Le conquiste militari e la guerra civile
Dopo il consolato, Giulio Cesare ottenne l'incarico di proconsole per la Gallia Ulteriore, dando inizio alla sua epica campagna di conquista. Le sue imprese contro i popoli del nord sono narrate nei "Commentarii de bello gallico".
Cesare sconfisse gli Elvezi e il capo germanico Ariovisto, che aveva varcato il Reno. Tra il 58 e il 53 a.C., sottomise la Gallia e condusse spedizioni oltre il Reno contro i Germani, accrescendo la sua fama. Nonostante una ribellione dei popoli celtici, nel 50 a.C. tutta la Gallia fu proclamata provincia romana.
Esempio: La battaglia decisiva contro gli Arverni segnò la fine della resistenza gallica e l'inizio del dominio romano sulla regione.
Con l'esercito più forte di Roma, Cesare si trovò in contrasto con il Senato e Pompeo, suo ex alleato. Iniziò così la guerra civile, narrata nel "De bello civili". Cesare attraversò il Rubicone con il suo esercito, pronunciando la famosa frase "Il dado è tratto".
Quote: "Alea iacta est" (Il dado è tratto) - frase attribuita a Giulio Cesare mentre attraversava il Rubicone.
La guerra civile si concluse con la vittoria di Cesare a Farsalo e la fuga di Pompeo in Egitto, dove fu ucciso. Cesare, giunto in Egitto, fece salire al trono Cleopatra, con cui ebbe una relazione e un figlio, Cesarione.
Highlight: La conquista della Gallia e la vittoria nella guerra civile consolidarono il potere di Giulio Cesare, portandolo al vertice della Repubblica romana.
Tornato a Roma, Cesare si fece nominare dittatore perpetuo (dictator perpetuus), suscitando l'ostilità dell'aristocrazia. Il 15 marzo del 44 a.C., una congiura organizzata da senatori portò all'assassinio di Cesare, pugnalato 23 volte, con la partecipazione anche di Bruto, considerato come un figlio.
Curiosità: Chi ha ucciso Giulio Cesare? Tra i congiurati c'era anche Bruto, considerato da Cesare come un figlio adottivo.