Il Futurismo italiano rappresenta uno dei movimenti artistici e culturali più rivoluzionari del XX secolo, caratterizzato da una profonda rottura con la tradizione e un'esaltazione della modernità.
Il movimento nasce ufficialmente con la pubblicazione del "Manifesto del Futurismo" di Filippo Tommaso Marinetti sul quotidiano francese Le Figaro nel 1909. Nel manifesto, strutturato in 11 punti fondamentali, Marinetti delinea i principi cardine del movimento: l'esaltazione della velocità, della tecnologia, delle macchine e del progresso. La guerra viene celebrata come "sola igiene del mondo", incarnando l'ideale di dinamismo e rinnovamento violento della società. Il linguaggio utilizzato è caratterizzato da metafore aggressive e da una sintassi innovativa che rompe gli schemi tradizionali della Futurismo letteratura.
Il Futurismo prima guerra mondiale vede l'adesione di numerosi artisti e intellettuali che traducono i principi del movimento in diverse forme espressive. Nelle arti visive, i Futurismo artisti come Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Carlo Carrà sviluppano tecniche innovative per rappresentare il movimento e la simultaneità. Le Futurismo opere più significative mostrano figure frammentate, linee di forza e una scomposizione dinamica dello spazio. Le Futurismo: caratteristiche principali includono il rifiuto del passatismo, l'esaltazione della modernità tecnologica, la rappresentazione del movimento e della velocità, e una rivoluzione formale che coinvolge tutti i campi artistici, dalla pittura alla scultura, dall'architettura alla musica, fino alla cucina e alla moda. Durante la Futurismo e la guerra, molti futuristi parteciparono attivamente al conflitto, alcuni trovando la morte in battaglia, trasformando così l'ideale bellico in tragica realtà.