I vulcani sono aperture naturali della crosta terrestre attraverso cui fuoriesce magma, gas e materiali solidi ad alte temperature.
I vulcani si formano quando il magma risale dal mantello terrestre attraverso fratture nella crosta. Esistono diversi tipi di vulcani: quelli a scudo caratterizzati da pendii poco ripidi e colate laviche fluide, e quelli a strato con pendii più ripidi formati dall'alternanza di lava e materiali piroclastici. Le eruzioni vulcaniche possono essere di tipo effusivo, con fuoriuscita tranquilla di lava fluida, o esplosivo con violente espulsioni di materiali frammentati. I vulcani sottomarini si formano sul fondale oceanico attraverso lo stesso processo, ma con caratteristiche particolari dovute all'interazione con l'acqua.
In Italia abbiamo diversi vulcani attivi come l'Etna e il Vesuvio, che presentano un elevato rischio vulcanico per l'alta densità abitativa delle zone circostanti. Il rischio vulcanico in Italia è monitorato costantemente attraverso reti di sorveglianza che misurano parametri come la sismicità, le deformazioni del suolo e le emissioni di gas. I vulcani possono essere classificati come attivi (con eruzioni recenti), quiescenti (temporaneamente inattivi) o spenti (inattivi da migliaia di anni). Le conseguenze di un'eruzione vulcanica possono includere colate laviche, caduta di ceneri e piroclasti, emissione di gas tossici e, nei casi più gravi, possono causare danni significativi alle infrastrutture e mettere a rischio la popolazione. Per questo motivo è fondamentale la prevenzione e la pianificazione dell'emergenza nelle aree vulcaniche.