La Crisi delle Certezze nella Letteratura Greca e nell'Arte
Nella letteratura greca, la crisi delle certezze si manifesta in Menandro con "Il misantropo", che riflette il periodo post-bellico contro Filippo e la conseguente crisi dei valori greci. Si sviluppa anche nel dibattito filosofico tra Sofisti e Socrate/Platone, dove viene messa in discussione la validità delle convinzioni precedenti.
Nel "Fedro" di Platone, il mito di Theuth esprime l'incertezza sulla validità delle invenzioni, come la scrittura che richiama la memoria ma non la rafforza. Anche in Demostene troviamo una crisi della tradizione che dovrebbe aprirsi alla modernità, sebbene lui rimanga legato al passato.
Callimaco rompe con la tradizione epica creando una poesia più leggera, mentre Apollonio Rodio rivoluziona il rapporto uomo-donna nelle "Argonautiche", dove Medea aiuta Giasone invertendo i ruoli tradizionali.
Nell'arte, il Manierismo rappresenta la crisi dopo la morte di Raffaello, mentre l'Impressionismo mette in discussione la tradizione pittorica. Delacroix esplora una nuova visione della donna orientale, distaccandosi dai canoni occidentali. Le Avanguardie, l'Espressionismo tedesco e Munch esprimono una realtà non più tranquilla ma tormentata.
💡 Osserva come ogni epoca di crisi porti con sé una rivoluzione espressiva: gli artisti cercano nuovi linguaggi quando quelli tradizionali non sono più sufficienti a esprimere la complessità del reale.
Questa crisi delle certezze è un tema trasversale che si riflette anche nell'educazione civica, con il passaggio dallo Statuto Albertino alla Costituzione, e nella visione novecentesca della tecnica analizzata da Heidegger e Marcuse.