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La poesia

11/9/2022

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LA POESIA
POESIA E TEATRO
Nella poesia poetica è fondamentale l'aspetto sonoro che l'autore ottiene scegliendo accuratamente
le parole, il r

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LA POESIA POESIA E TEATRO Nella poesia poetica è fondamentale l'aspetto sonoro che l'autore ottiene scegliendo accuratamente le parole, il ritmo e le rime. La poesia è qualcosa di piacevole, come un gioco che diverte sia chi la scrive sia chi la legge. Il poeta e l'io lirico L'autore si nasconde sempre dietro un io lirico, quella voce che dice "io" e che non si sovrappone mai completamente con la persona in carne ossa che ha scritto quelle parole. Significante e significato Il significante è l'insieme delle parole (strumenti) usate considerate per la loro musicalità. Il significato va inteso come il concetto una parola. Inoltre, una parola può essere interpretata in senso letterale o in senso figurato. Campo semantico: gruppo di termini collegati tra loro per il significato che esprimono. Parola-chiave: termine che racchiude il significato centrale della poesia. Denotazione e connotazione Il poeta coglie legami misteriosi e simbolici tra gli oggetti e riesce a vedere più in profondità, attingendo al senso autentico e nascosto delle cose. Il poeta usa un linguaggio più connotativo che denotativo: ogni termine ha un valore denotativo, che consiste nel suo significato proprio e uno connotativo che riguarda i suoi significati figurati. L'accento ritmico Ogni parola è formata da sillabe: in ogni parola c'è una sillaba dove la voce cade con maggiore intensità: accento tonico. L'accento...

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Didascalia alternativa:

ritmico è anche detto ictus, pk la voce insiste in punti specifici del verso. La metrica italiana è sillabico-accentuativa, infatti i versi sono definiti in base al numero di sillabe metriche e presentano una certa sequenza di accenti ritmici (alternanza di sillabe toniche e atone). Le figure metriche Figure metriche: fenomeni che modificano il numero di sillabe metriche rispetto a quelle grammaticali. Figure di fusione: sinalefe e sineresi. Figure di scissione: dialefe e dieresi. Sinalefe: 2 o più vocali contigue di parole vicine si fondono in una sola sillaba metrica. Sineresi: due o più vocali vicine di una stessa parola costituiscono una sola sillaba metrica. Dialefe: la vocale finale di una parola e quella iniziale della successiva contano come 2 sillabe metriche, facendo coincidere le sillabe metriche e grammaticali. Dieresi: 2 o più vocali consecutive della stessa parola, che formano un dittongo e sono pronunciate con un'unica emissione di fiato, vengono contate come sillabe metriche diverse. Separa un dittongo che andrebbe unito. Si indica con due puntini sopra la vocale più debole. I, U. semivocali. Il dittongo si crea quando una semivocale non accentata si trova vicino a una vocale forte accentata e va unito. Se la semivocale è accentata, è uno iato, e va separato. 1 Versi tronchi, piani e sdruccioli Il verso tronco/ ipometro: presenta l'ultima parola tronca o monosillabica e l'accento cade sull'ultima sillaba grammaticale. Per la metrica, si aggiunge una sillaba che non c'è: si conta una sillaba in più rispetto a quelle grammaticali: endecasillabo tronco. Il verso piano: presenta l'ultima parola piana e l'accento cade sulla penultima sillaba del verso. Il verso piano è anche chiamato regolare: endecasillabo piano. Il verso sdrucciolo/ipermetro: presenta l'ultima parola sdrucciola e l'accento cade sulla terzultima sillaba del verso: endecasillabo sdrucciolo. Il ritmo In poesia sillabe toniche e atone si alternano a intervalli regolari. Nella poesia moderna, il ritmo è dato dal susseguirsi di accenti e pause.l versi della tradizione metrica italiana prendono il nome dal numero delle sillabe metriche che le compongono e sono strutturati sulla base della posizione degli ictus o accenti ritmici. Ternario: verso di tre sillabe con ictus sulla seconda. Quadrisillabo: verso di quattro sillabe con ictus sulla terza. Endecasillabo: 11 sillabe metriche con ictus sulla decima sillaba. Ritmo veloce: sequenza ravvicinata degli accenti-parole brevi. Ritmo lento: accenti nelle stesse posizioni-parole lunghe. Cesura: pausa forte all'interno di un verso che rallenta il ritmo. Si colloca alla fine di una parola che contiene un ictus e spesso coincide con una pausa sintattica. E' segnalata graficamente con due stanghette || che dividono il verso in due emistichi. La cesura consente di soffermarsi su alcuni termini isolati che vengono messi in risalto. L'enjambement: tipo di pausa ritmica, più forte della cesura che coincide con la fine del verso: la fine di un verso separa ritmicamente due elementi legati tra loro dal punto di vista sintattico. Esso prolunga e dilata la cadenza ritmica. La rima: è la perfetta uguaglianza dal suolo finale di due o più parole, a partire dalla vocale accentata. Essa crea un'analogia e rimanda alla stessa area di significato. La rima diventa semantica pk amplifica e rafforza il messaggio. Rima antisemitica: contrapposizione, accentuando la distanza tra lo stato d'animo e dell'io lirico. Le combinazioni di rime le lettere maiuscole indicano le rime dei versi più lunghi come ottonario e endecasillabo. le lettere minuscole indicano le rime dei versi più brevi sotto l'ottonario. Tipi di rime: rima baciata: AABB rima alternata: ABAB rima incrociata: ABBA rima incatenata: ABA BCB C... rima ripetuta: ABC ABC rima invertita: ABC ACB/ ABC CBA... Rima al mezzo: la parola finale di un verso rima con una parola a metà di uno o più versi successivi: coincide con la cesura, dove si chiude un emistichio. Rima interna: le due parole in rima si trovano all'interno dello stesso verso. Rima ipermetra. una parola piana rima con una sdrucciola. Rima equivoca: rimano tra loro parole omografe ma con significato diverso. 2 Assonanza: quando due parole presentano, dopo l'accento tonico, vocali uguali ma consonanti differenti. Non si trova per forza fine verso, ma anche all'interno o richiamarsi in più versi vicini. Consonanza: se a partire dalla vocale accentata, le parole presentano consonanti identiche e vocali diverse. Versi sciolti, versi liberi Versi sciolti: i versi di stessa lunghezza si susseguono senza uno schema di rime. Versi liberi: versi che non seguono nessuno schema di rime, ma si alternano liberamente senza seguire regole né nel numero di sillabe, né nella posizione degli accenti. La forma delle poesia: strofe e componimenti Distico: strofa di due versi, in genere endecasillabi a rima baciata AA BB. Terzina: strofa di tre versi. Quartina: strofa di quattro versi. Sestina: strofa di sei versi. Ottava: strofa di otto endecasillabi. Sonetto: non è una strofa, ma un componimento. E' composto da due quartine e due terzine per un totale di 14 versi endecasillabi. Le due quartine possono essere a rime alternate o incrociate. La canzone La canzone classica è formata 5 o più strofe (=stanze), composte da endecasillabi e settenari. Ogni stanza è composta da due elementi: la fronte si divide in due piedi con lo stesso numero di versi e ugual tipo di rime: la sirma può rimanere indivisa o dividersi in due parti uguali: le volte. Tra la fronte e la sirma può esserci un verso di collegamento: chiave ed è segnato con la lettera minuscola. Le figure retoriche e lo stile: di suono, significato e posizione Figure retoriche di suono: 1. allitterazione: ripetizione di un suono in parole vicine; ha un significato; 2. onomatopea: ripetizione d'un suono prodotto da un determinato oggetto naturale o animale; 3. paronomasia: accostamento di due o più termini di suono simile, ma di significato diverso. Fonosimbolismo: capacità dei suoni di evocare un significato. Figure retoriche di significato: 1. similitudine: relazione e confronto tra due termini o immagini attraverso parole di paragone; 2. metafora: sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo un rapporto di somiglianza. Manca l'avverbio di paragone, 3 3. analogia: rapporto di somiglianza e rappresenta una metafora più ardita in quanto costituisce un rapporto tra immagini o parole. 4. sinestesia: associazione di due termini appartenenti a sfere sensoriali diverse (5 sensi:vista...). 5. antitesi: contrapposizione: accostamento di frasi o parole di significato opposto: stessa sfera sensoriale; 6. ossimoro:si accostano parole di significato opposto che sembrano escludersi l'un l'altra. Spesso: aggettivo+nome (tacito tumulto, silenzio assordante, buio luminoso); 7. personificazione. attribuzione di caratteristiche umane a cose, animali, idee o concetti astratti; 8. metonimia: trasferimento di significato tra due termini posti in relazione di contiguità logica; 9. sineddoche: trasferimento di significato da una parola all'altra, in base a una relazione di contiguità quantitativa. Una parte per il tutto... 10. iperbole: espressione esagerata per esprimere un concetto oltre i limiti del vero. L'esagerazione può avvenire per eccesso o difetto. 11. Litote: affermazione di un concetto attraverso la negazione del suo contrario, per attenuarne il significato; 12. perifrasi: indicazione di una persona o una cosa indirettamente attraverso un giro di parole. 13. allegoria: rappresentazione di significati astratti attraverso immagini concrete Figure retoriche di posizione: 1. anastrofe: inversione dell'ordine abituale degli elementi di una frase: sogg+verbo+compl; 2. iperbato: alterazione del consueto sviluppo sintattico di un discorso con l'inserimento di uno o più elementi fra alti due che dovrebbero tre uniti; 3. anafora: ripetizione di una o più parole all'inizio di versi o strofe o fasi consecutive; 4. epifora: ripetizione di una o più parole alla fine di versi, strofe; 5. chiasmo: disposizione incrociata di elementi sintattici o semantici che risultano speculari secondo lo schema AB BA. 4 6. parallelismo: disposizione simmetrica di elementi semantici o sintattici; 7. anadiplosi: ripetizione all'iniziò di un verso di una o più parole disposte alla fine del verso precedente; 8. climax: successione di elementi disposti in ordine di intensità crescente(climax crescente) o decrescente (climax decrescente) 9. poliploto: ripetizione della stessa parola con funzione grammaticale/sintattica diversa