La letteratura latina ha le sue radici nel III secolo a.C., quando primo dramma latino Livio Andronico segnò l'inizio di una nuova era culturale a Roma. Andronico, un greco di Taranto portato a Roma come schiavo, divenne un punto di svolta fondamentale per la cultura romana grazie alla sua traduzione latina dell'Odissea, che rappresentò il primo vero tentativo di adattare la letteratura greca al mondo latino.
L'innovazione più significativa di questo periodo fu l'introduzione del teatro latino, con le prime rappresentazioni drammatiche che mescolavano elementi greci con temi e personaggi tipicamente romani. Gneo Nevio contribuì notevolmente a questo sviluppo, componendo sia commedie che tragedie che affrontavano temi storici romani, creando così un nuovo genere letterario che si distaccava dai modelli greci. Le sue opere teatrali, in particolare le tragedie romane, furono rivoluzionarie perché introducevano per la prima volta sulla scena eventi della storia romana recente.
Questo periodo vide anche lo sviluppo dell'epica latina, con la nascita di opere che celebravano le gesta dei romani e la loro storia. La lingua latina si evolse rapidamente, passando da semplice strumento di comunicazione quotidiana a sofisticato mezzo di espressione letteraria. Gli autori di questo periodo gettarono le basi per quello che sarebbe diventato il ricco patrimonio letterario latino, influenzando profondamente non solo la cultura romana ma anche tutta la letteratura occidentale successiva. Le innovazioni linguistiche e stilistiche introdotte in questo periodo furono fondamentali per lo sviluppo della poesia e della prosa latina, creando modelli che sarebbero stati seguiti per secoli.