La struttura del verbo e delle sue variabili è un elemento fondamentale della grammatica italiana che permette di esprimere azioni e stati d'essere nel tempo.
I modi e tempi dei verbi italiani si dividono in modi finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale e imperativo) e modi indefiniti (infinito, participio e gerundio). Ogni modo verbale ha una funzione specifica: l'indicativo esprime fatti reali e oggettivi, il congiuntivo viene usato per esprimere dubbi e possibilità, il condizionale per ipotesi e desideri, mentre l'imperativo serve a dare ordini e consigli. I tempi verbali invece collocano l'azione nel passato, presente o futuro, permettendo di esprimere con precisione quando avviene un'azione.
La differenza tra verbi semplici e composti è un altro aspetto cruciale del sistema verbale italiano. I verbi semplici sono formati da una sola parola (come "mangio", "dormivo", "canterò") e rappresentano la forma base del verbo. I verbi composti invece necessitano di un ausiliare (essere o avere) seguito dal participio passato del verbo principale (come "ho mangiato", "sono andato", "avevo dormito"). Questa distinzione è importante perché i verbi composti permettono di esprimere azioni completate o anteriori rispetto ad altri eventi. Il sistema verbale italiano è particolarmente ricco e articolato, offrendo molteplici possibilità per esprimere sfumature temporali e modali diverse. La padronanza di queste strutture è essenziale per una comunicazione efficace in italiano, permettendo di esprimere con precisione non solo quando avviene un'azione, ma anche il modo in cui essa si svolge e il suo rapporto con altre azioni.