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23/11/2022

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IMPRESSIONISMO
L'IMPRESSIONISMO (1784-1886)
Il 1870 è un'anno di profondi cambiamenti, dopo la sconfitta di napoleone la Francia volta
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IMPRESSIONISMO L'IMPRESSIONISMO (1784-1886) Il 1870 è un'anno di profondi cambiamenti, dopo la sconfitta di napoleone la Francia volta definitivamente le spalle all'impero proclamando la sua terza repubblica. Nell'ultimo trentennio del secolo la città di Parigi affermò il proprio spirito festoso arricchendosi di teatri, musei, ristoranti ed i boulevards. Gli impressionisti sono figli della stessa borghesia mercantile che aveva contribuito allo sviluppo tecnico,scientifico e culturale. Gli impressionisti attuano una rottura con il mondo accademico, gli artisti di. Questo movimento amano sperimentare ed rinnegano le vecchie forme d'arte. È proprio a Parigi, anche detta "ville lumière" (città della luce), che matura l'impressionismo; termine che sta per rappresentazione delle "impressioni" che suscita la realtà. Questo movimento artistico si sviluppa in mio completamente diverso e per molti aspetti anomalo rispetto a tutti i movimenti artistici precedenti. In primo luogo, esso è privo di una base culturale omogenea (i vari aderenti provenivano da esperienze artistiche e realtà sociali disparate). In secondo luogo, poi, il movimento non è organizzato né preordinato e si costituisce per aggregazione spontanea, cioè senza manifesti o teorie che ne spieghino le tematiche/finalità. Giovani artisti, aventi in comune una gran voglia di fare e una forte insofferenza per la pittura del tempo, iniziarono a riunirsi in un locale parigino: il Cafè Guerbois, per stabilire i nuovi criteri della pittura....

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Didascalia alternativa:

Quello che all' inizio era un ritrovo casuale, divenne poi un appuntamento settimanale (ogni venerdi) e in alcuni periodi addirittura giornaliero. IL COLORE LOCALE La sostanziale differenza che questo movimento ha rispetto ad ogni altra forma di pittura, risiede nel diverso modo che hanno gli Impressionisti nel porsi con la realtà esterna. Essi, infatti, si rendono conto che tutto ciò che percepiamo attraverso gli occhi continua al di là del nostro campo visivo. Quindi, ecco che si spiega, nei loro dipinti, la quasi totale abolizione della prospettiva geometrica (imprigiona la realtà in un reticolo prospettico). Ciò che più conta in ogni rappresentazione è dunque l'impressione (suggestione della luce che influenza la percezione del colore) che un determinato stimolo esterno suscita nell'artista, che partendo dalle proprie sensazioni, elimina il superfluo per arrivare a cogliere la sostanza delle cose e delle situazioni (impressione pura). Sul piano tecnico, un'ulteriore abolizione che viene fatta coon l'impressionismo, è quella del disegno, siccome nella realtà non esistono linee di contorno (come i Macchiaioli). Inoltre, non ci sono più le mescolanze di colore e il chiaroscuro, effetti poi ottenuti con l'abbinamento e la sovrapposizione dei colori puri/primari* (abolizione del bianco e nero, definiti non colori). *colori primari: giallo, blu e rosso. LA LUCE Quello della luce, è un altro problema al quale gli impressionisti si dimostrano particolarmente sensibili. É la luce, infatti, che influenza la percezione dei vari colori dal nostro punto di vista, facendo si che ogni colore ci appaia più o meno scuro in relazione alla quantità di luce che lo colpisce. La pittura impressionista vuol darci conto di questa estrema variabilità dei colori con la maggior immediatezza possibile, cercando di cogliere l'attimo fuggente, cioè le sensazioni di un istante, con la consapevolezza che l'istante successivo potrà generare sensazioni del tutto diverse. Le pennellate, quindi, non sono fluide o studiate, ma date per veloci (coglievano l'attimo) tocchi virgolati (a forma di linguette simile a virgole), per picchiettature, per trattini e per macchiette, con l' uso di pochi colori puri e con la rigorosa esclusione del nero e del bianco, che vengono identificati come non colori. Utilizzano però l'arancione (colore secondario), e lo ottengono sovrapponendo una pennellata di giallo e una di rosso direttamente sulla tela. Il momento in cui l'artista dipinge non rappresenta più la realtà ma le sedazioni che suscita dentro di lui e per questo motivo egli deve essere il più rapido possibile. Proprio per questo, la maggior parte dei pittori impressionisti, predilige dipingere en plein air, cioè all'aria aperta. Affinché i colori possano rivelare tutte le loro potenzialità, occorre, secondo gli impressionisti, che essi siano illuminati dalla luce del giorno, in quanto è l'unica che può restituire loro quel senso di verità e brillantezza che solo la natura possiede. Dunque, per questi artisti la realtà è soggettiva e costituisce un fantastico divenire. Nei dipinti impressionisti, si cerca di rendere il senso della mobilità di tutte le cose, ed è proprio per questo che uno dei temi ricorrenti è l'acqua, che per natura non si inquieta mai e permette agli artisti di riprodurre IMPRESSIONISMO tutte le possibili increspature di colore (riflette la luce). Ciò avviene con la giustapposizione di colori puri (primari e secondari), che pur essendo distinti sulla tela, si fondono nella retina del nostro occhio consentendo al cervello di percepirli come colori omogenei. Tra gli altri temi, abbiamo invece la natura morta, paesaggi, teatri, acqua, luce, quotidiano ed en plein air. LE NUOVE FRONTIERE Gli studi e gli esperimenti ottici dell'epoca, primi fra tutti quelli di Chevreul (legge dell'ottica sulla percezione del colore) e di Maxwell, sono alla base della nuova propagazione della luce e sulla percezione dei colori, mentre l'invenzione della fotografia e le prime ricerche cinematiche costringono gli artisti a rivedere il proprio ruolo sulla rappresentazione della realtà. I progressi della chimica industriale, infine, hanno reso disponibili i primi colori a olio in tubetto, facili da trasportare e immediati da usare sulla tavolozza (senza di essi la pittura en plein air non sarebbe stata immaginabile). L'invenzione della fotografia, in oltre, aiutò gli impressionisti a riprodurre la realtà, e quindi, a cogliere dettagli e aspetti che l'occhio umano poteva non essere sempre in grado di percepire. La loro pittura, iniziava dove la fotografia si fermava, testimoniando impressioni e stati d'animo che anche il più perfetto obiettivo di una fotocamera non avrebbe mai potuto percepire. LE STAMPE GIAPPONESI A partire dall'Ottocento, ci fu anche la diffusione delle stampe giapponesi, realizzate a più colori con matrici in legno. L'uso di un disegno semplice e netto, privo di forti variazioni chiaroscurali, e la stesura dei colori in campiture omogenee e smaglianti rendevano queste stampe estremamente decorative, poiché ogni soggetto veniva immediatamente trasfigurato in una dimensione fiabesca e immobile, al di là di qualsiasi possibile riferimento temporale o spaziale. Tutti gli Impressionisti (e Monet più degli altri) furono dunque appassionati collezionisti di tali stampe e a esse si ispirarono spesso, affascinati dalla nitidezza delle composizioni e dalla brillantezza dei colori. LA PRIMA MOSTRA Se volessimo dare una data precisa di inizio del movimento impressionista dovremmo scegliere il 15 aprile 1874 preso Parigi, quando alcuni giovani artisti (Monet, Degas, Cèzanne, Pissarro, Renoir...), le cui opere erano state ripetutamente rifiutate dalla più prestigiose esposizioni ufficiali (i Salons), decisero di organizzare una mostra alternativa dei loro lavori. L'unica sede espositiva adatta alle loro tasche fu quella messa a disposizione dal fotografo Felix Nadar, che cedette loro gratuitamente i locali del proprio studio. La mostra fu un vero e proprio fallimento, e l'unica cosa di rilievo fu che grazie a tale esposizione, il gruppo ebbe il nome col quale sarebbe passato alla storia. Il noto critico Luis Leroy, infatti, osservando un dipinto di Monet dal titolo di Impressione-sole nascente, lo stroncò e concluse la propria recensione estendendo ironicamente a tutti gli artisti del gruppo l'appellativo derisorio di "impressionisti”. L' impressionismo fu un movimento che non durò a lungo (perché divenne ripetitivo e le persone si scocciarono), e tutti gli artisti del gruppo ne avevano piena consapevolezza, infatti ciascuno di essi provò a ovviarvi secondo la propria sensibilità. Ci fu infatti, l'affermazione del Post-impressionismo, cioè il superamento dell'Impressionismo stesso, nel tentativo di recuperare il valore artistico delle forme e dei volumi. DIFFERENZE TRA IMPRESSIONISMO E POST-IMPRESSIONISMO L'Impressionismo permette all'artista di mettere sulla tela ciò che è un'impressione (l'occhio guarda e la mano riporta sulla tela) senza l'uso del cervello; il risultato è quindi un dipinto freddo/impersonale, che non dà stimoli agli artisti. Nel Post-Impressionismo, invece, l'artista rielabora l' immagine che il suo occhio vede, usando il cervello; ciò che ne risulta è quindi un qualcosa di personale. L'INVENZIONE DELLA FOTOGRAFIA (restituzione prospettica automatica) L' invenzione della fotografia costituisce la realizzazione di un sogno antico, proseguito invano dagli artisti di tutti i tempi. Le prime ricerche ebbero inizio alla fine del 18esimo secolo quando il progresso scientifico portò alla messa a punto delle prime camere ottiche. Il modello più semplice di camera ottica consisteva in una cassettina di legno di dimensioni non superiori a quelle di una scatola di scarpe. Tale camera era frontalmente dotata di un sistema mobile di lenti (obiettivo) che, una volta puntato sul soggetto, lo rifletteva su uno specchio interno inclinato di 45° che a sua volta riprogettava il soggetto capovolto su un vetro smerigliato. Ponendo un foglio di carta sottile sul vetro e coprendosi con un panno nero per attenuare la luce esterna, era possibile ricalcare per trasparenza ò'immagine prospettica del soggetto prescelto, ricavandone una precisissima rappresentazione. Poi, nei primi decenni dell'800, si sostituì il vetro con una lastra spalmata di qualche sostanza chimica sensibile alla luce, facendo si che la luce stessa si imprimesse sulla lastra sensibile e lasciando permanentemente l'impronta dell'immagine proiettata dall'obiettivo. RAPPORTO PITTURA-FOTOGRAFIA Grazie alla fotografia, la pittura cessa di essere documentaria e si concentra maggiormente sull'analisi psicologica dei personaggi o sulle emozioni che l'artista desidera trasmetterci. La fotografia, deriva infatti dalla pittura molte delle principali regole di composizione e inquadratura ponendo molta attenzione allo studio e al bilanciamento delle luci e delle ombre. Ciò è reso possibile dal fatto che i fotografi lavorano inizialmente in atelier simili a quelle dei pittori accademici, poi grazie all' invenzione delle istantanee (fotografare en plein air), iniziano a fare riprese in esterno. PRINCIPALI ARTISTI IMPRESSIONISTI E I LORO TEMI PREFERITI Edouard Manet: natura morta e quotidiano. Claude Monet: luce ed acqua. Edgar Degas: ballerine e cavalli (li dipingeva su commissione). Pierre-Auguste Renoir: folla e figura umana, è il pittore del divenire. IMPRESSIONISMO ● . EDOUARD MANET (1832-1883) Manet nasce a Parigi il 23 gennaio 1832 e fin da giovane si dimostra poco incline agli studi e molto attratto dal disegno e dalla pittura. Per dissuaderlo dall'intraprendere la carriera artistica il padre lo fa imbarcare per Rio De Janeiro (per farlo diventare comandante navale), ma il viaggio si rivela un vero fallimento dal punto di vista paterno, siccome non dimostrando alcun interesse alla vita di bordo, Manet viene bocciato all'esame ufficiale x la marina. La formazione artistica di Manet inizia nel 1850, presso il pittore accademico Thomas Couture, ma il giovane allievo dimostra una forte sofferenza per l'arte del maestro (per lui, vuota e innaturale), cosi lascia ben presto l'atelier e viaggia in Olanda, Germania, Austria e Italia. A partire dal 1878, l'artista soffre di crisi depressive e paralisi degli arti inferiori, e muore il 30 aprile 1883. II giorno del suo funerale, il gruppo degli Impressionisti (tranne Renoir) si ricompose forse x l'ultima volta. IMPRESSIONISMO COLAZIONE SULL'ERBA1863 (olio su tela,PARIGI), è la prima opera impressionista. É l'opera che segnò l'inizio della tormentata carriera impressionista dell'autore, fu esposta nel 1863 al Salon des Refusès e si trovo subito al centro dello scandalo. Il quadro fu ritenuto scandaloso poiché raffigurava il nudo femminile. Manet fu accusato di malizia e volgarità, che al contrario, erano del tutto estranee sia al suo carattere che alla sua educazione. L'opera destò tanto scalpore perchè il nudo rappresentato era quello di una ragazza di quel tempo e non di una divinità classica o un personaggio mitologico. In. Realtà Manet nella composizione di questa opera prese considerazioni alcuni esempi rinascimentali come Il Concerto camprestre di Giorgione, e Giudizio di Paride di Raffaello. Manet si ispirò anche a Tiziano, cioè il primo pittore della luce. Si può dire che l'ispirazione sicuramente sia di tipo classica e ciò che disturba non è il nudo ma la sua attualizzazione. ELEMENTI IMPRESSIONISTI: natura morta, quotidiano, pittura libera (le regole della prospettiva non vengono rispettate). -> La scena è ambientata presso Sant Ouen a Parigi. -> Rappresenta una donna nuda (prostituta) in primo piano, accanto al lei è seduto un uomo (uno dei fratelli di Manet), mentre l'altro uomo (futuro cognato) è semi-sdraiato di fronte ai due con un braccio teso in direzione della giovane donna. -> Il lontananza si trova un'altra figura che è quella di una ragazza che si sta lavando in uno specchio d'acqua. -> Le quattro figure risultano composte entro un triangolo ideale, uno dei vertici cade sul cappellino di paglia e sul vestito azzurro in basso a sinistra; questi due insieme al cestino di frutta e ai resti della colazione costituiscono una natura morta all'interno del dipinto stesso. -> I motivi di critica furono molti: la Parigi benestante rimase indignata dal realismo con il quale l'artista aveva realizzato il nudo femminile posto in primo piano, accusando Manet di volgarità e di malizia; soprattutto perché quel nudo non rappresentava una divinità o un personaggio mitologico ma una ragazza del tempo e anche perché i due uomini non indossavano vesti classiche o abiti rinascimentali ma semplici costumi francesi. -> Venne criticata anche la tecnica pittorica dell'artista, infatti lo accusarono di non aver saputo usare la prospettiva e il chiaroscuro. -> I personaggi e lo sfondo sono trattati in modo diverso; i primi risaltano molto rispetto allo sfondo, è come se fossero ritagliati, sembrano figure prive di volume. -> Il senso della profondità è dato però degli alberi e delle fronde che si sovrappongono e che creano zone di luce e di ombra. -> I colori sono stesi con pennellate veloci giustapponendo toni caldi (frutta e cappello di paglia) e freddi (vestito azzurro); in questo modo il pittore crea un contrasto che li rende più vivaci e squillanti. -> L'atmosfera del dipinto nell'insieme risulta fresca e luminosa. IMPRESSIONISMO IL BAR DELLE FOILES BERGERE 1881-1882 (olio su tela, LONDRA) É l'ultimo dipinto alla quale Manet lavora, realizzato tra il 1881 e 1882. In quest'opera sono ripresi e portati al massimo grado di raffinatezza tutta gli elementi caratterizzanti della sua pittura: dall'amore artistico per il quotidiano (la cameriera che ci fissa e lo sguardo, forse di Manet, che si riflette nello specchio alle sue spalle) al gusto per la natura morta (le bottiglie, la fruttiera di cristallo e il bicchiere con le rose); dall'uso di colori piatti e senza chiaroscuro alla suggestione delle luci riflesse nello specchio. Proprio attraverso lo specchio, l'artista riesce a mostrarci il vasto salone delle Folies Bergère, un locale alla moda per la borghesia parigina del tempo. I rapidi tocchi di colore, che osservati da vicino appaiono frantumarsi senza senso, se osservati dalla giusta distanza ricostruiscono non solo la descrizione della sala, piena di dame inguantate e gentiluomini con la tuba, ma anche la sua atmosfera chiassosa, inondata da luce artificiale di globi di vetro bianco e grandi lampadari di cristallo e percorsa da nuvolette azzurre di fumo. La prospettiva è inversa ed è data dalle ombre del bancone, dallo specchio e dagli oggetti che sporgono dal bancone (come in Caravaggio); c'è il taglio fotografico* in alto a sinistra (piedi penzolanti); la linea di contorno non c'è; i dettagli del volto non sono definiti, ma quelli del vestito si. *TAGLIO FOTOGRAFICO: prospettiva non centrale; è come un' istantanea, alcune figure risultano fuoriuscire dall'inquadratura. CLAUDE MONET (1840-1926) Oscar-Claude Monet, riconosciuto come il più "impressionista" e principale ispiratore della prima esposizione impressionista nello studio di Nadar, nasce a Parigi il 14 novembre 1840 e muore il 16 dicembre 1926 a Giverny (ovest di Parigi). Fin da giovanissimo si dimostra assai dotato per la pittura e, grazie ad una sua ricca zia, ha la possibilità di trasferirsi a Parigi per frequentare una scuola d'arte. Nonostante ciò, all'insegnamento accademico egli preferisce la pittura en plein air, le stimolanti percezioni della luce e la percezione dei colori. Egli si fece addirittura costruire un giardino intorno alla sua casa di Giverny, al fine di avere alla portata di mano un frammento rigoglioso di natura dal quale farsi suggerire atmosfere e sensazioni sempre nuove e diverse; il laghetto delle ninfee è considerato la parte essenziale del giardino. IMPRESSIONISMO IMPRESSIONE-SOLE NASCENTE 1872 (olio su tela,PARIGI) In questo dipinto, da cui deriva il nome del movimento impressionista, le tematiche di Monet appaiono già perfettamente delineate. La piccola tela inizialmente non aveva titolo, ma quando nel 1974 fu esposta nello studio di Nadar, Monet decise li per li di chiamarla "impressione". -> Nell'opera il pittore non utilizza un disegno preparatorio, dunque il colore è steso direttamente sulla tela con pennellate brevi e veloci. -> Si intravede a fatica la presenza di alcune navi ormeggiate che si riflettono sul mare (a sinistra). -> A destra invece si intravedono le gru e le altre strutture del porto. -> Sulle acque appaiono le ombre di due piccole barche a remi. -> Monet trasmette attraverso il dipinto le sensazioni che lui ha provato osservando l'aurora sul porto di Le Havre. -> Egli non vuole descrivere la realtà, ma vuole cogliere l'impressione di un attimo che sarà diversa rispetto a quella dell'attimo prima e a quella dell'attimo subito dopo. -> L'uso giustapposto di colori caldi (rosso-arancione) e freddi (verde e azzurro) rende l'idea della nebbia del mattino. -> Il sole inizia a sorgere e i suoi riflessi aranciati che si intravedono sul mare, sono evidenziati da pochi tocchi di pennello come se il colore stesso avesse un proprio volume e una propria consistenza. Proprio il sole è l'unico elemento prospettico. LA CATTEDRALE DI ROUEN 1894 (olio su tela) Negli anni novanta l'artista sempre più entusiasmato dei problemi della luce e delle sensazioni di colore si dedica a diverse serie nella quale ritrae un medesimo soggetto ovvero la Cattedrale di Rouen della quale abbiamo all'incirca una trentina di tele, più o meno dello stesso formato. L'artista dipinge dalla facciata dalla bottega vicina, in diverse condizioni climatiche (sole, pioggia e nebbia) e a diverse ore del giorno (mattino, mezzogiorno e sera); ciò che cambia è solo la luce, a dimostrazione di come uno stesso soggetto possa essere sufficiente a destare infinite e nuove sensazioni. L'artista si concentra esclusivamente sul gioco di luci e ombre che la forte illuminazione solare produce sulla bianca superficie della facciata, creando un irripetibile armonia di toni che spazia dal giallo oro all'azzurro. IMPRESSIONISMO LO STAGNO DELLE NINFEE 1899 (olio su tela,PARIGI) Il tema dell'acqua è un tema molto caro all'artista, come un pò a tutti gli impressionisti, ritenuto luogo di incanto e di ispirazione. Monet dipinge circa una centinaia di opere aventi come soggetto le ninfee dello straordinario giardino di Giverny; a esse si dedicò fino alla morte, arrivando a indagarle con meticolosità quasi scientifica e tentando di riprodurne sulla tela anche ogni variazione di colore dovuta al passaggio di una nuvola o al filtrare del sole. Nello stagno delle ninfee, dipinto nel 1899, Monet rappresenta anche il ponte di legno in stile giapponese che aveva fatto costruire nel suo giardino. La luce è fredda e verdastra, dovuta dalle chiome dei salici, genera una sensazione di frescura alla quale si somma quella generata dall'acqua dello stagno e delle ninfee. L'atmosfera ache ne deriva è quella di una fiaba, nella quale la realtà è il pretesto per dar voce e colore al mondo delle sensazioni. La pennellata è piccola ma definita. EDGAR DEGAS (1834-1917) Edgar De Gas, detto Degas, nasce il 9 luglio 1834 da una ricca e nobile famiglia. Il padre era un uomo di raffinata cultura, e proprio sotto la sua guida Edgar comincia a frequentare il Museo del Louvre, dove ammira i grandi artisti del Rinascimento italiano. La scelta di intraprendere la carriera artistica è dunque subito assecondata dal padre. La prima formazione pittorica avviene in accademia e il suo punto di riferimento è rappresentato da Igres, dal quale ammira la straordinaria purezza del disegno. Della personalità artistica di Degas, si può dire che è articolata e complessa; nonostante l'impegno impressionista, ad esempio, egli rimase comunque sostenitore del disegno e della pittura in atelier. Secondo l'artista, infatti, anche l'impressione di un istante è cosi complessa e ricca si significati che l'immediatezza della pittura en plein air non può che coglierla in modo riduttivo e superficiale. Nel 1861 conosce Manet, con cui condivide la passione per le stampe giapponesi e grazie al quale entra a contatto col gruppo del Cafè Guerbois. La natura di Degas non è mai quella immediatamente derivante dalla sensazione visiva, come in Monet, ma il frutto complesso di studi, riflessioni ecc.; egli infatti si definiva più realista che illuminista. Gli ultimi anni della vita di Degas sono tristissimi, diviene quasi cieco e muore in solitudine il 27 settembre 1917. IMPRESSIONISMO LA LEZIONE DI DANZA 1873-1875 (olio su tela,PARIGI) La lezione di danza è il primo dei grandi dipinti appartenenti alla serie delle ballerine. Realizzato tra il 1873 e il 1875, contiene in sé già tutti i temi della maturità artistica di Degas. -> Questa tela rappresenta il momento in cui una giovane ballerina, osservata dal maestro, al centro, sta provando un passo di danza, mentre le altre ragazze osservano attendendo il proprio turno. -> Sembra che l'artista voglia dare un taglio fotografico al dipinto, infatti alcune figure risultano fuoriuscire dall'inquadratura; questo suggerisce una pittura che vuole cogliere l'impressione di un momento. -> C'è un grande equilibrio compositivo, frutto di un lavoro di atelier e decine di schizzi preparatori. -> Dal punto di vista tecnico, l'artista utilizza la prospettiva centrale e fa molta attenzione ai particolari; il punto di fuga è esterno al dipinto e la linea d'orizzonte è alta. -> I gesti delle ballerine sono rappresentati con grande attenzione: ad esempio, quella con il fiocco giallo seduta sul pianoforte, si sta grattando la schiena con la mano sinistra; quella di spalle con il fiocco rosso fra i capelli, si sta sventolando con un ventaglio; anche le altre ballerine vengono rappresentate mentre stanno facendo piccoli gesti come quella che si sistema l'acconciatura, quella che ride, quella che parla con la compagna. -> L'atmosfera che viene rappresentata quindi è quella di fine lezione, più rilassata e informale. -> La fonte principale di luce proviene da un finestrone a destra, fuori dalla scena, che si riflette nello specchio sulla parete di fronte e genera un'altra superficie di luce diffusa. -> L'artista, dal punto di vista tecnico in opposizione alle tecniche impressionistiche: usa il disegno prospettico e sottolinea i particolari (il maestro ha un volume netto e definito). -> Utilizza sia il bianco che il nero, infatti i tutù delle ballerine sono bianchi e per sottolinearne la leggerezza utilizza delle sfumature dello stesso colore dei fiocchi che portano in vita; il nero invece è utilizzato per i nastrini di raso al collo delle ballerine -> Infine il tono neutro del parquet e delle pareti, da dove si staccano i chiari costumi delle ballerine contribuisce a dare un senso di realismo, tipico di tutti gli interni dell'artista. IMPRESSIONISMO L'ASSENZIO 1875-1876 (olio su tela, PARIGI) Degas è un pittore che non ama la rappresentazione paesaggistica, ma al contrario, le sue ambientazioni fanno sempre riferimento ai caratteristici ambienti parigini. -> Infatti la scena è ambientata all'interno del Cafe De La Nouvelle Athenes. -> È una composizione/ inquadratura volutamente squilibrata verso destra, quasi a dare il senso di una visione improvvisa. -> La scena invece è costruita in modo più rigoroso e quasi scientifico. -> La prospettiva obliqua orienta i tavolini di marmo quasi come se l'artista volesse introdurci nel locale. -> Il punto di vista è quello di un osservatore che stando seduto a un altro tavolo può guardare i personaggi, e riuscire a coglierne la spontaneità di ogni gesto. ->I due personaggi recitano il ruolo di due poveracci: una prostituta di periferia e un barbone dall'aria trasandata. ->Davanti alla donna, sul tavolino c'è il bicchiere verdastro dell'Assenzio che dà il titolo al dipinto. ->Davanti al barbone invece c'è un calice di vino. ->Entrambi personaggi hanno lo sguardo perso nel vuoto come se fossero presi dai loro pensieri; e nonostante siano seduti vicini sono lontanissimi fra loro. ->Questo simboleggia quanto la solitudine possa rendere incapaci di comunicare. ->L'atmosfera del locale è pesante, riflette lo stato d'animo dei due personaggi, tutta la descrizione è quindi molto realistica. PIERRE AUGUSTE RENOIR (1841-1919) Pierre-Auguste Renoir nasce a Limoges il 25 febbraio 1841. É il pittore che, dopo Monet, ha meglio sintetizzato la poetica del nuovo stile pittorico. Iniziò la sua attività da ragazzo decorando porcellane, stoffe e ventagli. Si iscrisse all'École des Beaux-Arts e frequentò lo studio del pittore Gleyre dove incontrò Monet e Bazille. Dalla metà degli anni '60 la sua pittura si configura già pienamente impressionista (è affascinato dalla luce e dai giochi di colore che essa sa creare). Per lui la pittura è la gioia di vivere, la capacità di stupirsi ogni giorno di fronte alle meraviglie del creato. Dopo il 1881 la sua pittura entrò in crisi. Abbandonò la leggerezza del periodo impressionista per aprire un nuovo periodo che egli stesso definì «agro». La sua pittura tese ad un maggior spirito neoclassico, e a ciò non fu estraneo un viaggio che egli fece in Italia e che gli permise di conoscere i grandi pittori del passato. Colpito da artite reumatica continuò imperterrito la sua attività di pittore fino alla morte, il 2 dicembre 1919. RENOIR alamy MONET IMPRESSIONISMO LA GRENOUILLERE 1869 (olio su tela, STOCCOLMA) Nell'estate del 1869 Renoir e Monet vanno insieme a Bougival, un villaggio in riva alla Senna. La maggiore attrattiva naturalistica era l'isolotto di Croissy, con un ristorante all'aperto su una L'intero complesso era noto con il nome scherzoso di Grenouillere, cioè "stagno delle rane". I due pittori collocano dunque i propri cavalletti uno accanto all'altro e utilizzano lo stesso punto di vista. Mentre Monet si concentra di più sull'insieme (allontanando l'isolotto centrale), Renoir definisce di più le persone utilizzando piccole e veloci pennellate, che appaiono comunque meglio definito di quelle dell'amico. Le figure di Monet invece sono tratteggiate, come ha fatto con le piante e il resto della natura, e appaiono quindi in perfetto equilibrio. Entrambi gli artisti nno molta attenzione nella rappresentazione della mobilità dell'acqua, dando importanza a tutti i riflessi: -Monet utilizza pochi colori dati a pennellate orizzontali, con bruschi cambiamenti cromatici individua le zone di luce (in prossimità della riva opposta) e di ombra (intorno alle barche all'isolotto centrale). Il protagonista dell' opera di Monet è il riflesso della luce sull'acqua. -Renoir invece utilizza delle pennellate più sottili, rappresenta la luce in piccole chiazze di colore, conferendo una sensazione di vivacità. I protagonisti nell'opera di Renoir sono le figure umane, che son animate/in movimento. Monet è meno appariscente ma più attento alla natura e alla distribuzione della luce. Gli elementi impressionisti sono: il quotidiano, la pennellata non rapida; Gli elementi non impressionisti sono: l'uso del bianco e del nero. IMPRESSIONISMO LA COLAZIONE DEI CANOTTIERI 1881 (olio su tela, WASHINGTON) Il dipinto risale al 1881 e rappresenta una colazione al ristorante La Fournaise. L'ambiente è meno popolare di quello della Grenouillere e i frequentatori sono soprattutto sportivi che, dopo aver vogato in canoa, si concedono il meritato riposo, insieme ad amici e amiche. ->La scena è ambientata nella veranda aperta del locale, infatti questa è un'ennesima rappresentazione en plein air dell'artista. ->Ci sono 14 personaggi discutono tra di loro dopo aver pranzato insieme. ->La luce chiara del primo pomeriggio, filtrata dal tendone, innonda la scena di riflessi aranciati che sono in contrasto lo sfondo verdastro della vegetazione. ->L'artista attraverso la giustapposizione di colori caldi e freddi, chiari e scuri, primari e complementari, dà volume e prospettiva. -> volti delle ragazze sono tratteggiati per zone di colore: le labbra, gli occhi, il naso, i capelli. ->Anche qui non vi è traccia di un disegno, ma le forme emergono chiare e distinte. ->L'atmosfera è molto naturale, resa ancora di più viva dal gioco di sguardi che lega i vari personaggi. ->La tavola apparecchiata inoltre costituisce un dipinto nel dipinto, Renoir infatti ripropone una natura morta. La leggerezza delle bottiglie dei cristalli si scontra con la massa della frutta, mentre le briciole di pane e il tovagliolo bianco rimandano a un grande naturalismo. LE BAGNANTI 1918-1919(olio su tela,PARIGI) Questo è l'ultimo dipinto di Renoir, dipinto quando era già paralizzato. Qui egli mostra di voler dare più volume e consistenza alle figure, tornando alla separazione tra personaggi e sfondo. E' evidente infatti, la diversità della tecnica utilizzata per il paesaggio (visione fantastica, fortemente impressionista), rispetto a quella scelta per le figure dalle forme tornite (ritrattistica cinquantesca). La definizione dei due corpi femminili in primo piano avviene per campiture di colore larghe e uniformi, la cui rotondità rappresenta un ultimo gioioso inno alla vita da parte dell'artista. Il rimando alle Veneri di Giorgione e Tiziano appare più che evidente, e contribuisce ulteriormente a isolare le figure dallo sfondo, come se vivessero di vita e colori propri. SOGGETTI REALI ANZICHE' STORICI O MITICI PARIGI 1874-1886 PAESAGGI NATURALI E CITTADINI predilige ambientate in PRIMO MOVIMENTO MODERNO nasce e si sviluppa si pone in OPPOSIZIONE ALLE REGOLE ACCADEMICHE rappresenta SCENE DI VITA QUOTIDIANA come DIVERTIMENTI DELLA BORGHESIA IN SINTESI TEATRI, BALLETTI, CORSE DEI CAVALLI GITE IN BARCA, PRANZI CON GLI AMICI è considerato IMPRESSIONISMO vuole FORTE LEGAME CON REALISMO E FOTOGRAFIA RENDERE LA REALTA' CON IMMEDIATEZZA fa attento STUDIO DELLA LUCE E DEI COLORI rende necessario DIPINGERE ALL'ARIA APERTA -prende CAVALLETTO PORTATILE E COLORI IN TUBETTO COGLIERE LE INFINITE VARIAZIONI DELLA LUCE spesso ABOLISCE IL DISEGNO usa PENNELLATE RAPIDE E TOCCHI DI COLORE RITRAENDO LO STESSO SOGGETTO NUMEROSE VOLTE NOME DAL QUADRO DI MONET Monet, la cattedrale di Rouen LE COMPOSIZIONI HANNO UN TAGLIO FOTOGRAFICO IMPRESSIONISMO ASSENZA DI CONTORNI intitolato "impressionismo" USATO DALLA CRITICA IN SENSO DISPREGIATIVO IMPRESSION, SOLEIL LEVANT NO ALLE COMPOSIZIONI TROPPO STUDIATE