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ARIOSTO - Vita, Opere, Orlando Furioso

2/2/2023

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ARIOSTO:
Ariosto è molto attaccato alla propria passione per la letteratura ma
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ARIOSTO: Ariosto è molto attaccato alla propria passione per la letteratura ma non sempre la sua arte è apprezzata e questo lo infastidisce. Vorrebbe dedicarsi alla letteratura ma spesso è costretto a fare altro dato che siamo nel Rinascimento ed è legato alla corte di Ferrara, famiglia degli Estensi. A CURA DI CARRARO LUCA 1) Nasce 1474 e Muore nel 1533. Siamo in pieno Rinascimento. Ariosto rappresenta il tipico intellettuale rinascimentale, della corte rinascimentale; è dunque al servizio di un signore che gli dà compiti non solo letterali. Il Signore lo manda a GARFAGNANA che lo manda ad amministrare politicamente la zona. Il signore in cambio gli dà sostentamento economico e protezione. Ariosto vivrà con sofferenza perché vorrebbe fare solo letteratura mentre gli danno altri incarichi. 2) FERRARA è una città abbastanza periferica isolata dal punto di vista politico e sociale però era ricca dal punto di vista culturale; in particolar modo gradivano molto i racconti di cavalieri ambientati nel Medioevo. Vi era un pubblico aristocratico che amava e apprezzava il mondo medioevale e le storie di cavalieri. - Non a caso a Ferrara lavorano e scrivono 3 grandi autori: MATTEO MARIA BOIARDO che ha scritto un'opera chiamata Orlando Innamorato Dopo l'opera di Boiardo viene ARIOSTO che scrive l'Orlando Furioso Dopo Ariosto viene IASSO che scrive la Gerusalemme liberata. Tutte queste 3 opere...

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Didascalia alternativa:

parlano di cavalieri. 4) nel 1503 viene assunto dal cardinale IPPOLITO D'ESTE e prende gli ordini minori per ottenere benefici ecclesiastici. Talvolta deve fare il maggiordomo o addirittura il custode dei cavalli. Il cardinale apprezza di Ariosto le sue doti diplomatiche e spesso lo invia in varie missioni diplomatiche. Apprezza meno Ariosto poeta e questo dà molto fastidio al poeta. È al servizio del cardinale fino al 1517, Quando al cardinale viene chiesto di andare in Ungheria ma Ariosto rinuncia. 5) L'ORLANDO FURIOSO è per un verso la più alta sintesi rinascimentale e dei suoi valori, per l'altro verso è il romanzo della fine della società cortese e della crisi del rinascimento: - per un verso al centro c'è l'uomo, il cavaliere, che può fare quello che gli pare; - dall'altra parte se è libero finisce per essere schiavo del caso e della fortuna, e quasi mai trova quello che cerca. 6) È mandato a Garfagnana, zona montuosa vicino a Lucca e Massa Carrara, zona selvaggia dove deve riportare l'ordine. Raggiunge il suo scopo e quando ha terminato ritorna a Ferrara presso gli ESTENSI ma mentre è via (a Garfagnana) si lamenta continuamente di questa situazione. 7) Pietro BEMBO: Il problema della lingua in Italia era già stato poste da Dante e molti altri se lo pongono: per esempio Macchiavelli; nel rinascimento il problema si fa più forte: - Nasce la stampa... E CON QUALE LINGUA? A differenza degli altri stati non c'è un'autorità politica che impone una lingua uguale per tutto il territorio nazionale In questo contesto si colloca dunque Pietro Bembo che scrive un'opera chiamata "Prose della Volgar lingua" 1525. Bembo propone una soluzione a questa idea, da una sua teoria, Bembo ha l'idea che quello che propone poi si afferma. Bembo propone di usare il Fiorentino, ovvero il volgare toscano, colto del '300. Dunque non quello parlato all'epoca di Bembo ma quello parlato circa 200 anni prima. Usa il principio dell'imitazione: per capire il fiorentino passato, imitiamo due grandi autori del passato che lo usavano => imitano: Petrarca per le poesie Boccaccio per la prosa Dante è escluso perché usa il plurilinguismo (ovvero termini raffinati co termini comuni del popolo) e dunque secondo Bembo questo è un difetto e non un privilegio per cui non lo prende in considerazione. È una lingua morta (il volgare toscano colto del '300) perché non è parlata dal popolo ma solo dai letterati. Le "prose della volgar lingua" è una sorta di grammatica una guida per usare al meglio le parole. La lingua morta ha: lo svantaggio che la devi imparare e non viene comunemente usata. Il vantaggio è che la lingua è stabile, non nascono nuove parole usate nel passato; quelle sono e quelle restano. Conseguenze di questa scelta: a) In Italia succede il contrario di quello che succede altrove; ad esempio in Francia che si realizza un'unità politica e poi un potere unico impone su tutto il territorio una sola lingua. In Francia ci sono le principali lingue d'Oil e Doc poi si impone su tutto il territorio la lingua d'Oil => il Francese moderno deriva dall'Oil. In Italia invece abbiamo prima l'unità linguistica e poi l'unità politica. Per un verso questo da un'unità ad un popolo che in realtà non ha ancora perché manca di unità politica per l'altro verso però è una lingua letteraria che la gente non parla comunemente; dunque i letterati usano questa lingua ma le persone comuni usano il volgare. Dunque c'è una lingua uguale per tutti ma ci sono anche i dialetti (come più o meno è al giorno d'oggi.) Il dialetto era un ostacolo mentre oggi è diventato una risorsa. b) L'italiano moderno è molto vicino a quello utilizzato dagli autori del '300, molto di più di quanto succede in altre lingue ad esempio l'inglese. c) La cultura e la letteratura diventano in Italia più che altrove qualcosa di elitario, cioè che appartiene ad una classe di eletti, una condizione privilegiata; non hanno accesso tutti ma solo quelli che hanno studiato, non è una letteratura popolare. 8) Muore Boiardo e l'Orlando Innamorato resta incompleto quindi Ariosto scrive l'Orlando furioso che si presenta come una Gionta ovvero un'aggiunta alla storia. Perché c'era un pubblico incuriosito a questa storia soltanto che Boiardo muore allora Ariosto vuole dargli un finale. Nell'Orlando Furioso, Orlando ci dice che la casata degli Estensi discende da un cavaliere famoso, Ruggiero. 9) L'Orlando Furioso è fortemente influenzato da due cicli: quello Carolingio e Bretone. Ciclo Carolingio: sono le storie di Carlo Magno e dei suoi cavalieri che combattono contro i Saraceni (gli infedeli ovvero i mussulmano). A questo gruppo di storie appartiene anche la Chanson de Roland, è proprio da li che prende il personaggio di Orlando. Sono tutte storie che parlano di cavalieri di fedeltà; siamo nella Francia del Nord quindi si parla l'Oil. Ciclo Bretone: una serie si storie che girano intorno a re Artù e i cavalieri della tavola rotonda. Si parla di cavalieri e di guerra ma non è il tema principale ma soprattutto di amore e di passione (appunto Lancillotto con Ginevra) con il gusto per il meraviglioso ovvero tutto ciò che è fantasy (maghi, magie, animali immaginari, genere cinematografico di Harry Potter). Ariosto dunque fonde questi due cicli con temi di guerra e amore. 10) Il poema è scritto in ottave, ovvero strofe di otto versi, tutti endecasillabi tutti in rima (ABAB ABCC) divisi in 46 canti. Viene scelta l'ottava perché è una strofa adatta la genere narrativo. ORLANDO FURIOSO: LA VICENDA E I TEMI: LE ARMI E GLI AMORI PREMESSA: fare il riassunto dell'Orlando Furioso è impossibile, una follia (come la serie beautiful). Le 3 linee fondamentali dell'intreccio e le due aree tematiche: la GUERRA e L'AMORE: Gli amori e la guerra => sono le due principali fonti ovvero ciclo bretone (amore) e carolingio (guerra) La trama del Furioso è molto intricata; il narratore porta avanti in parallelo il racconto di più vicende, che si intrecciano tra loro. Ci sono tre fili narrativi: - la GUERRA TRA I CRISTIANI, guidati da Carlo Magno, E I SARACENI (mussulmani infedeli), giunti ad assediare Parigi; - L'AMORE DI ORLANDO, per Angelica, bella e spietata che lo porterà alla pazzia; - L'AMORE DI RUGGIERO degli Estensi, per Bradamante sorella di Orlando. Due grandi aree tematiche: La GUERRA è quella mossa dal re africano Agramante a Carlo Magno sul suolo francese, per vendicare la morte del padre Troiano; Gli AMORI soprattutto quello di Orlando per Angelica, il quale perde il senno. E quello di Ruggiero e Bradamante che infine riescono a sposarsi e danno origine alla casata estense. La presenza nella trama delle due aree tematiche è evidente subito nel proemio. La GUERRA IDEALE dell'Orlando furioso: Controbilancia il movimento centrifugo dei cavalieri -> i cavalieri si spostano dal campo di battaglia verso la periferia dunque la guerra ha la funzione di rimettere insieme i cavalieri che se nò si perderebbero. Questa guerra (narrata da Ariosto) non è altro che lo specchio delle guerre dell'Italia del periodo di Ariosto (Guerre d'Italia). La GUERRA "CORTESE" e l'abbassamento del mondo cavalleresco: Ariosto si rende conto che la guerra della sua epoca non è più così. Si vince perché si è spietati e non perché si è cortesi. I cavalieri sono demistificati (presi in giro), ci fa capire che sono fuori moda e i grandi principi in cui credono non ci sono più. Non esistono più cavalieri idealizzati ma persone e atteggiamenti più complessi. L'AMORE: una passione che fa perdere la ragione: La prima reazione è la negazione (non sarà stata lei a fare l'incisione dei due nomi sul masso, lo avranno fatto per farmi arrabbiare) poi la rabbia. Orlando impazzisce per un eccesso di idealizzazione della donna amata e per la conseguente incapacità di vedere e di accettare la realtà. La visione dell'amore è diversa: l'amore ti rende schiavo, meno uomo. Astolfo va sulla luna per recuperare il senno di Orlando, perché sulla luna finiscono tutte le cose perse sulla Terra. Quando va sulla luna trova montagne di ampolle, sopra c'è un'etichetta con scritto il nome di Orlando; là ci sono montagne di ampolle ciò vuol dire che in Terra molte persone hanno perso il senno => è questo il modo che usa Ariosto per dire che molte persone sulla terra hanno perso la ragione. Se è sulla Luna non è sulla Terra (Ariosto userà questo pretesto per fare paragoni). L'amore coniugale e la bellezza sconvolgente di ANGELICA Errare => vagare, girovagare Dante => amore che ti porta alla salvezza Petrarca => amore che porta al peccato Angelica => l'amore che ti sconvolge Ariosto all'amore cortese contrappone l'amore coniugale. Il primo porta allo smarrimento della ragione alla degradazione animalesca dell'uomo; l'altro invece, segna il percorso di maturazione di Ruggiero, da incostante e preda delle tentazioni, impara a controllare razionalmente le passioni. Bradamante rappresenta nel poema un principio d'ordine. Angelica rappresenta la bellezza eccessiva che causa l'errare e l'errore dei cavalieri. Le donne-angelo della tradizione: Beatrice conduce alla salvezza; Laura induceva Petrarca al peccato, ma dopo la morte lo guida alla virtù. IL FURIOSO - tra epica e romanzo. La Quéte (pronuncia ket) QUÉTE => ricerca e inchiesta Due filoni e due tradizioni: EPICA: è un'opera leggibile in tutta Italia => è proprio per questo che Ariosto decide di adattarsi al modello di Bembo. Dato che è già stata inventata la stampa, quest'opera girerà per tutta Italia dunque ha bisogno di una lingua adeguata. Il modello di Bembo si afferma anche perché lo sceglie Ariosto. ROMANZO: I toni ironici sono definiti sorriso dell'Ariosto In Ariosto ci sono un sacco di elementima la sua grandezza è trovare il punto di equilibrio. Il tema della QUÉTE: (pronuncia ket) I personaggi del ciclo Bretone sono sempre alla ricerca di qualcosa (il sacro Grall). Molto dei personaggi d'Orlando furioso sono sempre alla ricerca di qualcosa, che può essere Angelica o il senno perduto. I Fantasy sono molto spesso ambientati in epoca medievale, con cavalli e scenografie tipicamente medievali. Le differenze sono: Gli oggetti sono terrenti I personaggi sono sempre destinati all'insuccesso L'Ariosto parla ad una sensibilità moderna ecco perché l'Orlando Furioso non passa di moda; è quello che si avvicina di più alla concezione moderna. ORLANDO FURIOSO-OPERA: LA TRAMA, LO SPAZIO, IL TEMPO: La vicenda: LE ARMI Questo è lo scenario guerresco del poema: in- furia l'assedio di Parigi, che oppone i cristiani di Carlo Magno ai saraceni di Agramante, re d'A- frica, e di Marsilio, re di Spagna. L'antefatto è in Boiardo: per sanare l'ostilità tra i paladini Orlan- do e Rinaldo, entrambi innamorati di Angelica, principessa del Catai, Carlo ha affidato la giovane al duca Namo. La otterrà chi ucciderà più nemi- ci. Ma Angelica fugge, inseguita da Rinaldo e da altri cavalieri: è il primo canto del Furioso (► T4). Nel frattempo la guerra continua. Le sorti cristia- ne saranno risollevate dal ritorno di Rinaldo, che porta rinforzi dall'Inghilterra. Il paladino uccide La vicenda: GLI AMORI DI ORLANDO E ANGELICA il re Dardinello: Cloridano e Medoro cercano di recuperare il corpo del loro sovrano, ma vengono sorpresi dai cristiani. Cloridano muore e Medo- ro resta gravemente ferito (T7). Medoro viene trovato da Angelica, che se ne innamora. Mentre i pagani sono in ritirata, la loro flotta viene sbaragliata. Agramante, rifugiato a Lipa- dusa (Lampedusa), propone a Carlo di risolvere definitivamente il conflitto con un duello fra tre campioni cristiani e tre saraceni: Orlando, Brandimarte e Oliviero combattono così contro Agramante, Gradasso e Sobrino. La vittoria è dei cristiani. Alle vicende guerresche si intrecciano quelle amorose di Orlando e Angelica, Ruggero e Bradamante. Orlando in piena guerra parte alla ricerca di Angelica e vive numerose avventure. Libera Olimpia legata ad uno scoglio pasto per un'orca; attirato nel castello del Mago Atlante; salva Isabella; giunge in un bosco e scopre che Angelica ha sposato il saraceno Medoro e diventa folle di gelosia. Astolfo recupera il senno di Orlando sulla luna, ora è pronto a combattere a fianco dei cristiani e a concludere vittoriosamente la guerra. La vicenda: GLI AMORI DI RUGGIERO E BRADAMANTE Ruggiero giovane saraceno, amato da Bradamnte, bella guerriera cristiana sorella di Rinaldo. Ruggiero è prigioniero del mago Atlante che cerca di tenerlo lontano dalla guerra. Brada mante libera Ruggiero; che viene rapito dall'ippogrifo, che lo conduce all'isola della fata Alcina, della quale s'innamora. Vinte le insidie della maga Ruggiero fugge e s'imbatte in Angelica che la libera. Viene di nuovo atirato da Atlante fino a quando non viene liberato da Astolfo. Altri inconvenienti ritardano le nozze tra Ruggiero e Bradamante, ma alla fine ci riescono dando origine alla dinastia estense. Il Furioso si conclude con il duello tra Ruggiero e Rodomonte perché lo accusa di aver tradito Agramante. Rodomonte muore. Lo spazio: LUOGHI REALI E LUOGHI FANTASTICI Non c'è un luogo principale, di volta in volta, c'è un centro della vicenda. Esiste una geografia attendibile e documentata come luoghi dell'Europa, dell'Africa e dell' America. Poi una geografia fantastica raffigurata dalla Luna (dove si raduna ciò che si perde sulla Terra), il palazzo di Atlante e la selva (luogo della ricerca, della fuga, dell'incontro fortuito, dell'attesa delusa, della follia). La selva è l'emblema dell'errare e dell'errore dei paladini; è orrida e paurosa, diventa accogliente boschetto fiorito. Mentre nel palazzo incantato di Atlante i cavalieri si aggirano dietro a fantasmi, alla ricerca dell'oggetto d'amore perduto. II TEMPO: l'importanza del caso La presenza di più vicende narrative impedisce un quadro temporale stabile. Ariosto conduce parallelamente storie diverse, con tempi diversi, che finiscono per intrecciarsi. Gli incontri tra i personaggi sono sempre fortuiti, imprevisti e improvvisi; dove, nessuno trova quello che cerca, tutti trovano quello che non cercano, secondo la regola ariostesca. Il mondo del Furioso è un mondo governato dalla fortuna, dove il viaggio dell'uomo verso la conoscenza è un viaggio alla cieca, con il continuo rischio di perdere se stesso. LO STILE E LA COSTRUZIONE: ARIOSTO NARRATORE E ARIOSTO PERSONAGGIO LO STILE e la METRICA: Ariosto adotta il modello linguistico e stilistico di Bembo, caratterizzato dal rispetto classicistico dei modelli e da una ricerca di equilibrio, decoro, compostezza. Tutto questo dà al Furioso un senso di rigore formale, ordine e armonia. La capacità metrica di variare di continuo il ritmo delle ottave, e di dare un grande senso di continuità narrativa, crea un'energia potente ma sotto controllo e perfino un senso profondo di inquietudine e di mistero, facendone un capolavoro. ARIOSTO NARRATORE: la tecnica dell'entrelacement Fin dall'inizio Ariosto ricopre un duplice ruolo: quello del narratore e quello del personaggio. Il narratore è onnisciente sa ogni cosa della vicenda narrativa e, dall'alto, muove e controlla i personaggi, come un tessitore che intreccia i vari fili del racconto. Il Furioso è la continuazione di un testo già esistente (l'Orlando innamorato di Boiardo), un'opera fondata sull'utilizzo delle fonti. La tecnica narrativa utilizzata da Ariosto è quella dell'entrelacement (intreccio), come nella tessitura di una stoffa, i vari fili vengono intrecciati per ottenere un effetto d'insieme. Tutto questo serve a dare varietà al racconto, interrompendo e riprendendo i diversi filoni della storia; tiene viva l'attenzione e la curiosità del lettore con effetti di suspense. Lo SGUARDO IRONICO di Ariosto: Lo sguardo di Ariosto è ironico. Affronta con ironia anche i problemi legati al suo ruolo di cortigiano: il signore concede la sua protezione, ma l'intellettuale deve stare alle sue direttive. Nel Furioso ricorre spesso l'elemento magico e fantastico, che Ariosto ce lo presenta come qualcosa di verosimile. Il magico è anzitutto un procedimento letterario: serve all'autore a costruire trame avventurose o a sciogliere intrecci complicati. L'ironia di Ariosto colpisce la tradizione cavalleresca, fingendo di prendere il materiale narrativo da Turpino (leggendario autore di una cronaca latina i fatti di Roncisvalle). Turpino diviene nel Furioso l'emblema della tradizione cavalleresca considerato un repertorio di vicende da narrare privo di fondatezza e veridicità. ARIOSTO PERSONAGGIO: Ariosto, già dalle prime ottave, si presenta come personaggio: confronta la sua storia d'amore a quella d'Orlando. Un paragone che si fa più insistito quando Orlando impazzisce, ma il lettere intuisce che si tratta di un gioco, di un'abile costruzione letteraria. ORLANDO FURIOSO - proemio: Il proemio è formato da 3 parti: argomento, invocazione, dedica; quest'ultima non sempre è presente. Nell'argomento chi scrive dice l'argomento di cui parlerà Nell'invocazione chiede alle muse l'ispirazione. Nella dedica presenta la dedica a qualcuno. Nel Proemio dell'Orlando Furioso: L'argomento parte dalla prima ottava e arriva a metà della seconda. L'invocazione alla musa va da SE fino a PROMESSO. L'ottava 3, 4 e il seguito abbiam la dedica. ANALISI: Ottava 1: I primi due versi sono famosissimi, è il classico esempio di un chiasmo ovvero la disposizione di 4 elementi a croce, incrociati. Le donne con gli amori perché è il tema amorose. Cavalier Arme perché è la guerra. Ariosto nei primi due versi, mediante un chiasmo, ci dice subito i due temi prevalenti del racconto: amore e guerra. Ci dice anche quali sono le due principali fonti: ciclo bretone (amore) e carolingio (guerra). Ci dice che ci racconterà lo scontro tra cristiani e saraceni e che morì il padre di Agramante ucciso da Orlando. lo vi racconterò la storia di Orlando (che non è mai stata raccontata così come io la racconto) e di come è impazzito. Ve lo racconto se, quella donna che mi ha reso pazzo d'amore, mi lascia quel briciolo d'ingegno per finire la storia -> Alessandra Benucci è la donna che lui amava nella vita vera ma che era sposata e che Ariosto sposerà in segreto. L'invocazione è totalmente diversa. Infine la dedica di Ippolito che discendeva dal duca Ercole. Viene elogiato troppo, sembra quasi una presa in giro. Vi è chiaramente la figura dell'intellettuale cortigiano che in cambio di prestazione, cibo, da le sue opere (le dedica alla corte). Ottava 4: Tra gli eroi che mi preparo a raccontarvi, vi racconterò di Ruggiero che era un vostro antenato. È il motivo encomiastico. Ruggiero + Bradamante = Estensi Lo fa discendere da Ruggiero perché nell'Orlando Innamorato, Boiardo dice che Ruggero discende da Ettore, dunque gli estensi discendono da Ettore: un grande eroe dell'epica classica. Gli Estensi dunque discendono da Ettore troiano. Egli ci racconta la storia di Ruggiero solo se Ippolito ha un poco di tempo, tra le tante cose che deve fare, ascoltarlo. (Ariosto prende in giro Ippolito, lo punzecchia dicendo delle tante cose che deve fare). ORLANDO PAZZIA: Quando orlando arriva nel posto in cui Medoro e Angelica si sono conosciuti e amati trova scritto ovunque le scritte dei due amanti: "Medoro cuore Angelica". La prima reazione di Orlando è la Negazione, cerca delle spiegazioni che non stanno in piedi, con varie fasi: Non sarà Angelica ma un'altra Angelica; Medoro è forse il soprannome con il quale Angelica mi chiama; Forse qualcuno l'ha scritto per farmi arrabbiare; Va da un pastore gentile che lo accomodare e dice ad Orlando che Angelica era appena stata lì con Medoro e gli indica il letto dove il quale hanno dormito. Ariosto si sente impazzire come una bottiglia grossa con il collo stretto => l'acqua scende ma a fatica. Il pastore gli dice cha è stata riconoscente tanto da regalargli il bracciale che Orlando gli aveva regalato. Solo un pazzo non sarebbe impazzito dopo le affermazioni del pastore Orlando a più riprese spacca tutto. Nella seconda immagine in bianco e nero di vede che sta spaccando tutto tanto che non si capisce qual è il dritto e il rovescio. CONFRONTO TRA LA DIVINA COMMEDIA E L'ORLANDO FURIOSO: Divina Commedia SPAZIO VERTICALE, con netta opposizione tra alto e basso, cielo e terra, ... Anche il viaggio di Dante è verticale: dal peccato alla salvezza. (=> visione religiosa medioevale) Divina Commedia Orlando furioso LINEARE, con una direzione unica: dall'inferno al paradiso, dal peccato alla salvezza, che viene raggiunta ORIZZONTALE, i cavalieri si muovono in una dimensione puramente terrena (anche Astolfo, quando si reca sulla Luna). (=> visione laica rinascimentale) Orlando furioso VIAGGIO NON LINEARE, ma sviluppato in molteplici direzioni. I cavalieri vagano alla ricerca di qualcosa, scegliendo il loro itinerario tra infinite possibilità. A volte ritornano anche sui loro passi - Divina Commedia O DESTINO Domina la PROVVIDENZA, il disegno Domina la FORTUNA, il caso, a cui di Dio sull'uomo l'uomo deve piegarsi (=> Visione più pessimistica di Machiavelli: Il Rinascimento si sta concludendo, la situazione sociopolitica dell'Italia sta peggiorando) Divina Commedia Simbolo del PECCATO, dell'uomo che ha perso Dio Orlando furioso SELVA Divina Commedia Orlando furioso LINEARE, con una successione cronologica e ben scandita Simbolo del MONDO TERRENO, perché piena di possibilità, ma anche di tranelli. E' intricata e labirintica Orlando furioso TEMPO PUÒ SEMBRARE CHE... ...l'Orlando sia un'opera confusa, caotica. Sembra ci sia caos: A livello narrativo perché: O Molti fatti si svolgono contemporaneamente in posti diversi; LABIRINTICO e aggrovigliato, con molti salti temporali, avanti e indietro e la narrazione successiva di fatti avvenuti contemporaneamente Le vicende sono narrate on la tecnica dell'intreccio (entrelacement); o Nella vicenda principale sono inserite molte altre storie. A livello ideologico perché: O Non c'è un unico tema, un valore dominante dell'opera; o Non c'è un vero e proprio protagonista, nemmeno orlando; O Non c'è un registro stilistico prevalente; o L'uomo è rappresentato in modo un po' pessimistico: è debole, soggetto alle passioni, sballottato qua e là dal caso. ...l'Orlando furioso si allontani dalla visione rinascimentale. Infatti: C'è una certa sfiducia nell'uomo e nella sua capacità di determinare il suo destino e conoscere e modificare il mondo; Non si considera il mondo come qualcosa di ordinato conoscibile, armonico. In realtà... - In realtà tutto ciò non significa confusione, perché il poema vuole cogliere la mutevolezza del vivere, i contrasti e le contraddizioni della condizione umana. Le forze che vi agiscono, le storie che si intrecciano, si compensano a vicenda. Viste singolarmente sembrano parte di un enorme caos, ma nel loro insieme finiscono per "annullarsi" vicendevolmente, costituendo una superiore armonia. Un po' come succede in un labirinto... Ariosto propone quindi un mondo armonico perché molteplice, vario, una visione laica (e non religiosa) del mondo, dell'amore, riconoscendo una certa libertà all'uomo. Tutto ciò lo rende un'opera pienamente rinascimentale, anche se con vari elementi di originalità.