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la storia della musica, appunti, musica nel medioevo
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appunti sulla musica nel medioevo e la storia di come è stata creata
verso La musica L'invenzione della scrittura musicale A inventare un primo,semplice criterio per trascrivere i suoni, furono i monaci delle abbazie. Il sistema che i monaci escogitarono per ricordare la musica è la scrittura numerica. i nèumi Sono punti e lineette disposti sopra le parole del testo, dal basso l'alto, o viceversa seguendo la linea dell'intonazione Serviva a suggerire il saliscendi della melodia Appunti Il canto gregoriano Il bisogno di trascrivere le musiche nasce anche da un'altra necessità. È papa Gregorio Magno intorno al 600 a cominciare l'unificazione della liturgia, proprio da lui prende il nome il canto tipico dell'Alto Medioevo, il canto gregoriano, utilizzato si per accompagnare le preghiere quotidiane (inni e salmi) sia per le preghiere della Messa. i caratteri del canto gregoriano Il canto poteva essere intornato da una solista, a cui replicava l'intero coro dei monaci: questo modo di cantare era detto responsoriale. Oppure i monaci si dividevano in due cori che si alternano fra loro: questo modo era detto antifònico. Come si cantava nelle chiese In molti canti la voce arrivata quasi a sopprimere il testo della preghiera, fermandosi su una vocale e vagando in luoghi giri melodici: lunghi vocalizzi, o melismi. #8 Canto sillabico è quello in cui su ogni sillaba sta una nota, o poche note. Canto melismatico si chiama quello dove su una sillaba scorre una lunga melodia. Cosa si cantava nei...
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castelli e nei Villaggi I menestrelli, artisti che venivano inviati nei villaggi ad allietare le feste e le fiere, e nei castelli a cantare le imprese degli eroi. Raccontavano leggende e storie, come la Chanson de Roland. Musica per le feste Mondia, cioè un canto a una voce sola, ripetuto su ciscuna delle molte strofe. Un menestrello suonava, cantava e faceva il buffone per la delizia di tutta la compagnia. I canti goliardici I docenti si spostavano da un'università all'altra, seguiti dai loro studenti, che per questa ragione erano chiamati chierici vaganti. I canti goliardici cantavano e suonavano sopratutto canzoni d'amore, semplice, corruzione dei costumi, altre ancora servivano ai banchetti, alcuni anche oggetti religiosi
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verso La musica L'invenzione della scrittura musicale A inventare un primo,semplice criterio per trascrivere i suoni, furono i monaci delle abbazie. Il sistema che i monaci escogitarono per ricordare la musica è la scrittura numerica. i nèumi Sono punti e lineette disposti sopra le parole del testo, dal basso l'alto, o viceversa seguendo la linea dell'intonazione Serviva a suggerire il saliscendi della melodia Appunti Il canto gregoriano Il bisogno di trascrivere le musiche nasce anche da un'altra necessità. È papa Gregorio Magno intorno al 600 a cominciare l'unificazione della liturgia, proprio da lui prende il nome il canto tipico dell'Alto Medioevo, il canto gregoriano, utilizzato si per accompagnare le preghiere quotidiane (inni e salmi) sia per le preghiere della Messa. i caratteri del canto gregoriano Il canto poteva essere intornato da una solista, a cui replicava l'intero coro dei monaci: questo modo di cantare era detto responsoriale. Oppure i monaci si dividevano in due cori che si alternano fra loro: questo modo era detto antifònico. Come si cantava nelle chiese In molti canti la voce arrivata quasi a sopprimere il testo della preghiera, fermandosi su una vocale e vagando in luoghi giri melodici: lunghi vocalizzi, o melismi. #8 Canto sillabico è quello in cui su ogni sillaba sta una nota, o poche note. Canto melismatico si chiama quello dove su una sillaba scorre una lunga melodia. Cosa si cantava nei...
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castelli e nei Villaggi I menestrelli, artisti che venivano inviati nei villaggi ad allietare le feste e le fiere, e nei castelli a cantare le imprese degli eroi. Raccontavano leggende e storie, come la Chanson de Roland. Musica per le feste Mondia, cioè un canto a una voce sola, ripetuto su ciscuna delle molte strofe. Un menestrello suonava, cantava e faceva il buffone per la delizia di tutta la compagnia. I canti goliardici I docenti si spostavano da un'università all'altra, seguiti dai loro studenti, che per questa ragione erano chiamati chierici vaganti. I canti goliardici cantavano e suonavano sopratutto canzoni d'amore, semplice, corruzione dei costumi, altre ancora servivano ai banchetti, alcuni anche oggetti religiosi