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Leopardi, Naturalismo e verismo, Verga, Carducci, Pascoli, D'Annunzio, Gozzano, Corazzini, Futurismo, Marinetti, Pirandello, Ungaretti, Montale, Primo Levi e Italo Calvino.

13/9/2022

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Giacomo Leopardi
Biografia
Nasce a Recanati nel 1798, all'età di 11 anni inizia a studiare da solo (latino,
greco, francese, ebraico).
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Giacomo Leopardi Biografia Nasce a Recanati nel 1798, all'età di 11 anni inizia a studiare da solo (latino, greco, francese, ebraico). Il suo studio troppo intenso lo porta ad avere molto problemi fisici tra cui: problemi alla vista e alle ossa. Nel 1822 prova ad andare a vivere a Roma, ma poco tempo dopo torna a casa deluso dai salotti letterari A partire dal 1816 fino quasi alla morte lui prenderà appunti dai quali verrà poi redatto e pubblicato un'opera chiamata Zibaldone Dopo Roma si sposta anche in altre città d'Italia tra cui: Milano Bologna ● Firenze ● · Pisa Napoli Muore a Napoli nel 1837 ● ● Pensiero e poetica Sensismo, materialismo e la ricerca del piacere Il sensismo è una dottrina della conoscenza che porta a dar origine alle proprie idee attraverso le facoltà sensoriali. Il materialismo è la concezione filosofica per la quale l'unica realtà si può vedere, toccare, sentire, ecc... Leopardi era materialista. Il poeta quindi viene a pensare che se la vita dell'uomo è regolata dai sensi, esso sarà sempre alla ricerca del piacere che sarà sempre irraggiungibile. Gode solo di piccoli e brevi momenti felici. La natura e la ragione Secondo Leopardi, la natura è come una madre benevola. Essa è l'ispiratrice di profondi sentimenti e grandi illusioni. La ragione è nemica della natura poiché porta a distruggere le illusioni e quindi porta sofferenza al genere...

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Didascalia alternativa:

umano (pessimismo storico). Quando però Leopardi diventa materialista cambia pensiero sulla natura giungendo alla conclusione che essa è fonte di infelicità perché genera gli uomini per farli invecchiare, soffrire, poi morire. Quindi la natura è una matrigna che illude i suoi figli sul fatto che la felicità sia una condizione normale di vita per poi abbandonarli alla vera realtà fatta di dolore e sofferenza (pessimismo cosmico). Per non essere sopraffatti, gli uomini devono collaborare tra loro Opere Canti Si tratta di un'opera stratificata nel tempo costruita in vent'anni di lavoro (1817-1836). La struttura dei canti contiene: Le canzoni civili Le canzoni filosofiche • ● Piccoli idilli Grandi Idilli Ciclo di Aspasia Le canzoni sepolcrali Gli ultimi canti Tutte le opere analizzate fanno parte dei Canti ● ● ● ● Infinito (Piccoli Idilli) Leopardi sta rappresentando un paesaggio naturale. In questo testo Leopardi nelle prime righe deve immaginarsi il paesaggio perchè non si può vedere dato che è coperto. In questa parte lo scrittore usa l'udito. Nella seconda parte lo scrittore oltre all'udito usa anche la vista come senso. Passero solitario Questa poesia è stata composta tra il 1829 e il 1830, pubblicata 1835. In questo componimento il passero è una similitudine che rappresenta il poeta, il quale si estranea dalla vita sociale, e osserva le altre persone dall'alto. L'unica differenza tra il passero e il poeta e che il passero conduce la sua vita senza rimpianti, mentre il poeta morirà con molti rimpianti. Inoltre viene associata la primavera alla giovinezza Il sabato del villaggio ● ● Viene composta da Leopardi a Recanati nel 1829. Essa evidenzia il giorno in cui si svolge la scena, perché preannuncia l'arrivo della festività che tutti i personaggi attendono, ovvero la domenica. C'è una contrapposizione di attesa della domenica: 1. Una ragazza, dove si evidenzia il dinamismo e l'entusiasmo giovanile, con l'aspettativa di una vita che deve ancora realizzarsi. 2. Una vecchietta, in una posizione di quiete intenta a ricordare il passato, felice della sua giovinezza, ora invece la realizzazione delusa dell'aspettativa giovanile. Questo rappresenta la giovane protesa verso il futuro e la vecchietta rivolta al passato. Altre figure sono i bambini che corrono e gridano manifestando la propria gioia in attesa del giorno di festa. Il contadino che torna stanco dal lavoro e manifesta la sua gioia in modo più pacato pensando al giorno di festa che per lui sarà soltanto di riposo. Infine il falegname che si affretta, durante la tarda sera, a completare l'opera iniziata per poterla finire prima del giorno di festa. Leopardi si rivolge ad un ideale personaggio ("garzoncello scherzoso" il fanciullo) riferendosi a quell'età in cui la vita è piena di speranze e non si percepisce l'amara realtà della vita e il fanciullo dovrebbe godere del presente senza aspettarsi nulla dal futuro in modo da non rimanere deluso. A Silvia Questa poesia è stata scritta nel 1828, ed era rivolta ad una ragazza di nome Teresa, che era la figlia del cocchiere di Leopardi, la quale morì di tubercolosi in età molto giovane. Questa ragazza è diventata il simbolo delle speranze perdute. Ma un'altra teoria dice che questo componimento sia un'invenzione del poeta in stile Dantesco paragonandola a Beatrice, perché non ci sono richiami alla fisicità La ginestra La Ginestra è un poemetto molto esteso, scritto nel 1836. Il testo si distingue da tutti gli altri, per l'innovazione del pensiero del poeta. Il tema chiave del componimento è la contemplazione del paesaggio intorno al Vesuvio: desertico, imponente ed estraneo. Perfetta metafora della condizione umana e del rapporto con la natura. Leopardi vede la natura come nemica e responsabile del dolore dell'uomo e di tutti gli esseri viventi. Di conseguenza ogni essere vivente è condannato per sempre all'infelicità. Il pessimismo storico di Leopardi considera la natura come matrigna. Deride l'ottimismo delle persone accusandoli di essere dei codardi perché rifiutano di vedere ciò che è vero. Per lui solo la solidarietà tra gli esseri umani può sconfiggere l'ingiustizia della natura. idillio: poesia di piccole proporzioni, componimento greco che parla della natura Rimembranza: ricordo, lo troviamo nel testo " Silvia" La narrativa dal Romanticismo al Realismo L'affermazione del Realismo A partire dagli anni Trenta dell'Ottocento, si affermò il realismo, che era una corrente letteraria che proponeva una rappresentazione realistica e oggettiva della realtà. Questo movimento nacque grazie alla nascita della sociologia e all' applicazione del metodo scientifico alla letteratura. Le persone che aderirono a questo movimento, misero in risalto i problemi della società, cercando di risolverli. Tuttavia questo movimento prende ispirazione dal Romanticismo, anche i realisti puntano alla rappresentazione del vero. I principi ereditati dal Romanticismo furono: ● Grazie all'industrializzazione e alla nascita di nuove classi sociali, molti scrittori realisti poterono descrivere queste figure, rendendo come genere letterario il romanzo. Il romanzo realista doveva avere dei caratteri ben precisi, tra i quali: il testo doveva basarsi sull'osservazione realista, registrando con fedeltà tutti i cambiamenti, escludendo tutto ciò che fosse immaginario i contenuti dovevano essere come scene di vita quotidiana, quindi del mondo contemporaneo i personaggi dovevano rispecchiare esattamente alla propria classe sociale e all'ambiente le descrizioni dovevano essere precise e minuziose in ogni particolare ● ● Il rifiuto delle regole del classicismo l'attenzione popolare dell'arte ● Naturalismo ed il Verismo Parallelamente al positivismo si affermano a metà dell'Ottocento le poetiche del Naturalismo (In Francia) e del Verismo (In Italia). Queste poetiche possono essere considerate come la prosecuzione del Realismo degli anni 30, dato che il fattore comune di tutte e tre le poetiche era quello di descrivere la realtà in maniera concreta e oggettiva. Le nuove forme poetiche ereditano le caratteristiche del testo e dell'esposizione dal Realismo: 1. Tecnica descrittiva, capace di descrivere qualsiasi aspetto in maniera estremamente precisa e oggettiva 2. Particolare attenzione verso la classe borghese, colta in ogni suo aspetto ma facendo anche qualche apertura su strati più ampi 3. Prosa piana e accessibile, adatta al pubblico borghese 4. Narratore esterno, limitato nei commenti e nei giudizi La nascita del Verismo in Italia L'Italia apprezzò molto le idee positiviste, soprattutto per quanto riguarda la poetica del Naturalismo. I principali scrittori italiani ammiravano molto Zola, in particolare apprezzavano il suo spirito critico della società (Jaccuse). Ma il vero cambiamento arrivò quando Zola pubblicò L'Assommoir in Italia, dove si creò una nuova concezione di romanzo. Sorse così il movimento Verista italiano, attivo dagli anni 70 dell'800. Verga fu il primo ad introdurre alcune regole di questa nuova poetica all'interno di Rosso Malpelo (1878). Ma si può considerare il primo testo verista il romanzo di Luigi Capuana, Giacinta, pubblicato nel 1879. Capuana, il teorico del Verismo Luigi Capuana (1839-1915) era il critico letterario de "Il Corriere della Sera", che contribuì a diffondere la conoscenza di zola e dell'ideale del Naturalismo, soprattutto nei volumi "Studi della letteratura contemporanea" (1880-1882) e saggio "Per l'Arte" (1885). Egli però diede la propria interpretazione a questa poetica, teorizzando alcuni principi, che diventarono le differenze tra Naturalismo e Verismo. Funzione: denuncia sociale Ottimisti nei confronti del progresso Protagonisti: personaggi che vivevano nelle città Naturalismo O O Giovanni Verga Nasce a Catania nel 1840, durante la sua giovinezza studia giurisprudenza ma abbandona gli studi e si unisce alla guardia nazionale di Garibaldi. Nel 1865 si sposta a Firenze dove conosce Capuana. Nel 1872 si trasferisce a Milano dove frequenta la vita borghese, tornerà a Catania per trascorrere gli ultimi anni della sua vita e morirà 1922. O Verismo Suddivisione testi di Verga: Vita dei Campi: tema di fondo della raccolta è quello dell'impossibilità, da parte dei miseri, di risollevarsi dalla loro condizione Nedda Funzione: n/a Pessimisti nel confronto del progresso Fantasticherie (estratti) Documento Umano Protagonisti: gente molto umile es: contadini e pescatori Ciclo dei Vinti: l'obiettivo di questa raccolta era quello di proporre 5 romanzi che illustreranno la lotta per la vita nelle varie classi sociali, dalla più bassa alla più alta e ognuna di loro andrà incontro alla sconfitta nel tentativo di conquistare la posizione sociale più alta. Di queste 5 opere, solo 2 sono state concepite per due motivi: il primo motivo era perché alla gente non piacque (quindi non vendeva), il secondo motivo è perché aveva già trattato di questi argomenti in Vita dei Campi. I Malavoglia O O · O Prefazione Il ritorno e l'addio di 'Ntoni alla casa del nespolo Mastro Don Gesualdo Le sconfitte di Gesualdo Novelle Rusticane: raccolta di novelle. I temi dominanti nelle Novelle rusticane sono quelli del conflitto tra classi, della «roba» e dell'ascesa sociale. Domina anche un forte interesse economico La Roba Nedda Questa novella parla di una ragazza povera di nome Nedda, la quale fa molti lavori duri e viene sottopagata. Con i pochi soldi che guadagna deve pagare le cure per la mamma e sopravvivere. In questo testo Verga ci dice che chi nasce povero non può cambiare la sua condizione sociale. Documento Umano Questo testo è una lettera che Verga scrive all'amico Salvatore Farina, nella quale dimostra di essere completamente distaccato dalla modalità di scrittura che aveva appreso da giovane, quindi aderisce alla poetica verista Fantasticheria Questo racconto serve come introduzione ai Malavoglia. Sostanzialmente è una lettera d'amore indirizzata ad una elegante signora. Nell'estratto: "Vi siete mai trovata, dopo una pioggia di autunno, a sbaragliare un esercito di formiche tracciando sbadatamente il nome del vostro ultimo ballerino sulla sabbia del viale?..." evidenzia in particolare il metodo scientifico con cui i veristi osservano e scrivono le loro opere, del perché il poeta non tornerebbe mai a vivere in Sicilia. Un concetto assolutamente fondamentale da sapere riguarda l'IDEALE DELL'OSTRICA: attaccamento alla famiglia, all'onore, al lavoro e alla propria classe sociale. Chi si allontana da questi valori si perde per sempre indipendentemente dai motivi. I Malavoglia Racconta le avventure di una famiglia di Aci Trezza dal 1863 al 1878, composta da Padron 'Ntoni, suo figlio Bastianazzo, la moglie Maruzza e i nipoti 'Ntoni, Luca, Mena, Alessi e Lia. La pacifica vita dei Malavoglia viene sconvolta da alcuni fatti: 1. L'abbandono della famiglia da parte di 'Ntoni per andare a fare il servizio militare 2. Il dover preparare la dote per Mena, che si deve sposare 3. Una cattiva annata per gli affari di Padron 'Ntoni Quindi Padron 'Ntoni compra a credito dell'usuraio zio un carico di lupini, ma una tempesta colpisce la sua nave e perde sia il carico dei lupini che Bastianazzo. Ma la situazione per loro peggiora di nuovo a causa di nuove sventure: 1. La casa viene pignorata 2. Luca muore durante la battaglia di Lissa 3. Maruzza (la madre) muore di (NaBoli) colera (godo) 4. La barca dopo essere stata riparata naufraga di nuovo Quindi i restanti Malavoglia sono costretti a lavorare come pescatori di giornata. Invece 'Ntoni dopo essere tornato dal servizio militare si dà al contrabbando, ma viene sorpreso e sul momento aggredisce il brigadiere, finendo in prigione. Nel frattempo Lia si prostituisce con il brigadiere (come Delia) gettando disonore sulla famiglia, mandando a monte il matrimonio di Mena. Purtroppo anche il padron 'Ntoni muore in ospedale, ma l'ultimo figlio, Alessi, riesce a riscattare la casa del nespolo, continuando il lavoro del padre. Infine 'Ntoni, uscito di prigione, torna a casa, ma capendo che è lui la causa di tutto ha troppi rimpianti e si allontana per sempre. Mastro don Gesualdo Gesualdo era un muratore dotato di esperienza, capacità, tenacia e intelligenza. Questo lo portava ad avere il titolo di Mastro. Lui però voleva ottenere ancora più prestigio sociale e per farlo fece un matrimonio di interesse, con una nobildonna chiamata Bianca da cui avrà una figlia chiamata Isabella, per ottenere il titolo di Don. Facendo questo però, infrange L'ideale dell'ostrica di Verga attirando su di sé l'odio dei suoi familiari, la famiglia della moglie e di tutto il paese rimanendo poi senza niente e nessuno. Quest'opera è anche legata all'ideale della roba: lui è schiavo di questa mentalità che lo ha indotto ad accumulare roba che poi ha perso rimanendo solo. La roba Il protagonista del racconto è Mazzarò, un contadino siciliano che sacrificando ogni cosa è diventato il maggior proprietario terriero della regione. Anche lui, come Gesualdo, ha solo interessi economici e vuole accumulare sempre più roba. Questa ossessione fa di Mazzarò un uomo avaro e senza scrupoli ossessionato dalla sua ricchezza fino al giorno della sua morte quando distrugge i suoi campi e ammazza il suo bestiame. La Scapigliatura La scapigliatura fu un fenomeno artistico-letterario nato in Italia (principalmente a Milano e a Torino capitale) alla fine del diciannovesimo secolo. Questo fenomeno portava alla ricerca di nuove modalità espressive. Gli scapigliati erano costituiti da molti tipi di artisti (scrittori, poeti, musicisti, scultori e pittori) che però sono accomunati per i loro atteggiamenti trasgressivi e provocatori, tanto da andare contro agli ideali risorgimentali di un'Italia appena riunificata e esprimere disagio per il progresso della penisola. Gli scapigliati ricorrevano a contenuti anticonformisti e scandalosi e nutrivano un senso del rifiuto nell'efficienza e nella produttività. La poetica della scapigliatura si manifesta in: ● ribellione contro i valori e le tradizioni della società alcuni temi come il macabro, l'umorismo nero, l'incubo, l'orrido, ecc... il dualismo: una contrapposizione tra l'idealità (valori belli) e il vero (valori brutti). fra i due poli non c'è una giunzione e l'uomo, intrappolato in mezzo ad essi, vive come se fosse solo Emilio Praga: PRELUDIO L'opera è tratta dalla raccolta di liriche Penombre, dove Praga accentua gli atteggiamenti anticonformisti della scapigliatura, in particolare, con i suoi contenuti eccessivamente spinti, scandalizzava i lettori dei salotti borghesi: corruzione, morte e erotismo sono i temi protagonisti del prodotto di Praga. ● ● Preludio è una lirica che ha lo scopo di illustrare al lettore lo spirito che anima la raccolta Penombre, esprimendo il ritratto di una generazione priva di sani valori (come la fede religiosa, portatrice di salvezza). Secondo il poeta, non esistono più speranze di salvezza. Inoltre, nell'opera, c'è anche una forte polemica contro Manzoni. II Classicismo Post-Unitario Vediamo come il classicismo ritorna in Italia con il massimo rappresentante più significativo Giosuè Carducci. Carducci era profondamente estraneo all'anticonformismo e allo scandalo degli scapigliati. Con il classicismo di questo poeta si tornò a recuperare i "valori classici": onore, virtù, amore per la patria e grande ammirazione degli eroi antichi. Inoltre Carducci, si era nominato poeta vate perché si credeva interprete della tradizione storico-culturale italiana. Giosuè Carducci Vita Nato a Valdicastello di Pietrasanta (Lucca) nel 1835. Costretto a spostarsi a perché perseguitavano il padre, si stabilì a Firenze nel 1849, per studiare nella scuola dei padri Scolopi, si spostò poi a Pisa dove si laureò in lettere e cominciò a insegnare, ma ben presto fu costretto a smettere a causa delle sue idee repubblicane. Si sposò nel 1859 con Elvira con la quale ebbe quattro figli, l'unico figlio maschio Dante morì piccolo, questo evento ispirò il poeta che scrisse:"Pianto antico". Nel 1860 ottenne la cattedra di "eloquenza italiana" all'UNIV di Bologna. Nel 1906 ricevette il premio nobel per la letteratura. Morì nel 1907 a 72 anni. Opere Tra le raccolte di poesie di Carducci troviamo: Rime Nuove: questa raccolta è quella che rappresenta meglio l'ispirazione carducciana (1861-1887) Pianto antico: Scritta nel 1871, sei mesi dopo la perdita del figlio più piccolo Dante, morto a tre anni, la poesia traduce il dolore del padre sconsolato. ● O Odi barbare: in questa raccolta il poeta esalta la vita che si rinnova in armonia con la natura (1877-1893) O ● O Alla stazione una mattina d'autunno: Questa poesia il poeta accompagna alla stazione la donna amata, riflettendo sulla malinconia provocata dalla sua partenza. Il treno che parte viene associato al tempo che passa, lasciando il poeta vuoto. Nevicata: In questa lirica il poeta osserva il paesaggio coperto dalla neve e il cielo grigio, è presente una visione triste, che ricorda al poeta la morte Giovanni Pascoli Vita Nato il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna, quarto di dieci figli di Caterina Vincenzi e Ruggero, amministratore della tenuta La Torre dei principi Torlonia. La sua vita è segnata dall'assasinio del padre e dalla morte improvvisa della madre, della sorella e di un fratello, a Bologna entra in contatto con gruppi socialisti e viene arrestato, si trasferisce con la sorella Maria nella casa di Castelvecchio di Barga. Diventa poi professore universitario, insegnando a Messina, Pisa e Bologna, muore a Bologna nel 1912 Opere Le opere che abbiamo studiato sono: La grande proletaria s'è mossa ● ● Il celebre discorso La grande Proletaria s'è mossa fu tenuta a Barga il 26 novembre 1911 da Giovanni Pascoli. Fu scritto per commemorare i soldati italiani morti e feriti nella guerra italo turca in atto da qualche mese, esprime la piena adesione del poeta all'impresa libica, presentata come la giusta occasione per la nazione di riscattarsi e porre un freno al dramma dell'emigrazione: conquistare le regioni libiche vorrebbe dire per l'italia poter offrire ai suoi " figli", fino ad allora costretti alla lontananza e all'umiliazione, terre fertili con cui sostentarsi. Il fanciullino Pubblicato in parte per la prima volta nel 1897, in cui Pascoli espone i tratti più originali della sua poetica. Secondo Pascoli, in ciascuno di noi è nascosto un fanciullino, ma solo il poeta riesce a dargli voce, a vedere il mondo con i suoi occhi ingenui: è così che nasce la poesia dello stupore. Myricae (Tamerici: arbüsto) Il titolo della raccolta è ispirato a un verso del IV Egloga di Virgilio che preannuncia gli argomenti umili e semplici dell'opera. Al centro dell'opera si trovano temi campestri, legati alla terra: il lavoro dei campi, i fiori, gli uccelli, le piccole cose di tutti i giorni, attraverso lo sguardo di un fanciullino. E' possibile individuare un nucleo tematico più oscuro, quello del passaggio dell'alba della vita, al tramonto e alla morte, evocato attraverso le immagini dei "cari defunti". O X agosto Questa poesia scritta da Pascoli si ambienta nella notte del 10 agosto (San Lorenzo) in cui è stato ucciso suo padre. Le stelle cadenti, caratteristica di questa notte, Pascoli le associa ad un pianto nell'universo. Un'altra associazione è tra la rondine che tornava al nido con l'insetto catturato per la cena dei suoi rondinini e il padre che tornava a casa con le bambole in dono per le figlie, vengono uccisi sia per malvagità umana sia per interesse o per soddisfare un capriccio crudele uccide creature innocenti. Queste due creature accomunate nella morte diventano il simbolo dell'ingiustizia e del male che regnano sulla terra situata nell'immensità dell'universo. Questo aspetto cosmico insieme ad altri pianeti, ha la sola ad avere la sede del male per la volontà perversa dei suoi abitanti. itroviamo nell'opera la poetica del nido di Pascoli: il nido è simbolo di un mondo chiuso, protettivo e accogliente, espressione degli affetti familiari e legame dei vivi coi morti. Con la morte dei suoi familiari, il nido di Pascoli si è venuto a perdere. Il Decadentismo(sviluppato in Francia) Negli ultimi decenni dell'Ottocento il positivismo stava finendo a causa della Grande depressione (1873-1895), ovvero un periodo di crisi economica, la quale causò un profondo disagio sociale, specialmente tra i più poveri. Questa condizione sociale portò le persone ad apprezzare il presente, quindi le persone erano portate a vivere come vagabondi e sregolati, assumendo alcol e droghe fino alla morte. L'Estetismo É un movimento artistico nato in Inghilterra negli ultimi anni dell' Ottocento. Secondo le teorie di questo movimento l'artista deve rendere la ua vita in una forma d'arte, l'Esteta odia tutti quegli aspetti legati all'interesse consumistico e del profitto, mentre è appassionato di tutto ciò che centra con la vita mondana e frivola. Gabriele D'Annunzio Nasce a Pescara nel 1863, da una famiglia benestante, il suo cognome deriva da quello di uno zio che lo aveva adottato. A soli 16 anni scrive la sua prima lettera a Carducci. Poi raccoglie delle poesie e le pubblica con il titolo di "Prime vere", per renderlo noto inventa la morte dell'autore, smentendo il fatto subito dopo, questo lo porterà ad avere successo. Inizia a scrivere per alcuni giornali che pubblicano le sue critiche letterarie. D'Annunzio ama vivere nello sfarzo anche se non se lo può permettere, infatti è costretto a cambiare spesso città a causa dei debiti non pagati. Conosce Eleonora Duse, con la quale avrà un lungo rapporto. Prende parte anche alla vita politica, passando dalla destra alla sinistra. Si trasferisce poi a Firenze insieme alla Duse, concentrandosi su una intensa produzione poetica. Tornato in Italia dalla Francia, convince il popolo italiano della necessità della guerra, diventa POETA VATE(II poeta vate, o soltanto vate è un titolo attribuito a un poeta animato da spirito profetico o dotato di un'aura sacra, grazie al tono elevato delle sue opere o all'ispirazione civile.), con il compito di condurre l'Italia verso il Nazionalismo. Si affianca a Mussolini, il quale lo allontana dalla vita politica. Morirà nel 1938 sul lago di Garda(villa giusti). Estetismo D'Annunziano L'elemento dell'estetismo è il culto della bellezza delle arti, ispirandosi all'arte classica. Il poeta cerca di distinguersi dalla massa con un atteggiamento elegante e raffinato. Le opere da noi studiate sono: ● Deserto di cenere ● ● La vita di un esteta La pioggia nel pineto La sera fiesolana Deserto di cenere Questo componimento è stato scritto dopo l'incidente con l'aereo, che lo ha costretto ad un periodo di cecità, quindi il poeta utilizza i sensi restanti per descrivere ciò che lo circonda. I sensi sono traviati dalla malattia, dando una falsa percezione della realtà, che a volte sembra surreale. Infatti l'autore si lascia andare in una profonda riflessione interiore. D'Annunzio ascoltando la musica di Scriabin, accostandola al colore viola che deriva dal suo stato d'animo. Inoltre viene fatta un'associazione tra la musica e la benda, e tra quest'ultima e il velo funebre. Il ritratto di un esteta (Il piacere) In questo componimento il poeta si impersona nel protagonista, il quale è stato educato al gusto del bello e dell'arte, andando contro ogni valore morale. L'unico modo per elevarsi dalla mediocrità è inseguire l'ideale del vivere inimitabile. Studiare crea in lui uno stile di vita improntata al bello distruggendo la sua moralità. La pioggia nel pineto La lirica fa parte della raccolta Alcyone ed è stata composta nel luglio-agosto 1902. Essa si compone di 4 strofe, di trentadue versi liberi ciascuna. Vi ritroviamo il motivo che caratterizza tutta la raccolta di Alcyone: il poeta che supera la dimensione umana, si fonde e si trasforma nella natura fino a formare un tutt'uno. (= panismo). Il poeta e la donna che l'accompagna passeggiano in una pineta in riva al mare, in Versilia. Ad un tratto vengono sorpresi da un temporale estivo. Il poeta inizia, rivolgendo alla sua compagna, Ermione, l'invito a tacere (Taci.) per poter cogliere con particolare attenzione tutte le voci della natura sotto la pioggia. Successivamente, l'invito a tacere si trasforma in un invito ad ascoltare (Ascolta, Odi?, Ascolta, Ascolta, Ascolta, Ascolta). I temi del componimento sono tre: • l'amore per la donna amata che probabilmente si identifica con Eleonora Duse • la completa identificazione tra i due personaggi e la vegetazione (panismo) • la ricerca della bellezza attraverso tutti e cinque i sensi. Mentre la pioggia cade sulla vegetazione producendo suoni diversi come se si trattasse di tante mani che suonano tanti strumenti, il poeta prova la sensazione di essere totalmente immerso nel bosco come se fosse una pianta. Il viso di Ermione è bagnato come le foglie e i suoi capelli hanno il profumo delle ginestre. Ogni rumore scompare e resta solo quello della pioggia che tutto rinfresca e il gracidare delle rane. Per descrivere l'aspetto della donna, il poeta ricorre a similitudini tratte dalla natura: le mandorle bianche, la sorgente fra l'erba, la pesca, la vita dei due amanti fresca e profumata come la vegetazione. L'uomo e la donna si incamminano in mezzo alla vegetazione senza una meta precisa mentre sembra che gli arbusti si vogliano attorcigliare alle loro gambe come se volessero unirsi a loro in un unico essere vivente. Dal punto di vista formale, il componimento presenta dei rapporti fonici, delle simmetrie e delle corrispondenze. Gli effetti fonici non servono per imitare il rumore della pioggia, ma per creare musicalità.Il culmine della poesia si ha nell'ultima strofa quando i due amanti diventano parte integrante del bosco, fino a perdere quasi il loro aspetto umano per acquisire quello della vegetazione circostante (= panismo). Il termine "panismo" deriva da Pan, il dio greco della natura; significa che il poeta si immerge completamente nella natura, come se si fondesse con essa, fino a costituire un unico insieme con essa. Mentre i due amanti si stringono per mano, la natura circostante li avvolge in un abbraccio, accrescendo così in essi il desiderio di vita e di amore. Tuttavia, l'io del poeta non sparisce completamente perché continua ad esprimere i suoi stati d'animo attraverso gli oggetti naturali che lo circondano. Dal panismo deriva una visione del mondo pagana, come lo era nell'antica civiltà greca poiché il poeta celebra la bellezza e la gioia di vivere. La sera fiesolana La poesia è ambientata nella campagna di Fiesole e vi si racconta di una sera di inizio estate dopo che ha appena smesso di piovere. Tutto si incentra sulla descrizione della natura, dei suoi suoni e dei suoi profumi. 1. Nella prima strofa viene descritto il momento in cui il sole sta calando e inizia la sera: di fronte al poeta si trova un contadino che sta raccogliendo le foglie di gelso, la luna sta sbucando all'orizzonte causando cambiamenti di colore sia sugli oggetti, sia sul paesaggio. Inoltre, la prima strofa si apre con "fresche le mie parole ne la sera" come se esse fossero inserite nella natura e assumessero la stessa atmosfera della sera. 2. Nella seconda strofa, gli elementi della natura vengono umanizzati: la sera viene definita dal "viso di perla" e dagli "occhi umidi" che anticipano la protagonista della strofa: la pioggia caduta prima che scendesse la sera. D'Annunzio si sofferma su tutti i particolari della campagna. La sera viene anche definita dalle "vesti amienti" (profumate). 3. Nella terza strofa si parla del fiume, degli alberi e immersi nel silenzio dei monti e delle colline che si incurvano come per racchiudere un segreto: D'Annunzio annuncia che rivelerà il mistero perché secondo lui il poeta sa tutto, è privilegiato perché è in contatto con la natura e quindi può. Il Crepuscolarismo Il termine crepuscolare coniato in Italia nel 1910 per definire la situazione della lirica italiana dei primi anni del Novecento. Il significato indica la fine della grande stagione della poesia di Carducci e D'Annunzio. Il Crepuscolarismo(1903-1911) si sviluppa a Roma e Torino, i principali esponenti furono Guido Gozzano e Sergio Corazzini, essi facevano riferimento alla poesia simbolista francese. I temi principali sono: ● temi dimessi: legati alla quotidianità tema della malattia: essa rappresenta sia il dato biografico (la morte) sia come marginalità del poeta nella società(il poeta in quei tempi non aveva la stessa importanza di una volta) tema del fanciullo: a differenza della poetica pascoliana la fanciullezza rappresenta l'impossibilità di abbandonare la fase adolescenziale e di entrare nella realtà adulta I testi crepuscolari usano un lessico comune anche con termini aulici e parole straniere. ● Guido Gozzano Nasce a Torino (Agliè) nel 1883, dopo aver fallito nella facoltà di frequento dei corsi di lettere dove conosce Arturo Graf (l'anti-D'Annunzio). Grazie agli insegnamenti di Graf, Guido formò una solida cultura letteraria e nel 1907 pubblica La via del rifugio che ebbe successo in tutta Italia ma nello stesso anno si ammalò di tubercolosi. Nel frattempo conobbe Amalia Guglielminetti e nacque una relazione che viene testimoniata nella raccolta Lettere d'amore(1951). Per guarire dalla tubercolosi viaggiò in India nel 1912 e scrisse nel frattempo per La Stampa. Morì nel 1916. udenza La signorina Felicita ovvero la Felicità(1909) Temi principali: la mediocrità della vita borghese di provincia, l'ironia malinconica. La signorina Felicita ovvero la Felicità è il simbolo della poetica Gozzaniana e dell'intero Crepuscolarismo, poiché sono presenti tutti i temi principali di questo movimento letterario, dall'anti-dannunzianesimo alla malattia, dal rifiuto del ruolo di poeta, al fascino per il banale quotidiano senza tralasciare la continua sua tendenza all'ironia e alla parodia di se stesso. Si tratta di un poemetto di genere lirico, scritto in prima persona nella raccolta Colloqui. Suddiviso in otto parti, questa storia immaginaria, tratta una vicenda quotidiana medio-borghese: il protagonista è Gozzano che si impersona come un avvocato in vacanza nel Canavese (Piemonte) dove si innamora di Felicità, una ragazza molto semplice a cui non importa più di tanto del suo aspetto esteriore. In questa poesia lo scrittore decide di ribaltare il mito della donna aristocratica, delle attrici e delle principesse, evidenziando la spontaneità della donna. Nella terza parte dell'opera, viene descritta come una ragazza non bella, emotiva, semplice, priva di lusinga e di cultura, che non si fa problemi e domande esistenziali, vive felice in un mondo invidiato dallo stesso Gozzano. Felicita riesce a incarnare un ideale di vita sana, lontano dagli intellettualismi da cui il protagonista è legato. La tubercolosi non gli permette di soddisfare questo amore tanto da non riuscire a vivere come vorrebbe, vive con il timore di morire e può solo fingere di essere ciò che non è, ma come ci viene descritto in questo verso, il sorriso di Felicita diventa benefico per la sua malattia. Sergio Corazzini Nasce a Roma nel 1886 da una famiglia benestante. Dovette abbandonare gli studi per via di un rovescio economico della famiglia e si impiegò presso una società di assicurazioni. La sua attività letteraria iniziò con la pubblicazione di poesie in dialetti su delle riviste romane. Morì nel 1907 per via della tubercolosi, nella sua breve vita scrisse diverse raccolte: Dolcezze (1904), L'amaro calice (1905), Piccolo libro inutile (1906), Libro per la sera della domenica (1906). Nelle sue liriche troviamo riferimenti alla sofferenza e al dualismo vita/morte. Desolazione del povero poeta sentimentale Questa lirica, in cui il fanciullo-poeta canta la propria desolazione di fronte alla tristezza della vita e della morte, e' un po' la poesia-programma di tutta la corrente dei crepuscolari, l'espressione di quel contegno dimesso e rassegnato, di quella specie di "malattia" letteraria alla quale tutti i poeti del Novecento pagarono il loro tributo. Corazzini non ha ricevuto molto dalla vita: il suo soggiorno in questo mondo e` stato come il viaggio di un breve giorno verso la notte. Eppure egli dimostra di accettare umilmente la propria condizione e di avviarsi serenamente alla morte, rinunciando a qualsiasi ambizione letteraria, a qualsiasi desiderio di cosa grandi, per cercare solo la gioia delle povere piccole cose e prestare orecchio soltanto al silenzio delle tenebre, a quel cono d'ombra che, come egli sente, si va sempre più restringendo intorno a lui. Le Avanguardie Con il termine Avanguardie si indicano i vari movimenti (Surrealismo, Espressionismo, Dadaismo, Futurismo) che si manifestarono in Europa nei primi anni del Novecento fino alla metà degli anni Venti circa. Esse andavano contro i codici tradizionali del Simbolismo e del Decadentismo. Il futurismo Nasce il 20 febbraio del 1909 con la pubblicazione del Manifesto del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti. Il futurismo esalta la potenza delle nuove tecnologie, i futuristi vedevano nella macchina il nuovo ideale di bellezza. I futuristi rifiutavano i valori borghesi e delle componenti razionali dell'arte a favore dell'intuizione, del culto della modernità, della velocità, della macchina, dell'aggressività. Filippo Tommaso Marinetti Nasce nel 1876 ad Alessandria d'Egitto, a giovane età si trasferì a Parigi dove fine le superiori, e poi a Genova dove si laureò in giurisprudenza. Nel 1899 pubblica la sua prima opera, la critica lo incoraggia a dedicarsi all'attività letteraria. Nel 1905 si trasferì a Milano, dove fondò la rivista internazionale"Poesia". Nel 1909 pubblica il "Manifesto del Futurismo", grazie ad esso Marinetti si propone come fondatore del futurismo. A partire dal 1910 organizzò nelle città principali italiane le "serate futuriste", che erano un dibattito sul futuro e sulle innovazioni e sfociavano molte volte persino nella rissa. Per breve tempo dopo la prima guerra mondiale fu a capo del Partito politico futurista, e fu sostenitore del fascismo. Quando il regime fascista si stabilizza al potere, Mussolini gli conferì onori e incarichi prestigiosi e il poeta ripagò con il Manifesto degli intellettuali fascisti. Sostenne la dittatura fascista fino alla fine e sostenne anche la Repubblica di Salò. Tornato malato dopo la campagna in Russia a sessantasei anni morì nel 1944 a Bellagio sul lago di Como. II Manifesto del Futurismo Il manifesto ha un significato soprattutto ideologico, in quanto enuncia i principi fondamentali della rivoluzione futurista. L'argomentazione del discorso dei futuristi è radicalmente opposta alla mentalità del passato, che considerano "imbalsamata" e la identificano con la morte. Un esempio di cultura imbalsamata sono i musei, le biblioteche, le accademie. Secondo i futuristi la vita si trova nel movimento, nell'azione più energica, frenetica e spavalda. Il punto 3 del Manifesto del Futurismo elenca una serie di cose che vogliono esaltare e sono il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di cosa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno; in tutto ciò si può notare il passaggio dal piano spirituale-intellettuale a quello ginnico-sportivo, fino all'aggressività e alla violenza (viste come conseguenze estreme, l'amore per la lotta e l'esaltazione della guerra). Anche sul piano artistico il programma è basato su un netto capovolgimento dei canoni tradizionali: dall'ammirazione delle opere antiche si passa all'estetica della velocità. Essa celebra la bellezza della "macchina" e si propone come segno della modernità. Il "Noi" con cui è avviato il discorso collega l'appello marinettiano all'autorità del gruppo; quello di una nuova generazione di poeti, definiti simbolicamente "incendiari". Luigi Pirandello Il sentimento del contrario (saggio sull'Umorismo) L'autore scrive questa poesia ispirandosi ad una signora anziana che aveva i capelli ritinti e unti, con un vestito molto giovanile per la sua età e molto truccata, e gli viene da ridere. Infatti questa signora rappresenta l'opposto di quello che una signora anziana rispettabile dovrebbe essere. Il comico è l'avvertimento del contrario. Poi subentra la riflessione, forse a quella signora non piace vestirsi in quel modo, ma lo fa perché pensa che così facendo riesca a trattenere il marito più giovane di lei. Quindi di fronte a questa realtà l'ironia lascia il posto alla riflessione e quindi la differenza tra comico e umoristico. La patente(novelle per un anno) La patente gira attorno ad alcuni elementi fondamentali della sua poetica (dell'autore). Il tema base di quest'opera è il confronto tra l'identità personale e la maschera costruita a causa della società, e il contrario tra vita e forma. Infatti involontariamente Chiàrchiaro Rosario, accetta la sua maschera e la fa fruttare economicamente. Un altro elemento presente è l'umorismo nella sua versione più pessimistica e sofferente, tra comico e umoristico. Lo lettatore non è solamente un caso paradossale ma fa riflettere sia su quanto è brutto essere condannato dalla società e sia quanto ogni persona sia costretta a ricoprire un ruolo nella società imposto da altre persone. Premessa (II fu Mattia Pascal) Il romanzo "il fu Mattia pascal" ha una "premessa" che ha il compito di avvertire delle condizioni di vita del protagonista e la motivazione che lo ha portato a scrivere il libro. Infatti il protagonista, che si chiama Mattia, parla della sua storia che non ha legami con la realtà esaltandola. Prosegue con il discutere, dopo alcune scoperte scientifiche, di come l'uomo è passato da essere al centro dell' universo, a essere paragonato ad un granello di sabbia, sottoposto alle leggi della fisica. Lui si chiede perché deve scrivere una storia di una nullità essendolo anche lui. Fortunatamente la natura ci mette a disposizione degli elementi che ci permettono di dimenticare chi siamo, trovando in loro la giustificazione sulla storia e sul suo racconto. Giuseppe Ungaretti L'Allegria E un componimento autobiografico dove il poeta esprime l'attaccamento alla vita, lo spirito vitale che nasce in mezzo ai naufragi esistenziali (ciò che ci è sconosciuto). In questa raccolta di liriche il poeta valorizza l'elemento positivo e pacifico (es: Veglia) e vuole sottolineare l'approdo a una nuova concezione dell'esistenza in cui la poesia era giunta. Le liriche sono scritte durante la sua esperienza al fronte dove inserisce anche data e luogo come se fosse un diario. Il poeta esprime la tragedia della guerra che ha vissuto in prima persona con i suoi compagni (Soldati). Tuttavia quando si avvicina sempre più alla morte cresce la volontà di vivere (Veglia). Nel componimento esprime anche la solidarietà, che rende uniti i soldati nella comune sofferenza (Fratelli). Veglia La vicinanza alla morte, durante una notte trascorsa accanto a un compagno ucciso, suscita nel poeta un forte attaccamento alla vita. E la vigilia di natale, ma la guerra non conosce soste e procede nella sua distruzione. Fratelli Fratelli è una riflessione sulla violenza della guerra che induce gli uomini a dimenticare i valori fondamentali dell'esistenza. La guerra scaturisce il comune sentimento della morte. La parola fratelli evidenzia da una parte un incerto rivelarsi della fratellanza ("parola tremante") e dall'altra il suo forte significato ("foglia appena nata"): in bilico, non sa come può andare a finire. L'involontaria rivolta esprime il fatto che queste persone sono comunque soldati e fanno ciò che devono e cioè uccidere il nemico. S. Martino del Carso In questa lirica il poeta fa notare la distruzione delle case della località di San Martino del Carso. Ormai anche i cadaveri erano disintegrati ma il poeta ha ricordo di queste persone e esprime uno stato d'animo sofferente ("è il mio cuore il paese più straziato"). Soldati Le foglie d'autunno sono paragonate ai soldati dicendo che come le foglie stanno in bilico anche i soldati non sanno se vivranno o no. Mattina Questa poesia rappresenta la sua sensazione di quando il poeta vede l'alba al sorgere del sole sul campo di battaglia. M'illumino di immenso significa quanto il poeta sia grato di essersi svegliato e aver visto la luce del sole. Eugenio Montale Era comunista. Scriveva durante la prima guerra mondiale come Ungaretti. Il suo componimento principale è Ossi di Seppia: Ossi di seppia E una raccolta di poesie che esprime alcuni temi: Senso di negatività e mancanza di certezza ● il poeta esprime in queste poesie ciò che non siamo e considera questo messaggio poetico (non chiederci la parola) Pessimismo Immagini di morte e aridità Non chiederci la parola Il poeta si riferisce ad un TU generico, tu lettore non aspettarti una risposta su come vivere da noi poeti non avendo certezze e verità su come basare la nostra esistenza. Il poeta si basa solo su certezze negative, infatti il testo è come un manifesto della poetica della negatività. Nel testo viene disprezzata la figura del poeta Vate. Secondo Montale è impossibile che un uomo possa diffondere le sue idee, prive di certezze. Spesso il male di vivere ho incontrato L'autore nel testo descrive il concetto di male di vivere che lui ha incontrato personalmente, e tutta la sofferenza e l'angoscia si manifesta nella realtà (rivo strozzato che gorgoglia, incartocciarsi della foglia, cavallo stramazzato) Nella seconda quartina definisce l'indifferenza (divina) come l'unica soluzione al male di vivere. Primo Levi Considerate se questo è un uomo 1° Parte: L'autore si rivolge agli uomini che vivono in posti sicuri, questo rappresenta l'antitesi della vita nei lager. 2° Parte: viene descritto il destino di chi viene rinchiuso nei lager, privati di ogni diritto della vita per esempio di libertà e della propria dignità; tutto questo espresso attraverso immagini crude basandosi su quello che lui stesso ha vissuto. 3° parte: l'autore inizia ad arrabbiarsi e si rivolge ai lettori dicendo che è importante ricordare i brutti eventi cosicché non si rifaccia lo stesso errore 4° parte: auguri mali tremendi a chi intende fare l'opposto di quello scritto nella 3° parte. Italo Calvino Il sentiero dei nidi di ragno Il romanzo è ispirato agli avvenimenti storico-politici legati alla resistenza (10KQ) che lui ha vissuto personalmente, tutto il testo nacque dall'esperienza personale dell'autore. Pin il protagonista è un ragazzo che si sforza di apparire adulto adottando atteggiamenti "aggressivi", tuttavia il suo animo è smarrito e bisognoso di tenerezza. La pistola Pin dopo aver rubato la pistola, entra in osteria con la speranza di essere notato dagli adulti per il suo gesto, ma nessuno lo considera. Pin deluso non sa trovare sfogo nel pianto e si rifugia nella solitudine, nel proprio nascondiglio segreto. Cresciuto nel degrado morale e nella sofferenza accetta il male, si adatta e si rassegna, cercando dove fanno la tana i ragni per nascondere la pistola.