La vita di Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni è nato a Milano nel 1785 da Pietro Manzoni e
Giulia Beccaria. I genitori di Alessandro si separarono molto
presto e lui fu affidato al padre che lo iscrisse nei collegi per
la sua educazione molto rigida, che lo porterà ad essere contrario alla
Fede. Nel 1805 si trasferisce a Parigi dalla madre in
occasione della morte del compagno di lei. In questo
periodo Manzoni conosce Enrichetta Blondel, che sposerà non
appena quattro mesi dopo. Nel 1806 si sposa con Enrichetta Blondel, che nel 1810 lo fa convertire alla religione cattolica. Dopo il 1827 ci furono gravi lutti nella sua famiglia: sua moglie, la madre e sei dei suoi otto figli. Nel 1861 fu nominato senatore
del regno a Torino e nel 1873 morì all'età di 88 anni a Milano.
La poetica di Manzoni
Alessandro Manzoni fu il miglior interprete del romanticismo italiano e i punti chiave della sua poetica sono la rappresentazione del vero e della verità storica, l'attenzione agli aspetti morali e
sociali della vita. Secondo Manzoni, un'opera deve essere interessante, deve avere uno scopo utile e deve
essere reale trattando di un argomento comune. Un romanzo può essere verosimile, quando il periodo
storico è reale e i personaggi sono inventati; vero storico, quando i fatti sono realmente accaduti; vero
poetico quando si basa principalmente sui sentimenti ed emozioni.
Alessandro Manzoni iniziò negli anni giovanili con delle composizioni di ispirazione neoclassica. La sua conversione religiosa determinò una grande svolta nella sua attività letteraria. Tra il 1812 e il 1822
compose gli Inni sacri, cinque composizioni poetiche dedicate alle maggiori festività della chiesa cattolica:
La Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale, La Passione, La Pentecoste. Nel 1821 scrisse le cosiddette Odi
Civili: Marzo 1821, dedicata alle insurrezioni anti-austriache di quell'anno, e Il cinque maggio, composta di
getto all'annuncio della morte di Napoleone Bonaparte. Due tentativi di lirica religiosa, gli Inni ognissanti e
Natale 1833 (che prende spunto dalla morte della moglie Enrichetta Blondel) restano incompiuti. Tra il 1816 e il 1822 scrisse inoltre due tragedie, Il conte di Carmagnola (1816) e Adelchi (1822), frutto di
un'attenta riflessione teorica sul teatro e sul genere tragico in particolare. L'opera più completa e
matura di Manzoni è però il romanzo I Promessi Sposi, scritto in una prima versione (con il titolo Fermo e
Lucia) tra il 1821 e il 1823; poi profondamente modificato dal punto di vista della narrazione, il romanzo
viene "alleggerito" togliendo molti tratti storici e pubblicato poi nel 1827; infine, nel 1840, ancora rivisto,
questa volta solo nella forma linguistica: nella ricerca di una lingua accessibile agli italiani di varia origine e
cultura Manzoni scelse come modello il fiorentino parlato dai contemporanei.