Il romanzo Manzoni "I Promessi Sposi" è un'opera fondamentale della letteratura italiana ambientata nel XVII secolo durante la dominazione spagnola.
La storia ruota attorno alle vicende di Renzo e Lucia, due giovani promessi sposi il cui matrimonio viene ostacolato dal malvagio Don Rodrigo, un nobile prepotente che desidera Lucia per sé. Il pavido Don Abbondio, curato del paese, si rifiuta di celebrare le nozze per paura delle minacce dei bravi di Don Rodrigo, dando inizio a una serie di eventi drammatici che coinvolgeranno tutti i personaggi principali.
Nel corso della narrazione, Manzoni utilizza diverse figure retoriche come la litote, la similitudine e la metafora. Per esempio, quando descrive Don Abbondio che "il coraggio, uno non se lo può dare", usa una litote per enfatizzare la sua codardia. Le similitudini sono frequenti nelle descrizioni dei paesaggi e dei personaggi, come quando paragona Lucia a un "fiore nascosto". Le metafore arricchiscono il testo di significati profondi, come quella della peste vista come punizione divina.
La trama si sviluppa attraverso varie peripezie che vedono i protagonisti separarsi e ritrovarsi: la fuga di Lucia nel monastero di Monza, le avventure di Renzo a Milano durante i tumulti del pane, l'epidemia di peste che colpisce la Lombardia. Tutti questi eventi sono narrati con grande attenzione ai dettagli storici e psicologici dei personaggi, creando un affresco completo della società dell'epoca. Il romanzo si conclude con il trionfo della giustizia divina: Don Rodrigo muore di peste, mentre Renzo e Lucia possono finalmente coronare il loro sogno d'amore.