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La Scuola Resa Facile
Italiano /
L'analisi logica (completa)
Nicola
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Analisi logica: frase, periodo, proposizione, sintagma, predicato verbale e nominale, "essere", soggetto, attributo, apposizione, complementi (diretti, indiretti, avverbiali).
3ªm/1ªl
Appunto
GRAMMATICA L'ANALISI LOGICA La frase è una parte di testo che ruota attorno ad un predicato ed è dotata di senso compiuto. Il periodo, o chiamata anche frase complessa, è la parte di testo formata da una o più frasi semplici collegate tra di loro in modo logico. Il periodo inizia come sempre con la lettera maiuscola e finisce con un segno di punteggiatura, come punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo, puntini di sospensione o due punti. La proposizione o frase semplice è la parte di testo dotata di un senso logico, che gira anch'essa attorno ad un predicato. Viene detta poi analisi logica, o sintattica, l'analisi della proposizione che permette di capire quale funzione svolgono le parole o gruppi di parole. Il sintagma è costituito da una parola o da un gruppo di parole che svolge una precisa funzione logica e forma una frase di senso compiuto. Esistono tre tipi di sintagmi: -sintagmi verbali (costituiti da una forma verbale) -sintagmi nominali (costituiti da nomi o pronomi accompagnati da articoli, aggettivi e sono introdotti spesso da preposizioni) -sintagmi avverbiali (costituiti da avverbi o locuzioni avverbiali che si riferiscono al verbo) Il predicato “dice" qualcosa a proposito del soggetto e fornisce l'informazione di base attorno alla quale si organizza la frase. Il predicato verbale è costituito da un verbo che può essere di...
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forma attiva passiva riflessiva, ha un significato autonomo e ci dà un'informazione di senso compiuto per quanto riguarda soggetto. Il predicato nominale invece è costituito da una voce del verbo essere che si unisce poi alla parte nominale per indicare un modo di essere del soggetto. Il verbo essere svolge la funzione di predicato verbale quando viene usato come verbo autonomo e quando è unito alla particella ci o vi. Il soggetto indica chi o che cosa compie o subisce l'azione. Quando il soggetto non c'è la frase viene detta "frase impersonale"; quando il predicato non c'è viene detta "frase nominale". Il soggetto può essere partitivo quando è introdotto dall'articolo partitivo; sottinteso quando non è espresso. Può prendere diverse posizioni: può precedere oppure seguire il predicato; solitamente la sua posizione è precederlo. I complementi aggiungono informazioni a quelle di base date dal soggetto + predicato. Ogni complimento espande in significato della frase. Si possono dividere in tre categorie: -complementi diretti che si legano direttamente all'elemento da cui dipendono. Il complemento diretto è il complemento oggetto che non è mai introdotto da preposizioni; -complementi indiretti che sono introdotti da una preposizione e collega il complemento all'elemento da cui dipende; -complementi avverbiali che sono formati dall'avverbio che si riferisce al verbo. I complementi possono avere due funzioni: -determinare, cioè definire il significato dell'elemento da cui dipendono senza di loro la frase non ha un senso compiuto: sono complementi indispensabili, o chiamati anche determinazioni; -espandere, cioè ampliare o arricchire il significato dell'elemento da cui dipendono; la frase ha senso anche senza di loro: sono complementi non indispensabili, o detti anche espansioni. L'attributo è un aggettivo che accompagna un nome per precisare una caratteristica o determinare il significato. L'apposizione è un nome che si affianca ad un altro nome per definirlo oppure precisare il significato. L'apposizione può precedere o seguire il nome a cui si riferisce; a volte l'apposizione è introdotta da come, quale, in qualità di, da. Possono avere funzione di apposizione anche i soprannomi. Per svolgere l'analisi logica si devono seguire dei passaggi: -suddividere la frase in sintagmi; -individuare il predicato e riconoscere se si tratta di un predicato verbale o nominale; -individuare il soggetto che concorda sempre con il predicato; -individuare i complementi indispensabili; -individuare e complimenti non indispensabili; -riconoscere la tipologia dei complementi; -individuare apposizioni e attributi. Il complemento oggetto si collega direttamente al predicato e indica la persona, l'animale o la cosa su cui ricade l'azione compiuta dal soggetto. Risponde alle domande Chi? Che cosa? Il complemento oggetto generalmente segue il predicato e la sua posizione è: soggetto + predicato + complemento oggetto. -il complemento oggetto precede il predicato quando è costituito dalla particella pronominale; -è accompagnato da un aggettivo interrogativo o esclamativo; -deve essere messo in evidenza nella frase. Il complemento predicativo del soggetto è un nome o un aggettivo che completa il significato del predicato. Risponde alle domande Come? Chi? In qualità di che cosa? È introdotto da: a, da, in, per, come, quale, in qualità di. Il complemento predicativo del soggetto può essere retto da: -verbi copulativi; -verbi transitivi. Alcuni verbi transitivi espressi in forma passiva vengono chiamati: -verbi appellativi; -vermi estimativi; -verbi elettivi; -verbi effettivi. Il complemento predicativo dell'oggetto è un nome o un aggettivo che completa il significato del predicato e allo stesso tempo dice qualcosa a proposito del complemento oggetto. Risponde alle domande Come? Chi? In qualità di che cosa? Anche il complemento predicativo dell'oggetto viene retto da: verbi appellativi, estimativi, elettivi e effettivi. I primi 6 complementi che abbiamo studiato per ora sono: -complemento di specificazione; -complemento partitivo; -complemento di denominazione; -complemento di termine; -complemento d'agente e di causa efficiente; -complemento di causa. Il complemento di specificazione precisa o determina il significato dell'elemento della frase cui si riferisce. Risponde alle domande Di chi? Di che cosa? È introdotto da “di”. Il complemento partivo indica l'insieme di cui si prende in considerazione una parte. Risponde alle domande Di chi? / Di che cosa? Tra chi? / Tra che cosa? È introdotto da “di, tra, fra". Il complemento di denominazione precisa con un nome specifico il nome generico che lo precede. Risponde alla domanda Di quale nome? È introdotto da "di". Il complemento di termine indica la persona, l'animale o la cosa a cui si rivolge un'azione, una situazione, un modo di essere. Risponde alle domande A chi? A che cosa? È introdotto da "a". Il complemento d'agente indica l'essere animato da cui è compiuta l'azione espressa da un verbo di forma passiva. Il complemento di causa efficiente è quando l'azione è compiuta da un essere inanimato. Rispondono alle domande Da chi? Da che cosa? Sono introdotti da “da, da parte di, a opera di". Il complemento di causa indica il motivo, la causa di un'azione o una situazione. Risponde alle domande Perché? Per quale motivo? Per quale causa? È introdotto da "per, di, a, da, con, a causa di, per motivi di, per via di".
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Nicola
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Analisi logica: frase, periodo, proposizione, sintagma, predicato verbale e nominale, "essere", soggetto, attributo, apposizione, complementi (diretti, indiretti, avverbiali).
18
Preparazione al latino partendo dall'italiano
162
tipo, forma, esempi
26
Tipi di subordinate-descrizione-esempi
11
per fare l'analisi logica
che cosa contiene la frase minima
6
ANALISI LOGICA/SOGGETTO/PREDICATO/COMPLEMENTI
29
Tabella dei complementi molto carina 🌈
GRAMMATICA L'ANALISI LOGICA La frase è una parte di testo che ruota attorno ad un predicato ed è dotata di senso compiuto. Il periodo, o chiamata anche frase complessa, è la parte di testo formata da una o più frasi semplici collegate tra di loro in modo logico. Il periodo inizia come sempre con la lettera maiuscola e finisce con un segno di punteggiatura, come punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo, puntini di sospensione o due punti. La proposizione o frase semplice è la parte di testo dotata di un senso logico, che gira anch'essa attorno ad un predicato. Viene detta poi analisi logica, o sintattica, l'analisi della proposizione che permette di capire quale funzione svolgono le parole o gruppi di parole. Il sintagma è costituito da una parola o da un gruppo di parole che svolge una precisa funzione logica e forma una frase di senso compiuto. Esistono tre tipi di sintagmi: -sintagmi verbali (costituiti da una forma verbale) -sintagmi nominali (costituiti da nomi o pronomi accompagnati da articoli, aggettivi e sono introdotti spesso da preposizioni) -sintagmi avverbiali (costituiti da avverbi o locuzioni avverbiali che si riferiscono al verbo) Il predicato “dice" qualcosa a proposito del soggetto e fornisce l'informazione di base attorno alla quale si organizza la frase. Il predicato verbale è costituito da un verbo che può essere di...
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forma attiva passiva riflessiva, ha un significato autonomo e ci dà un'informazione di senso compiuto per quanto riguarda soggetto. Il predicato nominale invece è costituito da una voce del verbo essere che si unisce poi alla parte nominale per indicare un modo di essere del soggetto. Il verbo essere svolge la funzione di predicato verbale quando viene usato come verbo autonomo e quando è unito alla particella ci o vi. Il soggetto indica chi o che cosa compie o subisce l'azione. Quando il soggetto non c'è la frase viene detta "frase impersonale"; quando il predicato non c'è viene detta "frase nominale". Il soggetto può essere partitivo quando è introdotto dall'articolo partitivo; sottinteso quando non è espresso. Può prendere diverse posizioni: può precedere oppure seguire il predicato; solitamente la sua posizione è precederlo. I complementi aggiungono informazioni a quelle di base date dal soggetto + predicato. Ogni complimento espande in significato della frase. Si possono dividere in tre categorie: -complementi diretti che si legano direttamente all'elemento da cui dipendono. Il complemento diretto è il complemento oggetto che non è mai introdotto da preposizioni; -complementi indiretti che sono introdotti da una preposizione e collega il complemento all'elemento da cui dipende; -complementi avverbiali che sono formati dall'avverbio che si riferisce al verbo. I complementi possono avere due funzioni: -determinare, cioè definire il significato dell'elemento da cui dipendono senza di loro la frase non ha un senso compiuto: sono complementi indispensabili, o chiamati anche determinazioni; -espandere, cioè ampliare o arricchire il significato dell'elemento da cui dipendono; la frase ha senso anche senza di loro: sono complementi non indispensabili, o detti anche espansioni. L'attributo è un aggettivo che accompagna un nome per precisare una caratteristica o determinare il significato. L'apposizione è un nome che si affianca ad un altro nome per definirlo oppure precisare il significato. L'apposizione può precedere o seguire il nome a cui si riferisce; a volte l'apposizione è introdotta da come, quale, in qualità di, da. Possono avere funzione di apposizione anche i soprannomi. Per svolgere l'analisi logica si devono seguire dei passaggi: -suddividere la frase in sintagmi; -individuare il predicato e riconoscere se si tratta di un predicato verbale o nominale; -individuare il soggetto che concorda sempre con il predicato; -individuare i complementi indispensabili; -individuare e complimenti non indispensabili; -riconoscere la tipologia dei complementi; -individuare apposizioni e attributi. Il complemento oggetto si collega direttamente al predicato e indica la persona, l'animale o la cosa su cui ricade l'azione compiuta dal soggetto. Risponde alle domande Chi? Che cosa? Il complemento oggetto generalmente segue il predicato e la sua posizione è: soggetto + predicato + complemento oggetto. -il complemento oggetto precede il predicato quando è costituito dalla particella pronominale; -è accompagnato da un aggettivo interrogativo o esclamativo; -deve essere messo in evidenza nella frase. Il complemento predicativo del soggetto è un nome o un aggettivo che completa il significato del predicato. Risponde alle domande Come? Chi? In qualità di che cosa? È introdotto da: a, da, in, per, come, quale, in qualità di. Il complemento predicativo del soggetto può essere retto da: -verbi copulativi; -verbi transitivi. Alcuni verbi transitivi espressi in forma passiva vengono chiamati: -verbi appellativi; -vermi estimativi; -verbi elettivi; -verbi effettivi. Il complemento predicativo dell'oggetto è un nome o un aggettivo che completa il significato del predicato e allo stesso tempo dice qualcosa a proposito del complemento oggetto. Risponde alle domande Come? Chi? In qualità di che cosa? Anche il complemento predicativo dell'oggetto viene retto da: verbi appellativi, estimativi, elettivi e effettivi. I primi 6 complementi che abbiamo studiato per ora sono: -complemento di specificazione; -complemento partitivo; -complemento di denominazione; -complemento di termine; -complemento d'agente e di causa efficiente; -complemento di causa. Il complemento di specificazione precisa o determina il significato dell'elemento della frase cui si riferisce. Risponde alle domande Di chi? Di che cosa? È introdotto da “di”. Il complemento partivo indica l'insieme di cui si prende in considerazione una parte. Risponde alle domande Di chi? / Di che cosa? Tra chi? / Tra che cosa? È introdotto da “di, tra, fra". Il complemento di denominazione precisa con un nome specifico il nome generico che lo precede. Risponde alla domanda Di quale nome? È introdotto da "di". Il complemento di termine indica la persona, l'animale o la cosa a cui si rivolge un'azione, una situazione, un modo di essere. Risponde alle domande A chi? A che cosa? È introdotto da "a". Il complemento d'agente indica l'essere animato da cui è compiuta l'azione espressa da un verbo di forma passiva. Il complemento di causa efficiente è quando l'azione è compiuta da un essere inanimato. Rispondono alle domande Da chi? Da che cosa? Sono introdotti da “da, da parte di, a opera di". Il complemento di causa indica il motivo, la causa di un'azione o una situazione. Risponde alle domande Perché? Per quale motivo? Per quale causa? È introdotto da "per, di, a, da, con, a causa di, per motivi di, per via di".