La Struttura e le Epistole della Divina Commedia
La Divina Commedia rappresenta il capolavoro di Dante Alighieri vita e opere, strutturato secondo un preciso schema architettonico che riflette la visione medievale dell'universo. L'opera si basa sul sistema aristotelico-tolemaico, dove la presenza divina si manifesta in modo disomogeneo attraverso la luce, più intensa nel Paradiso e assente nell'Inferno.
Definizione: Il sistema aristotelico-tolemaico prevedeva una struttura dell'universo organizzata in sfere concentriche, con la Terra al centro e il Paradiso come sfera più esterna, dove la presenza divina era massima.
La struttura numerica dell'opera rivela una precisa simbologia: i numeri 3 e 1 eiloromultipli ricorrono costantemente, riflettendo il significato della Trinità. L'architettura geometrica si manifesta nella forma dell'Inferno conorovesciato, del Purgatorio montagna e nella metrica terzineincatenate.
Nelle Epistole, particolarmente importante è quella dedicata a Cangrande della Scala, signore di Verona. In questa lettera, Dante spiega i quattro livelli di interpretazione della Commedia:
Esempio:
- Senso letterale: il viaggio fisico attraverso i regni
- Senso allegorico: l'insegnamento morale
- Senso anagogico: il percorso verso Dio
- Senso pratico: la via della redenzione umana
La narrazione si sviluppa su più livelli, con Dante narratore che incontra personaggi che diventano a loro volta narratori raccontidisecondogrado. La descrizione dei personaggi avviene in modo dinamico, senza interruzioni nella narrazione, creando un flusso narrativo continuo che caratterizza lo sperimentalismo poetico di Dante Alighieri.