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I Promessi Sposi
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Sintesi sulla struttura de "I Promessi Sposi" e la vita di Alessandro Manzoni
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Sintesi
i Promessi Sposi 2 Uno dei pilastri fondamentali della lingua e cultura italiana si tratta di un romanzo storico storia non di "principici e potenatati", bensì di "gente meccanica e di piccolo affare" (umili) autore reale: Alessandro Manzoni autore implicito: (idea che ci facciamo noi dell'autore) persona ironica, modesta, ottimista e religiosa narratore: anonimo del '600 destinatario interno: venticinque lettori un romanzo per Manzoni dev'essere VERO PER OGGETTO deve essere reale (storia di gente meccanica e di piccolo affare) → UTILE PER SCOPO A.M. scrive il romanzo per spingere gli italiani a lottare contro la potenza straniera ("letteratura impegnata") INTERESSANTE PER MEZZO A.M. scrive un romanzo e non un saggio perché il romanzo è più coinvolgente focalizzazione zero (narratore onnisciente) il romanzo I Promessi sposi hanno inizio con L'INTRODUZIONE di A. Manzoni, importante perché: scritto in una prosa del '600, presenta molte figure retoriche l'autore si serve di un'espediente: finge di aver - trovato un manoscritto risalente al '600 graficamente è scritta in corsivo ↓ nel '600 l'Italia non era libera, era un territorio di conquista, contesa fra francesi, spagnoli e chiesa gli spagnoli si contrappongono agli altri e vincono ✓ in quel periodo c'era la censura (non si poteva parlare male degli austriaci) DOMINAZIONE SPAGNOLA utilizzando il tema della dominazione spagnola del '600, vuole denunciare l'attuale ('800) DOMINAZIONE STRANIERA IN ITALIA DEGLI AUSTRIACI vuol far capire agli italiani che vivere sotto una dominazione straniera non è mai positivo Alessandro Manzoni Alessandro Manzoni naque nel 1785 a Milano,...
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era di nobili origini: il padre era Piero Manzoni e la madre Giulia Beccaria (figlia di Cesare Beccaria, che scrisse il saggio "De i delitti e delle pene", vissuto nel periodo dell'illuminismo). In verità, però, si dice che il vero padre di Alessandro Manzoni sia uno dei fratelli Verri, Giovanni, con il quale la madre avrebbe avuto un rapporto. Manzoni trascorse la sua infanzia e adolescenza in diversi collegi ecclesiastici, nei quali veniva deriso, in quanto molto introverso. Una volta uscito dai collegi, nel 1805, si trasferì a Parigi dalla madre, che conviveva con il conte Carlo Imbonati, il quale morì poco prima del suo arrivo, lasciando a Giulia la sua eredità. A Parigi conobbe gli amici illuministi della madre e si creò in lui un'idea anti-clericale e profondamente illuminista. Nel 1808 si sposa con Enrichetta Blondel. Il 2 aprile del 1810, durante i festeggiamenti per il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa, perse sua moglie tra la folla e, colto dal panico, si rifugiò in una chiesa e cominciò a pregare, in quel momento ritrovò la moglie. Da questo episodio Manzoni decise di convertirsi al cattolicesimo. Così Manzoni iniziò a comporre diversi testi religiosi, libri sacri e due tragedie "L'Adelphi" e "Il conte di Carmagnola". Un'altra importante opera dello scrittore è il "5 maggio", la poesia dedicata alla morte di Napoleone, avvenuta il 5 maggio 1821, nella quale espresse il cosiddetto "vero poetico", ovvero le emozioni che il poeta pensa provi il protagonista, in questo caso Napoleone Bonaparte, che trova consolazione nella Fede. Tra il 1821 e il 1823 scrisse la prima versione de "I Promessi Sposi", sotto il nome di "Fermo e Lucia", pubblicata nel 1827. è molto diversa rispetto a quella definitiva, in quanto non venne scritta in volgare fiorentino ed era più lunga, in quanto erano presenti più vicende. Nel 1840 fu pubblicata la versione definitiva, intitolata "I Promessi Sposi", scritta in fiorentino colto, da cui la famosa metafora "sciacquare i panni in Armo", che significa l'esprimersi in modo corretto.
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era di nobili origini: il padre era Piero Manzoni e la madre Giulia Beccaria (figlia di Cesare Beccaria, che scrisse il saggio "De i delitti e delle pene", vissuto nel periodo dell'illuminismo). In verità, però, si dice che il vero padre di Alessandro Manzoni sia uno dei fratelli Verri, Giovanni, con il quale la madre avrebbe avuto un rapporto. Manzoni trascorse la sua infanzia e adolescenza in diversi collegi ecclesiastici, nei quali veniva deriso, in quanto molto introverso. Una volta uscito dai collegi, nel 1805, si trasferì a Parigi dalla madre, che conviveva con il conte Carlo Imbonati, il quale morì poco prima del suo arrivo, lasciando a Giulia la sua eredità. A Parigi conobbe gli amici illuministi della madre e si creò in lui un'idea anti-clericale e profondamente illuminista. Nel 1808 si sposa con Enrichetta Blondel. Il 2 aprile del 1810, durante i festeggiamenti per il matrimonio di Napoleone con Maria Luisa, perse sua moglie tra la folla e, colto dal panico, si rifugiò in una chiesa e cominciò a pregare, in quel momento ritrovò la moglie. Da questo episodio Manzoni decise di convertirsi al cattolicesimo. Così Manzoni iniziò a comporre diversi testi religiosi, libri sacri e due tragedie "L'Adelphi" e "Il conte di Carmagnola". Un'altra importante opera dello scrittore è il "5 maggio", la poesia dedicata alla morte di Napoleone, avvenuta il 5 maggio 1821, nella quale espresse il cosiddetto "vero poetico", ovvero le emozioni che il poeta pensa provi il protagonista, in questo caso Napoleone Bonaparte, che trova consolazione nella Fede. Tra il 1821 e il 1823 scrisse la prima versione de "I Promessi Sposi", sotto il nome di "Fermo e Lucia", pubblicata nel 1827. è molto diversa rispetto a quella definitiva, in quanto non venne scritta in volgare fiorentino ed era più lunga, in quanto erano presenti più vicende. Nel 1840 fu pubblicata la versione definitiva, intitolata "I Promessi Sposi", scritta in fiorentino colto, da cui la famosa metafora "sciacquare i panni in Armo", che significa l'esprimersi in modo corretto.