La espansione arabi Medioevo rappresentò uno dei più importanti fenomeni storici e culturali dell'epoca medievale. Dopo la morte del profeta Maometto nel 632 d.C., i popoli arabi iniziarono una rapida espansione territoriale che li portò a conquistare vasti territori dall'India alla Spagna, creando un impero vastissimo unito dalla religione islamica.
Il Corano è il testo sacro dell'Islam che contiene gli insegnamenti rivelati da Allah a Maometto attraverso l'arcangelo Gabriele. La religione islamica si basa sui cinque pilastri dell'Islam: la professione di fede (shahada), la preghiera rituale (salat), l'elemosina (zakat), il digiuno durante il Ramadan (sawm) e il pellegrinaggio alla Mecca (hajj). Questi pilastri rappresentano i doveri fondamentali di ogni musulmano e guidano la vita spirituale e sociale dei fedeli. Durante l'espansione, gli Arabi portarono con sé non solo la loro religione ma anche importanti contributi in campo scientifico, filosofico, artistico e letterario che influenzarono profondamente la cultura medievale europea.
Le differenze sunniti sciiti emersero dopo la morte di Maometto riguardo alla sua successione. I sunniti, che rappresentano circa l'85% dei musulmani, riconoscono come legittimi i primi quattro califfi, mentre gli sciiti sostengono che la guida della comunità islamica dovesse rimanere all'interno della famiglia del Profeta, in particolare attraverso il cugino e genero Ali. Questa divisione ha avuto profonde conseguenze storiche e politiche che si riflettono ancora oggi nel mondo islamico. L'eredità dell'espansione araba medievale ha lasciato un'impronta indelebile sulla storia mondiale, contribuendo allo sviluppo di una civiltà ricca e complessa che ha fatto da ponte tra Oriente e Occidente.