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L'apparato riproduttore

15/9/2022

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L'APPARATO RIPRODUTTORE 1) RIPRODUZIONE NEGLI ANIMALI Riproduzione sessuata e asessuata La riproduzione è il processo biologico con il quale degli organismi danno vita a nuovi esseri viventi; essa può essere: > asessuata, tipica degli invertebrati, dove un solo individuo è in grado di dare origine a uno o più organismi uguali al genitore grazie alla divisione cellulare per mitosi; per questo la nuova generazione avrà un patrimonio genetico uguale a quello della generazione precedente. > sessuata, dove due organismi di sesso diverso, grazie alla meiosi, producono due cellule specializzate nella riproduzione, ovvero i gameti, ovvero gli spermatozoi per il maschio che si uniscono alla cellula uovo della femmina; la cellula che deriva dall'unione dei due gameti prende il nome di zigote, caratterizzato da un rimescolamento dei geni della generazione precedente. > esiste poi un fenomeno, ovvero quello dell'ermafroditismo, che consiste nella presenza sia di gameti maschili che femminili nello stesso individuo; nonostante ciò, c'è comunque bisogno dei gameti di un altro individuo della stessa specie per far avvenire la fecondazione. La fecondazione L'unione dei due gameti può avvenire internamente o esternamente al corpo, e si parla allora di fecondazione interna o esterna: la fecondazione interna è tipica di tutti gli animali terrestri e avviene all'interno del corpo femminile. Nella maggior parte dei casi, la riproduzione interna richiede l'accoppiamento, tranne in molti...

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insetti e aracnidi, dove il maschio deposita delle spermatofore, che sono degli involucri contenenti gli spermatozoi, e successivamente vengono raccolte dalla femmina per far avvenire la fecondazione. ➤ la fecondazione esterna avviene in pesci, anfibi e molluschi. In questo caso, i gameti vengono rilasciati nell'acqua e per questo la possibilità che le uova siano fecondate sono molto basse, infatti è richiesta una grande quantità sia di gameti maschili che di gameti femminili, principalmente perché c'è il rischio che le uova vengano mangiate da altri animali o distrutte dalla corrente. Lo sviluppo embrionale Nei casi di fecondazione interna, possono esserci varie metodologie per lo sviluppo embrionale; gli animali possono quindi essere classificati in ovipari, vivipari o ovovivipari: gli animali ovipari dopo la fecondazione depongono l'uovo nell'ambiente, e quindi lo sviluppo dell'embrione avviene fuori dal corpo materno. L'embrione, fino al suo completo sviluppo e quindi all'uscita dall'uovo, si nutrirà con il tuorlo. Questo tipo di sviluppo embrionale è tipico della maggior parte dei vertebrati, escludendo quindi i mammiferi. ➤i mammiferi sono invece vivipari; in questo caso l'uovo è privo di tuorlo perché l'embrione si nutre grazie alla madre. Nei vivipari il periodo di sviluppo dell'embrione prende il nome di gestazione. negli animali ovovivipari, principalmente i rettili, lo sviluppo embrionale avviene all'interno di un uovo come quello degli animali ovipari, con la differenza però che la madre protegge l'uovo all'interno del suo corpo fino al momento in cui il cucciolo si è completamente formato ed è quindi pronto per nascere. Possiamo quindi dire che lo sviluppo embrionale negli ovovivipari è in mezzo tra quello dei vivipari e degli ovipari. 2) APPARATO RIPRODUTTORE MASCHILE Com'è fatto l'apparato riproduttore maschile L'apparato riproduttore maschile ha il compito di produrre gli spermatozoi per la fecondazione della cellula uovo nella donna; questi sono prodotti dalle gonadi, i testicoli nell'uomo e le ovaie nella donna, che sono quindi degli organi collegati all'esterno tramite dei dotti che permettono il passaggio dei gameti. L'apparato riproduttore maschile è composto da pene, scroto, che contiene i testicoli, dotti deferenti, uretra, prostata e vescichette seminali. I testicoli sono le gonadi maschili dove avviene la formazione e maturazione degli spermatozoi. Nell'embrione i testicoli si sviluppano nella parte bassa della pancia ed è poi importante che scendano nello scroto, dove la temperatura si abbassa a circa 35°C ed è quindi possibile che avvenga la spermatogenesi. Gli spermatozoi vengono prodotti dalle cellule dei tubuli seminiferi e vengono poi riversati nel lume. I testicoli hanno anche il ruolo di ghiandole endocrine poiché producono anche importanti ormoni, grazie alle cellule del Sertoli, che nutrono e proteggono le cellule spermatogeniche, e le cellule di Leydig, che producono il testosterone. Gli spermatozoi completano la loro maturazione nell'epididimo, un tubulo collegato a ciascun testicolo; completata la maturazione, gli spermatozoi vengono accumulati nel tratto finale dell'epididimo fino al momento dell'eiaculazione, ovvero l'espulsione dal corpo. Con l'eiaculazione, gli spermatozoi passano per il dotto deferente, a cui sono collegate anche le vescichette seminali, che secernono un fluido che fornisce energia agli spermatozoi, e poi nel dotto eiaculatore, che attraversa la prostata, una ghiandola, e sfocia poi nell'uretra. La prostata invece produce un liquido alcalino che nel corpo femminile, dove l'ambiente è acido, protegge gli spermatozoi. L'insieme delle secrezioni delle vescichette seminali e della prostata formano il liquido seminale o sperma, che favorisce il movimento degli spermatozoi. Vi sono poi altre due ghiandole, le ghiandole bulbouretrali, che producono un muco in grado di proteggere gli spermatozoi dagli acidi dell'urina, visto che nell'uomo l'uretra è un tratto in comune con l'apparato urinario. L'organo che consente l'accoppiamento è il pene, formato da tre strutture di un tessuto erettile, un tessuto spugnoso: due corpi cavernosi e un corpo spugnoso. Il pene termina con il glande, una regione particolarmente innervata, ed è ricoperto da uno strato epidermico che prende il nome di prepuzio, che ha il compito di proteggere il glande. Con degli stimoli nervosi, il sangue inizia ad affluire maggiormente, creando quindi one, alla quale segue un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria. Lo sperma viene emesso dal pene grazie all'eiaculazione, un riflesso che permette la contrazione della muscolatura intorno all'uretra e che provoca l'orgasmo. Con l'eiaculazione vengono espulsi in media 150 milioni di spermatozoi. La produzione degli spermatozoi La produzione di spermatozoi prende il nome di spermatogenesi; essa ha inizio nella pubertà e dura per tutta la vita. Gli spermatozoi hanno origine dagli spermatogoni, delle cellule diploidi che per originare gli spermatozoi subiscono la meiosi. La spermatogenesi ha quindi inizio con la divisione per mitosi degli spermatogoni, che formano ciascuno uno spermatocita primario, anch'esso diploide. A questo punto avviene la meiosi, che permette la formazione di due spermatociti secondari che formeranno poi quattro spermatidi aploidi, che si svilupperanno poi in spermatozoi. Quindi, dai tubuli seminiferi, gli spermatozoi raggiungono l'epididimo dove completano la maturazione. In seguito alla maturazione, quindi, lo spermatozoo è costituito da una testa, con il nucleo, e il flagello. Davanti al nucleo troviamo l'acrosoma, che è una vescicola piena di enzimi che facilita la penetrazione dello spermatozoo nella cellula uovo. Tra la testa e il flagello troviamo una serie di mitocondri che danno allo spermatozoo l'energia necessaria per muoversi con il flagello. 3) APPARATO RIPRODUTTORE FEMMINILE Com'è fatto l'apparato riproduttore femminile L'apparato riproduttore femminile ha il compito di produrre le cellule uovo, di accogliere gli spermatozoi per la fecondazione e di permettere lo sviluppo dell'embrione. L'apparato è costituito da genitali esterni, utero, vagina, ovaie e ovidotti o tube di Falloppio. I genitali esterni sono formati da una serie di strutture che formano la vulva, una cavità dove sfociano anche le vie urinarie, distinte da quelle riproduttive, a differenza dell'uomo. La vulva è quindi composta da due paia di pieghe cutanee, le piccole labbra, più interne, e le grandi labbra, più esterne. Nella parte anteriore, dove si uniscono le piccole labbra, c'è invece il clitoride, un piccolo organo di un tessuto erettile ricco di terminazioni nervose, sopra al quale troviamo il pube o monte di Venere. Parlando dei genitali interni, dietro all'uretra troviamo la vagina, dove viene depositato lo sperma con l'accoppiamento; essa ha una particolare struttura muscolare che le permette di dilatarsi o contrarsi nel momento dell'accoppiamento o del parto. Fino al primo rapporto sessuale, l'apertura della vagina è semicoperta da una membrana sottile, l'imene. L'utero è invece un organo a struttura cava dove si ferma l'ovulo fecondato e dove quindi si sviluppa l'embrione durante la gravidanza; le sue pareti sono costituite da una muscolatura liscia e delimitano la cavità uterina. La mucosa che riveste questa cavità è ricca di vasi sanguigni e prende il nome di endometrio, che ogni mese subisce delle modifiche che gli permettono di accogliere l'embrione in caso di fecondazione dell'ovulo. La parte superiore dell'utero prende il nome di corpo; non ha grandi dimensioni ma nel momento della gravidanza è in grado di dilatarsi per accogliere il feto; la parte inferiore dell'utero prende invece il nome di collo dell'utero o cervice. Le gonadi femminili sono le ovaie, situate nel bacino. Esse producono gli ovociti, le cellule che maturando formano gli ovuli pronti per essere fecondati. Anche le ovaie, così come i testicoli, hanno il compito di produzione di vari ormoni, ma tra le due gonadi c'è una differenza, perché infatti, mentre i testicoli producono spermatozoi dalla pubertà per tutta la vita, le cellule uovo vengono prodotte soltanto una al mese (circa) nel periodo fertile, ovvero dalla pubertà alla menopausa. Le due ovaie sono collegate al corpo dell'utero con le tube di Falloppio, tube uterine o ovidotti, dove avviene l'incontro tra spermatozoi e cellula uovo e la fecondazione. La cellula uovo, a differenza degli spermatozoi, è priv di flagelli e pertanto il movimento è permesso da un epitelio ciliato che riveste le pareti delle due tube. Le due ovaie sono formate esternamente da un epitelio semplice, l'epitelio germinativo, e internamente da un tessuto connettivo denso, il corticale, dove si trovano i follicoli ovarici all'interno dei quali si sviluppa un ovocita ciascuno. Anche se con la nascita le donne hanno circa 400'000 follicoli ovarici, solo pochi di questi riusciranno a completare la maturazione. L'ovogenesi L'ovogenesi è il processo che porta alla formazione degli ovociti; essa ha inizio già prima della nascita, ma i gameti cominceranno a maturare solo dopo la pubertà. L'ovogenesi è un lungo processo che parte dagli oogoni, le cellule non ancora mature, per arrivare poi alla formazione degli ovuli maturi. Questo processo inizia nel momento dello sviluppo del feto quando alcune cellule nelle ovaie si differenziano in oogoni; solo alcuni di questi continueranno il loro sviluppo, aumentando anche le dimensioni e formando gli ovociti primari, ancora diploidi. Durante la maturazione del feto inizia la meiosi I, che si interrompe però al momento della nascita dell'individuo per ripartire nel momento della pubertà, grazie a degli ormoni che stimolano alcuni ovociti primari a riattivare la ovogenesi: solo uno di questi al mese terminerà la maturazione e sarà pronto per essere fecondato. Con la meiosi I l'ovocita forma due cellule aploidi di grandezze diverse: il primo globulo polare e l'ovocita secondario. Il primo globulo polare ha dimensioni più piccole poiché contiene solo del materiale nucleare, mentre l'ovocita secondario è più grande poiché ricco di citoplasma che servirà all'embrione per ricavarne l'energia fondamentale per il suo sviluppo; l'ovocita secondario quindi continua l'ovogenesi con la meiosi II, interrompendola però quasi subito. Infatti, inizialmente l'ovocita è circondato solamente da uno strato di cellule follicolari ma queste piano piano si moltiplicano e il follicolo si riempie del liquor follicoli. Nel frattempo il follicolo si sposta sempre più verso l'ovaio e nel momento in cui ha completato la maturazione, quando prende il nome di follicolo maturo o follicolo di Graaf, la pressione del liquor follicoli rompe la membrana che lo circonda e l'ovocita secondario viene espulso dall'ovaio. Questo processo prende il nome di ovulazione. Il follicolo maturo, invece, si converte in un ammasso di cellule che prende il nome di corpo luteo, che rilascia principalmente estrogeni e progesterone. Se però non avviene la fecondazione, il corpo luteo regredisce fino a diventare una massa bianca di tessuto cicatriziale, il corpus albicans. L'ovocita, con l'ovulazione, viene rilasciato nella tuba di Falloppio, dove avviene la fecondazione per mezzo degli spermatozoi, che permettono la conclusione della meiosi II dell'ovocita secondario. In questo modo si formano due cellule aploidi: l'ovulo, più grande, che è l'ovocita maturo, e il secondo globulo polare, cellula più piccola che viene espulsa. Con l'unione dello spermatozoo alla cellula uovo si forma quindi lo zigote diploide. Le ghiandole mammarie Sia nell'uomo che nella donna troviamo due ghiandole mammarie, anche se sono sviluppate solo nella donna. Esse sono contenute nelle mammelle, formate da una sporgenza pigmentata, il capezzolo, circondato da una zona circolare, l'areola, dove si trovano i dotti ghiandolari. Le ghiandole mammarie sono delle ghiandole sudoripare con la funzione di produrre latte dopo la nascita del bambino; esse si sviluppano a partire dalla pubertà ma si attivano solo al termine della gravidanza fino a tutto il periodo di allattamento del bambino. Ogni ghiandola è composta da 15-20 lobi posti attorno al capezzolo separati da un tessuto adiposo; ogni lobo è suddiviso in lobuli che contengono gli alveoli, le ghiandole incaricate di secernere il latte, trasportato poi dai dotti galattofori, che si dilatano in seni galattofori prima di raggiungere il capezzolo. La produzione del latte viene stimolata da estrogeni, progesterone e dall'ormone prolattina, prodotto dall'ipofisi. Con la suzione del capezzolo da parte del bambino, l'ipofisi rilascia anche un altro ormone, l'ossitocina, sempre per la stimolazione della produzione del latte. L'autopalpazione del seno I casi di tumore al seno aumentano sempre di più. Esso se scoperto in tempo può essere ancora curato, quindi diventa importante la revenzio nelle donne di qualsiasi età. Nelle donne adulte sono infatti frequenti le ecografie al seno o la mammografia ma nelle donne più giovani, dove questi esami sono più rari, è consigliata l'autopalpazione del seno nella seconda settimana del ciclo. Essa prevede prima una fase di osservazione in varie posizioni allo specchio, durante la quale i seni devono apparire simmetrici, e, successivamente, la palpazione vera e propria. 4) GLI ORMONI NELLA RIPRODUZIONE Gli ormoni sessuali Gli ormoni sessuali sono dei messaggeri chimici controllati da due ghiandole endocrine, l'ipotalamo e l'ipofisi, e sono responsabili di tutti i cambiamenti fisici e chimici tipici della pubertà, della spermatogenesi nel maschio e dell'ovogenesi e gravidanza nella femmina. Nel maschio la riproduzione è regolata dagli ormoni sessuali androgeni, tra cui il testosterone, mentre nella femmina è regolata dal progesterone e dagli estrogeni. In entrambi i sessi, gli ormoni sessuali vengono regolati da due gonadotropine: l'ormone luteinizzante (LH) (il nome riprende il CORPO LUTEO formato dal follicolo in seguito all'ovulazione) e l'ormone follicolo-stimolante (FSH) (il nome riprende il FOLLICOLO all'interno del quale si sviluppa l'ovocita), rilasciati dall'ipofisi; questi a loro volta vengono controllati da un ormone prodotto dall'ipotalamo, il fattore di rilascio delle gonadotropine (GnRH). Con la pubertà, la produzione di GnRH aumenta e di conseguenza aumenta anche la produzione di tutti gli altri ormoni, permettendo così lo sviluppo dei genitali, la comparsa di caratteri sessuali secondari e l'inizio della gametogenesi. Controllo ormonale nel maschio Gli ormoni LH e FSH aumentano la produzione del testosterone dalle cellule di Leydig, il quale stimola poi la spermatogenesi. Testosterone e FHS agiscono con un feedback negativo sull'ipofisi e ipotalamo, e quindi una concentrazione troppo alta di testosterone nel sangue blocca la produzione di GnRH da parte dell'ipotalamo e di conseguenza anche dell'LH da parte dell'ipofisi, mentre un aumento della concentrazione di FSH stimola le cellule di Sertoli a produrre un altro ormone, l'inibina, che blocca la produzione di ulteriore FSH. In alcuni casi il testosterone si trasforma con l'azione di un enzima (5alfa reduttasi) in diidrotestosterone (DHT), un androgeno con effetti simili a quelli del testosterone. Ecco gli effetti che producono: nel feto il testosterone stimola lo sviluppo dei vari dotti la discesa dei testicoli, mentre il diidrotestosterone partecipa allo sviluppo dei genitali esterni; ➤ con la pubertà, il testosterone permette lo sviluppo degli organi sessuali maschili e dei caratteri sessuali secondari; il testosterone agisce sulla spermatogenesi, sul comportamento sessuale maschile e sul desiderio sessuale. Controllo ormonale nella femmina Nella donna il ciclo riproduttivo è controllato da diversi tipi di ormoni: estrogeni, progesterone e altri ormoni prodotti dal corpo luteo; LH e FSH prodotti dall'ipofisi, che stimolano la maturazione del follicolo e di conseguenza la produzione follicolare di estrogeni. La produzione di LH e FSH, nella donna così come nell'uomo, è regolata dal GnRH, prodotto dall'ipotalamo a partire della pubertà. A questo punto LH e FSH attivano la produzione delle ovaie che quindi iniziano a secernere estrogeni. Gli estrogeni sono infine responsabili dei caratteri sessuali secondari e dello sviluppo degli organi riproduttivi. A metà del ciclo ovarico l'ormone LH stimola l'ovulazione e la formazione del corpo luteo, che è a sua volta responsabile della produzione di estrogeni, progesterone, relaxina e inibina. Progesterone ed estrogeni rigenerano l'endometrio uterino per prepararlo in caso di fecondazione della cellula uovo e preparano le ghiandole mammarie per la produzione di latte; la relaxina rilassa la muscolatura dell'utero per favorire l'impianto dell'ovulo nel caso dovesse avvenire la fecondazione e, in caso di gravidanza, viene rilasciata dalla placenta per continuare a mantenere rilassata la muscolatura uterina; l'inibina invece, prodotta dal corpo luteo e dai follicoli ovarici, blocca il rilascio di FSH e di LH. Il ciclo riproduttivo femminile Il ciclo riproduttivo femminile dura circa 28 giorni ed è composto da due cicli che avvengono contemporaneamente: ciclo ovarico: consiste nelle fasi di maturazione dell'ovocita nel follicolo e l'ovulazione; ciclo uterino o mestruale: riguarda i cambiamenti dell'endometrio dell'utero per accogliere l'ovulo fecondato. Entrambi i cicli possono essere suddivisi in quattro fasi principali: fase mestruale: è considerata l'inizio del ciclo e dura circa cinque giorni; avviene lo sfaldamento dell'endometrio, rilasciato all'esterno con del sangue provocando le mestruazioni. Ciò è causato da una diminuzione di estrogeni e progesterone, che portano ad una costrizione delle arterie e quindi le cellule dell'endometrio muoiono perché prive di ossigeno. fase preovulatoria: dura dal 6° al 13° giorno e conclude la fase follicolare, iniziata con la fase mestruale. In questa fase, grazie all'FSH alcuni follicoli iniziano il processo di maturazione e cominciano a produrre estrogeni e inibina; questi estrogeni permetteranno poi la riparazione dell'endometrio dell'utero con la fase proliferativa. La fase preovulatoria si conclude con l'ingrossamento di un follicolo, pronto per l'ovulazione. > fase ovulatoria: inizia nel 14° giorno con la rottura del follicolo e l'ingresso dell'ovocita secondario nella Tuba di Falloppio; tutto ciò viene stimolato dagli estrogeni prodotti nella fase precedente che con un feedback positivo causano un aumento di produzione di LH e di FSH. L'aumento dell'ormone LH porterà alla vera e propria ovulazione, ovvero allo scoppio del follicolo e alla liberazione dell'ovocita secondario. Esso, liberato nelle tube di Falloppio, può sopravvivere solo 72h e se non viene fecondato si degenera. fase post ovulatoria: dura circa 14 giorni, a partire dall'ovulazione fino alla mestruazione successiva; grazie all'ormone LH il follicolo scoppiato si trasforma in corpo luteo e inizia la fase luteinica, secernendo vari ormoni. Gli estrogeni e progesterone prodotti dal corpo luteo bloccano la produzione di GnRH, che quindi impedisce lo sviluppo di altri follicoli, permettono l'ispessimento e la vascolarizzazione dell'endometrio dell'utero e inoltre danno inizio alla fase secretiva, che consiste nello sviluppo di ghiandole endometriali che producono glicogeno; tutte queste modifiche serviranno a rendere l'utero l'ambiente adatto per lo sviluppo dell'embrione nel caso di fecondazione dell'ovulo. Se l'ovulo non viene fecondato, corpo luteo alla fine della fase si trasforma in corpus albicans e non è più in grado di secernere ormoni; così riprende la produzioni di ormoni GnRH, FSH e LH e quindi inizia un nuovo ciclo per la crescita dei follicoli. Se invece l'ovulo viene fecondato, l'embrione comincia a produrre la gonadotropina corionica umana (hCG), un ormone che permette al corpo luteo di continuare l'attività secretoria, ed è proprio questo ormone che viene individuato dai test di gravidanza. Nella donna i cicli si susseguono continuamente nel periodo di fertilità, che va quindi dalla pubertà alla menopausa, che avviene intorno ai 50 anni. 5) DAL CONCEPIMENTO ALLA NASCITA Il concepimento Il momento della fecondazione o concepimento consiste nell'unione dello spermatozoo e della cellula uovo. Con l'eiaculazione vengono rilasciati nella vagina centinaia di milioni di spermatozoi che, se l'ambiente lo permette, raggiungono le tube di Falloppio; raggiunta la cellula uovo, gli spermatozoi rilasciano degli enzimi che disgregano le cellule follicolari intorno all'ovulo, in modo tale da riuscire più facilmente ad entrarvi. Quando uno spermatozoo riesce a rompere l'involucro dell'ovulo, rilascia il proprio nucleo nel citoplasma, mentre l'ingresso degli altri spermatozoi viene bloccato dal legame tra la cellula uovo e lo spermatozoo che porta ad una modifica della membrana dell'ovocita. Dopo che lo spermatozoo è entrato nella cellula uovo, l'ovocita conclude la meiosi II e i nuclei dei due gameti si uniscono per formare lo zigote diploide. Lo sviluppo embrionale Il periodo che va dalla fecondazione alla nascita del bambino prende il nome di gravidanza o gestazione e dura circa 38 settimane. Nei primi due mesi, lo sviluppo dello zigote porta alla formazione dell'embrione. Esso produce l'ormone gonadotropina corionica umana (HCG) che stimola il corpo luteo nella produzione di estrogeni e progesterone per bloccare le mestruazioni. Dopo la nona settimana si inizia a chiamare l'embrione feto e il compito di produrre estrogeni e progesterone passerà alla placenta, che avrà anche il compito di regolare gli scambi metabolici tra la madre e il feto. Dopo le prime 12h dalla fecondazione, avviene la segmentazione, ovvero la divisione per mitosi dello zigote, da cui si formano quindi due cellule, quattro, otto e così via. A questo punto le cellule formano una massa di blastomeri che prende il nome di morula. Nel frattempo, dopo circa 4-5 giorni, l'embrione raggiunge e si stanzia nell'utero. Al termine della segmentazione si forma un ammasso cellulare, la blastocisti, formata da due strati di cellule: il nodo embrionale, quello più interno che darà origine al nuovo individuo; Nei blastocisti troviamo anche una cavità, il blastocele, piena di liquido. 1. La blastocisti raggiunge l'utero circa sei giorni dopo la fecondazione e le cellule del trofoblasto penetrano nell'endometrio dell'utero formando i villi coriali, delle estroflessioni che facilitano l'attaccamento dell'embrione all'utero; a questo punto avviene la fase dell'impianto, che fa sì che l'embrione tragga nutrimento dall'utero. 2. Alla terza settimana avviene il periodo di gastrulazione, dove le cellule embrionali si dispongono intorno all'archenteron, una cavità centrale, su tre strati, formando i foglietti embrionali: > il trofoblasto, quello più esterno che rilascia sostanze che permettono l'attaccamento dei blastocisti all'endometrio; Protezione e nutrimento dell'embrione A questo punto della gravidanza, il trofoblasto inizia a produrre 4 membrane attorno all'embrione: l'amnios, il sacco vitellino, il corion e l'allantoide; il loro compito è quello di protezione dell'embrione ma anche quello di nutrimento, respirazione ed escrezione dell'embrione. ➤ L'amnios è la membrana più interna che contiene il liquido amniotico, che protegge l'embrione dagli urti e dalla disidratazione. Il sacco vitellino ha dimensioni ridotte e serve a produrre le cellule del sangue e i gameti. L'allantoide contribuisce alla formazione del cordone ombelicale. a. lo strato più esterno prende il nome di ectoderma ed è responsabile della formazione della pelle e del sistema nervoso centrale; b. lo strato interno prende il nome di endoderma ed è responsabile della formazione dell'apparato respiratorio, dell'apparato digerente, del fegato e del pancreas; C. lo strato intermedio prende il nome di mesoderma ed è responsabile della formazione dello scheletro, dei muscoli e dell'apparato riproduttore, cardiovascolare ed escretore. 2. La placenta è un organo di tessuto spugnoso e vasi sanguigni composto principalmente dall'endometrio e dal corion; grazie ad essa l'embrione riceve le sostanze nutritive e l'ossigeno dalla madre ed espelle le sostanze di rifiuto, che vengono poi smaltite dalla madre attraverso reni e polmoni. La placenta e l'embrione sono collegati dal cordone ombelicale, un canale con una vena ombelicale che trasporta sangue ricc d'ossiger al bambino e due arterie ombelicali che trasportano il sangue ricco di anidride carbonica alla placenta. Gli ormoni che precedentemente venivano rilasciati dal corpo luteo, a questo punto, vengono rilasciati dalla placenta, in modo tale da bloccare il ciclo mestruale. 3. Il corion, che è la membrana più esterna, forma i villi coriali, che costituiscono la parte embrionale della placenta, ricca di vasi sanguigni. La gravidanza Nell'essere umano la gravidanza dura circa 9 mesi e si divide in tre trimestri: 1. (primo trimestre) In seguito alla fecondazione, l'embrione arriva a misurare dopo cinque settimane circa 7mm ed ha la forma di un embrione di un vertebrato qualunque. Nel frattempo iniziano a prendere forma l'encefalo e il midollo spinale, ma anche i quattro punti d'inizio dai quali si svilupperanno i quattro arti. Dalla nona settimana, invece, l'embrione viene definito feto, è grande circa 5,5cm ed inizia ad avere sembianze umane. La testa è formata ma rispetto al corpo è ancora sproporzionata; gli organi sono formati e si sono sviluppati anche i 4 arti con tanto di mani e piedi. A partire dalla nona settimana il feto può iniziare a compiere dei piccoli movimenti e inoltre si può riconoscere il sesso e registrarne il battito cardiaco. (secondo trimestre) Il feto sviluppa gli organi e apparati; i suoi movimenti iniziano ad essere percepibili. Al termine del secondo trimestre il feto è lungo circa 25cm e pesa 500g. Il viso è ormai formato, sono comparsi anche i primi peli, quindi ciglia, sopracciglia e una peluria su tutto il corpo; sulle dita si sono sviluppate le unghie; compaiono anche i primi denti e il feto comincia ad aprire gli occhi. (terzo trimestre) Negli ultimi tre mesi vi è una rapida crescita del feto. L'apparato respiratorio e cardiocircolatorio devono subire delle modifiche per permettere al bambino di respirare autonomamente in seguito al parto; il feto irrobustisce scheletro e muscoli e diventa in grado di regolare la propria temperatura corporea. Al termine dei nove mesi, il feto in media è lungo 50 cm e pesa intorno ai 3-4kg. Il parto Il parto è il momento della nascita del bambino ed è controllato da un sistema ormonale. Il parto è preceduto da un periodo di travaglio, che può durare dalle 2 alle 18h che consiste in un continuo susseguirsi di contrazioni sempre più forti che alla fine porteranno all'epulsione del bambino. Con ogni contrazione viene rilasciata dell'ossitocina che però stimola ulteriori contrazioni e queste permettono una dilatazione del canale cervicale e, solitamente, nel momento in cui si raggiunge la massima dilatazione si rompe anche il sacco amniotico, che causa quindi una fuoriuscita del liquido amniotico. Il bambino, con la testa rivolta verso il basso, viene spinto da queste contrazioni nel canale vaginale per poi uscire dal corpo materno e successivamente vi sono altre contrazioni che permettono l'espulsione di tutto il liquido amniotico, del sangue e della placenta. Fino al momento della nascita i polmoni non sono ancora funzionanti perché il bambino ha sempre ricevuto ossigeno grazie al cordone ombelicale, e quindi, nel momento del taglio del cordone ombelicale, il bambino ha un breve momento di asfissia, che fa sì che il cervello del bambino mandi l'input per la respirazione polmonare. Durante la gravidanza estrogeni e progesterone stimolavano lo sviluppo delle ghiandole mammarie e dei dotti galattofori; i primi giorni dopo il parto le ghiandole secernono il colostro, un liquido ricco di proteine e lattosio, mentre successivamente, grazie all'azione stimolante della prolattina e dell'ossitocina, prodotte dall'ipofisi, viene stimolata la secrezione di latte. I metodi contraccettivi Per quanto riguarda gli anticoncezionali, esistono tre metodi: > metodi naturali: si usano nel momento di fertilità: si tende a capire quando la donna è fertile e di conseguenza in quale periodo bisogna astenersi dall'avere rapporti sessuali; non sono sempre efficaci perché il ciclo può essere irregolare e infatti si usano soprattutto quando non è un problema se la donna dovesse rimanere incinta. Oggi esistono anche degli apparecchi elettronici che permettono di capire se si è fertili o meno. > metodi meccanici: dispositivi che impediscono che avvenga il contatto tra spermatozoi e cellula uovo; > metodi chimici: utilizzo di sostanze chimiche che uccidono o inattivano gli spermatozoi; esistono anche dei farmaci ormonali che impediscono l'ovulazione Quindi, possiamo dire che alcuni metodi impediscono che avvenga la fecondazione, altri invece impediscono direttamente l'ovulazione. La spirale deve essere inserita da un ginecologo e controllata periodicamente; Essa impedisce che avvenga la fecondazione ma nel caso in cui questa dovesse essere già avvenuta, la spirale impedisce l'impianto dell'embrione nell'endometrio; Alcuni contraccettivi creano un'infezione nella cellula uovo in modo che rilevino gli spermatozoi come degli oggetti estranei, ma gli spermatozoi riescono comunque a penetrare la cellula, quindi è come se avvenisse un aborto spontaneo La pillola impedisce l'ovulazione nella donna. Il preservativo, anche se non è efficientissimo perché si può rompere, è l'unico contraccettivo che protegge anche dalle malattie sessualmente trasmissibili. Il coito interrotto è un metodo che prevede l'estrazione del pene dalla vagina poco prima dell'eiaculazione; non è del tutto sicuro perché in alcuni casi sono stati individuati degli spermatozoi anche nel liquido pre-eiaculatorio Un caso definitivo è quello della sterilizzazione, che avviene tramite la chiusura delle tube nelle donne e tramite vasectomia negli uomini. Oggi però si tende a non utilizzare più questa pratica se non in casi di gravi malattie.