Il Relativismo Culturale
Erodoto, considerato da Cicerone il "padre della storia", visse in Grecia durante il V secolo a.C. e ci ha lasciato un'opera monumentale che narra il conflitto greco-persiano. La sua narrazione nelle Storie si sviluppa su due piani paralleli:
- Il piano storico-geografico: racconto dei fatti politici e militari
- Il piano antropologico ed etnografico: digressioni sugli usi e costumi dei popoli barbari
Questo secondo piano narrativo offre riflessioni particolarmente rilevanti per il nostro tempo. Secondo Erodoto, ogni popolo possiede i propri "nòmoi" usanze,normeecredenze, e non esiste un sistema di valori assoluto.
Concetto Chiave: Il relativismo culturale in Erodoto afferma che l'idea del bene e del giusto varia da popolo a popolo, opponendosi all'assolutismo morale. Ciò che è accettabile per una cultura può non esserlo per un'altra.
Per illustrare questo relativismo culturale, Erodoto cita l'esempio degli antropofagi mangiatoridiuomini che praticavano il cannibalismo come forma di sepoltura dei defunti, seguendo semplicemente la loro idea del bene e del giusto.
Il suo intento era principalmente etnografico: presentare agli ateniesi culture diverse dalla loro e riferire quanto osservato nei suoi viaggi.
In un celebre passo del terzo libro delle Storie 80−82, Erodoto mette in scena un dibattito alla corte persiana 522a.C. sulla migliore forma di governo, il cosiddetto "logos tripolitikos". Sebbene celebri la vittoria ateniese, Erodoto non considera le versioni persiane inferiori, dimostrando consapevolezza della differenza culturale.
Il contesto storico di questo dibattito risale al periodo in cui, mentre Cambise era impegnato nella conquista dell'Egitto 525a.C., due Magi membridiunatribuˋmeda usurparono il potere facendosi passare per Smerdi, fratello del re.