La viaggio spirituale di Dante nella Divina Commedia rappresenta un percorso di redenzione attraverso i tre regni dell'aldilà. Il poeta fiorentino intraprende questo cammino simbolico partendo dalla selva oscura, simbolo del peccato, per giungere alla luce divina del Paradiso. Durante questo viaggio allegorico, Dante è accompagnato prima da Virgilio attraverso Inferno e Purgatorio, e poi da Beatrice nella Divina Commedia come guida al Paradiso, figura centrale che incarna la grazia divina e la teologia.
L'opera si distingue per la sua complessa architettura poetica e la sua profonda simbologia numerica. La analisi della struttura metrica nella Divina Commedia rivela l'uso magistrale della terzina incatenata, schema metrico inventato da Dante stesso, che si compone di tre versi endecasillabi con schema rimico ABA BCB CDC. Questa struttura rigorosa riflette l'ordine divino e la perfezione matematica che Dante vedeva nell'universo. Ogni cantica è composta da 33 canti (con l'aggiunta di un canto introduttivo nell'Inferno, per un totale di 100 canti), numero che simboleggia la Trinità.
Il viaggio dantesco si sviluppa attraverso una geografia morale precisa e dettagliata, dove ogni regno ha una sua struttura fisica e morale ben definita. L'Inferno è organizzato in nove cerchi che scendono verso il centro della Terra, il Purgatorio è una montagna divisa in sette cornici più l'Antipurgatorio e il Paradiso Terrestre, mentre il Paradiso si sviluppa attraverso nove cieli fino all'Empireo. In ogni regno, le anime sono disposte secondo un ordine morale preciso, che riflette la giustizia divina e la concezione medievale dell'universo. Questo viaggio non è solo un percorso fisico ma rappresenta anche la crescita spirituale e morale dell'anima umana verso la perfezione divina.