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il Barocco

3/10/2022

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IL SEICENTO Il Barocco è un periodo tra il XVII e il XVIII secolo che coinvolse filosofia, letteratura, arte ( architettonica e scultorea ) e la musica. Nel Barocco il brutto e il macabro iniziano ad essere apprezzati e non vengono più guardati con dissenso Nell'arte il termine Barocco venne utilizzato per tutte le opere ritenute bizzarre. L'arte veniva sopratutto utilizzata per esaltare la magnificenza della Chiesa La Roma barocca il movimento artistico in Europa vantava artisti come Rubens, Vermeer, Rembrandt e Velazquez. Ma è in Italia che trova un forte senso di affermazione grazie alle esigenze propagandistiche della Chiesa e al mecenatismo di pontefici. L'arte si propose di stupire e persuadere il pubblico utilizzando effetti scenografici e fastosi. I piu grandi esponenti italiani furono Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona. L'architettura = la perdita del centro dovuta alla rivoluzione scientifica porta ad una ridefinizione dello spazio architettonico che privilegia forme irregolari come l'ovale e l’ellisse ( utilizzata in piazza Navona e il Sant'Andrea al Quirinale). Vengono utilizzate monumenti e fontane per le facciate di case e palazzi. La scultura: Gian Lorenzo Bernini = la ricerca di effetti scenografici si riscontra negli interni di edifici di culto ( baldacchino della basilica di san pietro ). I principi del dinamismo dominano anche nei gruppi scultorei barocchi che spesso si inseriscono...

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Didascalia alternativa:

in complesse scenografie architettoniche. La pittura = abbiamo esponenti come Pietro da Cortona e Caravaggio. La sensibilità barocca Meraviglia e smarrimento = la sensibilità barocca è caratterizzata dal gusto della novità delle soluzioni insolite e bizzarre, volte a stupire attraverso forme spettacolari. L'uomo del seicento si scopre spettatore di un nuovo mondo frammentario e relativo, affascinante ma precario. Tutta la sensibilità barocca nasce appunto dall'ambiguità della reazione a questi profondi sconvolgimenti. Lo spazio e il tempo = in conseguenza delle scoperte geografiche e astronomiche lo spazio si deforma fino ad arrivare alla visione di un cosmo potenzialmente infinito. Anche il tempo si allunga e si amplia. All'idea dell'instabilità del reale si affianca un senso acuto della precarietà dell'esistenza umana che induce a riflettere su argomenti come la morte e nel gusto delle rovine Realtà e illusione = subentra la percezione di una realtà sfuggente che si presta a molteplici interpretazioni, tutte possibili.La presa di coscienza del reale porta a un continuo intreccio tra realtà e finzione, tra realtà e apparenza. si diffonde la metafora del mondo come teatro,in cui ogni individuo è chiamato a indossare una maschera e a recitare un ruolo in quella che non è più la realtà, ma solo una sua rappresentazione fittizia. Anche nella vita sociale si afferma una opposizione tra interiorità e comportamento pubblico, sostenuta e teorizzata per esempio da Torquato Accetto Il fascino del brutto e dell'insolito - La nuova sensibilità barocca tende a privilegiare il particolare rispetto alla visione unitaria e l'irregolarità. Il fascino degli oggetti insoliti e bizzarri si esprime anche nell'abbigliamento del tempo, nel gusto per i giochi d'acqua dei parchi e delle fontane. Il rifiuto del diverso = Sul piano sociale il diffuso senso di precarietà determina anche, per reazione, un bisogno di ordine e di sicurezza,. Ne deriva un atteggiamento violento rifiuto verso tutte le forme di devianza e di presunta «diversità». Eretici, donne accusate di stregoneria, omosessuali e vagabondi vengono emarginati nel peggiore dei casi, fisicamente eliminati. La letteratura barocca Il barocco si incentra sulla ricerca della novità e sullo sperimentalismo formale elaborando una poetica anticlassicistica finalizzata a suscitare diletto meraviglia e stupore. La letteratura barocca caratterizza il XVII secolo rovescia i canoni finora conosciuti del manierismo periodo in cui gli artisti esasperano lo stile i caratteri dei modelli classici. verso la fine del XVII secolo si annuncia un rinnovamento che porterà al razionalismo illuministico. Il barocco interessa tutta l'Europa, particolarmente fiorente fu in Spagna con Louis de Gòngora E Francisco de Quevedo in Inghilterra con John Donne, in Francia con Molière e Racine e in Italia. La poetica barocca = Si caratterizza per vari punti gli autori barocchi elaborano una poetica anticlassicistica vengono abbandonati i principi equilibri e si inserisce un vivace sperimentalismo di forme generi e temi L'arte ora serve per dare piacere al lettore grazie alla sua meraviglia l'artista quindi è considerato solo l'artefice dello stupore E tanta enfasi viene dedicata all'ostentazione dell'abilità formale in cui si esprime l'ingegno dell'artista. L'arguzia e l'acutezza si esprimono nell'uso esasperato degli artifici retorici dell'artista tra cui grande rilievo ha la metafora E nasce il concettismo ossia l'accostamento di elementi tra loro antitetici finalizzato a sorprendere il lettore I temi rispetto alla tradizione si registra un'ampliamento della materia letteraria con aperture insolite riguardo a situazioni anche grottesche o brutte. Nei temi si possono trovare comunque testi che esprimono un senso giocoso della vita o tematiche più cupe come la morte lo scorrere del tempo e la percezione della realtà come illusione. In più vengono trattati temi come l'amore e la bellezza - I generi = si afferma la mescolanza tra generi diversi che non esclude la parodia delle forme tradizionali. In poesia si ridimensiona il modello petrarchista Che i poeti più innovativi riescono anche a superare del tutto.il madrigale forma poetica utilizzata solo quattro volte da Petrarca e rielaborata da tasso assume ora una posizione di preminenza. Lo sperimentalismo conduce alla scoperta di generi nuovi per esempio il romanzo. Si afferma anche il trattato scientifico filosofico in cui eccelle Galilei, non mancano comunque donne che scrivono come nel campo della saggistica in cui si affermò Arcangela tarabotti. Il massimo esponente italiano è Giovan battista Marino. Il mondo culturale nel seicento Da cortigiano a segretario= nel XVII secolo in Italia si assiste a un ridimensionamento del ruolo sociale dell'intellettuale che perde parte del suo prestigio. Molti letterati scelgono di diventare chierici garantendosi così una base economica ma lo stesso tempo accettando il rigido controllo della chiesa.tra i laici molti trovano impiego nelle corti la cui importanza è assai diminuita. La specializzazione e il trasformismo = nel seicento si afferma anche una tendenza alla specializzazione dell'intellettuale che ormai diventa un vero e proprio professionista delle proprie competenze al servizio dei signori. Da un lato molti artisti e letterati assumono un comportamento di servile ossequio teorizzando l´importanza della dissimulazione ossia del mascheramento delle proprie opinioni. Su un altro versante i letterati più spregiudicati fanno proprio la pratica del trasformismo. questo permette loro di spostarsi da una corte all'altra adattandosi al contesto politico e culturale. Molti letterati purtroppo vivono ai limiti della povertà. Il pubblico e le mode = il successo editoriale diventa per la prima volta un elemento che influenza le scelte estetiche degli artisti, preoccupati di compiacere i lettori e di suscitare il loro stupore e la loro meraviglia. Ora il letterato ricerca attivamente il consenso editoriale commerciale creando mode culturali e assecondando i gusti di un ampio pubblico Le corti, le chiesa e l'editoria = In conseguenza alla massiccia ingerenza ecclesiastica nella cultura soprattutto in Italia entra in crisi l'industria editoriale.il rischio di incorrere nella censura o in sanzioni induce molti editori a ridurre la loro produzione fatta eccezione per poche opere di grande successo. Le accademie = nel seicento nascono nuovi centri di aggregazione di lavorazione del sapere. Tra essi spiccano l'Accademia della crusca a Firenze e le accademie scientifiche dei lincei e del cimento. Le accademie raggruppano gli intellettuali nelle corti ma anche coloro che non possono lavorare nelle università. La funzione dell'accademie = le accademie letterarie sono centri catalizzatori del sapere. Le accademie scientifiche costituiscono i veri centri di ricerca in un tempo in cui le università sono bloccate. Tuttavia molte accademie sono controllate dalla chiesa e dal potere politico e quindi si riducono a centri privi di una vera autonomia intellettuale. La lirica barocca È del poeta il fin la meraviglia = il suo massimo esponente è Giambattista Marino nelle sue opere e in quelle dei suoi imitatori esplicita la ricerca di effetti insoliti e arguti in cui l'artista si propone di ottenere il plauso di un pubblico sempre più ampio attraverso la propria abilità stilistica e formate. Marino teorizza la meraviglia utilizzando manierismi letterarie figure retoriche. Fu importantissimo tanto che copiandolo i francesi diedero vita al preziosismo e gli inglesi all'eufuismo Nuove tematiche = I canzonieri del seicento abbandonano l'imitazione del modello petrarchesco privilegiando le liriche per unità tematiche o metriche. Il tema amoroso spesso svuotato di emozioni si risolve tramite un'illustrazione e una descrizione dei singoli particolari bizzarri. Entrano in scena anche le donne che sorprendono per i loro tratti esotici strani e talora deformi. Presentate molte volte ci sono anche le poetiche quotidiane cioè che parlano delle azioni più semplici. Accanto al tema amoroso sono anche le rime encomiastiche e di argomento religioso, spesso pervase da un misticismo sensuale. La rappresentazione del paesaggio naturale abbandona la forma stereotipata per aprirsi alla descrizione di giardini popolati da piante esotiche e talora mostruose. Sempre più ricorrenti ci sono le immagini funebri e legate al tema della morte. L'Adone è un poema di Gian battista Marino, è un poema idilliaco mitologico idilliaco perché non segue una storia ma tratta di vari argomenti mentre mitologico perché è ispirato a dove vivono gli dei. Usa un linguaggio arricchito di latinismi. Parla di vicende amorose di Adone e Venere e costituisce uno dei poemi più lunghi della letteratura italiana. Dedicato a Luigi XIII re di Francia esso è composto da 20 canti ed è preceduto da una lettera indirizzata alla regina Maria de' medici. La lettera è preceduta a sua volta da una prefazione del critico francese Jean Chapelain in cui il poema del tutto fuori da ogni canone rinascimentale viene giustificato come poema della pace epico ma non eroico. Ogni canto è preceduto da argomenti in prosa composti da Fortuniano Sanvitale E da allegorie attribuite a Don Lorenzo scoto. Ogni singolo canto è fornito di un titolo e di un Proemio di sei ottave. Il Proemio del primo canto di 12 ottave l'elogio alla rosa é un componimento che fa parte dell'Adone il poema in ottave scritto da Marino che narra dell'amore tra Venere e Adone. L'incontro tra Venere e Adone avviene in circostanze del tutto casuali, una spina di rose trafigge il piede della dea costringendo a interrompere il suo viaggio per cercare una sorgente e disinfettare la ferita lì Adone giace accanto alla fonte: scorgendolo Venere prova i primi palpiti dell’amore. Il narratore interrompe l'azione per rivolgere la sua attenzione alla rosa Nonostante la trama del mito sia molto semplice il poeta l'arricchisce con parecchi fili narrativi secondari. La donna che si pettina di Marino Giambattista. Scritto sottoforma di sonetto con schema fisso dunque vi è un apparente ritorno alla tradizione che però viene rotto da termini aggettivazioni che non possiedono nulla di classico.L'attenzione verso i capelli richiama Tasso ma anche Petrarca anche se la sua poesia era più vicina a quella dantesca e quella barocca L'episodio descritto non è molto avvincente in quanto viene descritta una donna che si pettina e per tale motivo si concretizza una ridondanza anche attraverso la ripetizione degli stessi concetti attraverso dei sinonimi che donano ricercatezza del testo. Il passo è lento e descrittivo perché concentrato su un'azione statica Le metafore sono riferite principalmente al mare ed è infatti con le parole onde dorate che si apre il sonetto indicando con essa i capelli della donna.il colore dorato che viene ad essi attribuiti sembra renderli ancora più belli lucenti.l'atmosfera luminosa creata dal colore dorato viene accentuata quando si introduce la figura della navicella da Borio cioè del pettine di un colore bianco e puro che con una nave fine dolcemente i capelli. il colore avorio viene dato anche alla mano della donna che lo sta reggendo . La donna che si pettina i biondi capelli è come la tempesta che rende agitato il mare che muovendosi si increspa. Questa vista è per lui motivo di agitazione tanto che il suo stesso cuore ad andare verso la morte . Il suo naufragio è qualcosa di straordinario perché finalmente gli si ritrova su di uno scoglio sicuro fatto di diamanti qui il poeta indica la sua purezza o forse è meglio la sua imperturbabilità. Nella poesia di Marino troviamo una piena applicazione della poesia barocca incentrata sugli effetti meravigliosi che sarà una stupire il lettore. Marino inoltre si oppone alle regole classicistiche per ricercare il consenso del pubblico . Grazie al successo di Marino iniziò un vero e proprio periodo in cui nacque il marinismo Che fu una tendenza letteraria.Gli autori che appartenevano questa tendenza proclamarono una vera e propria ribellione contro le forme della poesia tradizionale e ben presto crearono delle regole non scritte su come perseguire la meraviglia.bisognava ricercare metafore ardite e esercitare la propria abilità su soggetti peregrini e inattesi Anche il giudizio critico si divise in due parti da un lato c'era lo sperimentalismo cioè la ricerca del bizzarro mentre nell'altro c'era la tendenza a scadere nella stranezza e nel gusto della bizzarria. Ci furono anche marinisti di seconda generazione tra cui Giacomo Lubrano dove si fa più rincorrente la riflessione sui temi cupi della morte. A un marinismo moderato si spira invece Ciro di Pers che risente della relazione classicistica affermatasi a metà del secolo. Come in ogni movimento ci furono anche autori contrari come Tommaso Stigliani che dopo un esordio di gusto barocco recupera il modello petrarchesco La narrativa in versi Il genere della narrativa in versi aveva conosciuto grande fortuna in età rinascimentale nella forma del poema epico cavalleresco. Nella seconda metà del 500 tasso si impose invece in linea con i principi del classicismo ma nell'inizio del nuovo secolo del seicento si va incontro a un progressivo declino testimoniato dal Don Chisciotte di Cervantes. Il poema edonistico = presenta una centralità di un protagonista del tutto antieroico passivo e ben poco virile, è considerato un poema epico di pace con il tema costituito da un costante richiamo atta sensualità e al piacere. L'opera quindi si presta ad essere interpretata come una sorta di moderno allegoria di educazione al piacere ed è per questo che molti dei poemi scritti sotto questa forma vengono inseriti nell'indice dei libri proibiti. Nella forma espressiva abbiamo lussureggianti giochi metaforici E virtuosismi stilistici Parodia, satira sociale e rovesciamento di valori = più che da rovesciamento del rifiuto dei valori cavallereschi la comicità stessa nasce dalla commistione di valori e disvalori. Il continuo mutamento dei piani narrativi e dei livelli espressivi sottintende una critica alla società del proprio tempo in un mondo alla deriva in cui alto e basso serio e comico si intrecciano. Alessandro Tassoni È l'autore della secchia rapita un poema eroicomico cioè burlesco che prende in giro il mondo cavalleresco Il poema narra la storia del conflitto tra Bologna e Modena al tempo dell'imperatore Federico II . Durante una battaglia i bolognesi nel territorio di Modena furono respinti e inseguiti fino alla loro città; modenesi si fermarono ad un pozzo dissetarsi e portarono via come trofeo di guerra una secchia di legno.a rifiuto dei modenesi di riconsegnare la secchia bolognese dichiarano loro guerra.adesso parteciparono gli dei dell'Olimpo: Apollo e Minerva si schierarono a fianco di Bologna mentre Marte e Venere e Bacco con Modena.la guerra per la secchia rapita si potrae Per qualche tempo farà battaglie duelli tregua e tornei.alla fine il conflitto si conclude grazie a trattative condotte da un legato pontificio che stabiliscono le seguenti condizioni: i bolognesi possono tenersi Renzo figlio dell'imperatore Federico II, fatto prigioniero durante la battaglia e i modenesi la secchia La narrativa breve in Italia Fra tradizione e innovazione registra invece una certa fortuna la produzione novellistica, che nel corso del Seicento si libera assecondando lo sperimentalismo formale tipico del gusto barocco. L'autorità del modello boccaccesco continua a operare all'interno del genere e continua a rappresentare un imprescindibile punto di riferimento, tuttavia, la novellistica seicentesca abbandona la predilezione univoca per la narrazione realistica, aprendosi a temi di tipo fiabesco L'elemento fantastico e il gusto barocco = la raccolta di Basile si distacca sensibilmente dalla tradizione novellistica italiana, di stampo realistico, e si riallaccia piuttosto a testi di origine orientale come Le mille e una notte. Prevalgono infatti gli elementi fantastici e fiabeschi, con fate, orchi e oggetti magici. L'atteggiamento dell'autore non è tuttavia quello di un narratore ingenuo; ma è abile alla gestione di una fantasia capace di creare un mondo surreale e metamorfico. Anche sul piano stilistico, il dialetto napoletano non ha l'immediatezza del parlato, ma viene sottoposto a un'attenta operazione letteraria. SINTESİ 1.Cosa intendiamo Con il termine "barocco" si designa il movimento artistico, letterario e musicale sviluppatosi nel con il termine Seicento, caratterizzato dai seguenti aspetti: a) tendenza alla grandiosità e alla monumentalità "Barocco"? (che riguarda sia le opere d'arte e architettoniche, che la produzione letteraria: si pensi all'Adone di Marino, un poema composto di ben 5000 ottave); b) predilezione per il virtuosismo formale (cioè l'esibizione, spesso fine a se stessa, di abilità tecnica formale); c) ricerca, spesso esasperata, di effetti sorprendenti; d) un gusto che per molto tempo è sembrato stravagante ed esuberante, artificioso e goffo. 2.L'etimologia discussa: irregolare sillogismo cavilloso IL BAROCCO E LA LIRICA DEL SEICENTO (LIRICA BAROCCA O MARINISTA) a) Il concetto di Barocco Non a caso l'origine del termine, benché discussa, rinvia comunque ad un'accezione negativa: pietra barocco deriva forse dal portoghese "barocco", che significa "perla irregolare, non sferica e perciò strana e anormale", attraverso il francese "baroque" attestato in Francia nel XVII secolo nel significato di stravagante, bizzarro; l'altra ipotesi è che "baroque" in questa accezione si sia incrociato con "baroco", termine desunto dal latino della filosofia scolastica che indicava una forma di sillogismo, cioè di ragionamento, particolarmente cavilloso. Utilizzazione in Il termine entra in uso nel Settecento per designare in chiave polemica il l'arte e la letteratura del chiave negativa nel Seicento con l'intento di mettere in evidenza il suo amore per la bizzarria e l'irregolarità: segnali, Settecento secondo i suoi critici, di sostanziale superficialità. b) Aspetti della cultura e della mentalità barocca 1.Una nuova Nel Seicento gli equilibri che avevano dominato il mondo occidentale si incrinano; le scoperte immagine della scientifiche dimostrano che l'uomo non è al centro dell'universo. Ne deriva un'immagine della realtà realtà molto più complessa e articolata che si traduce nelle forme sovraccariche dell'arte barocca. Nelle opere di questo periodo la prospettiva centrale lascia il posto a una molteplicità di punti di vista che complica la visione 2.L'importanza della vista Non è un caso, dunque, che molte delle manifestazioni artistiche e dei testi letterari del Seicento si basano proprio sul senso della vista e sulla consapevolezza che ogni cosa appare diversa da quella che è; ogni aspetto della vita umana è sottoposto all'esame della vista. 3. Il tema dello Di qui l'insistenza sul tema dello specchio e sulla molteplicità delle prospettive nell'arte specchio e della figurativa e nella letteratura, ma anche l'importanza assegnata alla vista nelle scoperte molteplicità delle scientifiche: dall'evidenza visiva dipende, a conferma dei calcoli astratti, la dimostrazione della prospettive e dei fondatezza delle scoperte celesti di Galilei. L'occhio del pittore barocco, come quello dello punti di vista scienziato e del poeta, indaga minuziosamente zone del reale inesplorate alla ricerca delle analogie e delle somiglianze inedite tra aspetti molto distanti tra loro. concettismo 4.La metafora e il Lo strumento principe che rende possibile l'individuazione di tali segrete e originali corrispondenze è la metafora. La ricerca esasperata e insistita di collegamenti bizzarri, al limite dell'artificio, dà vita al cosiddetto "concettismo", tratto dominante della lirica barocca che la fa apparire molto arida al lettore moderno, ma che è il riflesso dell'attitudine, propria dell'uomo del Seicento, a osservare il mondo in modo originale, insistendo su dettagli e particolari che sta a ciascun individuo collegare in modo ardito e immaginoso. c) GIOVAN BATTISTA MARINO E LA LIRICA DEL SEICENTO (LIRICA BAROCCA) DETTANO GUSTO DOMINANTE GIOVAN Giovan Battista Marino (1569-1625), l'autore di maggior successo di quest'epoca, diede il BATTISTA proprio nome alla prevalente tendenza barocca della lirica (il marinismo). In effetti furono MARINO E I Marino e i poeti che si ispirarono al nuovo modo di fare poesia a dettare il gusto dominante; il "MARINISTI" marinismo ebbe un'estensione temporale e geografica amplissima: raggiunse il limite del secolo e IL tutta l'Italia, sebbene con diversa concentrazione di soluzioni stilistiche e inventive. Non fu tuttavia un fenomeno totalizzante: in controtendenza si colloca la poesia del circolo di papa Urbano VIII che guarda nuovamente al classicismo, cioè all'insegnamento dei classici antichi caro alla cultura rinascimentale, integrato però dai valori cristiani (non a caso il circolo dei poeti PANORAMA classicisti fa capo a un papa poeta, Urbano VIII); oggetto poetabile non doveva essere l'amore, DELLA LIRICA ma l'amore per la virtù, i valori civili, la conoscenza. Uno degli esponenti più interessanti di DEL SEICENTO questa tendenza, il poeta Virginio Cesarini, in una lettera a Galileo, rivendica il merito di staccarsi dai contemporanei (i marinisti) per aprire nuove strade al poetare. La novità della sua proposta risiede nell'abbinare la filosofia, soprattutto quella morale, alla poesia, in modo che la prima nutra la seconda e la poesia divenga «via canora» per l'affermazione e l'insegnamento della virtù.C) continua la produzione epica sul modello tassiano e con la variante del poema sacro, di argomento biblico-religioso (i temi più sfruttati sono quelli intorno alla creazione e caduta edenica, alle figure femminili di Giuditta ed Ester, della Vergine e della Maddalena): con il poema sacro si genera un filone che ambisce a unire l'edificante con l'intrattenimento, l'utile con il dilettevole. Anche Marino si misurò con questo genere, come attesta l'ultima delle sue oepre, la Strage degli innocenti; ad essa si affiancano la variante comica del poema, il poema eroicomico, l'idillio (componimento di argomento pastorale sul modello classico), la poesia giocosa e satirica. NEL BAROCCA I TEMI DELLA POESIA La novità più rilevante della lirica amorosa di Marino e dell'epoca in generale è LA (DI FRAMMENTAZIONE CUI è SOGGETTO IL CORPO FEMMINILE. La donna intera GIOVAN BATTISTA Scompare e restano particolari isolati: capelli (in prevalenza biondi, ma compaiono le chiome MARINO E DEI brune, addirittura rosse), occhi, seni, guance, bocca, orecchini. L'immagine tutta tradizionale della MARINISTI): LA donna sparisce dai canzonieri della lirica barocca, non più costruiti su esemplari storie d'amore, RAPPRESENTAZIONE ma sull'esplorazione degli aspetti inediti della femminilità e dell'amore, in sintonia con la DELLA FEMMINILE FIGURA poetica della meraviglia. 1.La rappresentazione della donna si arricchisce di determinazioni più concrete, che la raffigurano negli atteggiamenti più diversi in un contesto di realismo quotidiano (la donna munge, scrive, si specchia, suona, canta ecc.). 2. Non esiste un canone preciso che distingua il bello dal brutto: tutto diventa oggetto di poesia, anche i pidocchi o gli orecchini dell'amata. 3.La tipologia della figura femminile si allarga a tutte le categorie sociali, dalla signora alla schiava alla mendicante. 4.La donna intera scompare e restano particolari isolati (frammentazione del corpo femminile): capelli, occhi, seno, guance e bocca. Questa figura femminile, contemplata come puro oggetto e occasione di vere e proprie acrobazie metaforiche (pensa alla connessione ardita e inedita tra i capelli e l'ambiente marino in Onde dorate) risponde perfettamente alla mancanza di turbamento e coinvolgimento passionale dei poeti che la cantano. Anche l'amore diventa gioco e talora spettacolo, in sintonia con la visione del mondo propria dell'età barocca: esplorazione degli aspetti inediti del reale, anche nelle sue forme più irrazionali e bizzarre, allo scopo di stupire e meravigliare, di creare uno spettacolo. D) I CANONI (O PRINCIPI FONDANTI) DELLA POETICA E DELL'ESTETICA DEL BAROCCO (IN AMBITO ARTISTICO- LETTERARIO) nuova Rifiuto delle Dalla lettera che Marino scrive a G. Preti, ma più in generale anche da tutta l'opera del regole e libertà poeta, è possibile enucleare almeno due principi dell'estetica barocca. Pur riconoscendo di prelevare dalla grandezza e l'importanza dei modelli classici (Marino cita non a caso Ovidio), Marino ogni opera del mette in discussione il principio d'imitazione dei modelli su cui si era fondata passato: una l'estetica classicista di tutta l'età umanistico-rinascimentale, per cui la creazione letteraria non esisteva a prescindere dall'ossequio e dall'imitazione originale di modelli di antichi e moderni (critica del principio di imitazione a favore di un'estetica anticlassicista); da questo atteggiamento scaturisce il rifiuto di ogni regola, per cui la vera regola è saper rompere le regole, assecondando sempre il gusto del pubblico e la moda, perché solo così è garantito il successo che si traduce in numero di copie vendute. L'altro principio dell'estetica e della poetica barocca è la libertà di prelevare da ogni opera del passato ciò che è utile al poeta: rifiuto della tradizione non significa però rifiuto della letteratura. Al contrario, in un'altra lettera (del 1620) a un altro poeta (Claudio Achillini), che Marino pubblicò poi come premessa alla Sampogna, egli afferma che al vecchio modo di rapportarsi alla tradizione bisogna sostituirne un altro: occorre «<leggere col rampino» (cioè con un 'gancio') qualunque autore, classico o moderno, maggiore o minore, raccogliendone con spregiudicatezza temi, motivi e forme, e poi riutilizzando tutto questo liberamente. Si tratta di una interpretazione del tutto nuova (se non di un vero e proprio rovesciamento) del principio rinascimentale dell'imitazione: lo scrittore barocco non si ispira più ai valori di armonia e di equilibrio degli autori classici, ma fa quella che oggi si chiamerebbe metaletteratura. Rielabora cioè, con grande libertà, altra letteratura, senza più cercare nei classici un modello di perfetta imitazione della natura. In effetti, la poetica barocca è una poetica antimimetica e antinaturalistica. concezione "imitazione" L'esplorazione L'altro aspetto distintivo della poetica barocca è l'esplorazione insistita dell'inedito e insistita la ricerca esasperata dell'originalità finalizzata allo stupore: il fine del poeta - come dell'inedito e la afferma lo stesso Marino - è la meraviglia. Lo strumento principe della meraviglia ricerca poetica è sempre per Marino - la metafora, perché istituisce relazioni sorprendenti tra le cose, mostrando che oggetti apparentemente diversissimi o lontanissimi fra loro, in dell'originalità realtà, da un qualche punto di vista, si somigliano (si pensi soltanto alla rete metaforica finalizzata allo che Marino intesse partendo da un'ardita analogia tra i capelli biondi della donna e le stupore onde del mare). esasperata e La metafora consente di istituire collegamenti inediti e ingegnosi: un altro cardine della poetica barocca è proprio l'ingegno, cioè la facoltà creativa dell'intelletto che si manifesta soprattutto nell'arguzia, cioè nella sottigliezza d'ingegno (che spesso sconfina nel paradosso come il sole nero di Marino) che ambisce a produrre qualcosa di assolutamente originale (mirabile) che susciti diletto (gioviale) e meraviglia, ma che sia anche utile, cioè strumento di conoscenza della realtà. La metafora La metafora si configura anche come uno strumento per esplorare e indagare la come strumento complessità del reale che muta continuamente (riflesso di un'epoca, il Seicento, in cui, di conoscenza dopo secoli di stabilità relativa e di trasformazioni lente, per la prima volta le vicende del reale dell'uomo subivano un'accelerazione che rendeva i mutamenti difficile da comprendere e da controllare). Secondo E. Tesauro (autore del trattato, Il cannocchiale aristotelico), la metafora consente di indagare a fondo la realtà e di scoprire rapporti inediti di somiglianza tra sfere opposte: "traendo la mente, non men che la parola, da un genere all'altro, esprime un concetto per mezzo di un altro molto diverso, trovando in cose dissimiglianti la somiglianza". Non solo: basta una sola metafora (per es. i prati ridono) per far vedere al lettore "un pien teatro di meraviglie" Marino, l'autore delle liriche che hai letto, applica sistematicamente questo principio: si pensi alla metafora dei capelli- onde dorate e mare in tempesta, che è lo spunto per la creazione di uno scenario marino complesso, per una rete articolata di immagini che si configura come un vero teatro delle meraviglie; si consideri inoltre l'ago della donna che cuce paragonata alla freccia d'amore: accostamento del tutto inedito in cui si è trovato un nesso tra due sfere del tutto distanti (l'atto del cucire e il cuore trafitto dalla freccia amorosa). Arguzia ingegno OPERE NEL BAROCCO: IL RAPIMENTO DI PROSERPINA ▬▬▬▬▬▬▬▬▬ L'opera raffigura il rapimento di Proserpina per mano di Plutone, dio degli Inferi. Il mito, presente sia in Claudiano sia in Ovidio, narra del rapimento della fanciulla sulle rive del lago di Pergusa, nelle vicinanze di Enna. La madre Cerere, dea delle messi, folle di dolore, ridusse alla siccità la terra, costringendo Giove a intercedere presso Plutone per consentire alla giovane di tornare da lei per sei mesi l'anno. Bernini rappresenta il momento culminante dell'azione: il dio fiero e insensibile sta trascinando Proserpina nell'Ade, i muscoli sono tesi nello sforzo di sostenere il corpo che si sta divincolando, tanto che le mani di Plutone affondano nella sua carne. L'impianto della scultura è spinto fino ai limiti della stabilità dalle due figure che si ritraggono l'una dall'altra pur rimanendo frontali rispetto allo spettatore. L'avvitamento della fanciulla richiama il virtuosismo di gusto manierista, ma la potenza detta plastica, la tensione dei muscoli, la tenerezza sensuale delle carni, l'intensità del sentimento esprimono un nuovo linguaggio espressivo, fondato su un naturalismo evidente nella straordinaria resa materica delle superfici. Attraverso lo studio costante della statuaria classica e il recupero degli strumenti antichi Bernini traduce nel marmo la poetica del racconto mitologico, confrontandosi con le potenzialità della stessa pittura. Provenienza Commissionato dal cardinale Scipione Borghese; collezione Ludovisi, 1622; Acquisto dello Stato, 1908. Mostre 1998 Roma, Galleria Borghese 2017-2018 Roma, Galleria Borghese