Il Viaggio di Ulisse: Le Prove di Scilla, Cariddi e l'Isola di Calipso
Dopo numerose peripezie, il viaggio di Ulisse affronta alcune delle sfide più pericolose del suo percorso. L'eroe deve superare la prova delle Sirene, creature mitologiche dal canto irresistibile che attirano i marinai per poi farli naufragare. Ulisse, dimostrando la sua proverbiale astuzia, si fa legare all'albero maestro della nave, ordinando ai compagni di tapparsi le orecchie con la cera. Questa strategia gli permette di essere l'unico mortale a udire il canto delle Sirene sopravvivendo.
Definizione: Le Sirene nella mitologia greca erano creature marine dal busto di donna e la coda di pesce, il cui canto melodioso era fatale per i marinai che lo ascoltavano.
Nel proseguire la navigazione, Ulisse deve attraversare lo stretto di Messina, dove si trovano Scilla e Cariddi, due mostri marini che rappresentano un passaggio quasi impossibile. Scilla, con le sue sei teste, divora i marinai, mentre Cariddi crea vortici mortali inghiottendo le navi. L'eroe riesce a superare questo ostacolo, ma a caro prezzo, perdendo alcuni compagni.
La tappa successiva è la Trinacria l′odiernaSicilia, dove avviene uno degli episodi più tragici del viaggio. I compagni di Ulisse, stremati dalla fame, ignorano il divieto divino e si cibano delle vacche sacre al dio Sole. Questa trasgressione scatena l'ira del dio che, per vendetta, provoca un naufragio in cui periscono tutti tranne Ulisse. L'eroe, ormai solo, viene trasportato dalle onde fino all'isola di Ogigia, dove vive la ninfa Calipso. Qui rimarrà per otto lunghi anni, trattenuto dalla ninfa che si è innamorata di lui e gli offre l'immortalità in cambio del suo amore.
Evidenziazione: Il soggiorno presso Calipso rappresenta una delle prove più lunghe di Storia di Ulisse in breve, dove l'eroe deve resistere alla tentazione dell'immortalità per mantenere fede al suo desiderio di tornare a casa.