Le Opere Dottrinali di Dante Alighieri: Il Convivio e Il De Monarchia
Il Convivio, composto tra il 1304 e il 1307, rappresenta la prima grande opera dottrinale di Dante Alighieri scritta in volgare. Quest'opera enciclopedica, progettata inizialmente in quindici trattati, mirava a raccogliere tutto il sapere umano accessibile anche ai non specialisti.
Definizione: Il Convivio, letteralmente "banchetto", è strutturato come un'opera didattica dove le canzoni rappresentano le vivande e il commento in prosa costituisce il pane che le accompagna.
L'opera si distingue per tre temi fondamentali: la difesa del volgare come lingua letteraria, l'esaltazione della filosofia come strumento di conoscenza, e una profonda riflessione sulla natura della nobiltà. Nel primo trattato, Dante espone le ragioni della scelta del volgare, sostenendo che la sapienza debba essere accessibile anche a chi non conosce il latino.
Il De Monarchia, scritto in latino probabilmente intorno al 1310, rappresenta invece il pensiero politico maturo di Dante. Strutturato in tre libri, l'opera affronta la questione fondamentale del rapporto tra potere temporale e spirituale.
Evidenziazione: Nel De Monarchia, Dante sostiene la teoria dei "due Soli": Chiesa e Impero sono poteri autonomi che derivano direttamente da Dio, ciascuno con la propria sfera d'azione.
La visione politica di Dante si fonda sulla necessità di una monarchia universale che garantisca pace e giustizia nel mondo. Questa concezione si sviluppa in un momento storico di profonda crisi delle istituzioni medievali, con l'Impero indebolito e la Chiesa compromessa da corruzione e sottomissione alla monarchia francese.