La Vita e le Opere di Orazio: Le Satire
Le Satire di Quinto Orazio Flacco rappresentano un'importante raccolta che riflette il suo pensiero filosofico e morale. Nella Satira 1,1, dedicata a Mecenate, il poeta affronta il tema dell'insoddisfazione umana, sviluppando una critica all'avidità attraverso una struttura circolare. L'esempio dell'avaro che contempla il proprio oro diventa emblematico della follia umana, contrastata dalla soluzione dell'aurea mediocritas.
La Satira 1,9, nota come "Il Seccatore", narra un incontro sulla Via Sacra dove Orazio utilizza l'ironia per trasmettere un messaggio morale profondo sulla supponenza e l'invadenza. Il poeta sottolinea come questi vizi possano condurre all'infelicità, proponendo invece un ideale di vita basato sull'amicizia e sulla praticità.
Nella Satira 2,6, Orazio sviluppa il celebre confronto tra la vita di città e quella di campagna attraverso la favola dei due topi. La struttura tripartita dell'opera permette al poeta di esprimere la sua gratitudine verso Mecenate per il dono della villa in Sabina, celebrare la vita rurale e utilizzare la narrativa esopica per trasmettere il suo messaggio morale.
Definizione: L'aurea mediocritas rappresenta l'ideale oraziano della misura, della moderazione e dell'equilibrio in ogni aspetto della vita.