La vita e le opere di Gabriele d'Annunzio rappresentano un capitolo fondamentale della letteratura e della storia italiana tra '800 e '900.
Gabriele d'Annunzio nacque a Pescara nel 1863 e visse una vita intensa sia dal punto di vista letterario che politico. La sua vita privata fu caratterizzata da numerose relazioni amorose, tra cui spicca quella con l'attrice Eleonora Duse, considerata una delle più grandi interpreti teatrali dell'epoca. Il loro legame, durato dal 1894 al 1904, fu intenso e tormentato, documentato da un ricco epistolario che rivela la profondità del loro rapporto artistico e sentimentale. La Duse ispirò diverse opere dannunziane e collaborò con il poeta in numerose rappresentazioni teatrali.
Un momento cruciale nella vita di D'Annunzio fu l'Impresa di Fiume, avvenuta tra il 1919 e il 1920. Dopo la Prima Guerra Mondiale, il poeta guidò l'occupazione della città di Fiume (oggi Rijeka) con un gruppo di legionari, proclamandola stato indipendente. Questa impresa rappresentò un momento significativo del nazionalismo italiano e della storia del primo dopoguerra. D'Annunzio creò a Fiume una costituzione innovativa, la Carta del Carnaro, che conteneva elementi sorprendentemente moderni. L'impresa di Fiume si concluse con il "Natale di sangue" del 1920, quando l'esercito italiano intervenne per porre fine all'occupazione. Gli ultimi anni della sua vita, D'Annunzio li trascorse nel Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, dove morì nel 1938. La sua eredità letteraria comprende romanzi come "Il Piacere", raccolte poetiche come "Alcyone" e opere teatrali che hanno profondamente influenzato la cultura italiana del XX secolo.