Seneca rappresenta una delle figure più influenti della Roma antica, sia come filosofo che come uomo politico.
La vita di Seneca e l'influenza politica si sviluppa durante il periodo dell'impero romano, quando divenne precettore del giovane Nerone. Nato a Cordova intorno al 4 a.C., Seneca si trasferì presto a Roma dove studiò retorica e filosofia, abbracciando la filosofia stoica che caratterizzerà tutto il suo pensiero. Come tutore di Nerone, Seneca ebbe un ruolo fondamentale nella formazione del futuro imperatore e nei primi anni del suo regno, noto come quinquennium Neronis, un periodo di governo illuminato e moderato.
La filosofia stoica e ruolo di Seneca si concentra sull'importanza della virtù, della ragione e dell'accettazione del destino. Nei suoi numerosi scritti filosofici, come "De Ira" e "De Brevitate Vitae", Seneca elabora una filosofia pratica che mira a guidare l'uomo verso una vita virtuosa attraverso l'autocontrollo e la saggezza. Il rapporto tra Seneca, Nerone e l'apokolokyntosis rappresenta un capitolo complesso della sua vita: dopo anni di influenza positiva sul giovane imperatore, Seneca fu costretto al suicidio nel 65 d.C. per ordine dello stesso Nerone. Prima di questo tragico epilogo, Seneca scrisse l'Apokolokyntosis, una satira menippea che ridicolizzava l'imperatore Claudio, predecessore di Nerone, dimostrando la sua abilità non solo come filosofo ma anche come scrittore satirico. La sua opera ha influenzato profondamente il pensiero occidentale, dalla letteratura latina alla filosofia moderna, lasciando un'eredità duratura sulla cultura europea.