La Seconda rivoluzione industriale rappresenta un periodo fondamentale di trasformazione economica e sociale avvenuto tra il 1870 e il 1914, caratterizzato da importanti innovazioni tecnologiche e cambiamenti nei sistemi produttivi.
Le principali cause e conseguenze della Seconda rivoluzione industriale includono l'introduzione di nuove fonti di energia come l'elettricità e il petrolio, che hanno rivoluzionato i processi produttivi. Tra le più significative invenzioni troviamo il motore a scoppio, il telefono, la lampadina elettrica e l'automobile. Questi progressi tecnologici hanno portato alla nascita di nuove industrie e alla trasformazione di quelle esistenti, con l'introduzione della produzione in serie e della catena di montaggio. Il periodo vide anche importanti sviluppi nella chimica, nella metallurgia e nelle telecomunicazioni.
In Italia, la Seconda rivoluzione industriale si manifestò con un certo ritardo rispetto ad altri paesi europei, ma portò comunque a significativi cambiamenti. Le aree più industrializzate si concentrarono nel triangolo industriale formato da Milano, Torino e Genova. Questo periodo di sviluppo industriale comportò profonde trasformazioni sociali: l'urbanizzazione si intensificò, nacquero i primi sindacati e si sviluppò una nuova classe operaia. Le condizioni di lavoro, inizialmente molto dure, migliorarono gradualmente grazie alle lotte sindacali e alle prime leggi sociali. I punti principali di questo periodo includono anche la nascita delle grandi società per azioni, lo sviluppo del sistema bancario moderno e l'espansione del commercio internazionale. La rivoluzione non si limitò solo all'ambito industriale, ma influenzò profondamente anche la vita quotidiana delle persone, modificando le abitudini di consumo e il modo di vivere della società dell'epoca.