L'infanzia nell'era vittoriana e il contesto di Oliver Twist
L'infanzia nell'era vittoriana era spesso un'esperienza crudele, caratterizzata dallo sfruttamento minorile e da condizioni di vita difficili. Questo contesto sociale forma lo sfondo del romanzo "Oliver Twist" di Charles Dickens.
Molti bambini erano costretti a lavorare in fabbriche, miniere, come domestici o spazzacamini. Altri finivano per diventare criminali. Nonostante alcuni tentativi legislativi, come il Ten Hours Act che limitava le ore di lavoro per donne e bambini a dieci al giorno, le condizioni rimanevano generalmente dure.
Highlight: Dickens era ossessionato dal tema dell'infanzia, presentando i bambini nei suoi romanzi come innocenti o corrotti dagli adulti.
La Londra vittoriana, setting principale del romanzo, è descritta su tre livelli sociali distinti:
- Il mondo parrocchiale del workhouse (casa di lavoro per poveri)
- Il mondo criminale dei borseggiatori e assassini
- Il mondo della classe media vittoriana
Definition: Il workhouse era un'istituzione che forniva lavoro e alloggio ai poveri, ma spesso in condizioni disumane.
Dickens usa "Oliver Twist" per attaccare i mali sociali del suo tempo, in particolare le terribili condizioni nei workhouse. I residenti di queste istituzioni erano soggetti a regolamenti severi, con famiglie separate e razioni di cibo e vestiti scarse e di bassa qualità.
Quote: "I funzionari, invece di alleviare le sofferenze dei poveri, abusavano dei loro diritti come individui e causavano loro ulteriore miseria."
Questa rappresentazione critica della società vittoriana rende "Oliver Twist" non solo un romanzo avvincente, ma anche un potente commento sociale sullo sfruttamento minorile e la povertà dell'epoca.