Il Decadentismo in Italia rappresenta un movimento culturale e letterario fondamentale che si sviluppa tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, caratterizzato da una profonda crisi dei valori tradizionali e da una nuova sensibilità artistica.
Il Decadentismo significato si manifesta attraverso il rifiuto della razionalità positivista e l'esaltazione dell'irrazionale, dell'inconscio e del mistero. Gli esponenti del Decadentismo più significativi in Italia sono Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio, che interpretano questa corrente in modi diversi ma complementari. Pascoli sviluppa il Simbolismo attraverso una poetica del "fanciullino", dove la natura diventa un repertorio di simboli e corrispondenze segrete. Il suo Simbolismo significato in letteratura si esprime attraverso un linguaggio innovativo, ricco di onomatopee e soluzioni fonosimboliche. D'Annunzio, invece, incarna l'estetismo, celebrando la bellezza come valore supremo e proponendo un modello di vita basato sul culto dell'arte e della sensualità.
Le caratteristiche del Decadentismo includono: l'esplorazione dell'interiorità, il gusto per l'esotismo, l'importanza data alla musicalità del verso, la ricerca di sensazioni rare e raffinate. Il Decadentismo periodo coincide con un momento storico di grandi trasformazioni sociali e culturali, che vedono l'emergere di nuove teorie filosofiche e scientifiche come quelle di Nietzsche e Freud. Gli autori del Decadentismo italiano sviluppano temi come il mistero dell'esistenza, il rapporto tra vita e morte, la funzione dell'arte nella società moderna. Il movimento influenza profondamente la letteratura italiana, introducendo nuove forme espressive e una diversa concezione del ruolo del poeta nella società, visto come un veggente capace di cogliere le corrispondenze nascoste della realtà attraverso il Simbolismo.