermare l'autorità monarchica sui feudatari del regno e procedere a una significativa espansione territoriale dei domini reali Tale espansione rischio di essere bloccata a causa dei Plantageneti ● Controllavano tutta la Francia occidentale LO SCONTRO CON L'INGHILTERRA E L'ALLEANZA CON LA CHIESA I Capetingi e i Plantageneti si scontrarono durante il regno di Filippo II Augusto Che approfitto della debolezza dell'Inghilterra dopo la morte di Enrico Il per conquistare l'Angiò il Maine la Normandia quindi la maggior parte dei possedimenti francesi dei Plantageneti L'acquisizione di questi territori avvenne a seguito della battaglia di Bouvines Filippo Augusto Si creò una sovrapposizione di poteri: I Plantageneti erano sia re d'Inghilterra e signori di quasi 2/3 dei territori francesi ● ● ● vinse e segnò la potenza del sovrano capetingio che rinsaldò anche l'alleanza tral la Corona francese e la Chiesa Filippo Augusto garanti il sostegno militare e finanziario alla spedizione armata promossa da papa Innocenzo III per reprimere il movimento ereticale degli albigesi nella Contea di Tolosa ● Fu possibile affermare l'autorità della monarchia al Sud della Francia IL CONSOLIDAMENTO DELLA MONARCHIA Al processo di unificazione territoriale ci fu un'opera di unificazione culturale e linguistica che si attuò in tutta la Francia delle lingua d'oil Il sovrano avviò un processo di centralizzazione-politico-amministrativa a partire dell'istituzione di un corpo di funzionari regi Essi erano scelti tra gli esponenti della piccola nobiltà e della nascente borghesia cittadina così da ridurre l'influenza dell'alta aristocrazia feudale nell'apparato amministrativo Nelle funzioni del governo il re si fece affiancare da esperti di diritto che costituirono il Consiglio della Corona guidato dal cancelliere la gestione delle finanze del regno fu affidata alla Camera dei conti venne creata una rete di tribunali cioè i parlamenti LA POLITICA INTERNA L'affermazione dello Stato monarchico francese proseguì durante il regno del nipote di Filippo Augusto Luigi IX detto il Santo Per quanto riguarda la politica si può dividere in interna ed estera In politica interna Completò l'opera di riorganizzazione amministrativa avviata dai suoi predecessori Alla vita morale e religiosa emanò una serie di decreti ovvero grandi ordinanze, la cui validità era estesa a tutto il territorio francese Perseguì l'obiettivo di garantire la giustizia e la pace sociale, infatti, avviò la pratica delle inchieste cioè nell'intera Francia registrò gli abusi penetrati dai funzionari pubblici ai danni dei sudditi LA POLITICA ESTERA In politica estera invece Completò il processo di acquisizione dei domini dei plantageneti in Francia iniziato da Filippo Augusto Riportò un'importante vittoria sui feudatari e sugli inglesi a Taillebourg nel Sud Ovest del paese Nel 1259 a Parigi stipulò un trattato con il re d'Inghilterra nel quale il re rinunciava a tutti i suoi domini francesi mantenendo solo il Ducato di Guienna e si riconosceva vassallo di Francia ● ● ● Per estendere il proprio controllo sulla Provenza attuò una politica diplomatica ossia sposò Margherita di Provenza e fece sposare il fratello Carlo conte d'Angiò con Beatrice erede della Contea di Provenza LO SCONTRO CON IL PAPATO Il sistema amministrativo creato dai sovrani capetingi e le numerose guerre comportavano per la Corona francese ingenti spese Allo scoppiò di un nuovo conflitto con l'Inghilterra il successore Filippo IV il Bello decise di sottoporre a tassazione anche i membri del clero Tale iniziativa condusse allo scontro con papa Bonifacio VIII che minacciò di scomunicarlo però il potere politico discendeva direttamente da Dio quindi non lo scomunicò Bonifacio VIII emanò la bolla Unam Sanctum in cui la Chiesa aveva il diritto di stabilire i limiti del potere politico e scomunicò il re. Però Filippo il Bello era sicuro che il popolo e il clero l'avrebbero appoggiato quindi rispose con forza ● Quindi in un'assemblea di vescovi a lui fedeli accusò il pontefice di simonia Nel frattempo, un suo consigliere scese in Italia e tenne per tre giorni il papa prigioniero e poi fu liberato dagli abitanti della città però poco tempo dopo morì IL PAPATO AD AVIGIONE Alla morte di Bonifacio VIII Filippo il Bello impose il proprio controllo sulla Chiesa con l'elezione a pontefice del vescovo francese Clemente V Il nuovo papa decise di spostare la sede pontificia da Roma ad Avignone Così iniziò la cattività vignonese Il termine cattività significa prigionia perché nel corso dei 70 anni in cui il papato rimase in Francia venne assoggettato all'autorità e agli interessi del re francese IL REGNO D'INGHILTERRA IL RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA AMMINISTRATIVO Come in Francia, anche in Inghilterra tra l'11 e 14 secolo la monarchia consolidò il proprio potere L'opera di centralizzazione e affermazione dell'autorità regia sul territorio era stata avviata con la conquista normanna nel 1066 e proseguì quando nel 1154 la Corona d'Inghilterra passò a Enrico II Potenziò il sistema amministravo dello Stato Affidò la gestione delle finanze a un nuovo organo cioè il Tribunale dello Scacchiere Incaricato di gestire le finanze della Corona Esprimere giudizi in materia fiscale Istituì la Corte di giustizia del re Specializzata nei delitti penali più gravi Il sovrano si fece affiancare dal Consiglio della corona Un organo consultivo composto da membri dell'aristocrazia LA MAGNA CHARTA LIBERTATUM Il sistema di accentramento politico e amministrativo promosso da Enrico II fu normalizzato durante il regno dei suoi successori cioè Riccardo Cuor di Leone e Giovanni senza Terra I plantageneti erano signori di vasti possedimenti in Francia che erano causa di frequenti conflitti tra le due corone Tali conflitti terminarono nella battaglia di Bouvines del 1214 Gli inglesi, guidati da Giovanni senza Terra, furono sconfitti e dovettero rinunciare al controllo dei loro possedimenti territoriali nella Francia nord- occidentale La disfatta di Bouvines ebbe delle conseguenze sul sistema politico inglese Infatti, per finanziare la guerra contro i Capetingi, il sovrano aveva imposto una serie di tasse senza chiedere il consenso preventivo dei baroni ● ● I baroni erano coalizzati con il clero inglese e con l'alta borghesia cittadina Approfittarono della posizione di debolezza del sovrano successiva alla sconfitta per ribellarsi e costringerlo a firmare ● Nel 1215 un importante documento cioè la Magna Carta che stabiliva. Una serie di limiti al potere del re, lo vincolava al rispetto della legge riconosceva il principio per cui i baroni potevano partecipare al governo del paese I punti fondamentali di questo documento erano: Il divieto per il re di tassare i sudditi senza il consenso di un'assemblea costituita da nobili feudatari detta Consiglio generale del regno La libertà della chiesa inglese perché il re era privato della possibilità di nominare i vertici della Chiesa ossia il vescovi e l'arcivescovo di Canterbury Il divieto di imprigionare o di esiliare individui di stato giuridico "libero" cioè senza la preventiva condanna da parte di un tribunale di loro pari Era il principio dell'Habeas Corpus Che tutelava la libertà personale dei sudditi dal rischio di un arresto arbitrario per ordine del re L'AFFERMAZIONE DEL PARLAMENTO ♦ ● Con la Magna Carta vennero modificati i rapporti feudali tra il re e i suoi vassalli Era legato da un contratto personale per cui doveva rispettare i vincoli oltre le leggi del regno Tali vincoli prevedevano che il re dovesse consultare nella sua azione di governo il Consiglio generale del regno La creazione di questo Consiglio è considerata il primo passo del futuro Parlamento Il Parlamento divenne una stabile istituzione di governo con Edoardo I ● ● ● ● ● Il suo campo d'azione comprendeva le materie Legislative = avanza proposte di legge Giudiziarie = decideva in caso di abusi da parte di pubblici funzionari Fiscali controllava l'imposizione di tasse da parte del re Fu il principale strumento politico usato dai parlamentari per condizionare le scelte della monarchia sui grandi temi della vita nazionale: ● Autorizzare o meno nuove tasse significava ● Con la Magna Carta il sovrano inglese accettò di cedere una parte delle proprie prerogative alla nobiltà e questo avrebbe condizionato la storia della monarchia inglese GUERRE DI CONQUISTA ● Consentire o impedire al re di condurre una guerra Di creare nuovi uffici pubblici L'affermazione definitiva del sistema monarchico-parlamentare si ebbe dal 1339, anno in cui il Parlamento divenne bicamerale: Alla camera dei Lord, che riuniva i grandi feudatari laici ed ecclesiastici, si aggiunse la Camera dei Comuni nella quale sedevano: I rappresentanti della piccola e media nobiltà Del basso clero e della borghesia cittadina Inizialmente i sovrani resistettero all'acquisizione del Parlamento delle competenze essi si risolsero ben presto ad accettare il confronto con le principali componenti sociali del regno rappresentate nel Parlamento al fine di risolvere la conflittualità interna e di ottenere l'approvazione delle tasse necessarie a sostenere le spese belliche Edoardo I riprese il piano di conquista definitiva della Britannia e delle isole dell'arcipelago inglese avviato da Enrico Il con l'occupazione di parte dell'Irlanda orientale Alla fine del 13 secolo conquistò il Galles e invase la Scozia ma gli scozzesi opposero una resistenza sotto la guida di William Wallace I REGNI CRISTIANI DELLA PENISOLA IBERICA Nel 1304 i territori della Scozia erano quasi tutti sotto il controllo di Edoardo I, che poté annetterli all'Inghilterra LA RECONQUISTA Nella penisola iberica il processo di aggregazione territoriale e di rafforzamento dell'istituzione monarchica si realizzò con la reconquista cioè L'operazione di espa one militare intrapre da alcuni regni cristiani del Nord della penisola Castiglia Leon Navarra Aragona Contea di Portogallo Contea di Barcellona Il Califfato di Cordova si era frammentato in signorie territoriali autonome che erano oggetto di pressioni e attacchi da parte dei regni cristiani settentrionali ● La battaglia di Las Navas de Tolosa nei pressi di Cordova nel corso della quale gli eserciti cristiani sconfissero gli avversari Da quel momento i musulmani avevano il controllo solo del Sultanato di Granada L'ORGANIZZAZIONE POLITICO-AMMINISTRATIVA DEI REGNI CRISTIANI Il processo di espansione attuato dai regni cristiani fece trasformare l'assetto territoriale della penisola iberica Il regno di Castiglia e Leon aveva annesso l'Andalusia arrivando fino a Siviglia e si era affacciato sul mar Mediterraneo ● ● ● Il regno d'Aragona si era ampliato in direzione della costa orientale e nel Mediterraneo annettendo la Contea di Barcellona le isole Baleari la Corsica aveva conquistato gran parte del versante atlantico In tutti i regni cristiani nella penisola iberica il rafforzamento del potere monarchico si basò sull'istaurazione di sistemi amministrativi centralizzati e causò lo scontro con le strutture feudali presenti al momento della costituzione dei regni I sovrani di Castiglia Aragona e Navarra acconsentirono a instaurare un dialogo con le principali componenti della società iberica attraverso l'istituzione di parlamenti chiamati Cortes . la Sardegna Il piccolo regno di Navarra si estendeva nella zona a ridosso dei Pirenei ed era conteso dalla Francia IL REGNO DI SICILIA E L'IMPERO • La Contea di Portogallo L'ASCESA AL POTERE DI FEDERICO II I territori dell'Impero ebbero una frammentazione politica Nel territorio tedesco il potere reale era nelle mani dei feudatari che governavano i loro possedimenti in totale autonomia ● Nel territorio italiano i comuni godevano di piena giurisdizione in materia di governo fiscale di gestione della difesa e di amministrazione della giustizia Nel Sud della penisola italiana Federico I Barbarossa ci fu un successo politico Il figlio Enrico VI di Svevia aveva sposato Costanza D'Altavilla acquisendo il controllo di tutta l'Italia meridionale Alla morte di Enrico VI il trono passò al figlio Federico di soli quattro anni che fu affidato alla tutela di Innocenzo III affinché il papa garantisse al sovrano designato la successione una volta maggiorenne Federico fu incoronato re di Sicilia e riuscì a sottrarre il titolo imperiale a Ottone VI di Brunswick L'AFFERMAZIONE MONARCHICA NEL REGNO DI SICILIA Federico II stabilì la corte a Palermo e proseguì nell'opera di affermazione dell'autorità monarchica e di centralizzazione dello Stato ● ● ● ● ● ● LA POLITICA CULTURALE ● Suddivise il regno in circoscrizioni amministrative e giuridiche Impose un unico sistema di tassazione per mantenimento di un nuovo esercito Le disposizioni emanate da Federico II nei primi 10 anni di governo furono raccolte in un testo legislativo noto come Costituzioni di Melfi Per quanto riguarda la politica culturale Università di Napoli fu finalizzata a formare il personale amministrativo del regno Alla sua corte di Palermo si raccolse un'accademia di poeti e di letterati cioè la scuola siciliana che per primi dedicarono alla produzione di testi poetici in volgare siciliano LO SCONTRO CON I COMUNI E CON IL PAPATO Per quanto riguarda il Regno di Germania Federico II constatò l'impossibilità di affermare l'autorità monarchica in un territorio vasto e frammentato Invece riservò ai domini imperiali dell'Italia centro-settentrionale Confermavano e rafforzavano le prerogative dell'autorità pubblica del monarca L'unica riconosciuta sul territorio dello Stato e l'unica a godere del diritto di emanare leggi valide ovunque nel regno ● ● di realizzare il progetto universalistico e di ristabilire un controllo diretto non soltanto sui comuni italiani ma anche sui territori del Centro della penisola che il papato aveva annesso allo Stato della Chiesa Così Federico II si scontrò con le truppe della lega lombarda In questa prima fase la vittoria andò all'esercito imperiale che prevalse nella battaglia di Cortenuova ● LA CONTESA TRA GUELFI E GHIBELLINI IN ITALIA In Italia la morte di Federico II non pose fine alla lotta tra i sostenitori della causa imperiale (ghibellini) e quelli del papato (guelfi Il partito filoimperiale Papa Gregorio IX scomunicò Federico II per aver rimandato a più riprese l'organizzazione della crociata in Terrasanta che aveva promesso in occasione dell'elezione imperiale e confermata dal successore Innocenzo IV ● Federico II cercò di ristabilire un potere imperiale universale ma non riuscì mai completamente ● Scoraggiato da tale consapevolezza e malato, morì a Castel Fiorentino in Puglia ottenne il supporto del nuovo re di Sicilia Manfredi un figlio illegittimo di Federico II Dalla sua parte si schierarono diverse città, tra cui Pisa e Siena ● Lo scontro decisivo con la fazione guelfa si ebbe nel 1260 nella battaglia di Montaperti conclusasi a favore dei ghibellini La politica di Manfredi suscitò l'ostilità del papato Il pontefice Clemente IV scomunicò il sovrano e offrì la Corona di Sicilia a Carlo D'Angiò ● LA DIVISIONE DEL REGNO DI SICILIA E LA NASCITA DEL REGNO DI NAPOLI La disfatta imperiale suscitò resistenze e contrasti Carlo I D'Angiò impose misure giudicate offensive delle tradizioni del Regno di Sicilia La rivolta scoppiò il lunedì di Pasqua del 1282 Il popolo palermitano e i nobili insorsero e fu costituito un governo autonomo La rivolta si diffuse in tutta la Sicilia e i francesi vennero scacciati Per liberarsi definitivamente della dominazione angioina i siciliani offrirono la Corona a Pietro III re d'Aragona ● Ci fu uno scontro militare a Benevento nel quale Manfredi fu sconfitto e ucciso in battaglia I ghibellini italiani si rivolsero all'ultimo esponente della casata di Svevia Corradino che armò un esercito che però fu sconfitto nella battaglia di Tagliacozzo Lo stesso sovrano fu catturato e consegnato a Carlo D'Angiò che lo fece giustiziare ● ● La guerra tra Aragonesi e Angioini per il controllo dell'isola proseguì per una ventina d'anni e si concluse nel 1302 con la pace di Caltabellotta Gli Angioni cedettero la Sicilia al figlio di Pietro Federico III D'Aragona che assunse il titolo di re di Trinacria ma conservarono gli altri possedimenti nell'Italia meridionale L'accordo prevedeva che alla morte di Federico III la Sicilia tornasse agli Angioini ● LA DOMINAZIONE ANGIOINA NEL REGNO DI NAPOLI Napoli ebbe un periodo di grande vivacità culturale durante il regno di Roberto I d'Angiò • Alla morte del sovrano le fragili strutture economiche del Regno di Napoli dovettero subire i contraccolpi dei conflitti dinastici che videro il coinvolgimento diretto del papato